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la società italiana durante il caffè dal punto di vista nutritivo,
la dittatura la conservazione
e la caffeina
methods of
preservation
Concetto di funzione i profumi e i sapori
dell’immaginario letterario
“Gelsomino notturno”
Il contratto di di G. Pascoli
Bilancio d’esercizio somministrazione
Introduzione al percorso logico
Ho scelto questo tema perché al giorno d’oggi bere una tazza di caffè
è diventato un gesto comune, ma pochissima gente sa l’origine della
bevanda,la sua storia e il suo significato sociale nel passato.
Dopo aver parlato brevemente della storia del caffè passerò a parlare
della società italiana durante la dittatura collegandomi
all’Autarchia imposta da Mussolini riguardo al produrre e
conservare solamente prodotti italiani. Tornerò a parlare del caffè
sotto il punto di vista nutritivo, come può essere conservato e parlerò
brevemente della caffeina.
Poi parlerò in inglese dei methods of preservation ossia dei vari
metodi per conservare gli alimenti.
Poi tornerò in Italia parlando de “il gelsomino notturno” di
Giovanni Pascoli e di come anche nella letteratura i profumi e i
sapori del caffè o di qualsiasi altro elemento suscitano nei poeti e nei
scrittori emozioni e ricordi particolari.
Successivamente parlerò del contratto di somministrazione e in
economia parlerò del bilancio d’esercizio e di come i costi di
somministrazione influiscono sulla vita dell’azienda.
Infine concluderò con matematica parlando del concetto di funzione.
La storia del caffè nasce in Oriente addirittura
quattrocento anni prima della nascita di Cristo. Le
leggende si contraddicono e si sovrappongono. Quella più diffusa racconta
che un pastore dello Yemen notò come i suoi cammelli e le sue pecore, se si
avvicinavano e brucavano certe particolari bacche, restavano eccitati per
tutto il giorno fino a notte. Il pastore, di nome Kaldi, raccontò questa sua
esperienza a certi monaci del Monastero Chehodet, i quali si incuriosirono e
cercarono di capire i motivi del fenomeno. Alla fine convennero con le
conclusioni del pastorello, ed usarono quelle bacche per restare svegli più a
lungo, in modo di poter pregare meglio.
Grazie ad alcuni sacchi di caffè dimenticati dai turchi in ritirata da Vienna,
il caffè si diffonde in Occidente, attraverso Venezia, dove, si pensa sia stata
aperta la prima "Bottega del Caffè" nel 1640.
Diventa poi richiestissimo anche nei locali di Vienna, Marsiglia e Londra.
La Chiesa lo dichiara la "bevanda del diavolo", finché nel '400 Papa
Clemente VIII decide di santificarne l'uso.
In Italia la bevanda ha tradizioni antichissime e solide radici. Durante il
periodo del fascismo però si trovava solamente il surrogato del caffè,
chiamato anche il caffè senza caffè, questo per via dell’Autarchia imposta
da Mussolini dopo la guerra d’Etopia; l’Autarchia consisteva nel produrre e
consumare solo prodotti nazionali previsti dalla politica del fascismo.
L’autarchia è uno dei tanti limiti imposti dal fascismo, fondato da Benito
Mussolini nel 1923 come sorta di governo parallelo a quello ufficiale.
Inizialmente Mussolini conservò al proprio governo una parvenza di
legalità ma nello stesso tempo, attraverso la fondazione del Gran consiglio
del fascismo e della Milizia per la sicurezza nazionale, consolidò le basi del
suo potere personale in una prospettiva autoritaria.
Grazie ad una nuova legge elettorale e alle violenze compiute nei confronti
degli oppositori, Mussolini vinse le elezioni del 1924 e si assicurò la
maggioranza in Parlamento. All’indomani delle elezioni un deputato
socialista di nome Giacomo Matteotti venne rapito e ucciso perché denunciò
apertamente in un discorso le violenze fasciste contro i candidati socialisti,
comunisti e repubblicani. Dopo l’assassinio, Mussolini trasformò
progressivamente lo Stato italiano in una dittatura.
Come detto prima oltre all’Autarchia ci furono altri limiti imposti, tra i
quali troviamo la limitazione della libertà di stampa e di associazione, tutti
gli oppositori vennero perseguitati e tutto il potere venne accentrato nel
governo, a scapito del Parlamento.
Il fascismo si differenziava dagli altri tipi di dittature perché si fondava su
un’ideologia, basata sul mito della nazione, sia perché cercò di usare i nuovi
mezzi di comunicazione di massa per creare intorno al regime un vasto
consenso popolare. Mussolini tentò anche di conquistare l’appoggio dei
cattolici con la firma dei Patti lateranensi.
Nel 1936 conquistò l’Etopia che permise al regime di rafforzare il peso
politico dell’Italia, ma la allontanò definitivamente dagli Stati democratici
d’Europa, avvicinandola alla Germania; le conseguenze internazionali di
questa guerra provocarono una svolta nel regime. Come detto prima il paese
accentuò la politica economica di tipo “autarchico”, in base alla quale
l’Italia doveva puntare all’autosufficienza economica.
I nuovi legami con la Germania indussero Mussolini a varare anche in Italia
le leggi razziali nei confronti degli ebrei.
Tornando al caffè, in Italia la bevanda è diventata un'abitudine quotidiana.
L'Italia occupa un posto di notevole importanza nel mercato del caffè. Ogni
anno importiamo circa 324.000 tonnellate di caffè . Sempre in un anno
esportiamo circa 3.800 tonnellate di caffè verso l'estero grazie al lavoro di
ben 750 torrefattori presenti nel nostro Paese dove il 70% del consumo
avviene tra le pareti domestiche, il 25% nei locali e la quota restante in
ufficio. Nei bar il consumo arriva a 40 miliardi di tazzine. Date queste cifre,
è chiaro che il caffè in Italia è ben più che un fenomeno culturale.
Nel sistema di classificazione del regno vegetale creato dal botanico svedese
Carlo Linneo, il caffè venne catalogato nella famiglia delle rubiacee, che
raggruppa ben 4500 varietà tra cui 60 specie appartenenti al genere coffea.
Dal punto di vista nutritivo il caffè non e' un alimento indispensabile per il
nostro organismo. Tuttavia, alcune sostanze in esso contenute provocano
effetti benefici negli organi. Naturalmente, come per ogni alimento, e'
necessario non farne abuso e non consumarne una quantità smoderata, se
non si vogliono ottenere inconvenienti dovuti all'abuso.
Il caffè , e' una sostanza cosiddetta "nervina", che agisce, in generale, sui
centri nervosi, provocando un senso di benessere generale, spronando ad
essere maggiormente vigili ed attivi sul lavoro non solo fisico, ma anche e
soprattutto in quello che richiede maggiore prontezza di riflessi.
Tale stimolazione proviene dalla "caffeina”; la caffeina, si trova oltre che nel
seme anche nelle foglie della pianta di caffè, tè e cacao.
Gli effetti positivi della caffeina sull'attività' dei centri nervosi superiori e'
stata sperimentata con la tecnica dei riflessi condizionati: somministrata in
dosi terapeutiche si e' osservato che aumenta la rapidità dei riflessi
condizionati, mentre si riduce il loro periodo di latenza.
Il caffè oltre che bevanda energetica nel risveglio mattutino, e' utile al
pranzo ed alla cena, in quanto agisce sulle pareti dello stomaco, favorendo la
secrezione dei succhi gastrici, avviando e migliorando il processo digestivo.
Nel fegato attiva la produzione della bile e la contrazione della cistifellea.
Negli intestini coadiuva i movimenti, migliorandone le funzioni. Altri
effetti positivi della buona tazza di caffè si riflettono sulle reni, dove si
ottiene la dilatazione delle arterie renali ed il conseguente potenziamento
della diuresi.
Sulle ghiandole endocrine stimola la secrezione delle surrenali
(corteccia/cortisone, ecc.; midollare/adrenalina), ed infine stimola la
funzione tiroidea ed il metabolismo.
Non e' da sottovalutare lo scarso valore calorico del caffè che, quindi, può
essere liberamente consumato senza nuocere nelle diete ipocaloriche.
Una tazzina di caffè apporta 2 calorie se amaro.
Per avere un'idea di cosa significhi in termini di dosaggio, ecco i quantitativi
di caffeina contenuti in alcune delle bevande/alimenti più comuni:
Espresso o moka 40-80 mg per tazzina
Caffè americano 115-120 mg per tazza
Istantaneo 65-100 mg per tazza
Decaffeinato < 5 mg per tazzina
Cappuccino 70-80 mg per tazza
Cioccolata 30-40 mg per barretta da 60 gr
Tè 40-50 mg per tazza
Bevande tipo cola 35-50 mg per lattina
Bibite energetiche con caffeina o guaranà 50-100 mg
Per ottenere un’ottima conservazione bisogna tostarne poco per volta e
conservarlo in vaso di metallo ben chiuso, macinando via via quel tanto che
necessita, perché perde facilmente il profumo. Una permanenza di 2 o 3
settimane a temperatura ambiente e a contatto dell'aria dei chicchi, è
sufficiente per alterare fortemente il gusto della bevanda, dovuto al processo
di irrancidimento dell'olio contenuto, e nel caso dell'espresso, la quasi
assenza in tazzina, della crema in superficie.
Il caffè insieme al tè è la bevanda più bevuta al mondo dopo l'acqua. Il
consumo di caffè(bevanda non zuccherata)non comporta assunzione di
nutrienti(se non in tracce),né tanto meno di calorie.
I soggetti nervosi, che soffrono di cardiopatie ,che hanno disturbi digestivi
devono stare più attenti all'uso di questa bevanda.
La caffeina è un alcaloide naturale presente nelle piante di caffè, cacao, tè,
cola, guaranà e mate, e nelle bevande da esse ottenute.
A temperatura ambiente si presenta come un solido bianco inodore.
Chimicamente è una xantina (1,3,7-trimetilxantina) e come tale svolge
azione stimolante del sistema nervoso centrale (elimina la sonnolenza e
attiva il senso di attenzione) intervenendo sulle sinapsi; di lieve azione
diuretica e di modesto effetto vasodilatatore, ha un effetto irritante per la
mucosa dello stomaco. Per la sua azione stimolante è usata come antidoto
dei farmaci ipnotici. Effetti negativi da sovradosaggio sono eccitazione,
insonnia, tremori, nausea, vomito, aumento della diuresi, tachicardia,
extrasistole.
La grande popolarità delle bevande contenenti caffeina (caffè e tè anzitutto)
rende questa la sostanza psicoattiva più diffusa nel mondo
One method to preserve the coffee is drying or dehydration
dehydration is obtained by removing the moisture from the food,
in this way moulds, yeast and bacteria can’t grow.
The advantages of dehydration are:
If kept dry, foods keeeps forever;
Food occupies less spaces than fodd preserved by other
Methods;
Dried foods are easily transported and stored;
Low cost of preservation.
Foods that can be preserved by drying are:
Vegetables: peas, onions, beetrot, beans, carrots, lentils,
cabbage, mixed vegetable and potatoes
Herbs: eggs, milk and coffee
Fruits: apples, pears, plums, apricots, figs and grapes
Meat and fish
Other methods of preservation are:
Chilling and freezing;
Canning, bottling;
Salting, pickling;
Smoking.
Chilling and freezing
Chilling and freezing is a method of presevation made at very low
temperatures; in refrigeration the bacteria in food are not killed;
they can’t multiplay if temperature is low, the food will keep
longer.
The aim of chilling is slow down the rate of spoilage;the lower the
chill temperature, the slower the growth of bacteria and the
biochemical changes which spoil the flavour, colour, texture and
nutritional value of foods.
A many of foods can be frozen, either cooked or uncooked.
The cooked foods are:
Whole cooked meals;
Braised meat;
Cream sponges;
Puff pastry items.
The raw foods are:
Fillets of fish;
Poultry;
Peas;
Beans;
Spinach;
Berries.
The advantages of using frozen foods ar that:
Frozen prepare foods save time and labour;
Foods are always “in season”;
Storage is compact;
Additional stocks are to hand;
Quality is guaranteed;
Very vitamin C is lost from fruits and vegetables.
Canning and bottling
Sealed foods in bootle or tins are heated at a high temperature to
destroy harmfull bacteria there is in the advised storage time:
Fruit, milk and fish in tomato sauce up to 1 years;
Vegetables up to 2 years;
Meat and fish oil up to 5 years.
The advantages of canned foods are similar to those of frozen