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Ragioneria - il bilancio bancario
Finanze - Il bilancio dello Stato
Diritto - Il procedimento legislativo ordinario
Storia - L'età giolittiana
Italiano - Italo Svevo
Informatica - Intranet ed Extranet
Inglese - mainframes
Matematica - T.I.R e R.E.A
STORIA: L’età MATEMATICA:
ITALIANO: giolittiana Problemi di scelta
Italo Svevo con effetti differiti
R.E.A. / T.I.R
RAGIONERI
A: Il bilancio
bancario INFORMATICA :
Intranet,
Extranet???????????
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FINANZE: ?????????????????????
Il bilancio INGLESE: ?????????????????????
dello Stato Mainframes ???????????????????
italiano
DIRITTO: Nascita
della legge:
procedimento
ordinario La Banca d’Italia
La Banca d'Italia è la banca centrale della Repubblica italiana. Dal 1998 è parte integrante del Sistema Europeo delle
Banche Centrali (SEBC). Logo della Banca d'Italia.
La Banca d'Italia viene istituita con la legge n. 449 del 10 agosto 1893, durante il primo governo Giolitti, dalla fusione
di quattro banche: la Banca Nazionale del Regno, la Banca Nazionale Toscana, la Banca Toscana di Credito e dalla
liquidazione della Banca Romana in seguito al cosiddetto scandalo della Banca Romana. La legge stabiliva che
emissione di moneta sarebbe rimasta di competenza di soli tre istituti: la Banca d'Italia, in posizione di leadership,
il Banco di Napoli e il Banco di Sicilia. Questi ultimi sarebbero stati spogliati della facoltà di emissione nel 1926.
Con la legge bancaria del 1936, la Banca d'Italia ottiene come prerogativa il potere di emissione della moneta, viene
dichiarata Istituto di diritto pubblico e riceve il compito di vigilare sulle banche italiane.
Come gli enti pubblici, la Banca Centrale persegue fini di pubblica utilità e gode del rapporto di sovraordinazione degli
enti statali sui soggetti privati, fra i quali vige invece un rapporto di equiordinazione (secondo il diritto privato). Questo
status rende le decisioni dell'istituto vincolanti per le banche, e nel contempo afferma che le attività di vigilanza e la
regolazione dell'offerta di moneta avvengono nell'interesse economico generale, che può differire da quello dei soci
proprietari.
Lo status giuridico di ente pubblico esclude la possibilità di fallimento della Banca d'Italia e, tramite il suo intervento
nei casi di crisi, la possibilità di fallimento delle banche private, garantendo la stabilità dell'intero sistema bancario
italiano.
La sede centrale della Banca d'Italia è nel Palazzo Koch a Roma. Ha sedi e succursali in tutta Italia.
L'attuale governatore è Ignazio Visco, nominato il 20 ottobre 2011.
Funzioni della Banca d'Italia
La Banca d'Italia svolge varie funzioni:
concorre a determinare le decisioni di politica monetaria per l'intera area dell'Euro nel consiglio della Banca
Centrale Europea intervenendo anche sul mercato dei cambi.
vigila sull'operato delle banche e degli intermediari non bancari, emanando regolamenti, impartendo istruzioni
e assumendo provvedimenti nei confronti degli intermediari finanziari; inoltre combatte il riciclaggio e l'usura
supervisiona i mercati monetari e finanziari, in particolare sui mercati all'ingrosso dei Titoli di Stato e sugli
scambi di fondi interbancari
attua la sorveglianza sul sistema dei pagamenti (sotto la direzione del Cicr, Comitato Interministeriale per
Credito ed il Risparmio), dall'emissione di assegni ai costi di trasferimento e distribuzione del denaro, alla
gestione delle Stanze di Compensazione
partecipa alle attività dei principali organismi finanziari internazionali, tra i quali il Fondo Monetario
Internazionale (FMI) e la Banca Mondiale
offre consulenze analitiche e informative sullo stato dell'economia agli organi costituzionali in materia di
politica economica e finanziaria, anche attraverso la Relazione annuale del Governatore tenuta all'assemblea
dei partecipanti al capitale entro il 31 maggio di ogni anno.
Inoltre, le filiali della Banca Centrale svolgono funzione di Tesoreria Provinciale dello Stato. Questo incarico è
regolato da apposita convenzione tacitamente rinnovata di 20 anni in 20 anni, salvo disdetta di una delle parti
da notificarsi all'altra parte almeno 5 anni prima della scadenza fissata nel 2010.
Ragioneria
Il bilancio bancario
Le norme generali riguardanti l’informativa di bilancio relativa alle imprese e ai gruppi bancari sono contenute nel
decreto legislativo 27 gennaio 1992, n°87, che ne ha stabilito i principi fondamentali. La regolamentazione degli aspetti
tecnici, è riservata dall’art 5 dello stesso decreto, alla Banca d’Italia, la quale ha il compito di stabilire gli schemi del
bilancio bancario e le regole per la loro formazione.
Il decreto legislativo 28 febbraio 2005, n°38 ha introdotto per le banche l’obbligo per le banche di redigere il bilancio
secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS, perciò la Banca d’Italia ha emanato la Circolare n°262 del
dicembre 2005 con cui stabilisce i principi di formazione del bilancio bancario:
Il principio generale che sta alla base della formazione del bilancio della banche è cosi come avviene anche per le
società di capitali che svolgono altri tipi di attività, il principio della chiarezza e della rappresentazione veritiera e
corretta della situazione aziendale,sotto il profilo patrimoniale, finanziario ed economico.
I principi di redazione dei bilanci bancari sono:
1. Il principio della competenza – nella rilevazione dei proventi e degli oneri devono essere attribuiti a
all’esercizio a cui si riferiscono economicamente, indipendentemente dalla data dell’incasso e del pagamento
2. il principio della continuità dell’attività - che implica valutazioni in base al presupposto di funzionamento e
non di cessione o di liquidazione
3. il principio della costanza dei criteri di valutazione – secondo cui i criteri di valutazione possono essere
modificati da un esercizio all’altro, con deroghe solo in casi eccezionali da motivare nella Nota integrativa
4. il principio della prevalenza della sostanza sulla forma – la Banca d’Italia precisa che, quando
un’operazione può essere iscritta in bilancio in vari modi , si preferisce quello che meglio ne coglie la sostanza
che la forma giuridica o contabile
5. il principio della data di regolamento - secondo il quale l’iscrizione nei coni dello Stato patrimoniale dei
valori di talune operazioni, in particolare quelle che si riferiscono al portafoglio s.b.f. , al portafoglio dopo
incasso e al portafoglio scontato, deve essere effettuata solo al momento del regolamento degli stessi.
La struttura
Secondo i principi IAS/IFRS e la normativa della Banca d’Italia, il bilancio d’esercizio delle banche e il bilancio
consolidato dei gruppi bancari, comprendono: lo Stato patrimoniale, il Conto economico, la Nota integrativa, il
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto e il Rendiconto finanziario.
Il bilancio è corredato di una Relazione sulla gestione, nella quale gli amministratori illustrano l’andamento della
gestione e la situazione dell’impresa, indicando fra gli altri elementi che vanno indicati, anche i fatti di rilievo avvenuti
dopo la chiusura dell’esercizio e la prevedibile evoluzione della gestione.
Lo stato patrimoniale
Lo schema dello Stato patrimoniale predisposto dalla Banca d’Italia, si presenta a forma orizzontale in sezioni divise:
nella sezione di sinistra riportando le voci dell’Attivo e in quella di destra le voci dell’Passivo e del Patrimonio netto.
Il conto economico
Il conto economico è predisposto dalla Banca d’Italia in forma verticale, ed è caratterizzato da un notevole grado di
sintesi( i dettagli sono forniti nella Nota integrativa). Tuttavia arriva alla determinazione dei tipici risultati intermedi
della gestione bancaria come il margine d’interesse, margine di intermediazione, ecc..
La Nota integrativa
La Nota integrativa è un documento con carattere descrittivo-esplicativo dei valori di bilancio e fornisce informazioni
supplementari sui due prospetti contabili precedenti, motivando determinati comportamenti, qualora quelle chieste dai
principi contabili internazionali e dalle disposizioni date dalla Banca d’Italia no siano sufficienti a dare la
rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria dell’impresa e del risultato economico.
È composta nove parti, ciascuna delle quali è suddivisa in Sezioni che illustrano alcuni aspetti della gestione della
banca.
La Nota integrativa va redatta in migliaia di euro o in milioni per quelle banche che presentano un totale dell’attivo di
almeno 10 miliardi di euro.
Scienze delle finanze
Il bilancio dello Stato
Il bilancio dello Stato è un documento giuridico - contabile, avente forza di legge, nel quale vengono riportate tutte le
spese e le entrate pubbliche relative a un determinato periodo di tempo; è un documento giuridico in quanto viene
presentato dal Governo e approvato dal Parlamento, contabile in quanto vengono inserite tutte le entrate e le spese dello
Stato.
Il bilancio dello Stato è approvato con legge, mediante la quale il Parlamento autorizza il Governo a percepire le entrate
ed erogare le spese entro limiti prestabiliti e per oggetti determinati.
Il bilancio dello stato ha diverse funzioni :
- è strumento di programmazione dell’operato del Governo, fissando gli obbiettivi da conseguire e l’importo
destinato a ognuno di questi
- funzione politica – mette gli elettori in grado di conoscere le scelte degli organi di governo e di valutare se
corrispondono alla volontà popolare
- funzione giuridica – poiché ha forza di legge e vincola il potere esecutivo all’osservanza dei limiti finanziari
in esso contenuti
- funzione tecnica – il bilancio dà un quadro della situazione dello Stato e pone le basi per un’ordinata gestione;
- funzione economica – consente di programmare gli obbiettivi e gli interventi della finanza pubblica nei
confronti dell’economia nazionale
Principi del bilancio
Il bilancio dello Stato deve corrispondere ad alcuni principi fondamentali:
l’Annualità – il bilancio dello stato deve essere redatto ogni anno per garantire il controllo del Parlamento
sull’azione del Governo
l’universalità – cioè il bilancio deve comprendere tutte le entrate e tutte le spese statali dell’anno a cui si
riferisce, incluse quelle di modesta entità, in modo che nessuna operazione possa essere sottratta al controllo
preventivo e consultivo del Parlamento
l’integrità – tutte le entrate e le spese devono essere iscritte in bilancio per l’intero importo
l’unità – le entrate devono affluire in un unico fondo, con il quale si provvede a finanziare tutte le spese
la specificazione – ciascuna voce di entrata e di spesa deve essere specificata con la maggior precisione
veridicità – il bilancio deve rispecchiare in modo chiaro ed esatto la situazione finanziaria dello Stato in cui si
verrà a trovare durante l’esercizio considerato.
pubblicità – il bilancio deve essere portato a conoscenza di tutti i cittadini pubblicandolo sulla Gazzetta
Ufficiale.
Il periodo di riferimento del bilancio è l’anno finanziario cioè il periodo di tempo, della durata di dodici mesi, al quale
si riferiscono le entrate e le spese riportate in bilancio(in Italia coincide con l’anno civile). Rispetto all’anno finanziario
il bilancio si distingue in preventivo e consultivo. Il bilancio preventivo fa riferimento all’anno che sta per iniziare, del
quale prevede entrate e spese; mentre il bilancio consultivo si riferisce a un anno già compiuto ed espone i risultati
finanziari conseguiti nell’anno concluso. Il più importante tra i due è quello di previsione che ha funzione di
programmazione e vincolo degli interventi politica economica, il secondo invece serve a verificare se la gestione
amministrativa e finanziaria è stata svolta regolarmente e se gli obbiettivi previsti dal primo sono stati raggiunti.
Rispetto al periodo di contabilizzazione, il bilancio può essere annuale o pluriennale. Il bilancio annuale si riferisce
ad un solo anno finanziario e prevede soltanto misure di breve periodo, permettendo un frequente controllo del
Parlamento nei confronti del Governo. Il bilancio pluriennale permette la programmazione degli interventi di politica