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CARTINA POLITICA ASIA: VEDUTA SATELLITARE
:
I RILIEVI
Il sistema montuoso asiatico comprende alcune delle cime più alte nel mondo e si estende
principalmente dall'estremo ovest (Mediterraneo) fino ad est (Cina). Dall'Asia si prolunga poi in
Europa dove comprende Carpazi e Alpi, per questo motivo questa grande catena prende il nome di
ALPINO-HIMALAYANO.
Per quanto riguarda esclusivamente l'Asia il sistema si divide in:
- ALTOPIANO ANATOLICO: nella parte occidentale, in Anatolia appunto, lungo il Mar Nero e il
Mar Mediterraneo, i principali monti che ne fanno parte sono:
Monti Eusini, Tauro, Acrocoro Armeno (che raggiunge i 5165 m con il monte Ararat).
- SISTEMA CUCASO: nella parte settentrionale, formato da catene parallele altissime tra le quali
l'Elbrus di 5633 m
- ALTOPIANO IRANICO: nella parte sud orientale, in particolare in Persia incontriamo i monti
Zagros, con la cima del Damavand, 5670 m
- HINDU KUSH: imponente catena montuosa, larga non più di 500 km che si collega al Pamir,
dal quale si apre l‘IHimalaya. Dell'Hindu Kush fanno parte alcune cime molto imponenti tra cui il
Karka di 6222 m
- HIMALAYA: nella parte meridionale (a sud del Pakistan), di questa catena fa parte la vetta più
alta del mondo, l'Everest di 8848 m
- KARAKORUM, TRANCHIMALAYA, ALTOPIANO DEL TIBET: le prime due sono catene
più brevi, la terza è invece un immenso altopiano posto al centro dell'Himalaya
LE COSTE:
Le coste settentrionali che si affacciano sul Mar Glaciale Artico, gelato per gran parte
dell’anno, sono piatte e uniformi.
Al contrario, le coste occidentali e meridionali appaiono frastagliate in grandi
penisole: quella dell’Anatolia e quella dell’Arabia ad oriente, quella del Deccan , che
fa parte dell’India a sud e quella indocinese protesa verso L’Australia.
Diversa è la linea della costa orientale, fronteggiata da lunghi complessi di isole , tra
cui l’Arcipelago delle Curili, quello del Giappone e quello delle Filippine. Tutti
racchiudono mari costieri: il Mare di Ohotsk a nord, il Mare del Giappone, il Mar
Cinese Orientale e quello meridionale, il Mar delle Filippine.
I FIUMI:
Nell’Asia Centrale scorrono numerosi fiumi, in questa zona purtroppo le precipitazioni
sono scarse, ma è stata appositamente costruita una rete d'irrigazione, comprendente
delle dighe, che permette la coltivazione anche nel territorio stepposo. Proprio in
quest'area, ed in particolare nello stato cinese, scorrono i principali fiumi asiatici, ne
sono presenti sette che fanno parte dei 12 corsi d’acqua più lunghi al mondo.
I principali fiumi del continente asiatico (di lunghezza superiore ai 2000 Km) sono:
- CHANG JIANG (Fiume Azzurro) 5.800 Km (Cina)
- OB (con IRTYS) 5.410 Km (Cina, Kazakistan, Russia)
- HUANG HE (Fiume Giallo) 4.845 Km (Cina)
- MEKONG 4.500 Km(Cina, Myanmar, Laos, Thailandia, Cambogia, Vietnam)
- AMUR (con Silka) 4.416 Km (Mongolia, Russia, Cina)
- LENA 4.400 Km (Russia)
- IRTYS 4.248 Km (Cina, Kazakistan, Russia)
- JENISEJ 4.092 Km (Russia)
- INDO 3.180 Km (Cina, India, Pakistan)
- BRAHMAPUTRA 2.900 Km (Cina, India, Bangladesh)
- EUFRATE 2.760 Km (Turchia, Siria, Iraq, Iran)
LAGHI
Nel cuore del continente asiatico si trova il mar Caspio, considerato un mare salato interno, ma
anche il lago più vasto della terra. Vi sono poi una serie di laghi molto ampi, tra cui l'Aral e il
Bajkal.
Di seguito elencati i laghi principali del continente :
- MAR CASPIO: 371.000 Kmq (Russia, Azerbaigian, Iran, Turkmenistan, Kazakistan)
- BAJKAL: 31.500 kmq (Russia)
- BALHAS: 18.200 kmq (Kazakistan)
- LAGO D'ARAL: 17.650 kmq (Kazakistan, Uzbekistan)
Disastro ambientale del lago d'Aral: questo è stato sicuramente uno dei più gravi disastri ambientali provocati
dall'uomo. Originariamente il lago era ampio circa 68.000 km², ma dal 1960 il volume e la sua superficie
sono diminuiti del 75% a causa del piano d'irrigazione intensivo voluto dal regime sovietico dell'immediato
dopoguerra, per cui le acque dei due fiumi che sfociavano nel lago sono state prelevate. Grigory Voropaev,
progettista del piano ha dichiarato di voler “far morire serenamente" il famoso lago, allo scopo di coltivare
anche nella zona. Un tragico errore di valutazione, infatti nel corso di 40 anni la linea della costa è arretrata
in alcuni punti anche di 150km lasciando al posto del lago un deserto di sabbia salata invece del previsto
terreno fertile. L'impatto ambientale sulla fauna e sulle persone è stato devastante.
- ISSYK-KUL: 6.200 kmq (Kirghizistan)
- LAGO DI URMIA: 5.800 kmq (Iran)
- ZAJSAN: 5000 kmq (Kazakistan)
- TAJMYR: 4.560 kmq (Russia)
- HANKA: 4.400 kmq (Cina, Russia)
- QINGHAI: 4.000 kmq (Cina)
DESERTI
I principali deserti presenti sono:
- GOBI: 1.500.000 km² - famoso come il "deserto dei dinosauri", è principalmente composto da una
superficie e le dune di sabbia lo ricoprono solo in una minima parte (Cina-Mongolia)
- RUB' AL-KHALI: 700.000 km² - ampiamente inesplorato e disabitato, ricopre un terzo della Penisola
araba. Le sue temperature estive variano da diversi gradi sotto lo zero di notte ad oltre 60 gradi di giorno.
(Arabia Saudita)
- DESERTO IRANIANO: 400.000 Km²
- DESERTO INDIANO: 600.000 Km² - chiamato anche Thar, è il prolungamento sudorientale del deserto
Iraniano (Pakistan-India)
- DESERTO KARAKUM: 300.000 Km² - area sabbiosa caratterizzata dalla presenza dei takyr, delle
conche formate dal vento di notevoli dimensioni tra le dune (Turkmenistan)
- DESERTO DEL KYZYLKUM: 300.000 Km² (Uzbekistan-Kazakistan)
- DESERTO DEL NEFUD: 75.000 Km²- deserto di sabbia, con dune e fenditure
di un centinaio di metri di altezza e profondità. (Arabia Saudita)
CLIMI E AMBIENTI:
L’Asia si estende dal Circolo Polare Artico fin sotto l’Equatore e perciò presenta
diversi tipi di clima e di ambienti.
A nord, prevale il clima freddo e nivale; tundra taiga e steppa sono gli ambienti
dominanti. Nel centro a sud delle montagne il clima è arido e si estende il Deserto
del Gobi.
L’Asia arida abbraccia un terzo del continente, dal Mar Caspio alla Mongolia.
Lungo le coste del Pacifico prevale il clima temperato e vi si alternano foreste e
praterie.
Nelle penisole dell’India , dell’Indocina e nell’Indonesia prevale il clima tropicale
umido, equatoriale e monsonico; è il regno della giungla.
Nell’Arabia invece il clima è arido e predomina il deserto.
Lungo le coste del Mediterraneo, infine, il clima è temperato e la vegetazione è
costituita dalla macchia mediterranea.
POPOLI E CULTURE DELL’ASIA:
La popolazione dell'Asia è caratterizzata da una grande varietà di tipi umani, di condizioni culturali e demografiche. L'Asia
meridionale e orientale presentano le maggiori densità, non solo del continente ma anche del Pianeta. Le regioni settentrionali ed
interne presentano al contrario valori molto bassi. Nelle regioni aride dell'interno gli abitanti vivono per lo più nelle oasi fluviali.
Nell'Asia orientale, nel sud est asiatico la popolazioni si affolla lungo i fiumi, il Paese più popolato sia del Continente che del
mondo, è Singapore con una media di 4400 abitanti a km quadrato
.
ETNOLOGIA E LINGUE
I popoli mongoli predominano nell'Asia orientale e nel sud est asiatico continentale, mentre i malesi
prevalgono negli arcipelaghi di quest'ultima regione.
Nell'Asia meridionale circa due terzi della popolazione sono costituiti da razze caucasoidi, simili ai
popoli del Medio Oriente. L'India meridionale è dominata dai popoli di pelle scura di lingua dravidica. I
popoli mongolidi vivono nella regione Himalayana e tibetana e giungono attraverso la Mongolia fino
alla Siberia orientale.
La cultura cinese e le culture che ne sono state influenzate sono tipiche dell'Asia orientale; esse sono
rappresentate dai popoli Cinese, Tibetano, Mongolo, Coreano e Giapponese. Le regioni continentali del
sud est Asiatico sono abitate da Birmani e Vietnamiti.
Nell'Asia meridionale i popoli del nord parlano una varietà di hindi imparentato con le lingue
indoeuropee; ma nel sud vi sono le lingue dravidiche delle popolazioni autoctone della penisola
indiana. Nell'Asia sud-occidentale le lingue principali, che si identificano con i gruppi etnici, sono il
persiano (farsi), l'arabo, il turco e l'ebraico.
RELIGIONE
L'Asia è la culla di tutte le religioni del mondo in particolare delle
grandi religioni monoteiste.
Ebraismo, Cristianesimo ed Islam ebbero origini nell'Asia sud
occidentale; il Buddhismo e Induismo in India; il Confucianesimo e il
Taoismo in Cina.
Per quanto grande sia stato il suo influsso storico il Cristianesimo è oggi
diffuso nelle Filippine ed in Corea del sud e poco praticato altrove.
Il Buddhismo è oggi una religione minoritaria nel suo paese d'origine,
l'India, ma è diffuso nelle regioni più interne del continente.
L'Islam è la religione dominante dell'Asia sud occidentale e centrale; in
Indonesia la maggioranza della popolazione è musulmana. Molte città
dell'Asia sud-doccidentale sono meta di pellegrinaggi religiosi, le più
conosciute sono la Mecca, Medina e Gerusalemme
LA COLONIZZAZIONE
La colonizzazione dell’Asia da parte di Paesi europei ebbe inizio nel XVI
secolo quando i Russi penetrarono in Siberia.
Poi, l’Inghilterra colonizzò L’India. L’Olanda occupò l’Indonesia, la
Francia l’Indocina e la Spagna L’arcipelago delle Filippine.
Dopo la seconda guerra mondiale i paesi dell’Asia ottennero
l’indipendenza avviando un processo di sviluppo a volte problematico: ciò
è avvenuto in particolare nella regione dell’Indocina, dove si ebbero
sanguinosi conflitti.
Nel 1997 e nel 1999 sono ritornate alla Cina le ultime due colonie europee:
Hong Kong e Macao.
Le tappe della decolonizzazione:
Mongolia 1924
Formosa (Taiwan) 1945
Filippine 1946
Bangladesh 1947
India 1947
Pakista 1947
Birmania 1948
Corea 1948
Indonesia 1949
Sinagapore 1949
Viet Nam 1954
Cambogia 1955
Laos 1955
Malaysia 1957
Kuwait 1961
Yemen 1967
‘Oman 1971
Qatar 1971
Brunei 1984
Hong Kong 1997
Macao 1999 L’INDIA:
INDIA:
CAPITALE NEW DELHI
SUPERFICIE (KM2) 3 287 263
POPOLAZIONE ( x 1000 1 041 144
ab.)
Densità (ab./km2) 317
Lingua Hindi e Inglese (lingua
Religione Induismo, Islamismo,
ufficiale)
Buddismo, e il
Cristianesimo
Forma dello Stato Repubblica federale
CLIMA
L’ampia estensione e la complessa conformazione del territorio indiano fanno sì che il paese presenti
condizioni climatiche estremamente diversificate.
L’intera regione indiana rientra tuttavia nel dominio del clima tropicale monsonico, all’interno del quale le
variazioni maggiori si legano all’altitudine e alla distanza dal mare. Le variazioni stagionali, determinate dai
monsoni che soffiano da sud-ovest e nord-est, influiscono in modo notevole sulla temperatura, sul grado di
umidità e sulle precipitazioni in tutto il subcontinente.
Si possono in generale distinguere due stagioni, una piovosa e una secca.
La stagione in cui si concentrano le piogge, generalmente tra giugno e novembre, è caratterizzata dal monsone
di sud-ovest, un vento carico di umidità proveniente dall’oceano Indiano e dal mar Arabico, che all’inizio di
giugno investe la costa occidentale della penisola per propagarsi gradualmente nell’intero paese.
In questa stagione, soprattutto da giugno a settembre, si verificano abbondanti precipitazioni che toccano una
media annua di circa 1.500 mm sui versanti meridionali dell’Himalaya e raggiungono spesso i 2.000 mm nei
Ghati occidentali.
L’assenza del monsone del sud-ovest è causa di gravi siccità. La stagione fredda del monsone di nord-est,
dall’inizio di dicembre all’inizio di marzo, è solitamente caratterizzata da un clima estremamente asciutto,
nonostante si verifichino talvolta violenti temporali sulle pianure settentrionali e abbondanti nevicate
sull’Himalaya.
Il periodo peggiore della stagione calda, che inizia verso la metà di marzo e prosegue fino al manifestarsi del
monsone di sud-ovest, si verifica nel mese di maggio, con temperature che, nella zona centrale del paese,
possono superare i 50 °C. La temperatura media annua è di circa 26 °C nei pressi di Kolkata, di circa 28 °C
nella regione costiera centroccidentale e nella zona di Chennai
Problemi e tutela dell’ambiente