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MAPPA CONCETTUALE

COLONIALI TERREMOT

SMO

INFORMATI

CA I

GANDHI

GANDHI INDIA

(Letteratu (Inglese)

(Geografia)

ra) ARTE

BLUES INDIANA

(Musica) HOCKEY SU

PRATO

(E.d. Fisica)

L’ INDIA

I RILIEVI

Il sistema montuoso dell’Himalaya si estende per circa 2.400 km lungo i

confini settentrionali e nordorientali del subcontinente indiano, separandolo

dal resto dell’Asia. È il più elevato e il più giovane sistema montuoso del

mondo, nonché uno dei più attivi, dato che gli assestamenti orogenetici non

sembrano ancora cessati. All’interno dei confini indiani il sistema

himalayano, che include a ovest la catena del Karakoram, raggiunge le

massime altitudini nel Kanchenjunga (8.598 m), terza cima più alta del

mondo dopo l’Everest e il K2. Gli Altopiani Centrali costituiscono l’orlatura

settentrionale del Deccan, vasto tavolato che occupa gran parte dell’India

peninsulare. Perlopiù roccioso e

dall’andamento irregolare, esso

è diviso in diverse regioni

naturali da basse catene

montuose e da valli profonde. La

sua altitudine varia dai 305 m ai

1.525 m. Il Deccan è delimitato

da due sistemi montuosi

periferici conosciuti come Ghati

orientali e occidentali, che

rappresentano gli orli sollevati

del tavolato. L’ ALTOPIANO DEL

DECCAN

IDROGRAFIA

L’ India è attraversata da tre grandi fiumi: Gange Brahmaputra e Indo. Il

Gange nasce nella catena dell’ Himalaya e ad eccezione di una parte del

delta, il fiume scorre interamente nella parte settentrionale dell’India in

senso parallelo alla catena himalayana. Il Brahmaputra nasce nel Tibet

sudoccidentale e dopo un percorso di 2900 km sfocia nel golfo del bengala. L’

Indo nasce nel Tibet occidentale scorre a ovest attraverso lo stato di Jammu

e Kashmir ed entra in Pakistan, dove è compresa la maggior parte del suo

corso. CLIMA

L’ampia estensione e la complessa conformazione del territorio indiano fanno

sì che il paese presenti condizioni climatiche estremamente diversificate.

L’intera regione indiana rientra tuttavia nel dominio del clima tropicale

monsonico, all’interno del quale le variazioni maggiori si legano all’altitudine

e alla distanza dal mare. Le variazioni stagionali, determinate dai monsoni

che soffiano da sud-ovest e nord-est, influiscono in modo notevole sulla

temperatura, sul grado di umidità e sulle precipitazioni in tutto il

subcontinente. PROBLEMI AMBIENTALI

Per ovviare ai drammatici problemi della sovrappopolazione e della carenze

di risorse alimentari l’India, che conta circa 1 miliardo di abitanti, ovvero

circa 1/6 della popolazione mondiale, ha dovuto adottare strategie di

sviluppo agricolo e industriale che hanno comportato e comportano pesanti

ripercussioni in ambito ecologico. Benché il paese abbia fatto molto per

limitare gli abusi sull’ambiente, l’India si trova ancora oggi a dover

affrontare gravi minacce ambientali quali la deforestazione, dovuta in gran

parte alla raccolta di legname impiegato come combustibile. lo sfruttamento

eccessivo dei pascoli e la desertificazione, causata principilmante dalla

pratica della monocoltura. Fra gli altri problemi ambientali vi sono

l’erosione e la salinizzazione del suolo e l’inquinamento idrico, causato, tra

l’altro, dal mancato trattamento delle acque di scolo e dallo scarico dei

pesticidi agricoli. Problema rilevante è infine l’inquinamento atmosferico,

causato dagli scarichi industriali e dai gas di scarico dei veicoli.

ORDINAMENTO POLITICO

L’ India è una repubblica, indipendente dal 1947. La denominazione ufficiale,

Unione indiana fa riferimento alla sua organizzazione federale: 28 stati

federati e 7 territori. L’india è il secondo paese più popoloso del mondo ( in

essa vivono più di un miliardo di persone). La capitale è Nuova Delhi ( ab.

14.000.000) , altre città molto importanti sono Mumbai ( ab. 17.000.000)

Kolkata ( ab. 13.000.000) e Chennai( ab. 6,5.000.000 ); la lingua ufficiale è

l’hindi e l’ Inglese. L’ India è basata su un sistema legislativo parlamentare

bicamerale: il consiglio degli stati e la Camera del popolo. Il presidente

viene eletto dal parlamento e rimane in carica cinque anni ed a la facoltà di

nominare il primo ministro.

PROFILO STORICO

L’ india abitata fin dal paleolitico, nel

corso del secondo millennio a.c. fu invasa

dagli arii, una popolazione indoeuropea

proveniente da ovest. Dalla stessa

direzione arrivarono in seguito anche i

conquistatori Persiani, Macedoni e Arabi.

Questi ultimi, nelle regioni settentrionali,

diffusero la religione islamica .La

colonizzazione europea iniziò nel 1948

quando il portoghese Vasco de Gama

sbarcò sulle coste del Malabar,

insediandovi la prima di una vasta rete di

SBARCO DI VASCO DE GAMA sedi commerciali. Un secolo più tardi l’

india cadde sotto il controllo degli inglesi. Nel 1858, in seguito a una serie di

rivolte, venne definita una nuova legislazione che aboliva la compagnia delle

indie e assegnava alla corona britannica la sovranità sull’ india. Negli ultimi

decenni nacquero vari movimenti indipendentisti tra i quali emerse il partito

del congresso nazionale indiano guidato da Mohandas Gandhi. Nello stesso

anno si verificarono scontri sanguinosi tra induisti e musulmani che

potarono alla divisione del paese fra india e Pakistan. I contrasti religiosi

sono una delle costanti della storia dell’ India e insieme alle rivendicazioni

separatistiche sono all’ origine di tensioni, in varie regioni. Particolarmente

delicata è la situazione del kashmir tra India e Pakistan.

POPOLAZIONE

Con 1.147.995.900 abitanti l’India è il secondo paese più popolato del

mondo dopo la Cina. La densità media è di 386 abitanti per km². Il 71% degli

abitanti del paese vive in zone rurali e un terzo della popolazione totale vive

al di sotto della soglia di povertà stabilita dai parametri delle Nazioni Unite.

Il rapido incremento demografico che l’India ha conosciuto a partire dagli

anni Quaranta del XX secolo fu determinato dagli innumerevoli risultati

raggiunti nella lotta contro le carestie locali e dal miglioramento delle

condizioni igienico-sanitarie, che portarono a una forte riduzione del tasso di

mortalità. Con un tasso di incremento demografico annuo pari all’1,58%,

l’India registra attualmente una crescita demografica costante, tuttavia

notevolmente inferiore ai picchi raggiunti tra gli anni Cinquanta e Settanta

del XX secolo, che richiesero l’intervento di drastiche misure di

pianificazione familiare, tra cui impopolari campagne di sterilizzazione.

RELIGIONE

La religione principale dell’ india è l’ induismo ( 82% di credenti), seguono

musulmani

( 12% di credenti ), cristiani (2,3% di credenti) e sikh ( 2% di credenti). Sono

presenti altre minoranze: buddhisti (0,7%), giainisti e pars.

Economia:

SETTORE PRIMARIO

Nonostante gran parte dell’agricoltura venga ancora condotta con metodi

tradizionali, all’indomani dell’indipendenza sono state introdotte alcune

importanti trasformazioni tecnologiche: numerose sono le opere di

irrigazione finanziate dal governo, e l’ uso di fertilizzanti chimici. Il

sostentamento di oltre due terzi della popolazione indiana dipende dall’

agricoltura che partecipa per il 17,5 % alla formazione del PIL.

La coltura principale è il Riso, seguono il frumento, la canna da zucchero il te

il cotone e la iuta.

Colture di primaria importanza sono inoltre gli ortaggi, il sorgo il miglio, il

mais, l’ orzo i ceci e la banana. Si allevano bovini, suini, ovini, i primi usati

sopratutto per il lavoro nei campi e per la produzione di latte.

SETTORE SECONDARIO

L’India può vantare un settore industriale assai articolato, che contribuisce

per il 27,9% alla formazione del PIL. La maggior parte della produzione è

realizzata in impianti moderni, in particolare per quanto riguarda l’industria

siderurgica. In termini di occupazione, rimangono però molto più importanti

le piccole aziende a conduzione familiare, perlopiù strutturate

artigianalmente. Il settore tessile, specialmente quello cotoniero, è tra i più

antichi e importanti. Di rilievo sono anche le industrie per la lavorazione del

tè e dei cereali, gli oleifici, gli zuccherifici, l’industria petrolchimica e della

carta, la produzione di apparecchiature elettriche ed elettroniche, i prodotti

chimici, la lavorazione della pelle e dei metalli.

Negli ultimi anni si è considerevolmente sviluppata anche l’industria ad alta

tecnologia (aeronautica, elettromeccanica), il cui primo settore è l’

informatica, particolarmente attivo nella produzione di software.

SETTORE TERZIARIO

Il paese ha da tempo avviato una politica di liberalizzazione degli scambi

commerciali con il resto del mondo, che hanno favorito l’aumento delle

importazioni (petrolio, materie prime, beni di consumo, gioielli, prodotti

chimici e fertilizzanti). L’India esporta una varietà di prodotti: tessili, gemme

e gioielli, articoli in pelle, tè, apparecchiature meccaniche e prodotti chimici

di base. Per quanto riguarda le vie di comunicazione, l’ India ha sviluppato

una rete di comunicazioni comprendente strade, ferrovie e aeroporti.

IL COLONIALISMO

INTRODUZIONE

La colonia indiana rappresentò la colonna portante dell’intero sistema

imperiale britannico sotto il profilo economico, sotto quello politico-

amministrativo, ma soprattutto sotto il profilo militare. L’esercito

indiano, formato per circa i due terzi da indiani e per il restante terzo

da militari inglesi, era totalmente finanziato dai contribuenti asiatici

(circa il 40% delle imposte era qui diretto) ma era completamente a

disposizione dell’impero britannico.

L’ INDIA PRE COLONIALE

Risultati delle ricerche storiche

Negli ultimi trent’anni, le ricerche storiche hanno dimostrato come l’

immagine di un’India in preda all’anarchia fosse in realtà falsa, ed

hanno chiarito che, se da un lato, stava decadendo come impero in

essa anche stavano emergendo anche una serie di nuovi stati con

diverse caratteristiche, riconducibili a quelle degli stati moderni.

Probabilmente, se non ci fosse stato l’intervento britannico, questi

paesi sarebbero riusciti ad arrivare alla costruzione di un sistema di

stati fra loro in equilibrio simile a quello tutt’oggi esistente in Europa.

Ulteriori ricerche hanno dimostrato anche come non fosse vera

neppure l’immagine di un’India economicamente devastata da guerre:

esse furono guerre locali, seguite da rapidi processi di ristrutturazione

economica. LA SITUAZIONE INDIANA

L’ India al momento della conquista britannica (1700) era

caratterizzata da una notevole vitalità politica e da un certo

benessere economico: Importanti erano gli scambi di tessuti e

manufatti, inoltre la produzione agricola era molto specializzata.

Questo avrebbe potuto creare un processo di modernizzazione

caratterizzato anche da una rivoluzione di tipo industriale. Purtroppo

quest’ultima ipotesi poté solo rimanere tale, perché proprio nel

periodo tra gli anni ’50 e ’60 del 1700, la Compagnia delle Indie

Orientali inizia la sua opera di conquista, inizialmente occupando

l’antico Bengala e poi,

spostandosi in tutte le

restanti terre indiane.

LA COLONIZZAZZIONE

INGLESE

All’inizio del 1800 l’intero

territorio indiano diventa

“patrimonio dello Stato britannico”. Inizialmente venne amministrata

dalla “Compagnia delle Indie Orientali”. Successivamente, dopo che a

tale società vennero drasticamente ridotti tutti i poteri decisionali ed

operativi, l’India passò sotto il completo controllo della Corona

Britannica nel 1858.

UN PROCESSO DI MODERNIZZAZZIONE

Negli anni dell’imperialismo ed in quelli successivi secondo la

tradizione storiografica il regime coloniale fu, per l’India, un

avvenimento più che positivo perché, se è vero che gli indiani persero

l’indipendenza, è anche vero che, grazie agli inglesi, venne messo in

atto un processo di modernizzazione, che gettò le basi per la

costruzione di uno Stato indiano moderno.

Sotto la dominazione inglese vennero realizzate:

sistema ferroviario

Infrastrutture

fisiche sistema telegrafico

Burocrazia di tipo moderno ( gli

inglesi introdussero il sistema di

concorsi pubblici per accedere ai

posti di lavoro nell’amministrazione

pubblica )

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