Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 17
Tecnologie belliche - Tesina per tecnico industriale Pag. 1 Tecnologie belliche - Tesina per tecnico industriale Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 17.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tecnologie belliche - Tesina per tecnico industriale Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 17.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tecnologie belliche - Tesina per tecnico industriale Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 17.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tecnologie belliche - Tesina per tecnico industriale Pag. 16
1 su 17
Disdici quando vuoi 162x117
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Sintesi
Calcolo: la ricerca operativa;

Letteratura: Giuseppe Ungaretti, Ermetismo;

Storia: seconda guerra mondiale;

Elettronica: radar;

Sistemi - Informatica: crittografia.
Estratto del documento

Istituto Tecnico Industriale Statale

“Guglielmo Marconi”

- VERONA -

Tecnologie e Logistiche

Belliche Lancerotto Luca

classe 5Di

SOMMARIO

MAPPA CONCETTUALE 2

CALCOLO 3

ELETTRONICA 5

SISTEMI / INFORMATICA 7

LETTERATURA 9

STORIA 13

1

MAPPA CONCETTUALE

con Galleria Fotografica riguardante la Seconda Guerra Mondiale

2

CALCOLO

LA RICERCA OPERATIVA

Mentre la guerra faceva il suo corso, ha avuto un notevole sviluppo, prima in

Gran Bretagna e poi in America, la Ricerca Operativa. In questo periodo la

tecnologia militare progredì in modo rapido. In particolare in Gran Bretagna

furono fatti degli studi sul radar per la difesa aerea e sulla tattica militare per un

miglior uso delle risorse allora esistenti. Da questi studi nacque il nome di ricerca

operativa che è tutt’oggi valido anche se i problemi di cui si occupa sono di

natura diversa.

Alcuni studiosi dicono che: “La ricerca operativa è un metodo scientifico che si

propone di fornire al personale dirigente gli elementi quantitativi idonei a servire

di base alle decisioni concernenti le operazioni che essi controllano”. Invece

altri dicono che: “La ricerca operativa è l’applicazione del metodo scientifico

da parte di gruppi interdisciplinari a problemi che implicano il controllo di sistemi

organizzati al fine di fornire soluzioni che meglio servano gli scopi

dell’organizzazione nel suo insieme”. Nella prima definizione si afferma che la

ricerca operativa è un metodo scientifico, nella seconda che è l’applicazione

del metodo scientifico. Oltre questa differenza è comune il fatto che la ricerca

operativa tende a fornire i mezzi per il controllo di sistemi organizzati mediante

l’aiuto di molteplici discipline a carattere scientifico. Quindi il compito

fondamentale della ricerca operativa è quello di offrire agli organi decisionali

sufficienti elementi di conoscenza sui problemi affrontati, proponendo soluzioni

fondate sopra uno schema rigoroso di ragionamento.

Dopo la fine della guerra, con il notevole progresso della tecnologia nel campo

aziendale, essa opera nelle grandi aziende pubbliche e private dove

l’organizzazione ed il controllo del lavoro impongono ai dirigenti di prendere

difficili decisioni in modo corretto e tempestivo. Il metodo scientifico si attua

attraverso quattro passi fondamentali:

1) chiarimento del problema;

2) induzione;

3) costruzione del modello;

4) deduzione e verifica.

1) In questo passo viene preso in considerazione il problema cercando, per

quanto possibile, di raccogliere tutte le informazioni ad esse inerenti e di

3

individuare tra queste tutte quelle che a prima vista sembrano caratterizzarlo.

Occorre anche saper distinguere i fattori coinvolti, dividendoli in variabili di

decisione ed in variabili di disturbo. 2)Dall’analisi delle informazioni raccolte ed

anche dal loro particolare significato, si cerca di cogliere le possibili analogie

mediante raffronti, nel tentativo di risalire ad una legge generale che sia valida

in ogni caso. Questo è il punto più difficile e delicato che richiede la

collaborazione dell’intero gruppo operativo.

3) Un ruolo importante nella ricerca operativa è la sperimentazione. A volte

accade che il sistema oggetto di studio non possa essere sottoposto a

sperimentazione. Si ricorre alla costruzione di modelli di funzionamento della

realtà a livelli. Spesso si tratta della costruzione di modelli matematici per mezzo

dei quali si simula la sperimentazione agendo, dall’esterno, sopra i parametri e

le variabili che contengono.

4) Dal modello costruito si cerca di dedurre conseguenze verificabili nella realtà,

analizzando ed interpretando i risultati. Qui, con ripetute simulazioni, in

condizioni diverse, devono essere criticati i limiti delle soluzioni trovate,

cercando di identificarne le cause, i motivi, gli aspetti secondari. In questo

passo può accadere che la realtà non confermi le previsioni del modello, o

della teoria. Se questo avviene il modello è incompleto oppure errato. Quindi se

ne costruisce uno nuovo e più completo considerando anche quelle

componenti che prima erano state trascurate perché non ritenute essenziali.

Comunque bisogna sempre tener presente che il modello costruito non

rappresenta esattamente il fenomeno studiato.

4

ELETTRONICA

IL RADAR

Lo sviluppo dell'industria meccanica aveva già messo a disposizione

durante la Prima Guerra Mondiale le nuove armi che avrebbero

rivoluzionato il modo di condurre le operazioni belliche.

Nella Seconda Guerra Mondiale le nuove armi furono invece impiegate in

base ai nuovi concetti militari, che sostituirono la guerra di trincea con la

guerra di movimento ed i bombardamenti strategici. In aggiunta l'efficienza

delle nuove armi fu moltiplicata dai progressi nelle nuove tecnologie. Tra di

esse l'elettronica rese disponibili dei dispositivi come il radar. Il radar è uno

strumento che invia onde radio ad altissima

frequenza da un'antenna e ne raccoglie il segnale

di ritorno, quando le onde vengono riflesse da un

corpo metallico o comunque in grado di riflettere

onde radio. Esso permette dunque di rilevare la

presenza e la posizione di navi od aerei all'interno

del suo raggio di azione.

Pare che l'idea del Radar sia stata brevettata

addirittura nel 1904 da un ingegnere tedesco: un

apparecchio adatto 'a rivelare oggetti metallici distanti a mezzo di onde

radioelettriche'.

Nel corso del conflitto i tedeschi misero a punto ed impiegarono in massa

una serie di radar specializzati e molto sofisticati, tra i quali radar di scoperta

aerea a lunga distanza e radar di bordo per aerei della caccia notturna.

Nessuno praticamente lo sa, ma noi italiani eravamo allo stesso livello degli

altri anche nello sviluppo del radar negli anni precedenti la guerra. La prima

intuizione sulle possibilità tecniche del mezzo venne a Marconi.

Un apparecchio radar è formato da un trasmettitore, un'antenna, un

ricevitore e un indicatore. Il trasmettitore invia le radioonde per mezzo di

un'antenna direzionale, che le concentra in un fascio puntato nella

direzione desiderata.

Quando il fascio colpisce un oggetto, viene riflesso sotto forma di eco; il

fascio riflesso ripercorre il cammino di andata in direzione del trasmettitore e

viene rivelato dall'antenna del ricevitore. Mediante un procedimento di

5

amplificazione ed elaborazione

computerizzata dell'eco, il ricevitore

radar produce infine un segnale visivo

su uno schermo.

La sezione trasmittente è costituita da un

oscillatore di potenza a radiofrequenza,

normalmente un MAGNETRON, pilotato

da un generatore di impulsi.

OSCILLATORE COLPITTS

L'oscillatore Colpitts prende il nome dal suo ideatore, Edwin H. Colpitts. Si

tratta di una soluzione semplice ed affidabile, in grado di generare segnali

di buona qualità senza eccessivi sforzi

progettuali.

Nel circuito Colpitts la reazione avviene

attraverso un filtro costituito da un induttore

e due condensatori. Normalmente è

utilizzato a frequenze inferiori ai 100 MHz.

L'antenna del radar altamente direttiva, è

sistemata in modo da poter essere ruotata in

ogni direzione. Normalmente viene usata la

stessa antenna sia per trasmettere gli impulsi

che per riceverne l'eco.

Il ricevitore radar è un normale radioricevitore funzionante con il metodo

supereterodina con frequenze intermedie, ad esempio di 70 MHz, con la

minore possibile figura di rumore, un'alta sensibilità ed una larghezza di

banda uguale alla frequenza degli impulsi prodotti.

Per ottenere questo risultato la scansione del tubo a raggi catodici è

sincronizzata con gli impulsi trasmessi.

6

SISTEMI/INFORMATICA

LA CRITTOGRAFIA

La crittografia tratta delle "scritture nascoste", ovvero dei metodi per

rendere un messaggio "offuscato" in modo da non essere comprensibile a

persone non autorizzate a leggerlo, La scrittura cifrata cripta la frase con

l'utilizzo di altri simboli, lettere o numeri. Il risultato di questo metodo

crittografico consiste in una frase senza senso apparente a tutti coloro che

non conoscono la chiave di crittazione. Un tale messaggio si chiama

comunemente crittogramma. Lo studio della crittografia e della crittoanalisi

si chiama comunemente crittologia.

La crittografia e stata usata per nascondere informazioni fin dall'antichità,

ha avuto una notevole importanza in alcuni eventi storici.

La necessità di nascondere messaggi strategici da occhi nemici è antica

quanto l'uomo: ci sono tracce di cifrari antichi quanto gli Ebrei, i primi a

sviluppare un codice cifrato; in seguito anche gli spartani e Giulio Cesare

idearono codici cifrari oggi considerati elementari.

Enigma fu una macchina per cifrare (e decifrare) elettro-meccanica. fu

ampiamente utilizzata dal servizio delle forze armate tedesche durante il

periodo nazista e la seconda guerra mondiale. un nutrito gruppo di esperti

si impegnò a lungo con successo per violarla.

Il Colossus è stato il primo computer britannico in grado di forzare i codici

sviluppati dalla cifratrice Lorenz SZ 40/42 usata dai tedeschi durante la

seconda guerra mondiale per proteggere la corrispondenza fra Hitler ed i

suoi capi di stato maggiore. Il Colossus venne realizzato da Tommy Flowers

grazie alle precedenti esperienze della Bomba, macchina usata negli anni

trenta dall'Ufficio Cifra polacco, ideata da Marian Rejewski. Il Colossus,

costruito in segreto per la Royal Navy è stato il primo ad usare le valvole

termoioniche (fino ad allora usate solo da amplificatori) al posto dei relè

Durante la seconda guerra mondiale gli americani utilizzarono un codice

indecifrabile, era la lingua madre di un popolo nativo americano, i Navajo.

La lingua Navajo, una lingua complicata e a quel tempo praticamente

sconosciuta in tutto il mondo al di fuori degli Stati Uniti, non fu mai

decodificata dal controspionaggio giapponese.

7

La vera novità del secolo scorso è l'invenzione di una tecnica crittografica

che utilizza chiavi diverse per cifrare e per decifrare un messaggio,

facilitando incredibilmente il compito di distribuzione delle chiavi. Infatti in

questo caso non è necessario nascondere le chiavi o le password: c'è una

chiave per crittografare, che chiunque può vedere, e una per decifrare,

che conosce solo il destinatario senza necessità quindi di riceverla

(scambiarla) dal mittente. In altre parole, se A vuole ricevere un messaggio

segreto da B, manda a B una scatola vuota con un lucchetto aperto senza

chiavi. B mette dentro il messaggio, chiude il lucchetto, e rimanda il tutto

ad A, che è l'unico ad avere le chiavi. Chiunque può vedere passare la

scatola, ma non gli serve a niente. A non deve correre rischi con le sue

chiavi. 8

LETTERATURA

LA GUERRA NELLA SENSIBI LITÀ DI UN POETA

GIUSEPPE UNGARETTI

"Ero in presenza della morte, in presenza della natura, di una natura che

imparavo a conoscere in modo terribile. Dal momento che arrivo ad essere

un uomo che fa la guerra, non è l’idea di uccidere o di essere ucciso che

mi tormenta: ero un uomo che non voleva altro per sé se non i rapporti con

l’assoluto, l’assoluto che era rappresentato dalla morte. Nella mia poesia

non c’è traccia d’odio per il nemico, né per nessuno; c’è la presa di

coscienza della condizione umana, della fraternità degli uomini nella

sofferenza, dell’estrema precarietà della loro condizione. C’è volontà

d’espressione, necessità d’espressione, nel Porto sepolto, quell’esaltazione

quasi selvaggia dello slancio vitale, dell’appetito di vivere, che è

moltiplicato dalla prossimità e dalla quotidiana frequentazione della morte.

Viviamo nella contraddizione. Posso essere un rivoltoso, ma non amo la

guerra. Sono anzi un uomo della pace. Non l’amavo neanche allora, ma

pareva che la guerra s’imponesse per eliminare la guerra. Erano bubbole,

ma gli uomini a volte si illudono e si mettono dietro alle bubbole."

(Giuseppe Ungaretti - L’allegria)

BIOGRAFIA

Giuseppe Ungaretti nacque ad Alessandria d'Egitto 8 febbraio 1888 da

genitori lucchesi. Il padre, operaio allo scavo del Canale di

Suez morì due anni dopo la nascita del poeta la madre

mandò avanti la gestione di un forno di proprietà, con il

quale garantì gli studi al figlio . L'amore per la poesia

nacque durante questo periodo scolastico e si intensificò

Dettagli
Publisher
17 pagine
40 download