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Storia- Nuove tecnologie della prima guerra mondiale
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LA PRIMA GUERRA MONDIALE
I motivi che scatenarono la prima guerra mondiale furono molti.
Il XIX secolo aveva visto nascere una serie di rivalità tra le varie potenze
europee, le questioni europee si basano, su di un contrasto politico che
aveva come sfondo la rivalità economica. I principali contendenti nella
lotta per ottenere maggiore estensione territoriale nelle colonie erano:
Francia, Gran Bretagna e Germania.Il loro obbiettivo infatti era quello di
allargare i mercati. Causa principale della guerra fu l’assassinio di
Francesco Ferdinando avvenuto a Sarajevo il 28 giugno 1914, e di
conseguenza l’Austria inviò alla Serbia un ultimatum con richieste
inaccettabili. Quest’ultimo si rifiutò di accettare l’ultimatum e la
conseguenza di questa risposta fu l’attacco immediato dell’Austria.Quindi
anche la Germania dichiarò guerra alla Russia e al fianco dell’ Austria
scese in guerra invadendo il Belgio neutrale, prendendo di sorpresa la
Francia , che si vide attaccata alle spalle. Così l’Inghilterra scese in Guerra
al fianco della Francia perché la stessa era minacciata dall’Impero tedesco
sulla Manica.
Nel conflitto che si disputava tra Austria e Serbia, ne presero parte anche
altri stati e così il conflitto assunse un carattere mondiale, e da una guerra
di movimento si passò a una guerra di posizione.
Allo scoppio delle ostilità nel giugno del 1914 il Regno d’Italia, legato ad
Austria e Germania da un patto difensivo,( La Triplice Alleanza: Austria,
Germania e Italia) dichiarò la propria neutralità. L’Italia si trovo quindi
divisa in due linee:
I neutralisti, che si opponevano all’ingresso dell’Italia in guerra, come i
cattolici contrari alla guerra per ragioni di principio e volevano evitare
al paese un conflitto che secondo loro non avrebbe potuto reggere.
Gli interventisti, favorevoli all’ingresso dell’Italia in guerra , come i
democratici che consideravano l’intervento italiano come il
compimento del ciclo delle guerre risorgimentali ed i conservatori che
miravano ad ottenere attraverso la guerra l’espansione politica ed
economica dell’Italia. 3
Mentre divampava il contrasto tra interventisti e neutralisti il governo
italiano stipulò segretamente il Patto di Londra, in base al quale
impegnava l’Italia a scendere in guerra al fianco dell’Intesa ( Triplice
Intesa: Gran Bretagna, Francia e Russia) in cambio di alcune concessioni
territoriali come il Trentino Alto Adige, Trieste, Istria, Gorizia e la
Dalmazia.
Stipulato il patto il governo dovette affrontare la difficile situazione che si
era venuta a creare in Italia. Il parlamento messo di fronte al fatto
compiuto approvò in larga maggioranza l’intervento e solo il 24 maggio
1914 l’Italia dichiarò guerra all’Impero Austro-Ungarico ( Austria e
Ungheria). Sul fronte Italo-
Austriaco,il conflitto si
presentò subito
estremamente lento
combattuto nelle trincee.
Nel frattempo l’imperatore
tedesco aveva scatenato
una guerra sul mare in
risposta al blocco navale
imposto da Inghilterra e
Francia alla Germania e
per la prima volta vennero
usati i sommergibili che servivano ad attaccare le navi americane che
portavano i rifornimenti. Quindi con l’attacco della Germania agli Stati
Uniti, fece si che gli Stati Uniti nel 1917 entrassero in guerra al fianco
dell’Intesa e con questa entrata la situazione si ribaltò. Subito dopo
l’entrata in guerra degli Stati Uniti ci fu la ritirata della Russia dalla
guerra perché era impegnata entro i propri confini con la Rivoluzione.
Gli Stati Uniti entrati in guerra portarono nuove tecnologie militari
(Cannoni, armi chimiche, aerei, sottomarini).
Anche per l’Italia il 1917 fu l’anno più difficile della guerra. Infatti gli
austriaci forti di rinforzi dell’impero russo lanciarono una violenta
offensiva nella zona di Caporetto e l’Italia venne sconfitta e fatta
indietreggiare. In poco tempo il Friuli era invaso dalle truppe austriache.
Le cause della sconfitta furono gli errori di alcuni comandanti ed infatti
poco dopo il generale Cadorna fu sostituito da Armand Diaz. 4
Nel 1918 dopo una settimana
di combattimenti l’Italia riuscì a respingere l’avanzata austriaca sul
Piave. In tutto il paese si formò un grande spirito di coesione nazionale e
quindi l’Italia poco tempo dopo sferrò un altro attacco sul fronte del
Piave, vincendo la battaglia, che vide il crollo dell’impero austriaco e la
successiva firma dell’armistizio con l’Italia.
Anche la Germania dopo l’ingresso degli Stati Uniti, stremata
economicamente e militarmente chiese alle potenze l’armistizio che fu
firmato sancendo la fine del conflitto.
Alla firma dell’armistizio la Germania fu costretta ad accettare le
durissime condizioni imposte dai vincitori: consegna dell’armamento
pesante e della flotta, ritiro delle truppe, annullamento dei trattati e
restituzione dei prigionieri.
Il 18 gennaio 1919 i rappresentanti delle potenze vincitrici si riunirono
presso Versailles per cercare degli accordi che potessero soddisfare tutti i
paesi. Si decise di dare la funzione guida agli Stati Uniti che emergevano
come gli unici vincitori del conflitto. Il presidente Wilson nel 1918
presento 14 punti ai quali avrebbe dovuto ispirarsi la costruzione di pace
per far si che un massacro del genere non si sarebbe mai più dovuto
ripetersi.
I 14 punti di Wilson
« Il mondo deve essere reso sicuro per ogni nazione pacifica che, come la
nostra, desidera vivere la propria vita, stabilire liberamente le sue
istituzioni, essere assicurata della giustizia e della correttezza da parte degli
altri popoli del mondo, come pure essere assicurata contro la forza e le
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aggressioni egoistiche. Perciò il programma della pace del mondo è il
nostro stesso programma; e questo programma, il solo possibile secondo
noi, è il seguente.
1 Pubblici trattati di pace, conclusi apertamente, dopo i quali non vi
saranno più accordi internazionali privati di qualsivoglia natura, ma la
diplomazia procederà sempre francamente e pubblicamente.
2 Libertà assoluta di navigazione sui mari, al di fuori delle acque
territoriali, sia in tempo di pace, sia in tempo di guerra.
3 Soppressione, nei limiti del possibile, di tutte le barriere economiche
e stabilimento di condizioni commerciali uguali per tutte le nazioni
che consentono alla pace e si accordano per mantenerla.
4 Garanzie sufficienti che gli armamenti nazionali saranno ridotti
all’estremo limite compatibile con la sicurezza interna del paese.
5 Composizione libera, in uno spirito largo e assolutamente imparziale,
di tutte le rivendicazioni coloniali, fondata sul rigoroso rispetto degli
interessi delle popolazioni interessate.
6 Evacuazione di tutti i territori russi e regolamento di tutte le questioni
concernenti la Russia, per assicurarle una sincera accoglienza nella
Società delle Nazioni libere sotto un governo che esse stessa avrà
scelto.
7 Il mondo intero sarà d’accordo che il Belgio debba essere evacuato e
restaurato, senza alcun tentativo di limitare la sovranità ci cui fruisce
alla stregua delle altre nazioni libere.
8 Tutto il territorio francese dovrà essere liberato, e le parti invase
dovranno essere interamente ricostruite.
9 Una rettifica delle frontiere italiane dovrà essere effettuata secondo le
linee di nazionalità chiaramente riconoscibili.
10 Ai popoli dell’Austria – Ungheria, di cui desideriamo salvaguardare il
posto fra le nazioni, dovrà essere data al più presto a possibilità di
uno sviluppo autonomo.
11 La Romania, la Serbia, il Montenegro dovranno essere evacuati:
saranno a essi restituiti quei loro territori che sono stati occupati.
12 Alle parti turche del presente Impero Ottomano saranno assicurate
pienamente la sovranità e la sicurezza, ma le altre nazionalità che
vivono attualmente sotto il regime di questo Impero devono, d’altra
6
parte, godere una sicurezza certa di esistenza e potersi sviluppare
senza ostacoli; l’autonomia deve essere loro data.
13 Uno Stato polacco indipendente dovrà essere costituito,
comprendente i territori abitati da nazioni incontestabilmente
polacche, alle quali si dovrebbe assicurare un libero accesso al mare.
14 Una Società generale delle Nazioni Unite dovrebbe essere formata in
virtù di convenzioni formali aventi per oggetto di fornire garanzie
reciproche di indipendenza politica e territoriale ai piccoli come ai
grandi Stati».
La conferenza di pace penalizzò duramente i paesi perdenti.
Con il trattato di Versailles vennero imposte condizioni pesanti come la
restituzione dell’Alsazia e della Lorena alla Francia mentre l’Austria
doveva cedere all’Italia il Trentino, Istria e Trieste. Con Trento e Trieste il
paese aveva completato la sua unità nazionale raggiungendo così i
confini neutrali.
Per l’Italia si parlò di vittoria mutilata perché non ottenne tutto quello
che gli era stato promesso in caso di vittoria.
Nel settembre del ’19 Gabriele D’Annunzio arrivò con circa 1000 uomini
a fiume proclamandone l’annessione all’Italia e istaurandovi un governo
provvisorio.
D’Annunzio in questa situazione agì da capo si stato. Uno degli obbiettivi
che D’Annunzio si era proposto marciando su Fiume, era quello di
mettere in crisi il governo di Nitti e ci riuscì.
In seguito la città di Fiume fu liberata con il Trattato di Rapallo e Fiume
venne dichiarata libera. A D’annunzio non rimaneva altro che
abbandonare la città. 7
GABRIELE D’ANNUNZIO
Gabriele D’Annunzio è una delle più grandi figure del decadentismo
Italiano. La parola decadentismo indica un nuovo movimento culturale
sorto in Europa verso la fine dell’ottocento e l’inizio del novecento.
La parola decadentismo deriva da “Decadent” termine a cui vennero
attribuiti due significati: quello negativo riferito alla nuova generazione dei
poeti maledetti che davano scandalo incitando al rifiuto della morale
borghese , e quello positivo inteso come nuovo modo di pensare come
diversità ed estraneità rispetto alla società contemporanea. Inoltre in modo
provocatorio usarono questo termine come titolo di una famosa rivista
francese “ le Decadent”. Gabriele D’Annunzio nasce a Pescara il 12 marzo
1863 da una ricca famiglia borghese. Nel 1879 pubblicò la sua prima
raccolta poetica “Primo Vere” di ispirazione Carducciana. Aveva solo 16
anni ed era uno studente del prestigioso collegio dei Cicognini di Prato.
Terminato il liceo D’annunzio si trasferì a Roma per compiere gli studi
universitari presso la facoltà di lettere. In realtà più che agli studi si dedico
al giornalismo mondano. Una buona accoglienza di critica e di pubblico,
ottennero le successive due raccolte pubblicate nel 1882 “ Canto Nuovo”
che era una raccolta di poesie e poi “Terra Vergine” che era una raccolta di
novelle. Il più grande successo letterario arrivò con la pubblicazione del
suo primo romanzo “Il Piacere di Vivere” nel 1889. D’Annunzio era ormai
diventato un personaggio pubblico, una specie di divo che abilmente
alimentava la sua fama attraverso amori tanto prestigiosi quanto scandalosi
sempre ampliamente pubblicizzati. Per vivere accanto alla sua compagna
si trasferì a Firenze nella zona di Settignano dove affittò la villa
Capponcina trasformandola in un movimento dal gusto estetico decadente,
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definita da lui come la vita del signore rinascimentale. E’ in questo periodo
che si situano gran parte delle sue migliori opere poetiche, il vertice della
poesia D’Annunziana , l’Alcyone pubblicata nel 1903. D’Annunzio
successivamente nel 1910 se ne scappò in Francia per sfuggire ad alcuni
creditori. Egli vide nello scoppio della Prima Guerra Mondiale
un’occasione per rientrare in Italia. Infatti nel 1915 tornato in Italia si
schierò con gli interventisti e quando l’Italia entrò in guerra , nonostante
i 50 anni si arruolò come volontario. Nel 1916 in seguito ad un grave
incidente aereo perse l’occhio destro ed in questo periodo compose “
Notturno”. Alla fine della guerra Gabriele D’Annunzio insieme agli
interventisti parlò di Vittoria Mutilata termine da lui usato perché l’Italia