Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Filosofia: Eterno ritorno dell'identico di Friedrich Nietzsche
Storia dell'arte: M.C Escher con "mani che disegnano"
Geografia astronomica: Deriva dei continenti
Matematica: Kurt Godel con il "teorema dell'incompletezza
Inglese: Samule Beckett con "waiting for Godot"
INTRODUZIONE
Prima di procedere con la dissertazione sarebbe bene definire nel
modo più esaustivo il concetto inerente al fenomeno dello “strano
anello”. Questo consiste nel fatto di ritrovarsi inaspettatamente,
salendo o scendendo lungo i gradini di qualche sistema gerarchico,
al punto di partenza. Un classico esempio di strano anello si può
ritrovare nella musica del celeberrimo compositore e musicista
Johann Sebastian Bach. Egli, nella sua opera intitolata “Canon per
Tonos”, crea una struttura per la quale il finale si lega
perfettamente con l’inizio, la magia di tale composizione consiste
nel fatto che le modulazioni conducono l’orecchio dell’ascoltatore in
regioni tonali sempre più lontane, cosicché proprio quando ci si
aspetterebbe di trovarsi, ormai, lontani dalla tonalità di partenza
viene ristabilita la tonalità originale. Questo processo potrebbe
andare avanti ad infinitum. Non a caso Bach scrisse in margine:
“possa la gloria del re ascendere come ascende la modulazione”.
Questo espediente concernente la ricorsività compare anche nelle
litografie di M.C Escher, molte hanno la loro ispirazione in paradossi,
illusioni o doppi sensi. I matematici furono tra i primi ammiratori dei
disegni di Escher, e si capisce perché spesso essi siano basati su
principi matematici di simmetria o di regolarità. Negli esempi di
“strani anelli” che abbiamo visto in Bach e in Escher vi è un conflitto
tra infinito e finito, e quindi un forte senso di paradosso. Si
percepisce che vi è un sottofondo matematico. E, infatti, nel nostro
secolo è stato appunto scoperto un equivalente matematico di quei
fenomeni che causano ripercussioni enormi. Grazie al logico Kurt
Godel si è pensato di tradurre in linguaggio matematico un antico
paradosso, conosciuto come paradosso di Epimenide. Questo
ragionamento applicato alla matematica stessa fece crollare le
fondamenta del sistema dei Principia Matematica, un’opera scritta
da Russell e Whitehead col fine di dimostrarne l’infallibilità ma,
senza alcun successo. La musica di Bach non condizionò
3
esclusivamente artisti e matematici, ma coinvolse anche letterati,
come Raymond Queneau che scrisse nel 1947 un libro intitolato
Esercizi di stile, nel quale il tema di base è costituito da un
brevissimo testo narrativo cui prendono avvio novantanove
variazioni attraverso l’applicazione di figure retoriche, la parodia di
generi letterari e così via. Anch’esso può quindi essere considerato
uno “strano anello”, poiché partendo da un testo base, nonostante
venga sottoposto a molteplici variazioni, ci si ritrova a leggere
sempre lo stesso testo di partenza. Questo stile sarà la
caratteristica fondamentale del gruppo fondato da Queneau
chiamato, Oulipo. La ricorsività e la ciclicità non sono tematiche
affrontate unicamente dall’officina di lettura potenziale (francese).
Anche nella letteratura inglese possiamo trovare testi che
Waiting for Godot
presentano una circolarità temporale come di
Samuel Beckett, nel quale la vita viene mortificata dall’infinita
attesa per il signor Godot, che non si presenterà mai. Beckett non fu
il primo a sfruttare l’idea della circolarità temporale, infatti, una
teoria innovativa inerente alla temporalità, fu formulata dal filosofo
tedesco Friedrich Wilhelm Nietzsche; chiamata teoria dell’eterno
ritorno dell’identico. Fenomeni di strani anelli, tuttavia, si possono
riscontrare anche nell’opera del celeberrimo scrittore italiano Dante
Alighieri. Costui si servì di una struttura ciclica per stilare le sue
opere. Se ci si sofferma ad osservare la struttura finale, si nota che
tutte le cantiche dantesche terminano ognuna con la parola stella, e
specialmente nel paradiso la ricorsività viene utilizzata più volte.
Basti pensare che nell’incipit della cantica è presente una perifrasi
per indicare Dio: <<la gloria di colui che tutto move>> e la cantica
termina ,appunto, con una perifrasi simile: <<l’amor che move il
sole e le altre stelle>> anch’essa con l’intento di riferirsi a Dio. Per
concludere vi propongo l’ultimo esempio di “strano anello”: la
teoria della deriva dei continenti. Inizialmente potrebbe sembrare
che non ci sia alcuna connessione, tuttavia, anche se lo
spostamento dei continenti è talmente lento che a noi sembra che
questi non si muovano, nell’ordine dei milioni di anni migrano anche
di km, così da unirsi e allontanarsi, dando vita a un eterno ciclo che
non si arresterà mai. 4
Kurt G del : teorema dell’incompletezza
ó
Il teorema dell’incompletezza di G del compare nella
ó
Proposizione VI del suo scritto risalente al 1931, intitolato: sulle
proposizioni formalmente indecidibili dei “Principia Matematica” e di
sistemi affini. La genialità di tale teorema risiede nel fatto che egli
pensò di utilizzare il ragionamento matematico per esplorare il
ragionamento matematico stesso. Questa idea di rendere la scienza
dei numeri introspettiva portò alla celeberrima formula:
Ad ogni classe k di formule che sia coerente e ricorsiva
ω
corrispondono a segni di classe ricorsivi r tali che né v Gen r né
Neg(v Gen r) appartengono a Flg (k) (dove v è la variabile libera di
r)
Una parafrasi in un italiano più comprensibile è la seguente:
Tutte le assiomatizzazioni coerenti dell’aritmetica contengono
proposizioni indicibili.
Il teorema può essere paragonato a una perla e il metodo di
dimostrazione a un’ostrica. La perla non è altro che la formula
enunciata in precedenza. In essa non è facile intravedervi uno
“strano anello”, ciò è dovuto al fatto che questo sia nascosto nella
5
dimostrazione. Per rendere più chiara la dimostrazione occorre
partire da alcune affermazioni che saranno i cardini dell’enunciato. I
numeri interi non sono enunciati, né lo sono le loro proprietà. Un
enunciato dell’aritmetica non parla di un enunciato dell’aritmetica,
è semplicemente un enunciato dell’aritmetica. Questo è il
problema, ma G del seppe riconoscere che la situazione offre
ó
maggiori possibilità di quanto non sembri a prima vista. Egli ebbe
l’intuizione che un enunciato dell’aritmetica potesse parlare di se
stesso, purché fosse possibile rappresentare in qualche modo gli
enunciati mediante numeri. Cosi il matematico pensò di attribuire a
sequenze numeriche dei codici come se si trattasse di targhe o
numeri di telefono. Questo espediente della codificazione consentì
di intraprendere gli enunciati dell’aritmetica a due diversi livelli:
come enunciati dell’aritmetica e come enunciati su enunciati
dell’aritmetica. Ecco dove risiede lo strano anello. È necessario
tener presente che una dimostrazione è un’argomentazione che
svolge entro un determinato sistema di proposizioni. Nel caso
dell’opera di G del, il determinato sistema di ragionamenti
ó
aritmetici ala quale la parola “dimostrazione” si riferisce è quello
principia Matematica
dei . Quindi una formulazione più
appropriata dell’enunciato di G del sarebbe la seguente:
ó
Questo enunciato dell’aritmetica non ammette alcuna
dimostrazione nel sistema dei principia Matematica.
NIETZSCHE: l’ETERNO RITORNO
Come accennato in precedenza , secondo il filosofo di Röcken, il
tempo non è diacronico, lineare, bensì ciclico come inteso dagli
stoici. Questa visione del tempo portò il filosofo a formulare la teoria
dell’eterno ritorno dell’identico: partendo dal presupposto che Dio
non esista e che il mondo sia composto da un numero finito di
elementi ,che non si creano e non si distruggono, allora questi
.
dovranno riaggregarsi per un numero infinito di volte Nietzsche fa
notare che poiché anche l’uomo è un essere finito soggetto a un
tempo infinito, ogni evento che possiamo vivere, è già stato vissuto
infinite volte nel passato, e lo vivremo infinite volte nel futuro. La
nostra stessa vita è già accaduta. Il ripetere ogni istante della
nostra vita infinite volte è un fardello inesorabile, solo l’ubermensh
6
può accettare tale dottrina. Egli non si limita solo all’accettazione di
essa ma è perfino contento di poter rivivere ogni attimo infinite
volte. Solo se si è pienamente felici si può volere questa ripetizione
eterna, e pertanto, soltanto con l'eterno ritorno si supera del tutto il
nichilismo passivo, il no alla vita. L’ubermensh non ama il destino
per rassegnazione. Il senso di rassegnazione appartiene al
cristianesimo e alla morale degli schiavi. l’uomo forte invece non
intraprende battaglie inutili come quella di combattere il destino.
Non può che amare, amando la vita , la legge che la governa.<<la
mia fortuna>> dice il filosofo di Röcken,<<per la grandezza
dell’uomo è amor fati. Non solo sopportare , e tanto meno
dissimulare, quel che è necessario, ma amarlo >> . Una cosa non
molto diversa venne detta tanti secoli prima da un filosofo stoico
diversissimo da Nietzsche, Seneca: chi accetta il fatto viene
condotto per mano da esso, chi gli si ribella ne viene trascinato.
Nietzsche descrive la sua dottrina nell’opera intitolata gaia scienza
<<Il peso più grande. Che accadrebbe se, un giorno o una notte, un
demone strisciasse furtivo nella più solitaria delle tue solitudini e ti
dicesse: ‘Questa vita, come tu ora la vivi e l’hai vissuta, dovrai
viverla ancora una volta e ancora innumerevoli volte, e non ci sarà
in essa mai niente di nuovo, ma ogni dolore e ogni piacere e ogni
pensiero e sospiro, e ogni indicibilmente piccola e grande cosa della
tua vita dovrà fare ritorno a te, e tutte nella stessa sequenza e
successione – e così pure questo ragno e questo lume di luna tra i
rami e così pure questo attimo e io stesso. L’eterna clessidra
dell’esistenza viene sempre di nuovo capovolta e tu con essa,
granello di polvere!’ ? Non ti rovesceresti a terra, digrignando i denti
e maledicendo il demone che così ha parlato? Oppure hai forse
vissuto una volta un attimo immenso, in cui questa sarebbe stata la
tua risposta: ‘Tu sei un dio e mai intesi cosa più divina!’? Se quel
pensiero ti prendesse in suo potere, a te, quale sei ora, farebbe
subire una metamorfosi, e forse ti stritolerebbe; la domanda per
qualsiasi cosa ‘Vuoi tu questo ancora una volta e ancora
innumerevoli volte?’ graverebbe sul tuo agire come il peso più
grande! Oppure, quanto dovresti amare te stesso e la vita per non
desiderare più alcun’altra cosa che questa ultima eterna sanzione,
La Gaia Scienza,
questo suggello?>>(da F. Nietzsche, Adelphi).
7
A sinistra l’immagine del serpente che si
morde la coda. Esso rappresenta la ciclicità
INGLESE 8
L’immagine è stata tratta dal sito internet
http://cinetramando.blogspot.it/2011/11/aspettando-godot-en-attendant-
godot.html
Waiting for Godot presents the absurd as the essence of Human
condition; the characters grope for meaning in their life: nothing is
given or taken for granted; no heroism is allowed, the only possible
reality for them is an endless waiting. I have chosen this play
because there is an eternal waiting, a circular structure of time; in
fact the same things every day happen. This circular time is a kind
of “strano anello”, every day we restart at the beginning and
Estragon as a matter of fact says << Nothing to be done>>. We
can do nothing. We are just tramps but we ourselves don’t know it.
Like in a tale told by an idiot written by Shakespeare, we think to be
important actually we are <<just poor player, that struts and frets
his hour upon the stage, and then is heard no more>>. The play is
set in a world where nothing is important, also the language is
incoherent for example there is a point where Estragon says: come
on. And Vladimir answers: yes. But he stays still. The only thing that
they can do is waiting forever someone that never will come. 9
10
Plot: that the words he produces are
just a way to fill his endless
in the first act two tramps waiting. Another device used to
Vladimir and Estragon are show the lack of
waiting on a country road for communication of character is
the mysterious Godot, who the use
eventually sends a boy to
inform them he will surely
come on the following day .the Trama: