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Tesina - Premio maturità 2009
Titolo: Storia energetica della Sardegna
Autore: Seu Sebastiano
Descrizione: analisi dello sviluppo energetico della sardgegna.
L'energia è definita in Fisica come la capacità di un corpo di compiere lavoro. Anche per quest'ultimo si può prendere la definizione scientifica che intende il lavoro come il prodotto scalare di una forza applicata a un corpo per lo spostamento che esso subisce. Riunendo le due definizioni è facile capire che per compiere qualsiasi attività sul nostro pianeta, l'uomo ha bisogno di energia. Infatti, anche la più insignificante attività umana, come l'alzarsi in piedi, implica un "consumo" di energia, per via del fatto che l'uomo nell'atto di alzarsi, deve sempre vincere una forza costante, la forza di gravità . Per compiere le attività che gli consentono di vivere, l'uomo trae l'energia di cui ha bisogno dal cibo, tramite processi bio-chimici. Per fare funzionare i mezzi meccanici e in generale per produrre lavoro "esterno" l'uomo deve sfruttare altre fonti energetiche presenti in varie forme sul nostro pianeta. Continuando a sviluppare il concetto di energia, è opportuno stabilire le forme in cui essa ci appare, e le leggi che regolano i fenomeni legati ad essa. Il principio di conservazione dell'energia stabilisce che "l'energia totale di un sistema isolato non aumenta ne diminuisce in nessun processo. L'energia può essere trasformata da una forma all'altra, ma la sua quantità totale rimane costante."
Materie trattate: Fisica, Geografia, Storia, Economia
Area: tecnologica
Sommario: Fisica, il concetto di energia, l'alternatore Geografia, la radiazone solare, i venti, il carbone Economia, sviluppo economico della Sardegna Storia, breve storia della Sardegna
Bibliografia: ■Antonio Caforio, Aldo Ferilli, Fisica, Le Monnier, Vol. 1-3 ■Elvidio Lupia Palmieri, Maurizio Parotto, Il globo terrestre e la sua evoluzione, Zanichelli ■PEARS (Piano Energetico Ambientale Regionale) del 2006 ■Corso 2003-2004 di Economia del Prof F. Asquer - Università degli Studi di Cagliari ■Tesi di laurea di Massimo Pitti, Paesaggio agrario e territorio nella Sardegna giudicale ■Seminario tecnico sugli impianti fotovoltaici per amministrazioni ed enti pubblici, Ing. Alessandro Pisano, Cagliari, 19 settembre 2008
■www.wikipedia.it
■www.enel.it
■www.regione.sardegna.it
■www.industriaestrattiva.it
■www.minieredisardegna.it
L'energia in Sardegna Home Indice Il concetto di
Radiazione solare energia
La radiazione solare è l'energia emessa dal Sole sotto forma di radiazioni Fonti energetiche
elettromagnetiche. Di questa immensa quantità di energia la Terra ne riceve e sistemi di
solo una minuscola parte, pari a quasi mezzo miliardesimo del totale. Al produzione
2
limite superiore dell'atmosfera, su ogni cm di superficie orientata
perpendicolarmente alla radiazione, arrivano circa 2 calorie al minuto (1,367 Un po' di storia
2
kW/m ), ossia, in termini tecnici, 2 langley al minuto che costituiscono la Storia energetica
costante solare. La costante solare è da intendersi come un valore medio di Qualche dato
riferimento, perchéla potenza che raggiunge la fascia esterna della
atmosfera terrestre in realtà oscilla, principalmente a causa della variazione Conclusioni
periodica della distanza terra sole. Di tutte le radiazioni che giungono al Bibliografia
limite superiore dell'atmosfera solo il 51% riesce ad arrivare fino alla
superficie terrestre a causa del riflesso delle nubi, del pulviscolo e del vapore
acqueo; questa quantità prende il nome di radiazione globale. Alla radiazione
globale va sottratto un ulteriore 4% perché riflesso dal globo terracqueo; la
radiazione effettiva risulta quindi pari al 47% della costante solare.
La radiazione solare che raggiunge la superficie terrestre si distingue in:
- rad. diretta
- rad. diffusa
- rad. riflessa
La radiazione diretta colpisce una qualsiasi superficie con un unico e ben definito angolo di incidenza. La radiazione diffusa incide invece su tale superficie con vari
angoli. Una superficie inclinata, può ricevere, inoltre, la radiazione riflessa dal terreno o da specchi d'acqua o da altre superfici (es pareti di edifici adiacenti). Tale
contributo si chiama ALBEDO e deve essere valutato con attenzione. Se chiamiamo ID la radiazione diretta, IS quella diffusa ed R l’albedo, allora si ha che la
radiazione solare totale che incide su una superficie è: I = I + I + R
T D S 2
Il valore massimo della radiazione disponibile istantaneamente al suolo si assume pari a circa 1 kW/m . Dalla lettura dei dati soppracitato è facile capire l'immensa
quantità di energia che ogni giorno irradia il nostro pianeta; risulta ovvio, quindi, l'interesse per le possibili utilizzazioni pratiche dell'energia solare.
Non bisogna scordare che i raggi del Sole sono la principale fonte di vita del nostro Pianeta: la natura se ne è sempre servita per compiere processi vitali, come la
fotosintesi clorofilliana per esempio.
È facile dunque capire che il primo utilizzo pratico dell'energia solare è stato nell'agricoltura. Successivamente si sono sviluppate tecnologie in grado di sfruttare
diversamente i raggi del Sole e produrre energia in diverse forme, meccanica o elettrica.
Ecco un elenco dei sistemi di produzione associati allo sfruttamento della radiazione solare.
1. Agricoltura
2. Solare termodinamico
3. Solare fotovoltaico
2009 Created by Sebastiano Seu • email
L'energia in Sardegna Home Indice Il concetto di
L'agricoltura in Sardegna energia
I raggi del Sole sono la principale fonte di vita del nostro Pianeta: la natura se ne è sempre servita per compiere processi vitali, come per esempio la fotosintesi Fonti energetiche
clorofilliana . È facile dunque capire che il primo utilizzo pratico dell'energia solare è stato nell'agricoltura. Attraverso l'agricoltura l'uomo ha potuto creare una riserva e sistemi di
di cibo, ovvero di energia, che poteva sfruttare al momento del bisogno. In Sardegna l'agricoltura è stata praticata già dall'era nuragica ed è diventato il punto di produzione
forza dell'economia sarda nel periodo romano, tanto da far diventare l'isola il granaio d'Italia. Successivamente l'agricoltura ha continuato ad essere praticata su
tutta l'isola con metodi molto arretrati rispetto alle zone più sviluppate d'Italia e d'Europa tanto che il Le Lannou, attraverso la comparazione delle attrezzature in uso Un po' di storia
in Sardegna tra il 1930 e il 1940 con quelle descritte da Virgilio e da Varrone, affermò che << nel campo dell’attrezzatura e delle tecniche......i sardi sono ai tempi di Storia energetica
Virgilio e di Varrone >>. Il vero sviluppo per l'agricoltura in Sardegna arrivò in seguito all'introduzione di prodotti chimici e alla meccanizzazione del lavoro. Qualche dato
Conclusioni
Bibliografia
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Fotovoltaico energia
Quando una radiazione elettromagnetica investe un materiale può, in certe condizioni, cedere energia agli elettroni più esterni degli atomi del materiale e, se questa Fonti energetiche
è sufficiente, l'elettrone risulta libero di allontanarsi dall'atomo di origine. L'assenza dell'elettrone viene chiamata in questo caso lacuna. L'energia minima necessaria e sistemi di
all'elettrone per allontanarsi dall'atomo deve essere superiore alla banda proibita del materiale. Questo fenomeno viene usualmente utilizzato nella produzione produzione
elettrica nelle celle fotovoltaiche. Il meccanismo di funzionamento si basa sull'utilizzo di materiali semiconduttori. Infatti, nel caso di materiali isolanti, il band gap
risulta troppo elevato per poter essere eguagliato dall'energia del fotone incidente, mentre per i materiali conduttori l'energia del band gap è piccolissima, quindi a Un po' di storia
temperatura ambiente c'è una continua creazione e distruzione di coppie elettrone-lacuna e l'energia necessaria alla creazione viene fornita direttamente dalle Storia energetica
fluttuazioni termiche. Quando un flusso luminoso investe invece il reticolo cristallino di un semiconduttore, si verifica la transizione in banda di conduzione di un
certo numero di elettroni al quale corrisponde un eguale numero di lacune che passa in banda di valenza. Si rendono pertanto disponibili portatori di carica, che Qualche dato
possono essere sfruttati per generare una corrente. Per realizzare ciò è necessario creare un campo elettrico interno alla cella, stabilendo un eccesso di atomi Conclusioni
caricati negativamente (anioni) in una parte del semiconduttore ed un eccesso di atomi caricati positivamente (cationi) nell’altro. Questo meccanismo si ottiene
mediante drogaggio del semiconduttore che generalmente Bibliografia
viene realizzato inserendo atomi del terzo gruppo come ad
esempio il boro e del quinto gruppo (fosforo) per ottenere
rispettivamente una struttura di tipo p (con un eccesso di
lacune) ed una di tipo n (con un eccesso di elettroni). Lo
strato drogato con elementi del quinto gruppo, che hanno
cinque elettroni esterni (o di valenza) contro i tre di quelli del
terzo gruppo, presenta una carica negativa debolmente
legata, costituita da un elettrone in eccesso per ogni atomo
drogante. Nello stesso modo, nello strato drogato con
elementi del terzo gruppo, che hanno invece tre elettroni
esterni, si ottiene un eccesso di carica positiva, data dalle
lacune degli atomi droganti. Il primo strato, a carica negativa,
viene generalmente chiamato strato n, l'altro, a carica
positiva, strato p, la zona di separazione è detta giunzione p-
n. Va sottolineato che il materiale risulta essere globalmente
neutro, dato che il drogaggio viene realizzato con atomi neutri
(non ioni), quello che cambia è l'eccesso di elettroni nei
legami covalenti, da una parte, e il difetto degli stessi
dall'altra. Mettendo a contatto i due materiali così ottenuti, si
viene a verificare un flusso di diffusione di elettroni dalla zona
n alla zona p e di lacune in direzione opposta, fino al
raggiungimento dell'equilibrio elettrostatico, che determina un
eccesso di carica positiva nella zona n, un eccesso di elettroni nella zona p e una regione intermedia detta regione di svuotamento (in inglese depletion region). Il
risultato è un campo elettrico interno al dispositivo (detto campo elettrico di built-in) che si estende a cavallo della regione di svuotamento, generalmente spessa
pochi micrometri. A questo punto, se viene illuminata con fotoni la giunzione
dalla parte n, vengono a crearsi delle coppie elettrone-lacuna sia nella zona n
che nella zona p. Il campo elettrico di built-in permette di dividere gli elettroni in
eccesso (ottenuti dall’assorbimento dei fotoni da parte del materiale) dalle
lacune, e li spinge in direzioni opposte gli uni rispetto agli altri. Gli elettroni, una
volta oltrepassata la zona di svuotamento non possono quindi più tornare
indietro, perché il campo impedisce loro di invertire la marcia. Connettendo la
giunzione con un conduttore esterno, si otterrà un circuito chiuso nel quale il
flusso di elettroni parte dallo strato n, a potenziale maggiore, verso lo strato p,
a potenziale minore sintantoché la cella resta esposta alla luce.
Le centrali fotovoltaiche hanno un'enorme potenzialità sia per la versatilità di
impiego in qualsiasi posto battuto dal sole (tetti, palazzi, parcheggi) sia per la
modularità delle celle fotovoltaiche che consente la creazione di impianti di
innumerevoli forme e dimensioni.
L'unico neo del fotovoltaico è il costo dell'impianto, che rende l'energia prodotta antieconomica rispetto ai metodi tradizionali.
Al dicembre del 2004 gli impianti fotovoltaici presenti in Sardegna fornivano una potenza di 700 kW.
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Solare termodinamico energia
Il solare termodinamico o solare a concentrazione è una tecnologia per lo sfruttamento dell'energia solare per generare Fonti energetiche
energia elettrica dal calore del Sole. Il solare a concentrazione permette di produrre calore a media ed alta temperatura (fino a e sistemi di
600°) permettendone l'uso in applicazioni industriali per la generazione di elettricità e/o come calore di processo per usi produzione
industriali. Degli specchi parabolici concentrano la luce diretta del sole su un tubo ricevitore. Dentro il tubo scorre un fluido
(detto fluido termovettore perché è adatto a trasportare calore), che assorbe l'energia e la trasporta in un serbatoio di Un po' di storia
accumulo, necessario se si vuole supplire ai momenti di scarsa o nulla insolazione (come la notte). L'accumulo è in contatto Storia energetica
termico con uno scambiatore di calore, che genera vapore; questo viene utilizzato per muovere delle turbine collegate a degli
alternatori per produrre corrente elettrica. Il vantaggio riscontrabile nell'immediato rispetto ad un tradizionale impianto Qualche dato
fotovoltaico consiste in una produzione di energia ininterrotta, causa lo sfruttamento indiretto dell'energia solare. In pratica, la Conclusioni
tecnologia termodinamica permette di produrre energia anche di notte o in caso di cattivo tempo, grazie ad un particolare fluido
a base di sali che, una volta riscaldato, mantiene la sua altissima temperatura (circa 550 °C) per alcuni giorni anche senza Bibliografia
essere in contatto con la sua fonte. Questa tecnologia dovrebbe inoltre essere facilmente sfruttabile con impianti piuttosto
semplici ed economici.
Lo sviluppo del solare termodinamico sta muovendo i primi passi in Sardegna: infatti non sono ancora presenti degli impianti
funzionanti, ma solo progetti. La Regione ha recentemente approvato un progetto che prevede l'installazione di un impianto
solare termodinamico da 20 MW nella zona industriale di Ottana.
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Carbone energia
Il carbone è un combustibile fossile estratto dalla terra in miniere sotterranee o a cielo aperto. Fonti energetiche
È un combustibile pronto all'uso, formatosi entro rocce sedimentarie di color nero o bruno scuro; composto per più del 50% del suo peso e più del 70% del suo e sistemi di
volume da materiali carboniosi (compresi alcuni composti). Il carbone è il risultato della trasformazione diagenetica di resti vegetali che sono stati compressi, produzione
induriti, alterati chimicamente e trasformati da calore e pressione, nel corso dei tempi geologici. Un po' di storia