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Introduzione Storia della Comunicazione, tesina
La seguente tesina di maturità tratta del tema della storia della comunicazione.
Il termine “comunicazione” deriva dal latino COMMUNE, composto da CUM e DA MUNUS, che significa letteralmente “che svolge il suo compito insieme con altri”; ciò ha come significato essenziale mettere in comune, mettere insieme, condividere. Gli uomini che popolavano il nostro pianeta 100.000 anni fa comunicavano attraverso gesti che gradualmente hanno ceduto il posto alla lingua parlata. Man mano che la società diventava più complessa, la memoria collettiva del gruppo non bastava più per tramandare oralmente tutte le cose importanti. Era necessario avere una memoria al di fuori dell’oralità.
Collegamenti
Storia della Comunicazione, tesina
Fisica - elettricità, magnetismo, onde radio, tubo catodico
Informatica - componenti del computer, internet
Psicologia - assiomi della comunicazione
Storia - fasi storiche della comunicazione, storia strumenti per la comunicazione
Melany Aita 5AL 30/06/2014
b) Onde Radio
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4.5. Televisione
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a) Funzionamento
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b) Tubo Catodico 21
4.6. Computer ed Internet
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a) Storia e Componenti
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BIBLIOGRAFIA E SITOLOGIA
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INTRODUZIONE
Comunichiamo da sempre. Lo facciamo in ogni istante della nostra
esistenza, fin dal momento del nostro concepimento ed il tutto ci
appare così naturale e spontaneo che consideriamo la
“comunicazione” un elemento indispensabile al nostro essere.
Il termine “comunicazione” deriva dal latino COMMUNE, composto
da CUM e DA MUNUS, che significa letteralmente “che svolge il suo
compito insieme con altri”; ciò ha come significato essenziale
mettere in comune, mettere insieme, condividere.
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Melany Aita 5AL 30/06/2014
Gli uomini che popolavano il nostro pianeta 100.000 anni fa
comunicavano attraverso gesti che gradualmente hanno ceduto il
posto alla lingua parlata. Man mano che la società diventava più
complessa, la memoria collettiva del gruppo non bastava più per
tramandare oralmente tutte le cose importanti. Era necessario
avere una memoria al di fuori dell’oralità.
In questo modo la crescita della ‘comunicazione’ portò alle
‘comunicazioni’, allo sviluppo della scrittura e delle altre forme di
linguaggio (figure, simboli, ecc..) per conservare e riutilizzare il
crescente volume d’informazioni prodotto nel tempo.
Quando ciascuno di noi comunica, ovviamente non è cosciente del
meccanismo che viene attivato, ma se ci fermiamo a riflettere su
tutte le occasioni in cui ci siamo trovati di fronte ad un momento di
dialogo, è possibile individuare il processo alla base e gli elementi
indicativi di successo ed insuccesso delle nostre comunicazioni.
Un processo di comunicazione si può definire come l’insieme degli
elementi connessi tra loro che rendono possibile il passaggio di
un’informazione da un soggetto all’altro. Secondo Roman Jakobson,
la comunicazione si verifica a certe condizioni e alla presenza di
alcuni fattori definiti. Innanzitutto serve qualcuno che comunichi un
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messaggio (emittente). Poi occorre qualcuno a cui l’emittente
desidera inviare le informazioni (ricevente). Quello che transita da
un soggetto all’altro è il messaggio.
Gli assiomi della comunicazione
Quali effetti produce il linguaggio nel comportamento umano? E
come reagiamo ai messaggi e comportamenti che riceviamo? La
pragmatica della comunicazione studia gli effetti sul
comportamento prodotti dalla comunicazione.
Paul Watzlawick introdusse cinque assiomi definiti sulla base della
comunicazione come interazione tra gli individui.
1° ASSIOMA: 5
Melany Aita 5AL 30/06/2014
“Non si può non comunicare; Qualsiasi
comportamento, le parole, i silenzi, l’attività o
l’inattività, ha valore di messaggio e influenzano gli
altri interlocutori che non possono non rispondere a
queste comunicazioni.”
Ciò vuol dire che ogni situazione d’interazione, anche il
silenzio, ha valore di messaggio; ne consegue che
comunque ci si sforzi, non si può non comunicare.
2° ASSIOMA
“Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e
un aspetto di relazione, di modo che il secondo
classifica il primo.”
Nei messaggi che riceviamo e trasmettiamo coesistono il contenuto,
costituito da parole, e un aspetto di relazione, fatto di gesti e pause
in cui i contenuti fanno riferimento all’ambito in cui li si dice. Questi
due livelli sono interconnessi e non possono esistere senza l’altro;
inoltre s’influenzano a vicenda.
3° ASSIOMA
“La natura di una relazione dipende dalla
punteggiatura delle sequenze di comunicazione tra i
comunicanti.”
La punteggiatura è la struttura che ci permette di identificare chi
parla, quando e cosa dice, chi risponde e quali conseguenze si
attivano nello scambio; definisce inoltre il ruolo di ciascuno nei
confronti dell’altro e della relazione.
4° ASSIOMA 6
Melany Aita 5AL 30/06/2014
“Gli esseri umani comunicano sia con il modulo
numerico (contenuti) che con quello analogico; il
linguaggio numerico ha una sintesi logica assai
complessa e di estrema efficacia, ma manca di una
semantica adeguata nel settore della relazione,
mentre il linguaggio analogico ha la semantica ma
non ha la sintassi adeguata per definire in un modo
che non sia ambiguo la natura delle relazioni.”
Con comunicazione numerica s’intende l’uso delle parole, mentre
con comunicazione analogica le posizioni del corpo, i gesti e le
espressioni del volto (la prossemica). L’analogica serve per ampliare
ciò che la comunicazione numerica ha già detto.
5° ASSIOMA
“Tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o
complementari, a seconda che siano basati
sull’uguaglianza o sulla differenza.”
Ci sono due principali interazioni: la simmetria e la
complementarietà: l’interazione simmetrica, basata
sull’uguaglianza, avviene quando il comportamento tende a
rispecchiare quello con cui si sta interagendo; la complementarietà,
basata sulla differenza, il comportamento dell’interlocutore
completa quello dell’altro secondo due posizioni: la superiorità e
l’inferiorità. 7
Melany Aita 5AL 30/06/2014
FASI DELLA COMUNICAZIONE
La storia della comunicazione comincia con l’uomo primitivo, che
per farsi capire dai suoi simili emetteva dei suoni; solo in seguito
questi divennero parole.
E’ possibile suddividere la storia della comunicazione, in quattro
grandi periodi storici, ognuno dei quali è caratterizzato da uno o più
particolari strumenti e processi di comunicazione innovativi che non
sostituiscono mai i precedenti, bensì li integrano.
Di seguito si espongono i periodi:
COMUNICAZIONE ORALE
1) : La comunicazione orale è
stata la prima forma di comunicazione tra gli esseri viventi che
iniziano a fornire informazioni al prossimo o alle generazioni
future tramite la parola. Con la parola, quindi, nasce la vera
comunicazione. E’ stata la fase più importante per il genere
umano perché con la “comunicazione orale” nasce anche la
“tradizione”. In questa fase l’uomo affida alla cultura orale il
compito di tramandare la propria storia e le informazioni utili
per i posteri.
1.1. STORIA COMUNICAZIONE ORALE
La comunicazione orale, come detto, è la prima forma
di comunicazione dell'uomo. Per migliaia di anni l'uomo trasmette
le informazioni e il sapere tramite l'utilizzo esclusivo della voce e
dell'udito. La trasmissione orale consente la comunicazione fra gli
uomini e, in modo parziale, anche alle generazioni future. Si tratta,
tuttavia, di una forma di comunicazione molto limitata. Nella
comunicazione orale il soggetto mittente e il soggetto destinatario
devono trovarsi in un medesimo luogo e tempo. La comunicazione
orale è, infatti, una forma di comunicazione sincrona e locale,
sufficiente per tramandare l'esperienza in un villaggio preistorico.
Con la comunicazione orale nascono il linguaggio e la lingua come
sistemi di codificazione sonora della conoscenza. Un altro aspetto
fondamentale della comunicazione orale, insieme alla voce e
all'udito, è la memoria degli uomini. Ogni uomo può tramandare le
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Melany Aita 5AL 30/06/2014
informazioni soltanto se è in grado di ricordarle. Non avendo a
disposizioni altri modi per archiviare le informazioni, nella cultura
orale l'uomo perfeziona una serie di tecniche di memorizzazione. Le
più importanti sono le seguenti:
Formule: Per agevolare il ricordo delle parole l'uomo comincia
o a elaborare delle formule (proverbi, poesie, stornelli, rime, liturgie,
preghiere, ecc.) in cui l'informazione segue un ritmo (contenitore
verbale ritmico) ed è composta da assonanze facili da ricordare.
Ridondanza/ripetizione: La comunicazione orale è molto
o dispersiva. E' necessario comunicare più volte un medesimo
concetto, mediante ripetizioni o ridondanze, per agevolare la
memorizzazione e la comprensione.
Sintesi: Poiché la mente umana può contenere soltanto una
o determinata quantità d’informazioni, nella comunicazione orale
sono rimosse tutte le informazioni superflue (sintesi). Sono
tramandate soltanto le informazioni fondamentali e quelle più
importanti per la sopravvivenza della società.
Questi stratagemmi consentono all'uomo preistorico di archiviare e
di tramandare le informazioni in modo efficace. Nelle società tribali
in cui prevale la cultura orale il compito di archiviare le formule e le
informazioni è affidato a persone collocate negli strati più alti della
società, i quali svolgono l'importante funzione d'essere i custodi del
sapere; è spesso affidato a loro anche il compito di curare
la religione e gli aspetti spirituali della tribù.
COMUNICAZIONE SCRITTA:
2) Con la comunicazione
scritta l’uomo aggiunge ai propri strumenti di comunicazione il
primo “strumento di comunicazione impersonale”. La nascita
della scrittura/ dell’alfabeto segna il passaggio dalla preistoria
alla storia. L’invenzione della scrittura, presumibilmente
avvenuta circa 5-6 mila anni fa, si è affianca alla memoria a cui
venivano fino ad allora affidate le notizie da tramandare. La
“memoria” dunque viene incisa su tavolette di argilla o altro
materiale durevole per essere tramandata nel tempo. Le
informazioni sono copiate a mano da pochi eletti capaci di
scrivere, come gli scribi nell’antico Egitto o gli amanuensi nel
periodo medioevale.
2.1. STORIA DELLA COMUNICAZIONE SCRITTA
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Melany Aita 5AL 30/06/2014
La comunicazione scritta è una forma di comunicazione che
consente al mittente di trasmettere un messaggio a un destinatario
mediante un supporto fisico. La comunicazione scritta è un mezzo
di comunicazione remota, asincrona e impersonale.
a) Comunicazione remota. La scrittura è una forma di comunicazione
remota perché consente di trasmettere il messaggio anche a
distanza.
b) Comunicazione asincrona. La scrittura è asincrona poiché
permette di tramandare la conoscenza nel tempo (es. libri,
documenti, ecc.) non richiedendo la presenza contemporanea del
mittente e del destinatario in un medesimo luogo e tempo.
c) Comunicazione impersonale. La scrittura consente la trasmissione
del messaggio anche tra soggetti che non si conoscono. Il
mittente può rivolgere un messaggio a una molteplicità di
persone.
La comunicazione manoscritta vera e propria nasce circa 5 mila
anni fa, determinando il passaggio dalla preistoria alla storia. Con la
nascita dell’alfabeto, l'uomo può tramandare nel tempo le
testimonianze e i documenti della sua epoca dando così inizio alla
storia. . L'invenzione della scrittura rivoluziona il modo di
comunicare dell'uomo (rivoluzione chirografica). Alla comunicazione
orale (cultura orale) si affianca la comunicazione scritta (cultura
manoscritta). Per archiviare le informazioni l'uomo non deve più
sforzarsi di ricordarle e di tramandarle con le parole, è sufficiente
imprimere la scrittura su un supporto fisico in grado di conservarla
per secoli o per millennio. Il primo supporto fisico per la
comunicazione scritta è la tavola di argilla ove sono incisi i
messaggi. Le prime forme si scrittura nella storia sono le seguenti:
Scrittura sumera. La creazione del primo sistema di caratteri è
o attribuita ai Sumeri nel IV millennio a.C.; si tratta di una scrittura
cuneiforme composta centinaia di segni.
Scrittura egizia. Nel III millennio a.C., gli antichi Egizi adottano
o una scrittura geroglifica non alfabetica da utilizzare in ambito
religioso. Venne utilizzata prevalentemente come lingua sacra per
comunicare con l'Aldilà e per le scritture religiose sui papiri.
Scrittura fenicia. Soltanto nel I-II millennio a.C. con i Fenici
o (scrittura fenicia) l'uomo inizia a utilizzare in modo consistente un
alfabeto con pochi simboli grafici. E' un alfabeto consonantico
basato soltanto su venti due simboli. Tuttavia, la presenza delle
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sole consonanti rende particolarmente ambigua l'interpretazione
del testo.
Scrittura greca. Nel I millennio a.C. i popoli dell'antica Grecia
o adottano un alfabeto composto da segni vocalici. La presenza
delle vocali insieme alle consonanti consente di rendere meno
ambigua la comunicazione scritta che diviene così più simile a
quella parlata.
Dalle società antiche al medioevo per essere tramandata nel tempo