vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
La Caccia alle streghe
Valle
Salem Camonica
Europa
Europa
La caccia alle streghe assunse proporzioni massicce nel periodo 1500-
1650 durante il quale una società contadina sostanzialmente medievale
cedette il passo a una società più moderna.
Vi erano molte credenze e distinzioni riguardanti la Stregoneria e le
Streghe Credenze Distinzioni
-Patto col Diavolo per usare i suoi poteri. -Streghe bianche e nere
-Riti di fertilità durante i Sabba -Stregonerie e possessioni
-Utilizzo di Maleficia sulla popolazione -Streghe e Maghi
-presenza sul corpo del marchio del Diavolo
Uno dei più importanti testi riguardanti la stregoneria è il Malleus
Maleficarum pubblicato da Heinrich Kramer e Jacob Sprenger, due
inquisitori dominicani, è un manuale per gli inquisitori che contribui allo
sviluppo del fenomeno della caccia alle streghe
Le stime delle esecuzioni non sono tutt’oggi certe a causa della scarsità
di documenti, si va da un minino di 145000 esecuzioni a un massimo di 9
milioni.
Una delle “streghe” sicuramente più famose è Giovanna d’arco,una
giovane ragazza francese che si sentì chiamata da Dio a liberare la
Caccia alle streghe
Salem(1692)
Gli avvenimenti di Salem sono considerati molto complessi in quanto avvenuti
in un piccolo villaggio in cui erano già presenti molti conflitti tra i cittadini per
l’annessione di Salem Village a Salem Town.
La figlia e la nipote del parroco Samuel Parris iniziarono ad avere
comportamenti inusuali che vennero ricondotti a una possessione demoniaca
e quindi alla presenza di streghe nel villaggio, per un primo periodo non
vennero presi provvedimenti ma in seguito altre ragazzine iniziarono ad avere
sintomi simili di possessione, le stesse ragazze accusarono una schiava e
altre due donne accusandole di essere le streghe che le tormentavano e il 29
febbraio 1692 vennero rinchiuse nel carcere di Boston ma le ragazzine
In seguito ad altri arresti arrivò il Governatore William Phips che istituì una
continuarono a comportarsi in modo strano soprattutto in chiesa durante i
corte speciale per giudicare i casi di stregoneria (19 persone accusate e
sermoni del prete.
giustiziate per stregoneria; 55 fra uomini e donne vennero torturati, 150
sospettati furono imprigionati ed altre 200 persone vennero accusate di
stregoneria. )
Le accuse erano nella maggior parte dei casi rivolte a persone deboli o reiette.
In molti criticarono l’operato dei giudici e accusarono
le ragazzine di mentire sui loro “attacchi” di possessione.
La critica più forte venne da Increase Mather membro
della chiesa puritana della colonia, che spinsero
il governatore Phips a bloccare i processi. Caccia alle streghe
Valle Camonica
Papa innocenzo VIII promulgò la bolla “Summis desiderantes affectibus” il 5
dicembre 1484 che introduceva il processo canonico (effettuato solo da
ecclesiastici).
Il 30 settembre 1486 essendo stato informato che gli ufficiali della città di
Brescia si erano rifiutati di eseguire le sentenze pronunciate dal tribunale
inquisitoriale inviò al vescovo Paolo Zane il “Dilectus” dove ordinava di
scomunicare coloro che non svolgevano i processi.
L’ultima persecuzione contro le Streghe in provincia di Brescia si ebbe nel
1510 a Edolo e Pisogne
Nel 1510 presso Edolo vi fu un rogo di 60 streghe, condannate dal vescovo
di Brescia Paolo Zane, arse con l'accusa di aver arrecato siccità e fatto
ammalare uomini e animali con i loro sortilegi.
Nel 1518 il vescovo Paolo Zane si trasferì in Valle Camonica dove tra giugno
e luglio del 1518 vennero arse tra le 62 e le 80 streghe (tra cui 20 uomini).
Una carneficina cui vanno aggiunte le persone rimaste mutilate o segnate
nella salute dagli interrogatori.
Il 14 luglio venne informato il Consiglio dei Dieci (Il Consiglio dei Dieci fu dal
1310 fino alla caduta della repubblica nel 1797 uno dei massimi organi di
governo della Repubblica di Venezia: composto di dieci membri, veniva
eletto ogni anno dal Maggior Consiglio per sorvegliare sulla sicurezza dello
Stato) a Venezia, e questo il 31 luglio impose il blocco dell'inquisizione nella
valle.
L'episodio più cruento si consumò a Pisogne, dove, nell'attuale piazza
Umberto I, furono messe a morte contemporaneamente otto donne.
Caccia alle streghe
Genocidio Armeno
Il Genocidio armeno può dividersi in due differenti massacri:
-
Nel 1890 nell'Impero ottomano si contavano circa 2 milioni di armeni, in maggioranza
appartenenti alla Chiesa apostolica armena.
Gli armeni erano sostenuti dalla Russia nella loro lotta per l'indipendenza, poiché la Russia
aspirava ad indebolire l'Impero ottomano per annetterne dei territori ed eventualmente
appropriarsi di Costantinopoli.
Per reprimere il movimento autonomista armeno, il Governo ottomano incoraggiò fra i curdi,
sentimenti di odio anti-armeno.
L'oppressione subita dai curdi e l'aumento delle tasse imposto dal governo turco esasperò gli
armeni fino alla rivolta, alla quale l'esercito ottomano rispose assassinando migliaia di armeni e
bruciandone i villaggi (1894).
Due anni dopo, alcuni rivoluzionari armeni occuparono la banca ottomana a Istanbul. La
pogrom (devastazione)
reazione fu un anti-armeno da parte di turchi ottomani in cui persero la
vita 50.000 armeni.
Durante la prima guerra mondiale si compie in Turchia, il genocidio del popolo armeno (1915 –
-
1923), il primo del XX secolo.
Nella stima degli storici, perirono i due terzi degli armeni dell'Impero Ottomano, circa 1.500.000
di persone. Molti furono i bambini islamizzati e le donne inviate negli harem.
L’ala più intransigente del Comitato Centrale del Partito pianificò il genocidio, realizzato
attraverso una struttura paramilitare, l’Organizzazione Speciale (O.S.)
Il movente principale è da ricercarsi all’interno dell’ideologia panturchista, che ispira l’azione di
governo dei Giovani Turchi, determinati a riformare lo Stato su una base nazionalista, e quindi
sull’omogeneità etnica e religiosa.
La popolazione armena, di religione cristiana, che aveva assorbito gli ideali dello stato di diritto
di stampo occidentale, con le sue richieste di autonomia poteva costituire un ostacolo ed
opporsi al progetto governativo.
Il governo e la maggior parte degli storici turchi ancora oggi rifiutano di ammettere che nel
1915 sia stato commesso un genocidio ai danni del popolo armeno.
Corte penale internazionale
La Corte penale internazionale è un tribunale per crimini internazionali
che ha sede all'Aia(Voorburg), nei Paesi Bassi .La competenza del
Tribunale è limitata ai crimini più seri che riguardano la comunità
internazionale nel suo insieme, cioè il genocidio, i crimini contro
l'umanità e i crimini di guerra
La Corte ha una competenza complementare a quella dei singoli Stati,
dunque può intervenire solo se e solo quando gli Stati non vogliono o
non possono agire per punire crimini internazionali.
La Corte penale internazionale non è un organo dell'Onu e non va
confusa con la Corte Internazionale di Giustizia delle Nazioni Unite.
Le origini
Lo Statuto di Roma della Corte penale internazionale è stato stipulato il
Le origini della CPI sono da far risalire al periodo della seconda guerra
17 luglio del 1998. Lo Statuto è entrato in vigore il 18 luglio 2002 e gli
mondiale, quando vennero istituiti dei tribunali militari internazionali. Il
stati parte sono 121
primo era quello di Norimberga e il secondo era quello di Tokyo.
Gli organi
Gli organi della Corte penale internazionale sono quattro:
•
Presidenza: La Presidenza è responsabile per l'appropriato svolgimento
delle attività giudiziarie e della Corte con l'eccezione dell'Ufficio del
procuratore, l'attuale è il sudcoreano Song Sang-Hyun
•
Divisioni: composte dai giudici e suddivise in un numero variabile di
omonime 'Camere'.
•
Ufficio del procuratore: si occupa delle indagini, ha una sua
indipendenza dalla CPI pur essendone un organo costitutivo. È composto
da uffici investigativi, dal procuratore capo e dai procuratori.
The atrocities committed by the Turks against the Armenian people brought the Allies to
introduce the concept of "crimes against humanity". The Rome Statute of the International
Criminal Court is the treaty establishing of the International Criminal Court.
Article 6: Genocide
PART 2. JURISDICTION, ADMISSIBILITY For the purpose of this Statute,
AND APPLICABLE LAW "genocide" means any of the following acts
Article 5: Crimes within the jurisdiction committed with intent to destroy, in whole
of the Court or in part, a national, ethnical, racial or
1. The jurisdiction of the Court religious group, as such:
shall be limited to the most serious (a) Killing members of the group;
crimes of concern to the international (b) Causing serious bodily or
community as a whole. The Court has mental harm to members of the group;
jurisdiction in accordance with this (c) Deliberately inflicting on the
Statute with respect to the following group conditions of life calculated to bring
crimes: about its physical destruction in whole or in
(a) The crime of genocide; part;
(b) Crimes against humanity; (d) Imposing measures intended to
Article 7: Crimes against humanity
(c) War crimes; prevent births within the group;
1. For the purpose of this Statute, "crime against humanity" means any of the following acts
(d) The crime of aggression.
when committed as part of a widespread or systematic attack directed against any civilian
(e) Forcibly transferring children of
population, with knowledge of the attack: the group to another group.
(a) Murder;
(b) Extermination;
(c) Enslavement;
(d) Deportation or forcible transfer of population;
(e) Imprisonment or other severe deprivation of physical liberty in violation of
fundamental rules of international law;
(f) Torture;
(g) Rape, sexual slavery, enforced prostitution, forced pregnancy, enforced
sterilization, or any other form of sexual violence of comparable gravity;
(h) Persecution against any identifiable group or collectivity on political, racial,
national, ethnic, cultural, religious, gender as defined in paragraph 3, or other grounds that are
universally recognized as impermissible under international law, in connection with any act
referred to in this paragraph or any crime within the jurisdiction of the Court;
Omosessuali in Russia
IERI
La persecuzione dell'omosessualità in Urss ebbe inizio pochi anni dopo l'ascesa al potere di Stalin fino alla caduta stessa dell'URSS. In
alcune nazioni nate dal disfacimento dell'URSS persistono tuttora persecuzioni che vanno dall'internamento in campi di lavoro forzato alla
reclusione.
Fino all’epoca di Pietro il Grande, l’omosessualità in Russia era tollerata e sanzionata dalla Chiesa ortodossa con penitenze, ma nel 1706
venne introdotto il rogo per chiunque fosse stato scoperto in un rapporto omosessuale.
Nel 1917 arrivò la Rivoluzione d’Ottobre e, grazie all’intervento dei cadetti (KD, partito dei costituzionalisti democratici), l’omosessualità
venne finalmente decriminalizzata.
Negli anni Trenta, sotto Stalin, iniziò però un periodo di repressione generale della sessualità (il «Termidoro sessuale») ed articoli contro
l’omosessualità furono introdotti in tutti i codici penali delle repubbliche sovietiche.
Spesso l’imprigionamento veniva tramutato in condanna ai lavori forzati presso uno dei molti gulag, dove gli omosessuali subivano
umiliazioni e pestaggi anche ad opera degli altri condannati. OGGI
Il presidente Russo Putin ha fatto emanare una legge, approvata dalla Camera Alta il 26 giugno 2013 con 137 voti a favore, un astenuto e
nessun contrario , contro la propaganda gay che ha dato libero sfogo all’omofobia già presente da tempo nel Paese.
Le persecuzioni contro gli omosessuali in Russia si spingono ben oltre la legge federale contro la «propaganda di sodomia, lesbismo,
bisessualità e transgender tra i minori» approvata in prima battuta a gennaio a Mosca, con il consenso della Chiesa ortodossa e
l’irritazione dell'Europa.
In Russia gang di omofobi scovano, picchiano e torturano i gay, filmando e mettendo online i pestaggi per umiliare ancora di più le vittime
e metterle così allo scoperto.