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Filosofia: Expo 1855, Parigi - la disumanizzazione dell'operaio secondo il filosofo Karl Marx
Storia: Expo 1942, Roma - la costruzione del quartiere E.U.R.
Fisica: Expo 1982, Knoxville - l'alternatore
Greco: Expo 2015, Milano - il simposio
Latino: Expo 2015, Milano - il convivio descritto nella "cena Trimalchionis" di Petronio
Italiano: Expo 2015, Milano - la descrizione delle tavole dell'Italia meridionale in Giovanni Verga
Educazione fisica: Expo 2015, Milano - l'importanza della buona alimentazione per un corpo sano
Universale della storia. L’Esposizione Universale parigina
si proponeva di essere ancor più maestosa della
precedente e doveva avere luogo in un palazzo situato in
fondo agli Champs-Élysées che superasse in grandezza e
modernità il Crystal Palace al quale tutto il mondo aveva
guardato con stupore. I progetti prevedevano un’enorme
struttura in vetro e ferro, ma al momento della
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Paola Sillitti
Classe: 5 FC
A.S. 2014/2015
Liceo Classico, Linguistico e Coreutico Ruggero Settimo
Caltanissetta
L’ Expo nella storia:
da “vetrina industriale” ad “agorà culturale”.
realizzazione molte parti del palazzo furono sostituite da
alti muri di pietra. A lavori ultimati, il palazzo deluse le
aspettative e fu aspramente criticato: agli albori del secolo
successivo verrà demolito per lasciare spazio ad una nuova
struttura che ospiterà un’ altra Esposizione Universale
parigina. Nonostante il suo scarso successo, il “palazzo
dell’industria” costò la vita a 6 operai e altri 594
rimasero feriti.
Questo accadeva a soli 7 anni dalla pubblicazione del
“Manifesto del partito comunista” (1848) in cui Karl
Marx e Friedrich Engels avevano fortemente denunciato lo
sfruttamento del proletariato da parte della borghesia,
descrivendolo come “dispotismo gretto, odioso e amaro”.
Così Marx ed Engels descrivevano la condizione degli
operai:
“Il lavoro dei proletari ha perso ogni tratto di autonomia e
quindi ogni stimolo per il lavoratore a causa
dell'espansione delle macchine e della divisione del lavoro.
Il lavoratore diventa un mero accessorio della macchina.
Da lui si pretende solamente il più facile, il più monotono, il
più elementare movimento. [...] L'industria moderna ha
trasformato il piccolo laboratorio del maestro patriarcale
nella grande fabbrica del capitalista industriale. Le masse
dei lavoratori compresse nella fabbrica vengono
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Paola Sillitti
Classe: 5 FC
A.S. 2014/2015
Liceo Classico, Linguistico e Coreutico Ruggero Settimo
Caltanissetta
L’ Expo nella storia:
da “vetrina industriale” ad “agorà culturale”.
organizzate militarmente. [...] Per la classe operaia le
differenze di sesso e di età non hanno più alcuna rilevanza
sociale. Non esistono ormai che strumenti di lavoro, distinti
per il diverso costo relativo all'età e al sesso.”
Karl Marx, filosofo di origine ebraica, nato in Germania,
nella prima fase della sua vita studiò diritto e filosofia e
venne a contatto con il pensiero hegeliano. Costretto a
trasferirsi, per motivi politici, prima in Francia e poi in
Inghilterra, conobbe Friedrich Engels con il quale strinse
una forte amicizia. Cominciò ad occuparsi di economia ed
osservò le condizioni di vita degli operai inglesi nel XIX
secolo. Essendo uno degli esponenti della sinistra
hegeliana, Marx riprese i concetti chiave del pensiero
hegeliano rivedendoli in una veste nuova. Così come Hegel
aveva parlato di alienazione (concepita come l’idea che si
estranea, corrispondente alla seconda fase della triade
dialettica) allo stesso modo Marx riprende il concetto di
alienazione, intesa come disumanizzazione
dell’operaio sul posto di lavoro. Il filosofo sottolinea come
la divisione del lavoro e l’introduzione della catena di
montaggio all’interno delle fabbriche, avessero cambiato
radicalmente il rapporto fra l’operaio e la merce prodotta.
In seguito alle rivoluzioni industriali, si assistette ad una
brusca trasformazione dell’uomo-artigiano in uomo-
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Paola Sillitti
Classe: 5 FC
A.S. 2014/2015
Liceo Classico, Linguistico e Coreutico Ruggero Settimo
Caltanissetta
L’ Expo nella storia:
da “vetrina industriale” ad “agorà culturale”.
automa. L’alienazione, quindi, si sviluppa nel momento in
cui l’operaio, dopo aver prodotto qualcosa, sa che il frutto
del proprio lavoro in realtà non gli appartiene, poiché è di
proprietà del capitalista. Preso atto di tale situazione, Karl
Marx cominciò ad edificare le fondamenta di quello che
sarà poi definito “socialismo scientifico”, il quale poneva
solidi ideali alla base di un intervento pratico per la
trasformazione radicale della società, in opposizione al
precedente “socialismo utopistico” i cui ideali non
prevedevano un’applicazione pratica.
Expo 1942, Roma.
Storia: la costruzione del quartiere E.U.R.
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Paola Sillitti
Classe: 5 FC
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Liceo Classico, Linguistico e Coreutico Ruggero Settimo
Caltanissetta
L’ Expo nella storia:
da “vetrina industriale” ad “agorà culturale”.
Il quartiere E.U.R. è ancora oggi una delle zone più attive e
moderne della periferia di Roma. Il progetto della sua
costruzione nasce nel giugno del 1935 quando il
governatore di Roma Giuseppe Bottai spinse Mussolini a
presentare la candidatura per ospitare a Roma
l’esposizione universale che doveva tenersi nel 1942.
L’intento era quello di “mostrare al mondo il genio
della Civiltà Italica” come affermato dallo stesso
Botticini. L’idea fu subito accolta da Mussolini che vide in
questa occasione un utilissimo mezzo di propaganda in
Italia ma anche un buon biglietto da visita della nazione di
fronte al mondo. Per l’organizzazione dell’evento egli istituì
l’Ente Autonomo Esposizione Universale di Roma.
Dopo aver scelto il luogo che avrebbe dovuto accogliere
l’Esposizione, il 26 Aprile 1937 Mussolini piantò un pino
romano nel luogo stabilito e diede ufficialmente inizio ai
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Caltanissetta
L’ Expo nella storia:
da “vetrina industriale” ad “agorà culturale”.
lavori di costruzione del nuovo quartiere. L’E42 (ovvero il
quartiere E.U.R.) sorgeva come una “nuova Roma”
collegata alla “vecchia Roma” attraverso la via Imperiale.
La progettazione del quartiere fu commissionata agli
architetti più in vista del tempo, i quali scelsero uno stile
monumentale e moderno che potesse mescolare la potenza
della Roma imperiale con la modernità della Roma fascista.
A questo periodo risale dunque la costruzione di edifici
ancora oggi visibili nella capitale, come il Palazzo della
Civiltà Italiana (noto anche come Colosseo Quadrato) e il
Palazzo dei Congressi. La costruzione del progetto fu
interrotta dallo scoppio della seconda guerra mondiale
che rese inoltre impossibile lo svolgimento dell’Esposizione
Universale. L’Italia perse quindi questa occasione, che si
ripresenta per il nostro paese solo oggi, a distanza di quasi
80 anni.
La costruzione del quartiere fu ripresa e completata negli
anni ’50, quando al progetto vennero aggiunte delle aree
residenziali.
Nel decennio successivo, l’interesse per questo quartiere
moderno tornò a crescere grazie alla candidatura di Roma
ai Giochi Olimpici (che si svolsero nel 1960) in occasione
dei quali furono costruiti il Palazzo dello Sport e la Piscina
delle Rose. Ancora oggi il quartiere E.U.R. è fra le zone più
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L’ Expo nella storia:
da “vetrina industriale” ad “agorà culturale”.
in vista della città, molto apprezzato per la sua architettura
e in continuo sviluppo e innovazione. Palazzo dei Congressi
Palazzo della Civiltà Italiana
(Colosseo quadrato)
Expo 1982, Knoxville
Fisica: L’alternatore
Nel 1982 l’esposizione
universale ebbe luogo negli
Stati Uniti d’America, in
Tennessee, nella città di
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L’ Expo nella storia:
da “vetrina industriale” ad “agorà culturale”.
Knoxville. Il tema dell’evento era “L’energia fa girare il
mondo”. Per l’occasione fu costruita la Sunsphere (sfera del
sole), una torre alta 95 metri alla cui sommità si trovava
una sfera color bronzo, simboleggiante il sole, fonte di
energia per eccellenza. All’interno della sfera era presente
un ristorante dal quale si poteva avere l’intera visuale sul
sito espositivo. Il tema dell’energia era un tema caldo fra
gli anni ’70 e ’80 intorno al quale 22 paesi si riunirono e
discussero, avanzando proposte riguardanti lo sfruttamento
delle energie rinnovabili. Fra i padiglioni spiccò
certamente quello degli Stati Uniti d’America, totalmente
ricoperto da pannelli solari per poter generare quasi la
totalità dell’energia necessaria al funzionamento del
padiglione.
Ancora oggi il tema dell’energia è molto discusso e si fa
strada sempre più l’utilizzo delle fonti rinnovabili di energia
mediante l’applicazioni di centrali idroelettriche, eoliche ed
impianti che sfruttano l’energia solare. Alla base del
funzionamento di molti di questi impianti vi è
l’alternatore, meccanismo in grado di trasformare
l’energia meccanica, generata dal movimento di una
turbina idraulica o da un motore, in energia elettrica
alternata. 15
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L’ Expo nella storia:
da “vetrina industriale” ad “agorà culturale”.
L’alternatore è costituito da
due espansioni polari di una calamita, i quali generano
un campo magnetico costante;
Una bobina avvolta su un nucleo ferromagnetico, posta
fra le due espansioni polari della calamita;
Un sistema di spazzole alle cui estremità viene
prelevata la corrente;
L’energia meccanica fa ruotare la bobina, provocando la
variazione del flusso magnetico che a sua volta genera la
corrente indotta. La corrente generata verrà prelevata dalle
spazzole, essa è una corrente alternata che varia nel tempo
con andamento sinusoidale, come mostrato nel grafico.
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L’ Expo nella storia:
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