Spirito e Materia, tesina

Spirito e Materia 201

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Tesina esami di stato The Strange

Case of Dr

JEKYLL and

Mr HYDE

Positivismo

e I moti

Spiritualism dell'ANIMO

o nella tra tele e

Spirito e

storia della scalpelli

filosofia Materia

La Poesia è Energia e

lo SPIRITO Materia

che vince nella Teoria

sulla delle

materialità Stringhe

della vita 4

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Tesina esami di stato

R

obert Louis Stevenson was born in

Edinburgh in 1850, during the

Victorian Age. This is a period of

optimistic belief in progress, national

pride, new discoveries and great moralizers.

Stevenson always felt different because of his

poor health and soon understood the

ambiguous behaviour of Victorian men:

Victorian society lived the struggle between

external appearance and internal interests;

apparent respectability and true inner and

repressed desires. It was a repressed society

which hid its inner thoughts to show only its best part.

Edimburgh, the capital of Scotland, reflected Victorian society: it was divided between

the respectable New Town and the slums of the Old Town. This dualism is strongly

The strange case of Dr Jekyll and Mr Hyde.

present in Stevenson’s masterpiece, The story

could be set either in Edinburgh or in London, since London has two opposing natures

too.

The entire story comes out from a nightmare which Stevenson had during a sleepless

night. It struck the author for its capability to denounce the hypocrisy of Victorian

society.

It was the story of a respectable man, Dr Jekyll, who appeared calm and gentle, but

secretly hid dirty repressed desires. This man of science had always been attracted by

the idea of separating the double human nature: good separated from temptations, and

evil left by any sort of sense of guilt, free to give expression to its inner desires.

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Tesina esami di stato Dr Jekyll was also keen on esoteric and mystic,

and dedicated to transcendental medicine: sure of

being able to separate the double human nature,

he thought that the spirit influenced the matter; in

this way, when he finally realized a mysterious

potion, he created two identities of the same

person: one was old good Dr Jekyll, the other was

the evil genius Mr Hyde. They were different in

physical aspect since their soul influenced their

body: Dr Jekyll, known for his being tall and

handsome, his large and well-shaped hands, his

harmonious physical aspect, was being replaced by

the horrible figure of Mr Hyde.

Edward Hyde, according to the Darwinian theory of man descending by ape, was the

animal inside the man; that’s why his hands were skinny, hairy and dark; furthermore

he was pale and quite smaller than the tall Jekyll: that shows how Jekyll’s evil nature

had been less developed than his better one.

In general Edward Hyde gave an impression of deformity to all the people who looked at

him, though there was nothing evident to justify this deformity. His being pure evil, like

no one else in the world, influenced his physical appearance, so that everybody

approaching him felt disgusted, apparently without reason.

In this great masterpiece, Robert Louis Stevenson pioneers the idea of a link between our

body and our soul, a secret and ancestral connection between matter and spirit.

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Cosa rende diverso l’uomo da tutto ciò che lo circonda?

La sua anima o, almeno, quel sentore che ha di una

dimensione spirituale tutto intorno a lui e soprattutto al suo

interno.

E l’arte cos’è?

E’ il modo che l’uomo ha per mostrare questo spirito di

tutte le cose, è il mezzo per esternare su carta, tela, marmo

il suo spirito.

“La priorità della scultura nel sistema delle arti è motivata

dall’artista nel fatto che la scultura, invece di aggiungere,

toglie materia.” Questa operazione di carattere

“liberare lo spirito

intellettuale tende quindi a

imprigionato dalla materia”.

Q

uesta è una frase del grandissimo Michelangelo

Buonarroti, a spiegazione della sua poetica

artistica. Egli pone al centro della sua arte

proprio questo sentore di un’anima

imprigionata in un corpo di pietra, di un blocco di

marmo che cela in sé una forma spirituale in tutta la sua

forza. Lo si vede benissimo nella tecnica del ‘non finito’,

che fa sembrare che la forma sia Michelangelo Buonarroti, 1552-

1564, marmo, 195 cm,

Castello Sforzesco, Milano.

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rinchiusa nel proprio spazio, cioè nel blocco; in Michelangelo la figura si sforza sempre di

Pietà Rondanini;

liberarsi dai limiti del blocco. Guardiamo ad esempio le figure della esse

appaiono esilissime, sempre più scalpellate, erose da una mano che cerca l’anima

sempre più nel profondo, addirittura piegando una materia pur così dura, tanto da

tenderla come un arco. VAPORE DURANTE UNA

TEMPESTA DI MARE

Joseph Mallord William

Turner, circa 1840; olio su

tela; 91x122 cm. Londra,

In pittura è l’artista romantico che, sentendosi parte integrante della natura, vi si

immerge profondamente, personalizzandola e modificandola in funzione dei propi stati

d’animo.

William Turner è forse il massimo esponente del romanticismo in pittura; egli attraverso

le sue opere descrive un guazzabuglio di emozioni che prorompono nel suo animo; i

soggetti principali sono i naufragi e le catastrofi naturali, che vive in prima persona,

legandosi per esempio all’albero maestro di una nave nel pieno di una tempesta. La

drammatica esperienza confluisce nella materia dei suoi capolavori nell’intensità del

colore, immagini sfocate e vibranti, vorticismi travolgenti che suscitano sensazioni

sublimi.

LA MONOMANE DELL’INVIDIA,

detta anche la Iena della

Salpêtrière.

Théodore Géricault, 1819-

1820; olio su tela;

72x58 cm. Lione,

Musée des Beaux-Arts

Ancora nell’Ottocento è Théodore Géricault a

rappresentare lo spirito umano nella materia

della sua tela. Emblematica è la fase della sua

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arte in cui ritraeva i volti degli infermi mentali, volendo addirittura racchiudere fra linee e

colore un pensiero, un mondo interiore misterioso e irrazionale che rende tanto diversi

agli occhi degli altri.

Le sue tele diventano quindi la chiave per dischiudere l’animo umano.

CAMPO DI GRANO CON

VOLO DI CORVI

E in Vincent Van Gogh, 1890;

olio su tela; 50,5x100,5 cm.

Amsterdam, Rijksmuseum

Vincent Van Gogh.

questo ambito come non citare

il grande Van Gogh, l’uomo che ritraeva la complessità della mente attraverso possenti

pennellate di colore. Esse sono rabbiose e composte, ma descrivono un’anima ardente. Le

Campo di Grano con volo di Corvi,

sue tele, come sono un grido di dolore accentuato dal

ritmo a strappi, vorticoso delle pennellate.

Forse lo stesso urlo è quello sentito da

Edvard Munch nella sua opera più

celebre, in cui tutta la materia si piega,

sembra curvarsi, per sottostare alla

sua prorompente disperazione. Niente

è più rispondente alla realtà materiale:

colori, forme, tutto è specchio

dell’interiorità in fiamme dell’artista,

emblema del dolore universale.

“Quando conoscerò la tua anima

dipingerò i tuoi occhi” diceva Modigliani a Jeanne, la sua amata;

Gli occhi infatti non sono quasi mai rappresentati nei ritratti di

Modigliani. Se prima non

avesse conosciuto l’anima JEANNE HEBUTERNE

IL GRIDO

delle persone, non avrebbe CON GRANDE

Edvard Munch, 1893;

potuto CAPPELLO

olio su tela; 91x73,5 Amedeo Modigliani,

cm. Oslo, 1917; olio su tela;

Nasjonalgalleriet. 55x38 cm. Giappone,

collezione privata.

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Tesina esami di stato disegnare loro gli scrigni (le

pupille) che, una volta aperti, lo

avrebbero condotto nel loro intimo,

perché gli occhi sono lo specchio

dell’anima.

SENZA TITOLO

Vasilij Kandinskij, 1910;

acquerello; 50x65 cm.

Parigi, Musée National d’Art

Moderne.

Nell’Astrattismo la materia, depurata da ogni abbellimento estetico, pura e originaria,

diventa il sentimento di tutti gli uomini. Attraverso questa materia e, specialmente il

colore, si raggiunge l’anima. Il colore ha un sapore, un odore, un suono; esso può essere

caldo o freddo, chiaro o scuro; solo il colore è in grado di rappresentare al contempo la

realtà esterna e l’interiorità umana.

Infine è la materia a dominare gli ultimi anni del Novecento: citando la poetica di Alberto

Burri si parla infatti di arte materica. Traspare in lui un forte interesse per i materiali di

rifiuto: i sacchi, le plastiche, i legni, le cui superfici corrose sono il frutto della forza

espressiva dell’artista. BIANCO

Alberto Burri, 1953; olio,

collage di tessuti, sabbia,

colla e iuta su canava;

56,8x85,4 cm. Londra,

collezione privata.

A differenza di Michelangelo che

volutamente separa l’anima dalla

materia, con Burri assistiamo al

fenomeno opposto; l’arte

finalmente unifica spirito e

materia.

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Il nostro concetto di universo sin da Democrito è stato quello di una realtà multiforme

generata dalla combinazione di unità materiali piccolissime ed indivisibili: gli atomi.

Queste erano particelle immaginate come sferette di materia, e tutto sembrava quadrare.

Poi, con l’acceleratore di particelle, abbiamo scoperto che l’atomo non è più un puntolino

indivisibile, ma che è formato anch’esso da particelle più piccole, dette subatomiche, che

quark.

abbiamo chiamato Come se questo non ci avesse fornito grattacapi a sufficienza,

una serie di esperimenti validissimi hanno prima provato che il fotone –unità base della

quanto),

luce- è una particella (o un e poi che esso è, allo stesso tempo, un’onda. Mentre

poi Einstein formulava la sua teoria della Relatività Generale, incontestabile, nasceva

l’altrettanto incontestabile fisica quantistica, che risultava del tutto inconciliabile con la

relatività generale di Einstein. Tutto ciò ha posto le basi per una rivoluzione del pensiero

che ha portato alla formulazione di una teoria che potesse

unificare tutte le conoscenze del nostro tempo: la Teoria delle

Stringhe.

Come anticipato prima, l’effetto fotoelettrico ci ha

Eff dimostrato che il fotone ha natura corpuscolare.

ett

E’ stato visto infatti che, da un metallo sottoposto ad un

o

fascio di luce, in base alla frequenza della luce e

fot

quindi all’energia portata dal fotone (quantizzazione della luce), si staccava

oel

un numero differente di elettroni. Più energia avevano questi ‘pacchetti

ett

di energia’ della luce, più elettroni portavano via dal metallo.

ric

Ma, allo stesso tempo, con l’esperimento della doppia fenditura, si dimostrò

o.

che il fotone non poteva che avere natura ondulatoria. Facendo passare dei

fotoni attraverso due fenditure, infatti, le onde da loro evidentemente generate creavano

interferenze positive e negative, formando in una lastra fotografica dall’altro lato della

fenditura, la tipica figura d’interferenza. 11

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Cosa accade se Facendo passare un

facciamo passare fascio di luce attraverso

un fascio di luce Come interpretare i due fenditure ci

attraverso una dati? De Broglie aspetteremmo di

sola fenditura: ipotizzò che la dualità osservare nella lastra

onda-particella non si

nella lastra fotografica due bande

dovesse applicare solo

fotografica si chiare in corrispondenza

alla luce, ma anche alla

imprime una delle fenditure, ma non è

materia. Fu così che de

singola banda Broglie prese in così: si viene a formare

chiara. prestito la celebre la figura d’interferenza.

formula di Einstein

E=mc² e, attraverso una serie di ardite sostituzioni

matematiche, dimostrò che ogni particella in movimento si muove anche in sue

onde di de Broglie.

caratteristiche onde, le

Dalla relazione di

Einstein e da Ma la spaccatura tra la relatività generale e la fisica

quella di Planck- quantistica restava insanabile. Nasceva così la Teoria delle

Einstein, De Stringhe.

Broglie formulò

l’equazione della Essa prende le mosse dal dualismo onda-particella; anzi, essa

lunghezza lo esplora in profondità, fino ad affermare che quella che noi

d’onda del chiamiamo materia, e poi in ultima analisi particella, non è

altro che una specie di onda.