Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Informatica: internet; social network; pubblicità; mass media
Storia: i nazionalismi; Nazismo; Fascismo
Italiano: Eugenio Montale (società di massa, demagogia)
Biologia: il comportamentismo animale
Esame di
SOCIETÀ DI MASSA Stato 2011
9.BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA..................................................................................... 20
2. INTRODUZIONE
In questo breve approfondimento ho cercato di ripercorrere le principali tappe della
costituzione della società di massa, dai suoi albori alla contemporaneità.
L’analisi dell’altalenante susseguirsi di forme di governo democratiche e dispotiche
risulta essere il movente e il filo conduttore di tutta l’argomentazione presentata, oltre
che, il trampolino di lancio verso una possibile soluzione per il definitivo abbandono
del tarlo della degenerazione demagogica che con sé porta la democratica società di
massa.
Sono diversi i regimi totalitari che hanno indelebilmente segnato tutta il corso della
storia, ma, oggigiorno più che mai, se ne ripresentano altri, certamente meno evidenti
e devastanti, ma sicuramente altrettanto pericolosi e insidiosi.
Si sono spogliati di rumorosa propaganda, di sporco combattimento e di rigida
coercizione, hanno ormai rifuggito futili idealismi, vane utopie e infondati pregiudizi.
Sono armati di tante belle parole, attraenti immagini e cangianti colori, fanno del
sogno il bisogno e del desiderio il reale.
Di questi totalitarismi l’uomo-massa deve prendere coscienza e cognizione, tentando,
se non di combatterli, almeno di comprenderli. L’attivo soggetto della democrazia, la
popolazione, rischia, inevitabilmente, di divenire passiva partecipe di forme distorte
dello stesso potere popolare: la demagogia.
“Business today consists in persuading crowds.”
(T. S. Eliot)
2 Esame di
SOCIETÀ DI MASSA Stato 2011
3. ORIGINI STORICHE
La società di massa affonda le proprie origini negli anni della Rivoluzione Francese,
anni nei quali la massa entra con vigore nella scena politica, irrompendo sulla piazza
del dibattito sociale.
Il 1789, infatti, come lo storico contemporaneo Eric Hobsbawn teorizza nella sua opera
1914-1991: Il secolo breve, rappresenta decisamente un punto di svolta nella storia
politica occidentale. Proprio da questo momento in poi, la popolazione visse in prima
persona ogni mutamento socio-politico della propria nazione, a differenza di quanto
accadeva nelle precedenti epoche, nelle quali la “società di massa”, come ente coeso
e unitario, non era ancora sensibile ai cambi di regime politico.
3.1 Dalla seconda rivoluzione industriale
Pietra miliare sicuramente di tutta la crescita sociale, la seconda rivoluzione
industriale, introduce irreversibili cambiamenti in tutta la realtà sociale che segnano
irrimediabilmente il futuro sviluppo della stessa.
Il mero processo storico, sicuramente, inizia nella seconda metà dell’‘800, periodo in
cui l’Europa occidentale estese e consolidò la propria presenza nel mondo. Le ferrovie
crebbero anche del 900% (negli Stati Uniti si passò da 1.500 km di linee ferroviarie a
più di 150.000 km), il telegrafo, prima, e il telefono poi, permisero le prime
comunicazioni intercontinentali, il carbone veniva progressivamente affiancato
dall’energia elettrica e dal petrolio, la radio, il cinema e la televisione saranno tutti
frutti, a venire, del prosperoso albero della seconda rivoluzione industriale.
Tuttavia, parallelamente, si va altresì profilando un diverso tipo di sviluppo della stessa
società di massa, quello culturale, ideologico e politico. Veri mezzi di coesione tra la
massa, rimangono sicuramente l’istruzione e l’informazione, due elementi chiave
del processo costitutivo della società, ma anche della sua successiva opera di
strumentalizzazione.
3.2 Coesione culturale
“La causa principale del diffondersi dell'ignoranza di massa è il fatto che tutti sanno
leggere e scrivere.” 1
(Peter De Vries)
A partire dagli anni ’70 del XIX secolo, tutti i governi europei si adoperarono al fine di
rendere l’istruzione, almeno quella elementare, obbligatoria e gratuita per tutti. La
statalizzazione dell’insegnamento, di conseguenza, portò ad un generalizzato aumento
della frequenza scolastica e ad un altresì abbassamento del tasso di analfabetismo.
Solo con la successiva diffusione dei quotidiani (le cui tecniche di stampa ormai
permettevano un’ elevata e rapida produzione che, affiancata alla sempre più capillare
rete di trasporti, assicurava un’ottima diffusione delle testate giornalistiche stesse) si
venivano oramai a definire i caratteri dell’opinione pubblica.
Di fondamentale importanza, quest’ultima peculiarità della società di massa, portava
già con sé il germe del controllo e della coercizione della stessa.
1 Editore e scrittore americano (1910 – 1993). 3 Esame di
SOCIETÀ DI MASSA Stato 2011
Carpe diem
3.3 fallito: la democrazia nella società di massa
Tutte le premesse promettevano bene: la società era proiettata verso un’inarrestabile
crescita del benessere socio-economico, era coesa ed unita, culturalmente sempre più
formata e informata.
Proprio tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, gli stessi governi autoritari
europei cercarono di attuare i primi tentativi di coinvolgimento della massa, seppur
con il solo fine di aumentare più la forza degli stessi governi, che di investire di
maggiore rilevanza politica la società stessa.
Sebbene il carattere di questi coinvolgimenti rimanesse prettamente plebiscitario,
tutto ciò rappresentò sicuramente una prima legittimazione della forza della massa,
tanto che cominciarono a prendere forma le prime fondamenta della democrazia
2
moderna e, con i primi allargamenti del diritto di voto , si arrivò anche alla nascita dei
3
primi partiti di massa e dei primi servizi di tutela della società stessa (nascono i
4
sindacati , i primi organi di associazionismo di grandi parti della società).
Nonostante però tutte queste promettenti premesse, la massa non riuscì subito
nell’affermazione di un indiscusso potere democratico: si dovette prima passare
(senza forse riuscire più a liberarsene) dalla più infima degenerazione della
democrazia stessa, la demagogia dei totalitarismi.
Il germe che con sé già portava la società di massa fin dai propri albori rese possibile
l’indubbia e scellerata strumentalizzazione che, agli inizi del Novecento, condusse la
stessa società di massa per le redini del male e della distruzione, fermando ogni
processo di democratizzazione in modo irreversibile.
3.4 L’amalgama del crogiuolo bellico e l’affermazione della democrazia
Nell’alienante alba rosso sangue dalla quale sorgeva imperante il primo scontro
mondiale, presero posto, letteralmente, è il caso di dirlo, vista la caratteristica della
guerra stessa di essere, appunto, di trincea, circa 5 milioni di militari. Di ogni
estrazione sociale, culturale e geografica, si ritrovarono trapiantati, da un giorno
all’altro, a centinaia di chilometri di distanza dalle proprie terre, in plotoni con altri
malcapitati, esattamente nelle stesse condizioni.
Il percorso d’identità nazionale sicuramente passa forzatamente per questo primo
scontro mondiale, responsabile della prima grande riduzione dell’enorme divario che
frammentava l’Italia post-risorgimentale nella sua componente più essenziale: la
popolazione.
« La massa per me non è altro che un gregge di pecore, finché non è organizzata. Non
sono affatto contro di essa. Soltanto nego che essa possa governarsi da sé. Ma se la si
conduce, bisogna reggerla con due redini: entusiasmo e interesse. Chi si serve solo di
uno dei due, corre pericolo. »
(Benito Mussolini)
2 In Italia il suffragio universale fu decretato nel 1946, il 2 giugno dello stesso anno si svolse il famoso
referendum istituzionale per la scelta tra Monarchia o Repubblica. Usa e Regno Unito arrivarono al
suffragio universale già nel 1918.
3 I partiti di massa sono organizzazioni che nascono ed operano con l'intento di rappresentare vaste fasce
della società e di collegarle con le istituzioni. Sono spesso caratterizzati da una diminuzione dell’ideologia
politica a favore di un più ampio seguito popolare.
4 Trade Unions
Le prime forme di sindacati risalgono alla prima metà dell’‘800, con le inglesi.
4 Esame di
SOCIETÀ DI MASSA Stato 2011
Di nuovo schiacciata dal peso dei cannoni e stordita dal roboante tuono degli ordigni,
la popolazione si trova ancora unita nell’obiettivo comune di sconfiggere il nemico, un
nuovo nemico. Lo spettro che si aggirava tra i confini dell’Europa, perde ogni
5
evanescenza per tornare più vivo che mai: il 1º settembre 1939 ha il via la seconda
guerra mondiale.
Il fascio littorio, come testimoniato dalla sopracitata frase di Benito Mussolini, soggioga
e manda al fronte diversi milioni di italiani, i quali si trovano, nuovamente,
nell’amalgama di un enorme crogiuolo culturale.
Il popolo italiano si andava plasmando, i dialettismi venivano superati a fronte della
necessità di riuscire a comunicare con il commilitone, i territorialismi lasciati da parte
in favore dell’unica divisa del milite.
3.5 I mass media fanno il resto
Sempre dal secondo dopoguerra, l’affermarsi della società del benessere trasmuta in
oro qualsiasi cosa essa stessa tocchi: il telegrafo viene progressivamente abbandonato
per far spazio al più efficiente e versatile telefono; le radio, tecnologia di primaria
importanza nelle comunicazioni tra i fronti, si appropria delle vesti casalinghe
prendendo posto tra gli altri elettrodomestici; tra questi compaiono le prime
televisioni: l’humus dal quale fioriranno poi chip, microchip e computer.
6
Il filosofo Theodor Adorno già ipotizzava come la radio potesse avere l’effetto di
produrre una generale omologazione della società, permettendo e anzi favorendo, la
formazione di dittature e governi totalitari capaci di esercitare un controllo capillare sui
cittadini, attraverso una distribuzione di slogan propagandistici ad alto contenuto
persuasivo e coercitivo.
Quindi, se da un lato, l’aspetto massificante dei mass media è innegabile, dall’altra
insorgono le prime problematiche ad essi collegate.
3.6 Il <<NO>> sessantottino alla società di massa
L’opulenta società di massa che nella seconda metà del Novecento si era ormai
costituita e affermata, si trovava ora a dover fronteggiare i figli del suo stesso sviluppo
socio-culturale del secondo dopoguerra.
I giovani, istruiti e bisognosi di conoscenza, non trovavano nei loro docenti i degni
divulgatori dell’istruzione desiderata, il loro sapere era vecchio, schematico e rigido, le
possibilità di conoscenza limitate, frammentarie e rarefatte.
Si affermarono, così, correnti di opposizione sociale e politica che facevano di Gandhi,
Mao, Martin Luther King e Che Guevara i propri idoli, simboli della possibilità di
rivoluzione tanto anelata.
Dai campus universitari americani, i movimenti sessantottini di rifiuto
dell’addomesticata società del consumismo crebbero e si vennero ad affermare
sempre più anche nel Vecchio Mondo, nel quale, tuttavia, mantennero una
connotazione decisamente diversa.
I giovani ribelli, i capelloni europei, scesero nelle piazze affiancati dai movimenti
operai, connotandosi maggiormente schierati da un punto di vista politico e scemando
sempre di più nelle proprie spinte rivoluzionarie.
5 Data di invasione della Polonia da parte della Germania.
6 F ilosofo, sociologo e musicologo tedesco (1903-1969). Costretto ad emigrare negli Stati Uniti per le
persecuzioni razziali naziste. 5 Esame di
SOCIETÀ DI MASSA Stato 2011
Il Sessantotto rimase il primo e unico momento di opposizione globale al definirsi della
società di massa, non riuscendo, tuttavia, a mutarne profondamente i caratteri così
permeanti.
3.7 Upgrade di sistema: Mass Media 2.0
Seguendo il filo rosso di Arianna, che tra le crepe della storia si dipana, rapidamente si
raggiunge il 1969, peculiare anno in tutta la storia telematica contemporanea.
Nasce internet, o meglio, la morula dalla quale si sarebbe poi enormemente
sviluppata. 7
Di questi anni è il progetto ARPANET , finanziato dall’agenzia di difesa interna degli
Stati Uniti, il quale si proponeva l’obiettivo di stabilire una rete permanente di