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Elettronica: amplificatori, filtri e convertitori A/D e D/A
Telecomunicazioni: multiplexer, demultiplexer, sample and hold e campionamento
CIRCUITO DI CONDIZIONAMENTO
I circuiti di condizionamento hanno il compito di elaborare il segnale prodotto dai trasduttori per
adattarlo alle caratteristiche dei circuiti successivi della catena di acquisizione. Questi circuiti
assicurano un buon trasferimento dei segnali provenienti dai trasduttori al convertitore ed elimina i
disturbi ad esso associati.
AMPLIFICATORI
L'amplificatore è un dispositivo che usa una piccola quantità di energia per avere in uscita una
quantità più grande.
Siccome i segnali forniti dai trasduttori sono in genere di ampiezza modesta bisogna amplificare I
segnali per essere poi convertiti
Gli amplificatori servono per convertire un segnale di corrente in un segnale di tensione, per traslare
il livello, cioè sommargli un offset positivo o negativo, per rilevare le variazioni di un segnale
oppure il suo valor medio.
AMPLIFICATORE DI CONDIZIONAMENTO
Gli amplificatori di condizionamento amplificano con elevata precisione i segnali, forniscono in
certi casi l’eccitazione per i sensori e generano in uscita un segnale in tensione o in corrente,
analogico o digitale, adatto a essere elaborato dal sistema di controllo.
Condizionatore del segnale LVDT AD598
L’integrato AD598 contiene un oscillatore in grado di generare un’onda sinusoidale a bassa
distorsione. L’onda, rafforzata da un amplificatore, è adatta a pilotare il primario dell’LVDT.
Le due tensioni V e V , prelevate dai secondari del trasformatore, sono inviate agli ingressi 11, 10
A B
dell’integrato.
Il segnale differenziale V -V è proporzionale alla posizione del nucleo del trasduttore rispetto agli
A B
avvolgimenti.
Il decodificatore ricava il rapporto fra la differenza A-B e la somma A+B dei due segnali.
Il raddrizzamento e il filtraggio del segnale consentono di ottenere una tensione continua, stabile
alle variazioni della frequenza dell’eccitazione e proporzionale al segnale e quindi alla posizione del
nucleo.
FILTRI ATTIVI
I filtri attivi sono costituiti da amplificatori operazionali e da componenti passivi RC e per la loro
realizzazione non sono necessarie induttanze. Presentano alta impedenza di ingresso e bassa
impedenza d'uscita.
I filtri attivi contengono generalmente filtri universali o filtri a capacità commutata.
Filtri universali
La struttura del filtro universale premette di avere sulle tre uscite un filtraggio di tipo passa-alto
(HP), passa-banda (BP) e passa-basso (LP).
Un esempio può essere il filtro universale LTC 1565.
LTC 1565
Questo integrato contiene 4 sezioni
identiche, ciascuna costituita da filtri del 2°
ordine con range della frequenza centrale f 0
da 10 kHz a 150 kHz.
Ciascuna sezione è costituita da un
sommatore-integratore di ingresso collegato
in cascata con un integratore. L’ingresso
INV è il nodo sommatore posto posto a
massa virtuale, in cui confluiscono la
resistenza di ingresso R e quelle collegate
IN
agli altri due terminali V e V ; queste sono
1 2
le uscite rispettivamente di un filtro passa-
banda (BP), e di un filtro passa-basso (LP).
Sostituendo R con una capacità, V diviene
IN 1
l’uscita di un filtro passa-alto (HP) e V di
2
un filtro passa-banda (BP).
MULTIPLEXER ANALOGICO (AMUX)
Le tecniche di multiplazione servono nei casi in cui abbiamo più segnali che dovranno essere
acquisiti da un unico sistema di elaborazione o di trasmissione.
Questa è una tecnica che si basa sull'uso del multiplexer analogico, che è un dispositivo capace di
selezionare un singolo segnale elettrico fra I diversi segnali in ingresso in base al valore degli
ingressi di selezione.
Questo circuito è come un commutatore unipolare a più vie, in cui il polo comune è connesso
all'ingresso di un buffer con elevata impedenza di ingresso e bassa impedenza di uscita.
Gli interruttori analogici S0, S1, S2, S3, realizzati a JFET, MOSFET o CMOS, vengono chiusi uno
alla volta collegando il rispettivo ingresso analogico all'ingresso dell'operazionale.
Un circuito logico provvede a decodificare gli indirizzi (A1, A0) provenienti dall'unità di controllo e
temporizzazione e a selezionare l'ingresso analogico desiderato chiudendo l'interruttore
corrispondente.
I CIRCUITI SAMPLE AND HOLD (S/H)
L’amplificatore Sample and Hold ha la funzione di campionare un segnale analogico e di mantenere
il valore campionato per un certo intervallo di tempo.
L’elemento di memoria è costituito da un condensatore, caricato alla tensione campionata.
Questo dispositivo viene utilizzato nei sistemi di conversione digitale per acquisire il valore di un
segnale analogico e conservarlo fino al completamento della conversione.
Oltre ai Sample and Hold, esistono anche i Track and Hold (T/H), nei quali cambia il tempo di
campionamento. Mentre per il S/H sono previste una fase di campionamento brevissima e una più
lunga fase di mantenimento, viceversa per il T/H richiede maggior tempo per il campionamento e
mantiene il segnale analogico solo per il tempo necessario a una corretta conversione.
Struttura
Nel circuito S/H sono presenti i seguenti segnali, di ingresso V , di uscita V e di controllo V .
A O C
Durante il campionamento il segnale di controllo V è a 1 logico e chiude l’interruttore analogico
C
consentendo al condensatore C di caricarsi al valore di V .
A
Quando V scende a 0, l’interruttore si apre isolando il condensatore dal circuito di ingresso; C resta
C
carico al valore campionato per un tempo idealmente infinito, data l’elevata resistenza di ingresso
del secondo buffer e dell’interruttore aperto.
Tutto ciò permette al convertitore ADC di operare la trasformazione mantenendo fisso il segnale da
convertire.
Parametri
• Tempo di acquisizione: è il tempo richiesto affinché l’uscita raggiunga il valore finale dopo che è
stato dato il comando di campionamento
• Tempo di apertura: rappresenta il tempo che intercorre da quando viene dato il comando di hold
a quando l’interruttore si apre completamente.
• Decadimento: rappresenta la variazione della tensione di uscita durante la fase di hold.
• Segnale di controllo: riguarda il livello logico e la tensione necessari per portare in ON e in OFF
l’interruttore analogico.
CONVERSIONE ANALOGICO-DIGITALE (A/D)
In fase di acquisizione è necessario impiegare dei dispositivi che convertano i segnali analogici in
forma digitale o numerica. Questo è possibile utilizzando dei convertitori analogico-digitali (ADC),
i quali forniscono in uscita stringhe di bit che rapresentano numeri proporzionali ai valori del
segnale analogico in ingresso. D'altra parte, i risultati delle elaborazioni, costituiti da informazioni
digitali, devono essere convertiti in forma analogica per interagire con il mondo esterno.
Quantizzazione
Con il processo di digitalizzazione dei segnali possiamo introdurre il concetto di quantizzazione.
Mentre un segnale analogico può assumere infiniti valori in un campo continuo, la sua
rappresentazione digitale può assumere soltanto un numero finito di valori discreti.
Gli infiniti valori del segnale analogico devono pertanto essere quantizzati ovvero raggruppati in un
certo numero di fasce delimitate da livelli fissi, detti livelli di quantizzazione; a ciascuna fascia di
valori analogici corrisponderà un valore digitale. La distanza fra due livelli di quantizzazione
contigui costituisceil passo di quantizzazione Q a cui corrisponde il valore del bit meno
significativo. Un dato digitale ad n bit può esprimere 2ⁿ valori; il valore digitale 2ⁿ viene associato
al valore di fondo scala (FS) della grandezza analogica. Di conseguenza il valore analogico
corrispondente al bit meno significativo sarà FS/ 2ⁿ.
Errore di quantizzazione
Ad esempio per tutti i valori di Va compresi fra 2,5 e 3,5 il valore binario corrispondente è 011, che
poi riconvertito fornirebbe Va'=3V. Pertanto l'errore ε che si commette nella quantizzazione è
sempre monore o uguale a ± 0,5 V, pari cioè al valore di ½LSB.
Risoluzione
In un ADC i valori digitali di uscita non riproducono dunque fedelmente il segnale di ingresso ma
ne danno una rappresentazione approssimata, tanto più precisa quanto minore è il passo di
quantizzazione Q, cioè quanto più numerosi sono I livelli di quantizzazione.
Sono comuni convertitori A/D con uscite a 8, 10, 12, 16 bit che consentono, rispettivamente,
8 10 12 16
2 =256, 2 =1024, 2 =4096, 2 =65636 livelli di quantizzazione.
Il numero di bit di uscita di un convertitore A/D viene chiamato risoluzione poichè indica qual è la
minima variazione del segnale di ingresso che può essere rivelata in uscita.
Campionamento
Un altro concetto importante della conversione A/D è il campionamento.
La conversione consiste nel prelevamento di un campione del segnale ad un dato istante e nella
determinazione del corrispondente valore digitale, che resterà fisso finchè non verrà prelevato un
altro campione per una nuova conversione. La frequenza con cui il segnale viene prelevato è detta
frequenza di campionamento, molto importante per la ricostruzione del segnale.
Il teorema di campionamento (teorema di Shannon), stabilisce che la frequenza di campionamento
deve essere maggiore o uguale al doppio di quella della componente di frequenza più elevata del
segnale in esame. fc ≥ 2f M
Per ricostruire fedelmente il segnale Va (t) occorrerà trattare il segnale campionato Va'(t) con un
filtro passa-basso la cui risposta sia piatta fino alla frequenza f e si annulli per una frequenza
M
minore o uguale a f -f . Siccome la frequenza di campionamento minima sia f 2f si preferisce
C M C= M
campionare a frequenza maggiore per rendere possibile il filtraggio in fase di ricostruzione.
Se infatti fosse f 2f , la risposta del filtro dovrebbe essere piatta fino a f=f per poi annullarsi
C= M M
sempre per f=f , questa è la risposta di un filtro ideale. Se invece f >2f la frequenza per la quale
M C M,
la risposta deve annullarsi è maggiore di f , il che rende possibile la realizzazione pratica del filtro.
M
CONVERTITORE A/D AD APPROSSIMAZIONI SUCCESSIVE
Il metodo di conversione ad approssimazioni successive è il più diffuso perchè ha un buon
compromesso fra la velocità di conversione e la risoluzione.
Esso si basa sullo stesso principio che viene utilizzato per determinare il peso di un oggetto con una
bilancia a due piatti.
Questo convertitore ha un'uscita a 4 bit.
Il segnale di ingresso Va viene comparato con i livelli di tensione genereti dal convertitore D/A.
Dopo aver applicato il comando di conversione (SOC), che azzera le uscite e inizializza il sistema,
il registro ad approssimazioni successive (SAR) si trova nello stato 1000. Questo dato viene
presentato all'ingresso del DAC che fornisce il primo livello analogico, pari a metà della tensione di
fondo scala del convertitore, da confrontare con il segnale Va.
Se Va>Va' l'uscita del comparatore è alta e il bit più significativo del SAR rimane alto.
Se viceversa Va<Va', l'uscita del comparatore è bassa e il bit più significativo del SAR si porta a 0.
Successivamente il secondo bit più significativo del SAR, in sincronismo con il clock, viene portato
a 1, cosicchè il dato presente sugli ingressi del DAC sarà 1100 oppure 0100 a seconda del risultato
del confronto precedente. Il secondo confronto porta a 0 o mantiene a 1 il secondo bit del SAR, a
seconda che Va risulti minore o maggiore di Va'. Con lo stesso procedimento vengono effettuati il
terzo e il quarto confronto.
Alla fine della conversione il dato digitale contenuto nel buffer di uscita è pronto e valido; il blocco
di temporizzazione segnala la fine della conversione e l'uscita può essere letta.
Il funzionamento si basa sull’utilizzo di un particolare circuito sequenziale denominato SAR.
Questo dispositivo genera una parola di codice che viene corretta, dopo il confronto tra il
campione Vi da convertire e la tensione VDAC in uscita dal DAC, fino a quando la differenza
risulta minore di un valore fissato.
CONVERTITORE DIGITALE-ANALOGICO
Il segnale che i µP sono in grado di elaborare è di tipo digitale ma per
comandare attuatori
di tipo analogico (motori) si rende necessario effettuare la conversione D/A.
L’operazione