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Sintesi

Introduzione Sistema Periodico, mondo da esplorare - Tesina



“Mi piace il modo in cui la tavola spiega il nostro mondo: ogni casella rappresenta un pezzettino della nostra civiltà” (Hugh Aldersey-Williams) È proprio dalla citazione di Hugh Aldersey-Williams nel suo libro “Favole periodiche” che nasce questo lavoro. A scuola la tavola periodica viene trattata nelle lezioni di chimica o di scienze dal punto di vista strettamente pratico. Si insegna cioè ad utilizzarla ricavandone le informazioni necessarie, spesso accennandone appena l’origine. Come la maggior parte degli argomenti studiati a scuola, anche la tavola periodica risulta noiosa per gli studenti: un foglio di carta su cui sono rappresentati gli elementi secondo un ordine piuttosto strano e di difficile comprensione non è di certo una cosa che entusiasma molto. Entusiasmo che viene spento ancor di più quando ci si rende conto che di quei 118 elementi solo una decina sono quelli che abbiamo toccato o osservato al loro stato fondamentale. Sentiamo parlare di Calcio e Potassio, molto importanti per il nostro organismo e presenti in molti cibi, ma in quanti hanno mai visto questi due elementi al loro stato fondamentale di metalli? Abbiamo a che fare ogni giorno con l’Ossigeno, lo abbiamo tutto intorno e lo respiriamo, ma non lo possiamo vedere. La tavola quindi si allontana da noi, diventa qualcosa di esclusivamente teorico con cui difficilmente possiamo avere a che fare. Una riflessione più attenta però ci porta a stravolgere queste utime considerazioni: gli elementi infatti sono tutt’intorno a noi, gli oggetti che usiamo sono fatti di elementi, l’aria che respiriamo è fatta di elementi, noi stessi siamo fatti da elementi; gli stessi elementi che vediamo scritti sul quel foglio di carta tanto studiato.
È proprio così che la tavola si avvicina al nostro mondo e ne diventa una sorta di schema regolatore della materia. Tutta la materia esistente nell’universo è composta da elementi che vengono racchiusti in uno schema, ideato quasi 150 anni fa, secondo una semplice sequenza naturale. La tavola periodica degli elementi infatti non è una invenzione dell’uomo, ma è semplicemente un’ordine naturale. Gli elementi non possono essere disposti in altro modo se non come la natura li ha creati. La tavola quindi non è altro che un geniale supporto visuale, che riesce a racchiudere, seguendo questo ordine naturale, tutte le caratteristiche degli elementi utili ai chimici, i quali, tra l’altro, non la sfruttano e consultano così spesso come si potrebbe pensare. La tavola assume quindi un simbolismo straordinario in quanto grazie agli elementi racchiude dentro di se l’intera civiltà dell’uomo: la vita, la tecnologia, la storia e la geografia, la letteratura e l’arte, la lingua. Il sistema periodico, mettendo uno di fianco all’altro i vari elementi, mette in relazione l’intera esistenza, meglio di una enciclopedia e seguendo semplicemente un ordine naturale. Primo Levi, chimico torinese divenuto famoso per aver scritto il romanzo autobiografico “Se questo è un uomo” riguardo Il sistema periodico: un mondo da esplorare, Agazzi Cristian 5^B CM 4 la sua esperienza nel campo di concentramento di Auschwitz, scrive ne “Il sistema periodico”: “Comprendere la materia è necessario per comprendere l'universo e noi stessi: e quindi il Sistema Periodico di Mendeleev *...+ era una poesia.” L’autore, salvatosi dai campi di concentramento grazie alla sua professione di chimico, spiega in questa frase quanto sia importante conoscere gli elementi per comprendere a fondo l’esperienza umana e l’intero sistema dell’universo. Nel libro “Il sistema periodico”, Primo Levi racconta la sua storia, prima e dopo la deportazione, mediante 21 aneddoti: per ognuno di questi aneddoti l’autore assegna un elemento caratteristico. In ogni storia l’elemento associato assume una funzione diversa come ha assunto una funzione diversa nell’intera storia dell’uomo. L’Argon quindi rappresenta la famiglia di Primo Levi, piuttosto restia alla relazioni proprio come il gas verso altri elementi; oppure il Ferro racconta di una sua forte amicizia, quasi indistruttibile come il metallo; fino ad arrivare a raccontare la storia di un atomo di Carbonio, l’elemento della vita, che dopo essere stato parte di una roccia calcarea, di essere stato bruciato e trasformato in anidride carbonica, di essere entrato a far parte di una struttura complessa come il glucosio, diventa parte di una cellula nervosa del cervello di Primo Levi, proprio quella cellula addetta alla scrittura. In questi 21 racconti l’autore sembra ripetere quello detto fino ad ora: gli elementi sono tutt’intorno a noi, sia in senso materiale sia in senso simbolico e il sistema periodico racchiude dentro di se qualsiasi esperienza e qualsiasi conoscenza. Con questo lavoro si vuole quindi affrontare il sistema periodico sia dal punto di vista chimico, studiandone la struttura e le caratterische, sia dal punto di vista simbolico, studiando alcuni elementi in particolare che caratterizzano la storia, la letteratura, la tecnologia e la vita dell’uomo.

Collegamenti


Sistema Periodico, mondo da esplorare - Tesina



Chimica - Tavola periodica e proprietà.
Italiano - Simbolismo.
Storia - I vari contesti storici.
Estratto del documento

PROPRIETÀ PERIODICHE

Osservando la tavola periodica i chimici si sono resi conto che gli elementi oltre ad essere

ordinati tramite il numero atomico e secondo la configurazione elettronica crescente, sono

ordinati anche secondo delle proprietà fisiche e chimiche particolari. Queste proprietà

variano lungo la tavola periodica seguendo i periodi e i gruppi, cioè spostandosi lungo un

periodo o scendendo lungo un gruppo queste proprietà variano in modo definito e preciso.

Le principali proprietà periodiche sono 4:

 Raggio atomico

 È la distanza tra il nucleo di un atomo in forma

neutra e stabile (non ioni o isotopi instabili) e

l’elettrone più lontano nell’orbitale più esterno. Il

raggio atomico tende a diminuire spostandosi

lungo il periodo da sinistra a destra, mentre

tende ad aumentare scendendo nel gruppo.

Generalmente viene misurato in picometri (pm) o

in angstrom (Å).

 Energia di ionizzazione

 È l’energia minima richiesta per allontanare da un atomo un elettrone e portarlo a

distanza infinita.

In sostanza si può riassumere con la

reazione di esempio: + −

X + energy di ionizzazione → X + e

L’energia di ionizzazione tende ad

aumentare lungo il periodo da sinistra a

destra, mentre tende a dominuire

scendendo nel gruppo. Essendo una

forma di energia può essere misurata in

elettronvolt (eV) o in kJ/mol. 13

IL SISTEMA PERIODICO: Agazzi Cristian 5^B CM

UN MONDO DA ESPLORARE

 Elettronegatività

 È la misura della capacità di un atomo di attrarre a se degli elettroni quando prende

parte a un legame chimico. Questa definizione è stata data da Pauling che propose

anche una scala di elettronegatività usata ancora oggi. Pauling attribuì all’Idrogeno

un valore di riferimento di 2,1 (senza unità di misura) e ricavò quindi per differenza i

valori di tutto gli altri elementi.

Grazie ai valori di elettronegatività si possono prevedere i tipi di legami chimici che si

possono formare tra due atomi di elementi diversi: infatti con elevate differenze di

elettronegatività tenderà a formarsi un legame ionico in quanto l’atomo più

elettronegativo strappa un elettrone all’atomo poco elettronegativo. L’elemento più

elettronegativo è il Fluoro (3,98/4,00) mentre quello meno elettronegativo è il

Francio (0,70); pertanto l’elettronegatività tende ad aumentare lungo il periodo da

sinistra a destra, mentre tende a diminuire scendendo nel gruppo. I gas nobili non

possiedono alcun

valore di

elettronegatività, in

quanto non hanno la

tendenza a formare

legami con altri atomi

visto che hanno una

configurazione

elettronica completa,

senza quindi nessun

orbitale libero.

 Affinità elettronica

 È l’energia liberata da un atomo neutro quando gli viene aggiunto un elettrone

formando così uno ione carico negativamente. In sostanza si può riassumere con la

reazione di esempio:

− −

X + e → X + energia (affinità elettronica)

Generalmente l’affinità elettronica assume valori negativi, in quanto il processo è

favorito energeticamente e provoca un rilascio di energia. Nonostante l'affinità

elettronica vari in maniera caotica nella tavola periodica, è possibile distinguere uno

schema: in generale i non metalli hanno affinità più negativa dei metalli, per cui 14

IL SISTEMA PERIODICO: Agazzi Cristian 5^B CM

UN MONDO DA ESPLORARE

tendono ad acquistare più facilmente un elettrone. Essendo una forma di energia è

misurata generalmente il kJ/mol.

STORIA

“la tavola periodica è una di quelle scoperte scientifiche che spiegano così tante cose da

indurre a credere che siano nate già perfettamente nelle mente del loro creatore, come se

gli fossero state rivelate in sogno. Venendo incontro a queste aspettative, Mendeleev

elaborò un mito secondo cui era proprio questo il modo in cui era giunto alla sua scoperta,

ma si tratta di una invenzione tardiva; in realtà, com’è ovvio, la tavola periodica non fu il

frutto di un sogno, bensì di lunghe riflessioni.” (Hugh Aldersey-williams, Favole periodiche)

Da secoli gli alchimisti annotavano le proprietà degli elementi conosciuti (fino al 1700 solo

una ventina) e dei composti focalizzandosi soprattutto sulla loro reattività e sulle

coincidenze matematiche. In questo modo ogni alchimista si creava una propria tavola in

base alle proprie esperienza e alle proprie intuizioni. All’inizio del 1700, con lo sviluppo del

metodo scientifico, i chimici crearono le

cosiddette “tavole di affinità”: queste tavole

erano in grado di fornire un quadro

schematico delle principali reazioni chimiche,

indicando la naturale somiglianza, cioè

l'affinità, fra due sostanze. Le sostanze

“fondamentali” venivano quindi posizonate

nella prima riga; al di sotto si trovavano le

sostanze “secondarie”, ordinate secondo la

loro affinità (cioè la capacità di reagire)verso

la sostanza fondamentale. Era un primo

tentativo di schematizzazione del mondo

della chimica. Questo tentativo però restava molto legato alla alchimia, infatti le sostanze

chimiche (sia elementi sia composti) venivano indicate mediante i tradizionali simboli

alchemici.

Nel 1789, dopo 20 anni di ricerche, Antoine Lavoisier organizzò i 33

elementi allora conosciuti in una lista raggruppandoli in gas, metalli,

non-metalli e terrosi. Lavoisier creò questa lista basandosi sulla

definizione moderna di “elemento” da lui proposta:

"Se noi attribuiamo al nome di elementi o di principi dei corpi l'idea

dell'ultimo termine al quale giunge l'analisi, tutte le sostanze che

non abbiamo potuto decomporre con alcun mezzo sono per noi

elementi; non che noi possiamo essere sicuri che questi corpi 15

IL SISTEMA PERIODICO: Agazzi Cristian 5^B CM

UN MONDO DA ESPLORARE

semplici non siano essi stessi composti di due o anche di più gran numero di principi, ma

poiché questi principi non si separano mai o, piuttosto, poiché noi non abbiamo alcun mezzo

per separarli, essi agiscono nei nostri confronti come dei corpi semplici, e noi non dobbiamo

supporli composti fino al momento in cui l'esperienza e l'osservazione non ce ne abbiano

fornito la prova." Lo stesso Lavoisier non era soddisfatto di questa sua definizione, tuttavia

gli va riconosciuto il merito di aver abbandonato definitivamente i concetti metafisici propri

dell’alchimia a favore di un rigore scientifico che caratterizzò tutto il 1700.

I primi anni del 1800 furono molto intensi dal punto di vista delle scoperte scientifiche, sia

per quanto riguarda la fisica sia per questo riguarda la chimica. Infatti nel giro di circa 20 anni

furono scoperti più di 20 nuovi elementi grazie al lavoro di molti chimici, sparsi per l’europa,

come l’inglese Humphry Davy, che scoprì 7 elementi sfruttando l’elettrolisi per mezzo della

pila di Alessandro Volta, e lo svedese Jacob Berzelius, che introdusse la scrittura attuale della

formula chimica al posto dell’intero nome dell’elemento (Cl=cloro, H=idrogeno, ecc..). Con

l’aumentare del numero di elementi conosciuti si osservò che diversi gruppi di tre elementi

chimicamente simili mostravano una interessante relazione matematica e fisica: il peso

atomico dell’elemento mediano è uguale alla media dei pesi atomici degli altri due elementi.

Il tedesco Wolfgang Döbereiner scoprì che esistevano ben 5 gruppi che presentavano questa

relazione:

 Litio – Sodio – Potassio

 Calcio – Stronzio – Bario

 Fosforo – Arsenico – Antimonio

 Zolfo – Selenio – Tellurio

 Cloro – Bromo – Iodio

Queste triadi si possono ritrovare ancora nei periodi della moderna tavola periodica, a prova

del fatto che lo studio degli elementi sia dal punto di vista chimico sia dal punto di vista

fisico è fondamentale. Seguendo questo modello, cioè osservando i pesi atomici, i chimici

arrivarono ad identificare dieci triadi, tre gruppi da quattro elementi e uno da cinque. Nel

1857 Jean Baptiste Dumas pubblicò un lavoro in cui descriveva le relazioni fra i vari gruppi di

metalli senza però riuscire a costruire uno schema che li legasse tutti.

Nel 1862 il geologo francese Alexandre-Emile Béguyer de Chancourtois realizzò il primo vero

sistema periodico disponendo gli elementi in ordine di peso

atomico sotto forma di spirale continua attorno ad un cilidro

metallico. In questo modo gli elementi con proprietà simili

apparivano su linee verticali, mentre ruotando il cilindro

aumentava il peso atomico. Il lavoro del francese, noto come

“vita tellurica” poichè il Tellurio appariva al centro della spirale,

includeva qualche ione e qualche composto oltre agli elementi

chimici e, soprattutto, conteneva termini geologici poco

attendibili per i chimici. Proprio per questo motivo ricevette 16

IL SISTEMA PERIODICO: Agazzi Cristian 5^B CM

UN MONDO DA ESPLORARE

poche attenzioni fino al lavoro di Mendeleev di qualche anno dopo.

John Newlands, un chimico inglese, dispose i 56 elementi allora conosciuti (1863-1866) in

ordine di meso atomico crescente: osservò che proprietà fisiche e chimiche erano simili per

intervalli di 8 elementi analogamente a quanto accade per l’ottava nota nella scala

musicale. Questa legge delle ottave venne respinta dalla Chemical Society che si rifiutò di

pubblicare il lavoro di Newlands. Il chimico

comunque abbozzò una sua tavola periodica e

la utilizzò per predire l’esistenza di elementi

mancanti come Germanio, Gallio e Scandio.

Nel 1864 Gustavus Hinrichs, un chimico accademico nato in Danimarca e operante negli

Stati Uniti, pubblicò un sistema periodico a spirale basato su pesi e spettri atomici e

somiglianze chimiche. Hinrichs era intrigato dalle frequenze degli spettri atomici che, come

le distanze planetarie, mostravano rapporti numerici interi. Sulla base di ciò il danese

concluse che gli spettri atomici dovessero essere quindi una indicazione delle dimensioni

atomiche. Anche se le sue considerazioni non erano del tutto errate il modello fu

considerato cervellotico, vistoso e complicato; la sua personalita “colorata” e le idee

controverse hanno probabilmente ostacolato il riconoscimento e l’accettazione.

Un lavoro più completo e comprensibile rispetto a quello di Hinrichs, fu quello del chimico

tedesco Julius Lother Meyer. Nel 1864 infatti lo scienziato presentò

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