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Sintesi
Tedesco: il fiore azzurro nel romanticismo tedesco, Novalis e Eichendorff
Inglese: Oscar Wilde, The Nightingale and the Rose
Italiano: Garbiele D'Annunzio, il simbolismo floreale nei romanzi
Spagnolo: Garcia Lorca, Il simbolismo floreale nei romanzi
Storia: guerra del Vietnam e Hippies
Scienze: Floriterapia
Estratto del documento

Il volto segreto dei fiori

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1. Introduzione

Tutti o quasi avremo, almeno una volta, raccolto un fiore. Nell’osservarlo

saremo stati colpiti dai suoi colori accesi, dal suo profumo, dalla sua bellezza.

Inoltre i fiori sono da sempre emblema della vita e della rinascita: in primavera

per esempio uno dei primi segnali dell’arrivo della stagione è proprio la

fioritura. Oltre alla bellezza puramente visiva i fiori nascondono però messaggi

e significati sconosciuti ai più. Nel corso dei millenni, infatti, sono diventati il

simbolo di stati d’animo, sensazioni, condizioni esistenziali ecc., favorendo la

creazione di un vero e proprio linguaggio dei fiori. Il linguaggio dei fiori

occidentale nacque su stampo di una tradizione turca e si diffuse in modo

preponderante in Inghilterra durante l’età vittoriana, quando le convenzioni

sociali non permettevano di manifestare i propri sentimenti in pubblico.

Il linguaggio segreto dei fiori

Durante la lettura del romanzo di un’autrice

statunitense contemporanea, Vanessa Diffenbaugh, mi sono accostata a questo

tema e rimanendone affascinata, ho deciso di approfondirlo. Nella mia ricerca

mi sono focalizzata in particolare sui simboli che i fiori hanno assunto nella

letteratura e nella storia. Partendo dal romanticismo ho analizzato il simbolismo

floreale in quattro autori differenti, osservando come nelle interpretazioni di

alcuni di loro ci siano molti punti in comune. In particolare ho notato che la rosa

rappresenta uno dei fiori preferiti dagli autori. Infatti, in tre delle quattro opere

L’usignolo e la rosa Wilde, Il trionfo della morte

analizzate, di Oscar di Gabriele

Donna Rosita Nubile

D’Annunzio e di Federico García Lorca la rosa assume la

stessa duplice valenza: da una parte incarna la passione amorosa, il piacere, la

bellezza, dall’altra la sofferenza, la caducità, la morte. Parlando di

romanticismo, invece, ho esaminato il fiore azzurro, considerato da molti come

il simbolo del romanticismo tedesco. In autori come Novalis o Joseph von

Eichendorff il fiore azzurro simboleggia infatti l’aspirazione verso l’irrazionale,

tipica di un’epoca in cui l’uomo non riusciva a sentirsi completamente

appagato nel mondo reale.

Anche nel corso della storia i fiori hanno assunto valenze particolari: un caso

significativo è sicuramente quello degli Hippies, i quali utilizzarono i fiori come

simbolo di contestazione pacifica contro la guerra: essi contrapponevano il

potere dei fiori al potere delle armi come ricorda anche il gesto e il motto

significativo del mettere i fiori nei cannoni. Per accentuare la propria protesta,

non solo contro la guerra ma anche contro il conformismo e il consumismo,

indossavano, per esempio, abiti stravaganti a fantasie floreali e fiori nei capelli

Facciamo fiorire un migliaio di

e piantavano fiori per le città sotto il motto di

parchi. Per quanto

Il volto segreto dei fiori

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riguarda le scienze invece, i fiori hanno assunto per la prima volta un valore

terapeutico grazie al contributo del medico tedesco Edward Bach, il quale creò

trentotto concentrati floreali ritenuti in grado di curare diversi stati patologici.

Il mio scopo era dunque quello di mettere in luce il volto segreto dei fiori

ovvero quella simbologia e quella valenza sconosciuta ai più che, almeno a

parer mio, rende i fiori ancora più affascinanti e intriganti.

2. Le antiche origini del simbolismo floreale

L’usanza di assegnare a ciascun fiore un significato simbolico è antichissima.

Affonda infatti le sue radici nella tradizione orientale e nella mitologia greca e

romana. Nell’antichità, alcune civiltà credevano di riuscire a placare gli dei

decorando le tombe dei defunti con elementi floreali e gli antichi greci furono

tra i primi ad utilizzare decorazioni floreali ai matrimoni.

In Europa questa tradizione si consolidò in

epoca medievale. I Cavalieri in partenza per

le Crociate salutavano le proprie Dame

presentandosi con un viola sul cappello. Essi

volevano lanciare un messaggio chiarissimo

che ancor oggi è rimasto nella tradizione:

non ti scordar di me.

Secondo il pensiero medievale infatti, ogni

oggetto materiale veniva considerato come

la rappresentazione di qualcosa che gli

corrispondeva su un piano più elevato,

diventando così il suo simbolo. Il simbolismo

era universale, e il solo atto del pensare

provocava una continua scoperta di

significati nascosti, una costante ierofania

hierós, phainein,

(dal greco antico "sacro", e

"mostrare"). Il simbolismo medievale

cominciava a livello delle parole. Nominare

qualcosa era già spiegarla. Per esempio,

Ethimologiae

secondo le di Isidoro di Siviglia la parola "Uomo" deriverebbe da

"Humus", cioè "fango" o "terra" e non è forse scritto nella Bibbia che l'Uomo fu

creato dal fango? Dunque nominare significava conoscere e possedere la

realtà.

Un grande serbatoio di simboli è di certo la natura. Nell’ambito del mondo

vegetale, il fiore è quello che meglio incarna la ciclicità della vita: l’annuale

Il volto segreto dei fiori

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fioritura, emblema della rinascita del ciclo stagionale, è infatti inevitabilmente

seguita dalla sfioritura e dalla morte.

selàm

2.1 La tradizione turca del

Si ritiene che l’origine del linguaggio occidentale dei fiori, risalga alla tradizione

selàm

del in voga nell’impero turco del XVII secolo su impronta di un’usanza

persiana. Questa pratica non rappresentava però un sistema simbolico, ma

piuttosto un sistema di memorizzazione. Il significato simbolico attribuito ai

selàm

fiori con la pratica del non dipendeva infatti dalle suggestioni

sentimentali che particolari fiori potevano provocare, ma i fiori venivano

piuttosto collegati a parole con cui rimavano. Per completare il significato

simbolico di un determinato fiore venivano poi aggiunte alla parola prescelta

altre parole fantasiose, creando così un simbolismo casuale. Questa tradizione

che aveva creato un vero e proprio “linguaggio floreale” fu probabilmente

introdotta in Europa da Carlo XII nel 1714 al suo rientro in Svezia dall'esilio in

Turchia. La diffusione in Europa avvenne molto velocemente grazie anche al

contributo di Lady Mary Wortley Montague, moglie dell'ambasciatore britannico

a Costantinopoli, che descrisse “il linguaggio segreto dei fiori” scoperto in

Turchia con un epistolario pubblicato dopo la sua morte nel 1763. La prima vera

codificazione del simbolismo floreale si ebbe, però, solo nel 1819, a Parigi,

Il linguaggio dei fiori.

quando Madame Charlotte de la Tour pubblicò il testo

2.2 Il simbolismo floreale nell’età vittoriana

Tuttavia furono gli inglesi nell’epoca vittoriana ad esaltare al massimo il potere

comunicativo dei fiori. Durante il lungo regno della grande Regina inglese

Vittoria (1837-1901) i fiori assunsero un'importanza fondamentale in ogni

aspetto della vita mondana. Il rigido protocollo comportamentale non

permetteva, infatti, alcun tipo di manifestazione affettiva e sentimentale

esplicita in pubblico. I fiori,

selezionati con accuratezza,

divennero dunque l’espediente

attraverso cui comunicare

segretamente ciò che le

convenzioni sociali non

permettevano di fare

direttamente.

Lo standard più o meno accettato

per la maggior parte dei

significati che oggi attribuiamo ai

fiori è rappresentato da un testo

pubblicato a Londra nel 1879 e

scritto da Miss Corruthers of Inverness. Tuttavia, il libro che ebbe più successo

The Language of Flowers

a livello mondiale fu del 1884 firmato da Jean Marsh e

illustrato da Kate Greenaway. Il volto segreto dei fiori

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3. Il simbolismo floreale nella letteratura

3. 1 Die blaue Blume in der deutschen Romantik

Um verständlich zu machen, was die blaue Blume in der deutschen

romantischen Literatur darstellte, mache ich eine kurze Einführung über den

historischen Kontext und die Themen der Romantik.

Der historische Zusammenhang der Romantik

Die Autoren, die in der ersten Hälfte des 19. Jahrhunderts lebten, zeigten eine

tiefe Unzufriedenheit mit den Ereignissen und Fragen ihrer Zeit. Die

Enttäuschung über die Französischen Revolution, die napoleonische Zeit, die

Restauration und die Verbreitung des Profitdenkens, das die

Industrialisierung mit sich brachte, brachten viele dazu, den Vernunft-glauben

aufgeklärten Gesellschaft

der Aufklärung auf die Verwirklichung einer

aufzugeben. Darauf reagierten die bürgerlichen Intellektuellen entweder durch

die Flucht aus der Wirklichkeit oder durch eine offene und direkte Kritik an der

Gesellschaft. Zur ersten Gruppe gehörten die meisten Autoren der Romantik

und zur zweiten die engagierten Autoren der Vormärzliteratur und der Jungen

Deutschlands.

Die Frühromantik und die Spätromantik Il volto segreto dei fiori

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Die romantische Bewegung teilte sich in zwei Phasen: die Frühromantik, die

von den Dichtern und Philosophen der Jenaer Gruppe( Novalis, Tieck, die

Brüder Schlegel, Fichte und Schelling) gebildet wurde und die Spätromantik,

deren wichtigste Vertreter die Brüder Grimm und Joseph von Eichendorff waren.

Die Autoren der Frühromantik verkündeten ein neues Konzept der Kunst: sie

versuchten alle literarischen Gattungen und Künste in einem Gesamtkunstwerk

zu vereinigen. Ihre beliebtesten Gattungen waren Romane, die Märchen und

Gedichte.

Durch die Autoren der Spätromantik übernahm die Romantik ein

volkstümlichen Charakter. Sie pflegten in der Tat Volksdichtung, Volksmärchen

und Volkslieder.

Die Motive der Romantik

Die Romantik repräsentierte die Ablehnung und die Überwindung der Kultur der

Aufklärung. Die zentrale menschliche Fähigkeit wurde das Gefühl im

Gegensatz zur Vernunft. Um ihre Gefühle auszudrücken, verwendeten diese

Autoren einen verschwommenen, formlosen, musikalischen und stimmungsvoll

Stil.

Einer der theoretischen Grundsätze der romantischen Auffassung war die

Athenäum

Universalpoesie, die in der Zeitschrift der Jenaer Gruppe folgendes

maßen erklärt wurde:

“Die romantische Poesie ist eine progressive Universal-Poesie. Ihre

Bestimmung ist nicht bloß, alle getrennten Gattungen der Poesie wieder zu

vereinigen und die Poesie mit der Philosophie und Rhetorik in Berührung zu

setzen. Sie will und soll auch Poesie und Prosa, Genialität und Kritik,

Kunstpoesie und Naturpoesie bald vermischen, bald verschmelzen. Die

Universalpoesie allein ist unendlich, wie sie allein frei ist, und erkennt als erstes

Gesetz an, daß die Willkür des Dichters kein Gesetz über sich leide.“ (116.

Athenäum- Fragment).

Die Autoren der Romantik versuchten, die Welt zu poetisieren, sie mit anderen

Augen zu sehen. Das Mittel zur Poetisierung der Wirklichkeit ist die Phantasie.

Dank der Phantasie verschwinden in der Tat alle Grenzen zwischen Traum und

Wirklichkeit und die unverstandenen, einsamen Romantiker können aus der

bürgerlichen Gesellschaft fliehen und in eine neue und phantastische Welt

flüchten. Die Romantiker drückten auch ihre Unzufriedenheit mit der

Alltagsrealität durch die imaginäre Flucht in ferne und idyllische Länder oder

Zeiten aus. Außerdem wurde das Verhältnis zwischen Mensch und Natur

betont und die Natur wurde oft als Spiegel der menschlichen Gefühle

betrachtet. Die Romantiker bevorzugten die Nacht als Rahmen ihrer Werke,

weil die Nacht der Ort des Träumen ist und im Traum können sich Imagination

und Phantasie befreien. Ein Zentralmotiv der Romantik ist die Sehnsucht, eine

endlose Suche nach etwas Unerreichbar, die oft durch die blaue Blume

repräsentiert wird.

Die blaue Blume Il volto segreto dei fiori

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Die blaue Blume, ist aber das, was jeder

sucht, ohne es selbst zu wissen, nenne es

man nun Gott, Ewigkeit oder Liebe. -

(Ricarda Huch)

Die blaue Blume ist ein zentrales Symbol

der deutschen Romantik. Sie steht für

Sehnsucht und Liebe und für das

metaphysische Streben nach dem

Unendlichen. Die Bedeutung der blauen

Blume entwickelte sich auch zum Zeichen

für den Wunsch nach dem Fremden und zu

einem Symbol der Wanderschaft. Das Bild

der blauen Blume verkörpert vollkommen die Unzufriedenheit der

romantischen Gesellschaft, die nur durch die Flucht und die Zuflucht weit

entfernt von dem grauen Alltag Ruhe finden konnten.

Der romantische Dichter Novalis verwendete als erster dieses Symbol in

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