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“Sul muro ritrovai la vecchia scritta: Tisina, (silenzio); però sotto c'era un grande voragine slabbrata creata da
un'esplosione. Il custode mi dice che è stata lasciata così per ricordare che quel silenzio è stato violato.”
(Margaret Mazzantini - “Venuto al mondo”).
Ho voluto incentrare la mia tesina di maturità sul silenzio e i suoi tanti aspetti. La mia riflessione prende spunto dalla frase tratta dal romanzo dell'autrice italiana Margaret Mazzantini; la citazione appare come un “ossimoro” visivo che accosta il significato del silenzio con il suo opposto estremo, la voragine creata da un'esplosione di guerra. Noi siamo abituati a riempire la vita con rumori che non danno spazio al silenzio; sembriamo temerlo come fosse un precipizio verso il vuoto, ma in realtà esso è quella “pausa” che, come in musica, da un significato ai suoni.
Il silenzio ci arricchisce. Il silenzio crea un “rumore comunicativo” più forte della parola e molti poeti e personaggi illustri di tutte le epoche hanno trovato nel silenzio la condizione adatta al proprio animo per esprimere ciò che di più profondo essi possedevano e soprattutto l'ho voluto trattare, perché considero il silenzio come un'occasione
fondamentale e rappresentativa anche di me stessa. inoltre la mia tesina permette dei collegamenti con altre materie scolastiche.
Storia: Il silenzio di Pio XII durante l'Olocausto.
Latino: Seneca.
Italiano: Giuseppe Ungaretti.
Inglese: Samuel Beckett.
Filosofia:Nietzsche.
Storia dell'arte: Edvard Munch.
Pedagogia: Maria Montessori.
Metodologia: La comunicazione non verbale (Ekmann e Bruner).
Diritto: Il collocamento obbligatorio per i sordomuti.
Biologia: Il benessere dell'apparato cardiocircolatorio con il silenzio.
Matematica: Il teorema della permanenza del segno.
PARTE PRIMA
(Il silenzio di guerra) 3
Parliamo di....
Uno tra gli aspetti più importanti della seconda guerra mondiale è il
silenzio della chiesa cattolica , prima , durante e in parte dopo l'Olocausto.
La posizione di Pio XII influì notevolmente sul corso degli eventi; se egli
avesse preso una posizione rispetto la situazione degli ebrei , il corso della
storia sarebbe stato diverso , modificato positivamente o negativamente.
Infatti ciò che maggiormente ha fatto pensare che Pio XII fosse “il Papa di
Hitler” , è proprio la sua assenza continua di interventi , e di condanna
dell'antisemitismo. Diversi critici hanno preso in analisi questo aspetto
della storia schierandosi pro o contro gli interventi ecclesiastici; molti
sono soliti sostenere che la chiesa ha fatto “ciò che poteva” dando rifugio
nella santa sede a chi degli ebrei si fosse convertito e fosse riuscito a
scappare dalla trappola dei campi di concentramento e di sterminio. Altri
invece vedono nella figura di Pio XII , tutto furchè la figura di un Papa;
una persona corrotta, che ha sporcato l'immagine della chiesa per
preservare i propri interessi territoriali ed economici.
Michael Phayer ha condotto nel libro “Il Papa e il Diavolo” una dettagliata
analisi dei documenti ecclesiastici negli anni che vanno dal primo
dopoguerra al Concilio Vaticano II , analizzando in modo obiettivo tutti
gli aspetti salienti. Il suo oltre ad essere un << importante contributo alla
lettura dell'Olocausto>> (Publisher Weekly), mi ha dato modo di poter
sviluppare e approfondire maggiormente questa tematica. 4
“ Sembra che il Santo Padre abbia deciso di adottare la politica dello
struzzo verso queste note atrocità. Come conseguenza di questo
comportamento esasperante si avverte che la grande autorità morale
goduta da Pio XI in tutto il mondo è oggigiorno offuscata.”
“Le chiese vengono profanate o chiuse, la religione fatta oggetto di scherno , non si tengono
più funzioni, i vescovi sono rimossi dalle loro sedi, centinaia di preti sono uccisi o
imprigionati, le suore sono alla mercè di ladri depravati, ostaggi innocenti sono assassinati
ogni giorno davanti agli occhi dei bambini, e nonostante questo il papa se ne sta in silenzio
come se ciò che accade al suo gregge non lo riguardasse.”
“Durante la marcia forzata , una madre cercò di salvare il suo
bambino lanciandolo oltre il recinto che circondava il ghetto
ma sbagliò mira e il bambino rimase impigliato nel filo spinato .
Le sue urla furono presto taciute dalle pallottole (delle guardie)”
“Lifton ha scoperto che spesso i medici in servizio nelle SS operavano
diligentemente in alcune circostanze della loro professione medica (cercando una
cura per la malaria, ad esempio) <<per riparare>> ai loro omicidi”
Parte prima- Il silenzio di guerra
1.1 Il silenzio di Pio XII Libro di supporto:
Prima dello scoppio della seconda guerra mondiale
Papa Pio XI avvertì , in seguito alla “notte dei
cristalli” (1938) , l'aspetto razziale dell'antisemitismo
della Germania nazista ; egli infatti emanò atti che
denunciavano questi atteggiamenti. Malauguratamente
però nel 1939 egli morì e l'avvento di Pio XII cambiò
la situazione in Vaticano. Eugenio Pacelli era
terrorizzato all'idea di un possibile intervento di Hitler
contro la chiesa cattolica e fu promotore egli stesso
nel 1929 dei Patti Lateranensi; Pio XI che aveva
inizialmente mantenuto il silenzio in rispetto del
Concordato, dopo il 1938 avrebbe voluto rompere i
rapporti con Hitler ma fu dissuaso dal suo successore .
Due degli eventi che meglio possono descrivere
l'ambiguità del Vaticano furono i casi di Polonia e
Croazia che precedettero l'Olocausto. E' importante
parlarne perché il genocidio protratto verso il popolo
polacco e croato andava ben oltre la popolazione
ebraica e , anche in questo caso , il Papa non reagì.
In Polonia (1939) i tedeschi avevano come obiettivo la
creazione di nuovo “spazio vitale” e perciò la
distruzione dell'intero paese a prescindere dalla
nazionalità degli abitanti; non solo il popolo ebraico Papa Pio X e l'età Giolittiana: atti diplomatici
subì il genocidio, ma soprattutto i polacchi cristiani non expedit
che rappresentavano la potenza principale in uno stato Prima del 1904 in Italia vigeva il , un
atto emanato dal papa che impediva la
cattolico come la Polonia . Diverse furono le richieste partecipazione alle elezioni politiche dei cattolici,
Pio XII , eppure
d'aiuto , le parole dure ascoltate da in seguito alla decisione di Roma capitale –
egli decise la strada del silenzio e della diplomazia : ciò significava sottrarre la città di Roma ai
scelse di essere neutrale. I motivi principali sono due: possedimenti del papa.
Pio XII aveva paura di un possibile attacco da parte Nelle elezioni del 1904 papa Pio X ritirò
dei nazisti, e inoltre schierandosi contro i tedeschi parzialmente il non expedit perché solo con il
avrebbe accettato la possibilità di un'alleanza con un voto dei cattolici , i socialisti avrebbero perso le
popolo comunista quale la Russia, e questo per il Papa elezioni (vinte da Giolitti).
era impensabile. Patto Gentilon
Nel 1913 , col i , il non expedit fu
In Croazia (1941) vigeva il movimento filofascista e revocato a causa di nuove elezioni , ma non fu
Ustascia
filo-cattolico degli ; Pavelic, in accordo sia efficace il voto dei cattolici per evitare la vittoria
con Hitler che con la chiesa cattolica voleva formare dei socialisti.
uno stato Croato cattolico . Il genocidio perpetrato in
Croazia dagli Ustascia però fu così deplorevole e
violento da spingere persino Italia e Germania a
criticare questo accanimento contro i serbi non
cattolici e gli ebrei .Il Vaticano era consapevole dei
crimini commessi ma le uniche vie che adottò
furono quelle diplomatiche , senza mai intervenire
contro la politica di Pavelic , giustificando la Croazia
di essere un paese giovane che come tutti i giovani
poteva sbagliare e che perciò aveva diritto a una
seconda opportunità. Dietro questo comportamento di
biasimo di Papa Pio XII , c' era il suo interesse nel
vedere la Croazia diventare uno stato satellite della
Anche nel momento in cui la Santa
chiesa cattolica.
Sede avrebbe potuto intervenire senza il rischio di
attacchi tedeschi, il Papa tacque per salvaguardare i
suoi interessi. 5
Parte prima- Il silenzio di guerra
Durante tutto il corso della guerra, a partire
dall'operazione Barbarossa, si è certi che nonostante le P io XII e gli ebrei di Roma
difficoltà di comunicazione, al Papa giunsero migliaia
di segnalazioni riguardanti l'Olocausto e che quindi ne Il più grande rastrellamento di ebrei in Italia fu
fosse a conoscenza. La sua posizione però non cambiò compiuto a Roma nel 1943. Più di 2000 ebrei
, ci furono addirittura tante minacce da parte dei furono temporaneamente rinchiusi nella scuola
vescovi europei che volevano sottrarlo all'incarico militare distante circa 2km dal Vaticano; furono
un
papale, ed egli a queste provocazioni rispose con portati il giorno successivo alla stazione di Roma
unico intervento nel discorso di Natale del 1942 in cui e dopo 5 giorni arrivarono ad Auschwitz .In
spese 27 parole , non esplicitamente d'accusa nessuna circostanza papa Pio XII si trovò più
,sull'Olocausto ( su 26 pagine di discorso) . Egli non vicino all'Olocausto che in questa, e nonostante
comunicò mai le informazioni che conosceva neanche ciò non fece niente per evitarlo. Il papa seppe
ai movimenti impegnati a proteggere gli ebrei; egli dell'imminente rastrellamento con largo anticipo ,
stesso sosteneva che di fronte la questione ma decise di non avvertire gli ebrei, e infine dopo
dell'Olocausto le sue priorità erano altre. che gli ebrei furono deportati, il papa non
I motivi che spinsero Pio XII ad agire in questo modo condannò la Germania per questa barbarie.
furono principalmente due : la paura di
bombardamenti su Roma , e del comunismo. Pio XII
era filo-tedesco non filo-nazista perché sapeva che la
Germania era l'unico stato in grado di bloccare la
Russia comunista. Inoltre il Papa era preoccupato
dell'integrità del Vaticano tant'è che, dopo la sconfitta
della Germania da parte degli alleati, egli supplicò
Roosvelt e Churchill di non colpire il Vaticano e le
sue proprietà . Di tutta risposta Churchill gli disse di
non aver visto tanto interesse da parte di Pio XII
quando ad essere bombardate furono Londra e Parigi,
e Roosvelt rispose che nonostante il trattamento di
favore egli doveva far presente che <<la guerra è
guerra>>. Di li a poco nel 1943 furono colpite le
proprietà ecclesiastiche, e bombe caddero anche sul
Vaticano senza arrecare però molti danni.
A guerra finita nel 1945 si aprì il dibattito sulle
responsabilità dell'Olocausto e la chiesa cattolica
cercò di scaricare la propria parte di responsabilità ,
sottolineando quegli interventi nei quali aveva offerto
rifugio presso la Santa Sede ad alcuni ebrei convertiti.
Si ricordano gli interventi di molti sacerdoti e ministri
che hanno rischiato la vita per essersi ribellati, eppure
la Chiesa e i vescovi non si esposero mai anzi, molti
di loro, intercedettero per liberare i criminali nazisti
dalle sentenze di morte fornendo loro credenziali e
denaro per scappare .Innanzitutto per Pio XII , che era
personalmente coinvolto in questi avvenimenti, il solo
fatto di essere nazista non rendeva quegli uomini dei
criminali, ed inoltre il solo fatto di essere
anticomunisti superava ogni aspetto negativo dovuto
alla loro appartenenza al partito nazista.
Durante la guerra fredda i cattolici furono
spietatamente vittimistici per evitare qualsiasi tipo di
condanna o colpa nei loro confronti . Intanto Papa Pio
XII persino sulla questione ebraica riguardante la
Palestina si schierò in difesa dei diritti dei cattolici
senza preoccuparsi del popolo ebraico, giustificando
le sue scelte con l'insegnamento della Chiesa che 6
Parte prima- Il silenzio di guerra
negava agli ebrei la Terra Santa.
Solamente dopo la morte di Pio XII , la questione
dell'Olocausto acquisì una nuova importanza . Con il
Concilio Vaticano II nel 1965 Papa Giovanni XXIII
ascoltò le storie di Isaac , un ebreo francese
sopravvissuto, rendendole pubbliche, tant'è che il
il “Nostra aetate
documento ufficiale del Concilio , “,
contiene diversi spunti di riflessione sull'Olocausto.
Quando nel 1963 papa Giovanni morì il mondo
ebraico perse un grande amico. 7
PARTE SECONDA
(Silenzio letterario) 8
Parliamo di...
Quando si parla di si sottintende il bisogno
ricerca volontaria di qualcosa,
di essa. Dall'antica Roma dei tempi di Nerone fino ai nostri giorni il
silenzio rappresenta quel “luogo figurato ” che l'uomo ,e più
specificamente l'artista, cerca per potersi rifugiare .
Lucio Annea Seneca, vive e opera durante il principato di Nerone.
● La sua attività oratoria fu molto cospicua e sopratutto influenzata
dalla situazione politica di Roma e dalle correnti filosofiche di
carattere stoico ed epicureo. Il suo approccio al silenzio ,inteso come
letterario ,nasce perciò dall'esigenza sia di rompere i rapporti
otium
con Nerone dopo che egli uccise Agrippina nel 95 a.C. , sia di
ritirarsi a vita privata per poter rivestire il ruolo del saggio secondo
le ideologie filosofiche a cui Seneca fa riferimento.
Giuseppe Ungaretti è un poeta ermetico. Egli riconosce nel silenzio
● sia una condizione poeica che esistenziale. Riguardo la sua poetica
egli ridava alla parola una nuova risonanza come se essa esprimesse
tutta la sua essenza solo se isolata in uno spazio bianco, come un
suono nel silenzio. Riguardo la condizione esistenziale , egli
econsidera il silenzio l'unico “luogo” in cui il poeta può esprimere i
suoi sentimenti; questo tema lo ritroviamo nella poesia “ Il silenzio”,
in cui egli scrive della nostalgia per la sua città natale Alessandria
d'Egitto.
Samuel Beckett è un drammaturgo Irlandese vissuto nel 1900. Egli
● sceglie di fare del silenzio il filo conduttore di tutte le sue opere per
opporsi alla crisi di libertà di linguaggio dovuta ai totalitarismi .La
sua produzione è sicuramente influenzata dalla guerre mondiali ; la