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Questa tesina di maturità prende in analisi il tema del silenzio. Gli argomenti che la tesina permette di sviluppare sono i seguenti: in italiano il silenzio sovrumano e l’indifferenza della natura; “L'infinito” di Leopardi, in Greco Plutarco e il silenzio come capacità di apprendere “l’arte di saper ascoltare”, in
Latino Seneca e il silenzio delle passioni per la quiete dell’animo. Lettera a Lucilio LVI , libro IV, in Fisica la trasmissione del suono, l'amplificazione delle onde elettromagnetiche, in Filosofia Sooren Kierkegaard, il silenzio della scelta di fede “Il silenzio di Abramo”, in Diritto gli effetti giuridici del silenzio assenso, il silenzio inadempimento, in Inglese Samuel Beckett, “Theatre of the Absurd”: the impossibility of comunication; in Storia l'Olocausto è il Silenzio della ragione di fronte all'inenarrabile, in Storia dell'arte Magritte, “L’unico desiderio che la mia pittura manifesta è quello di sentire il silenzio del mondo”.
Italiano - Giacomo Leopardi, il silenzio sovrumano e l’indifferenza della natura; “L'infinito” .
Greco - Plutarco e il silenzio come capacità di apprendere “l’arte di saper ascoltare” .
Latino: Seneca e il silenzio delle passioni per la quiete dell’animo. Lettera a Lucilio LVI , libro IV.
Fisica: La trasmissione del suono Amplificazione delle onde elettromagnetiche .
Filosofia - Sooren Kierkegaard e il silenzio della scelta di fede “Il silenzio di Abramo”.
Diritto - Gli effetti giuridici del silenzio assenso, il silenzio inadempimento.
Inglese - Samuel Beckett, “Theatre of the Absurd”: the impossibility of comunication.
Storia - L'Olocausto è il Silenzio della ragione di fronte all'inenarrabile.
Storia dell'arte - Magritte, “L’unico desiderio che la mia pittura manifesta è quello di sentire il silenzio del mondo”.
IL SILENZIO
a.s. 2012-2013 Liceo Classico
Il SILENZIO
ITALIANO:
GIACOMO LEOPARDI - Il silenzio sovrumano e l’indifferenza della
natura. “infinito” pag. 2
GRECO:
PLUTARCO - Il silenzio come capacità di apprendere “l’arte di
saper ascoltare” pag. 4
LATINO:
SENECA - il silenzio delle passioni per la quiete dell’animo. Lettera a
Lucilio LVI , libro IV pag. 6
FISICA:
La trasmissione del suono Amplificazione delle onde
elettromagnetiche pag. 8
FILOSOFIA:
SOOREN KIERKEGAARD - il silenzio della scelta di fede “Il silenzio
di Abramo” pag. 10
DIRITTO:
EFFETTI GIURIDICI DEL SILENZIO Silenzio assenso, silenzio
inadempimento, pag. 13
INGLESE:
SAMUEL BECKETT “Theatre of the Absurd”: the impossibility of
comunication; pag. 15
STORIA:
L’OLOCAUSTO E' il Silenzio della ragione di fronte all'inenarrabile pag. 17
ARTE:
MAGRITTE “L’unico desiderio che la mia pittura manifesta è quello di pag. 19
sentire il silenzio del mondo”
In copertina : “La voce del silenzio” MAGRITTE 1928 olio su tela
(collezione privata) GIACOMO LEOPARDI
Il significato di silenzio in Leopardi è comprensibile nelle sue opere, in particolare ho analizzato i versi
Ma sedendo e mirando, interminati Spazi di là da quella, e sovrumani Silenzi, e profondissima
dell’”Infinito”: “
quiete io nel pensier mi fingo; ove per poco il cor non si spaura ”. dove il silenzio della natura è immensamente
più potente di quello umano, ma, al contrario di quest’ultimo, non fa paura. Rappresenta la pace, la serenità. È
grazie ad esso che Leopardi si sente parte dell’universo. Il poeta si lascia prendere dall’assenza di suoni, si
abbandona ad essa e ne è catturato. In questo modo riesce a diventare tutt’uno con la natura e, in questa
condizione di calma, arriva a trovare una riconciliazione con se stesso.
Il silenzio come il suono dell’infinito. L’animo del Leopardi, dell’essere finito, supera i limiti della sua individualità
e si sperde, smarrito, in quell’infinita vertiginosa vastità, che cancella ogni traccia della propria piccolezza. Il
vento che passa fra le foglie e le fa stormire rappresenta un lieve sussurro se paragonato all’immaginato
sovrumano silenzio.
Nell’opera leopardiana troviamo spesso il silenzio: il silenzio degli individui e delle storie dei popoli, ma anche il
silenzio di stupore che avvolge l’uomo in preda a forti sentimenti: «Il silenzio è il linguaggio di tutte le forti
passioni, dell’amore [...] dell’ira, della maraviglia, del timore ec.» si legge nello Zibaldone. Inoltre, nel sostenere
che «le ragioni e maniere occulte dell’esistenza [...] noi non conosciamo nè intendiamo punto, [...] neppur
quanto alla nostra specie e al nostro proprio individuo», Leopardi allude al fatto che il silenzio segna
l’impossibilità della mente umana, e quindi del linguaggio, di cogliere il significato ultimo dell’esistenza.
Nel “Dialogo della Natura e di un Islandese", egli riafferma l'amara verità che nell'universo l'uomo non conta nulla
e che la sua sorte non è diversa da quelle delle altre specie viventi che, a differenza dell'uomo, non si sono
immaginate né un destino eccezionale né l'eternità dopo la morte. Tutto concorre alla grandezza del dialogo, lo
scenario deserto e remoto in cui esso è collocato, l'immagine solenne, silenziosa e impassibile della Natura, la
figura squallida dell'Islandese L'uomo virtuoso, ricorda il Leopardi, deve se mai mantenere un atteggiamento di
fiera dignità, pur riconoscendo il "basso stato" che abbiamo avuto in sorte. Leopardi nelle sue opere ritorna su
temi a lui cari: la nostra vita non è che silenzio e cade nell'indifferenza dell'universo, mentre a noi è riservato solo
un eterno dolore.
L’INFINITO Nato a
Sempre caro mi fu quest'ermo colle, Recanati nel
1798, passò
e questa siepe, che da tanta parte sette anni
(1809-1816)
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. nella
Ma sedendo e mirando, interminati biblioteca
del padre
spazi di là da quella, e sovrumani dedicandosi
ad uno
silenzi, e profondissima quiete studio ‘matto e disperato’ che
compromise la sua salute. Imparò le
io nel pensier mi fingo, ove per poco lingue e approfondì il mondo classico.
I suoi primi scritti furono Storia
il cor non si spaura. E come il vento dell’Astronomia, e il Saggio sopra gli
errori popolari degli antichi, affiancati
odo stormir tra queste piante, io quello Orazio, Mosco,
da traduzioni da
Virgilio, Omero, Esiodo . Negli anni
infinito silenzio a questa voce dell’adolescenza scrive Il primo amore
Canti
( ), dedicato ad una cugina.
vo comparando: e mi sovvien l'eterno, Nel 1818 con il Discorso di un italiano
e le morte stagioni, e la presente intorno alla poesia romantica si
classicista
schiera dalla parte
e viva, e il suon di lei. Così tra questa influenzando le prime due canzoni:
All’Italia, Sopra il monumento di Dante
immensità s'annega il pensier mio: ispirate ai temi della celebrazione
dell’antichità e impegno civile. Al
e il naufragar m'è dolce in questo mare. 1819 risalgono i primi problemi alla
vista, che accentuano il pessimismo
sull’esistenza, accompagnato da 2
Parafrasi:
Sempre caro mi è stato questo colle solitario e questa siepe che impedisce
di vedere l’orizzonte. Stando fermo e guardando fisso io immagino nel pensiero un tentativo di fuga da Recanati. In
spazi infiniti al di là di quella siepe e silenzi che un uomo non può percepire e questo periodo nascono i primi idilli cioè
quiete profonde. Per poco il cuore non si smarrisce. E quando sento stormire le poesia soggettiva in cui la realtà
foglie a causa del vento io paragono quell’infinito silenzio a questa voce e mi naturale/paesaggistica diviene
viene in mente l’eternità, le stagioni passate e presenti e i scarsi rumori. Tra proiezione poetica di uno stato d’animo,
questa immensità si smarrisce il mio pensiero ma il lasciarsi andare in questo tra cui ricordiamo l’Infinito. Leopardi
desidera abbandonare il chiuso
mare mi è gradito. ambiente provinciale, parte per Roma
Commento: nel 1822-1823, ma rimane deluso
L'idillio si configura come uno studio visivo-prospettico degli elementi del dall’ambiente culturale romano. Nel
paesaggio per produrre nel lettore la suggestione "dell' Infinito". La vaghezza del 1825, a Milano, inizia la conversione
linguaggio, basata sull' uso di parole di significato indeterminato, le quali, più traduzion
filosofica con le i, dalla
che precisare le cose secondo le categorie di spazio e di tempo, ne sfumano i produzione in prosa e dalla stesura dello
contorni, e con il caratteristico vocabolario leopardiano (ermo, interminati, Zibaldone (Con il quale si verifica il
sovrumano, ecc..) producono quella poesia dell' indefinito che è spesso passaggio ‘dall’erudito al bello’, cioè
alla poesia). (4500 pag diario, appunti,
funzionale a quella dell' infinito. ricordi, riflessioni filosofiche-morali
Infinito io
Nell' Leopardi si concentra decisamente sull'interiorità, sul proprio , dove il pensiero classico e
e lo rapporta ad una realtà spaziale e fisica, in modo da arrivare a ricercare contemporaneo si fondono sui temi di
l'Infinito. L'esercizio poetico, dunque, si pone come superamento di ogni piacere, illusioni, gloria, morte) e delle
siepe
capacità percettiva, di cui la natura è il limite (rappresentato dalla ). Tra la Operette Morali (24 testi) in cui con tono
e sovrumani / silenzi, e profondissima quiete / io nel
minaccia del silenzio ( ironico, viene esteso il pensiero
pensier mi fingo, ove per poco / il cor non si spaura versi dal 5 all'8) e la pessimistico Leopardiano riguardo
E come il vento / odo stormir tra queste piante
sonorità della natura ( , versi 8 e all’infelicità umana attraverso dialoghi di
personaggi storici, mitologici, o
9), il pensiero afferra l'inafferrabile universalità dell'Infinito, superando la pessimismo
fantastici (
contingenza di ciò che ci circonda, che è l'esperienza fortemente voluta storico/pessimismo cosmico ).
dall'autore. Nel 1827 è a Firenze, poi a Pisa. Alla
Per l'autore il desiderio di piacere è destinato a rinnovarsi; ricercando sempre fine del 1828 ritorna a Recanati, dove
nuove sensazioni, scontrandosi inevitabilmente con il carattere provvisorio della riesce a trovare conforto solo nella
teoria del
realtà, per terminare al momento della morte. Secondo questa teoria ( poesia: vengono composti i Grandi Idilli
piacere ), espressa nello Zibaldone, l'uomo non si può appagare di piaceri finiti, (irrimediabile vanità delle illusioni scritti
ma ha necessità di piaceri infiniti nel numero, nella durata e nell'estensione: tali in tono malinconico con rievocazioni del
passato), nel 1830 si stacca
piaceri, però, non sono possibili nell'esperienza umana. Questo limite, tuttavia, definitivamente da Recanati. La
non persiste nel campo dell'immaginazione, che diventa una via d'accesso ad Toscana è aperta a Leopardi, che a
un sentimento di piacere (espresso nell'ultimo verso) nella fusione con l'infinità Firenze conosce il poeta Ranieri,
del mare dell'essere. celebrato nei 111 Pensieri, un volume
È importante notare, tuttavia, che l'infinito leopardiano non è simile a quello che descrive in tono sentenzioso i
di altri poeti romantici, in cui esso era straniamento dalla realtà per mezzo della caratteri degli uomini e la loro condotta
semplice fuga nell'irrazionalità e nel sogno: la scoperta e l'esperienza nella società sottolineando la sfiducia
dell'Infinito sono processi immaginativi sottoposti al controllo razionale. Il nel progresso, e s’innamora di Fanny
Targioni-Tozzetti da cui non è
soggetto, cioè, crea consapevolmente il contrasto tra ciò che è limitato e ciò corrisposto, celebrata nei Canti con il
che è illimitato (l'ostacolo e l'infinito spaziale), e tra ciò che è contingente e ciò ciclo di Aspasia in prosa (amore come
che è eterno. ultima illusione) (illusioni, immobilità,
Il poeta, seduto davanti ad una siepe, immagina oltre questa spazi silenzi contro il duro destino e la crudele
interminabili, che vanno oltre anche la linea dell'orizzonte che la siepe in realtà natura in toni satirici), aggiornati nel
nascondeva. Richiamato alla realtà da un rumore, da una sensazione uditiva, 1831.
estende il suo fantasticare anche nell'immensità del tempo. L'Infinito, dunque, Fra il 1831-31 Leopardi si sposta a
nella poesia ha una duplice valenza: spaziale e temporale. Roma, poi Firenze, in seguito a Napoli.
pessimismo
reale Napoli giova al poeta (
L'Infinito, nella visione di Giacomo Leopardi, non è un infinito , ma è eroico ), che rivede le Operette e i Canti,
frutto dell'immaginazione dell'uomo e, quindi, da trattare in senso metafisico. con nuova ispirazione poetica.
Esso rappresenta quello slancio vitale e quella tensione verso la felicità L’Italia è lontana da Leopardi, che
connaturati ad ogni uomo, diventando in questo modo il principio stesso del Francia
pubblicherà le sue opere in .
piacere. Nella poesia, l'esperienza dell'Infinito è un'esperienza duplice, che Muore nel 1939 e viene sepolto nella
Così tra questa
porta chi la compie ad essere in bilico tra la perdità di sé stesso ( chiesa di Fuorigrotta, poi trasferito nei
/ immensità s'annega il pensier mio e il
) e il piacere che da ciò deriva ( pressi della presunta tomba di Virgilio.
naufragar m'è dolce in questo mare ). Tale considerazione ci porta a
contemplare quello che è il pessimismo di Leopardi: egli è consapevole della
vanità del suo tendere, sa che tutto è frutto della sua immaginazione, per quanto
questa situazione sia dolce. 3
Plutarco di Cheronea
L’arte di ascoltare
Circa duemila anni fa il pensatore-filosofo greco, Plutarco, scrisse l’opera “ ”.L’erudito antico immagina
T’invio questi miei
di rivolgersi ad un giovane allievo, Nicandro, con lo scopo di educarlo alla nobile arte dell’ascolto: “
consigli, affinché tu sappia ascoltare correttamente chi cerca di persuaderti con l’arte della parola. ” ma in generale ai
giovani con l’intento di avvicinarli all’arte di ascoltare. Cerca di convincerli che la conoscenza del mondo, e di se stessi,