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Sintesi

Sintesi Shoah, inaudita violenza tesina



Quando ero alle scuole elementare e media ogni anno il giorno 27 Gennaio chiedevano noi di fare un minuto di silenzio; ci dicevano che era il giorno della Shoah oppure il giorno della Memoria. Un anno in occasione di questa commemorazione, ci hanno fatto vedere il film “ La vita è bella “ e da lì ho cominciato ad interessarmi a questo argomento e a fare ricerche per saperne di più. Ho deciso di approfondire, nella mia tesina, il tema della Shoah, perché volevo capire da cosa potesse derivare tale odio per il prossimo, ossia cosa fa sì che l’uomo riesca a considerare un suo simile come un oggetto o un numero. Per la discussione di questo argomento nella mia tesina di maturità, ho deciso di condurre una breve analisi storica, sociale e strutturale perciò ho voluto costruire un percorso che parte dalle origini di tale atrocità, che poi si sofferma su una fortissima testimonianza e finisce per attribuire un valore importantissimo alla Memoria.

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Shoah, inaudita violenza tesina



Metodologia: La psicologia sociale: effetti delle influenze sociali sull'insorgere dell'aggressività.
Filosofia: Hannah Arendt, schema di un regime totalitario.
Letteratura inglese: Orwell, "1984".
Storia: Nazismo al potere.
Diritto: Le leggi di Norimberga.
Letteratura italiana: Testimonianza di Primo Levi in " Se questo è un uomo".
Pedagogia: Progetto educativo alla Memoria, la Memoria come pedagogia.
Estratto del documento

Quando ero alle scuole elementare e media ogni anno il giorno 27 Gennaio chiedevano noi di fare

un minuto di silenzio; ci dicevano che era il giorno della Shoah oppure il giorno della Memoria. Un

anno in occasione di questa commemorazione, ci hanno fatto vedere il film “ La vita è bella “ e da lì

ho cominciato ad interessarmi a questo argomento e a fare ricerche per saperne di più. Ho deciso di

approfondire il tema della Shoah perché volevo capire da cosa potesse derivare tale odio per il

prossimo, ossia cosa fa sì che l’uomo riesca a considerare un suo simile come un oggetto o un

numero. Per la discussione di questo argomento, ho deciso di condurre una breve analisi storica,

sociale e strutturale perciò ho voluto costruire un percorso che parte dalle origini di tale atrocità, che

poi si sofferma su una fortissima testimonianza e finisce per attribuire un valore importantissimo

alla Memoria.

SHOAH, INAUDITA VIOLENZA

L’aggressività è stata studiata anche dalla psicologia sociale. Per questa

disciplina essa si spiega nel fatto che i processi mentali degli individui ,sotto le

influenze sociali,inducono essi a giudicare l’aggressione il comportamento

appropriato in alcuni casi , per esempio:

OBBEDIENZA ALL’AUTORITà

La psicologia sociale ha dimostrato che anche persone per nulla amanti della

violenza , possono compiere insospettabili atti aggressivi solo perché l’autorità

lo chiede. Ciò che lo dimostra è l’esperimento di Milgram: ci sono due

soggetti, allievo e insegnante. Il secondo è il soggetto sperimentale. Il primo

deve imparare a memoria coppie di parole. L’insegnante deve dirgli una parola

e l’altro deve collegare la parola accoppiata; se sbaglia viene punito con delle

scosse tramite degli elettrodi che ha sul braccio, inflitte dall’insegnante.

L’esperimento fu ripetuto varie volte e si vide che quando al fianco del

soggetto sperimentale era presente un individuo autorevole, il primo tendeva a

continuare l’esperimento nonostante le lamentele dell’allievo per il dolore.

ESIGENZE DELLA SITUAZIONE

Un individuo può aggredire semplicemente perché la situazione lo richiede.

Zimbardo ha trasformato per una settimana la Stanford University in una

prigione simulata ed ha visto ad esempio come la brutalità delle guardie

carcerarie non dipende dalle loro personalità, ma dall’ambiente carcerario.

EFFETTI DEL POTERE

Se si mette un individuo in posizione di potere rispetto agli altri, egli tenderà a

far uso sempre più dei suoi strumenti di dominio e farà apparire le altre

persone inferiori.

EFFETTI DEL GRUPPO

Il fatto di fare parte di un gruppo, può influire in vari modi sui comportamenti

aggressivi. Un individuo può essere aggressivo per conformismo oppure per

paura di essere emarginato dal gruppo. Un effetto particolare del gruppo è

legato alla cosiddetta “GROUPTHINK”, mentalità di gruppo. I gruppi molto coesi

scambiamo il consenso all’interno per un criterio di verità e perdono il senso

dell’obiettività.

Questi casi sono riscontrabili in un regime totalitario. Secondo Hannah Arendt,

filosofa tedesca, lo schema di esso deve possedere tre aspetti fondamentali:

ideologia, terrore e lager. L’ideologia mira direttamente alla

trasformazione della natura umana che così com’è si oppone al processo

totalitario, e capovolge le stesse norme della logica. Rende lecito ciò che non lo

è , e logico ciò che non ha senso. Quella nazista considerava la razza ariana

superiore a tutte le altre. Già il fatto di parlare di razza indicava che quell’

l’ideologia fosse una falsa concezione, in quanto il concetto di razza ,non

essendo scientifico, non è fondato; per parlare di razza, devono essere

presenti delle differenze genetiche notevoli tra individuo ed individuo,

differenze che in realtà non esistono.

Visti al di fuori del contesto dell’ ideologia nazista i campi di concentramento

non avevano senso, visto che vi venivano deportati uomini che non avevano

commesso alcun reato, che poi venivano sfruttati senza un profitto , e il loro

lavoro non produceva alcun prodotto. Ma nel contesto dell’ ideologia nazista i

campi di concentramento avevano il difetto di avere troppo senso; infatti se

tutti erano convinti che esistesse una razza ariana e che chi non ne facesse

parte doveva essere eliminato, i lager acquisivano una logica ed un proprio

senso. Una volta diffusa l’ideologia si dirama il terrore, che la Arendt considera

l’essenza del totalitarismo. Il terrore è esercitato sia attraverso la polizia

segreta che con il suo continuo spionaggio si insinua nella società e

nell’intimità della persona umana, annullando la vita privata, diffondendo paura

e sospetto e determinando la totale estraniazione dai rapporti sociali; sia

”I lager

attraverso i campi di concentramento. Hannah Arendt affermava:

servono, oltre che a sterminare e a degradare gli individui, a compiere

l’orrendo esperimento di eliminare, in condizioni scientificamente controllate e

controllabili, la spontaneità stessa come espressione del comportamento

umano e di trasformare l’uomo in oggetto.” Nel caso dei lager nazisti vi

venivano deportati oltre agli oppositori politici, quelle categorie di uomini che

erano considerate inferiori , cioè gli ebrei, i disabili di ogni tipo, gli omosessuali

e gli “zingari”. An

example of a totalitarian system based on the observance of the precepts of

Arendt, is Orwell's novel “1984” published in 1949 which describes the story of

Winston and Julia. They are denied love and any other kind of feeling, their life

is empty apart from their tasks to which they are obliged to fulfil : They

represent the ideal types of those Arendt calls "alienated." In their private

homes a television screen at any time stuns them with propaganda slogans.

Every act of will, individualistic and of moral behaviour is prohibited. The

authority, charismatic leader theorist by Arendt, is embodied here in the ”Big

Brother”. The country is controlled by a single party, which subjugates the

masses with the powerful Ministries . As Arendt, Orwell begins with the

description of a system in which the man is the appearance of a man. The

society described by Orwell is ruled thanks to the 'reigning ideology of Ingsoc',

a society like that of Nazist Germany. Il Nazismo nacque in

Germania in seguito alla grave crisi economica e alle tensioni sociali che erano

sorte dopo la sconfitta della Prima Guerra Mondiale. Il trattato di Versailles

stabilì che la Germania dovesse pagare tutti i debiti di guerra e subire

l’occupazione militare francese nel bacino della Ruhr, una delle zone più

importanti per l’economia della Germania. Questo portò al tracollo economico

con un’ inflazione spaventosa e un’altissima disoccupazione. Dopo le prime

tendenze democratiche , la situazione volse verso sempre più accentuati

estremismi di destra e di sinistra , e alla rinascita di un nazionalismo sempre

più aggressivo. La crisi economica del 1929 aggravò ancora di più la situazione

economica della Germania. È in questo quadro che si colloca l’ascesa di Hitler

al potere. Egli nel 1920 a Monaco aveva aderito ad un partito di estrema

destra, il partito Nazionalsocialista tedesco dei lavoratori (Nsdap); conquistata

la sua guida Hitler nel 1923 tentò un colpo di Stato in Baviera ma fu un

fallimento. Alle elezioni del 1932 vinse il partito dei nazisti. Il 27 febbraio del

1933 si verificò un incendio al parlamento tedesco ( Reichstag) e Hitler

accusò i comunisti ottenendo l’appoggio dei partiti conservatori. Alle elezione

del 1933 Hitler ottenne il 44% dei voti e l’anno successivo fu chiamato da

Hidenburg , il Presidente della Repubblica, a formare il governo. La rapidissima

ascesa di Hitler è stata possibile grazie al successo che il suo programma

ottenne. L’ideologia hitleriana esaltava la superiorità della razza ariana e

considerava chi non ne facesse parte, inferiore e quindi da eliminare . Gli

ebrei furono al centro di questo odio razziale. Nel 1935 furono approvate le

Leggi di Norimberga che colpirono proprio essi. Queste erano due:

- La prima legge , la legge sulla cittadinanza del Reich, negava agli Ebrei la

cittadinanza germanica. Gli Ebrei non furono più considerati cittadini

tedeschi, divenendo “ appartenenti allo Stato “. Questo comportò la

perdita di tutti i diritti garantiti ai cittadini come, ad esempio, il diritto di

voto.

- La seconda legge, la legge per la protezione del sangue e dell’onore

tedesco, proibiva i matrimoni e le convivenze tra ebrei e tedeschi. La

legge proibiva inoltre il lavoro di ragazze tedesche al disotto dei

quarantacinque anni di età in famiglie ebree.

Tra gli ebrei deportati nei campi di concentramento ci furono anche molti

italiani. Uno di questi fu Primo levi nato a Torino il 31 Luglio del 1919. Egli fu

prima portato nel campo di Carpi - Fossoli e poi inviato ad Auschwitz. Levi

attribuì la sua sopravvivenza ad una serie di circostanze fortunate; conosceva il

tedesco e quindi riusciva a comprendere gli ordini delle SS ,e inoltre la scarsità

di manodopera spinse i tedeschi ad impiegare nel lavoro anche gli ebrei e

quindi alcuni di essi non furono uccisi subito . Egli sopravvissuto ad Auschwitz

decise di scrivere un libro per soddisfare il suo impulsivo bisogno di fare gli

altri partecipi di ciò che lui ha definito “inferno”. Esso si intitola “Se questo è un

uomo” . Primo Levi parlando della deportazione

afferma:

“Ognuno si congedò dalla vita nel modo che più gli si addiceva .Alcuni

pregarono,altri bevvero oltre misura, altri si inebriarono di nefanda ultima

passione. Ma le madri vegliarono a preparare con dolce cura il cibo per il

viaggio e lavarono i bambini …. Se dovessero uccidervi domani col vostro

bambino, voi non gli dareste oggi da mangiare ?”

Ormai tutti avevano capito a cosa sarebbero andati incontro e tutti erano

consapevoli che la probabilità di tornare a casa era quasi pari allo zero. Levi

scrive:

“ Ormai la mia idea è che tutto questo è una grande macchina per ridere di noi

e vilipenderci, e poi è chiaro che ci uccidono, chi crede di vivere è pazzo, vuol

dire che ci è cascato, io no, io ho capito che presto sarà finita…”

I deportati erano chiamati Haftling, e una volta entrati nei campi perdevano la

loro identità. Non venivano più considerati persone, ma solo cose o numeri.

Primo levi scrive:

“I tedeschi fecero l’appello e affermarono che i pezzi erano seicentocinquanta”

“ E per molti giorni quando l’abitudine dei giorni liberi mi spinge a cercare l’ora

sull’orologio a polso, mi appare invece ironicamente il mio nuovo nome, il

numero trapunto in segni azzurrognoli sotto l’epidermide.”

E questo era solo l’inizio. I deportati vivevano in cuccette strette, a volte anche

in due, il pranzo era rappresentato da una misera razione di pane e una zuppa

insipida. Non c’era un minuto di riposo e ad aggravare la situazione c’era la

selezione delle SS che “ con un si o con un no “ decidevano se lasciar “ vivere”

o far morire. E per quelli che restavano l’unico modo per sopravvivere era

quello di rubare e barattare cibo e\o oggetti, senza farsi scoprire ovviamente.

Quegli uomini,quelle donne, quei bambini erano ridotti ad animali, automi, vivi

nel corpo, ma non nell’animo. E pensare che quella sorte orrenda è toccata

loro solo perché secondo l’ideologia nazista essi non possedevano

caratteristiche di una razza superiore, degna solo essa di esistere.-I numeri di

questo sterminio furono spaventosi: si contano un totale di morti che vanno da

13.012.000 a 18.952.000. Importantissimo quindi è il messaggio che Primo

Levi voleva trasmettere con la sua testimonianza:

“ Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario perché ciò che è

accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte e

oscurate, anche le nostre.”

Il 20 luglio 2000 fu approvata la Legge n. 211 con la quale fu istituito il “ Giorno

della Memoria” in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo

ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti

Art. 1. La

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