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La seguente tesina tratta dello sfruttamento minorile in tutte le sue sfumature.
Italiano- Rosso Malpelo di Verga
Inglese- The Industrial Revolution
Storia- Marx e l'Internazionale dei lavoratori
Filosofia- Il lavoro minorile nelle analisi dell'opera 'Il Capitale' di Karl Marx
Diritto- L'UNICEF e Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia
INTRODUZIONE
Lo sfruttamento del lavoro minorile
Ieri e Oggi
«Nessun bambino dovrebbe impugnare mai uno strumento di lavoro. Gli unici strumenti di
lavoro che un bambino dovrebbe tenere in mano sono penne e matite.»
Iqbal Masih(1983-1995)
La frase sopra citata è di Iqbal Masih, un bambino operaio, sindacalista e attivista
pakistano, diventato un simbolo della lotta contro il lavoro minorile.
Il problema dello sfruttamento del lavoro minorile sta a indicare l'impiego di ragazzi
minorenni nelle attività lavorative e riguarda ormai ogni angolo della Terra.
È un fenomeno sociale che coinvolge i bambini in età compresa tra i 5 e i 15 anni.
La principale causa di questo fenomeno è la povertà; molte vicende di sfruttamento che
hanno luogo in Paesi sottosviluppati partono dalla necessità di sfamare una famiglia che
ha perso il padre o che si è indebitata o che più semplicemente si è allargata con la
nascita di nuovi figli.
La vicenda di Iqbal, ad esempio, si basa sul fatto che la sua famiglia aveva un grosso
debito con un fabbricante di tappeti e Iqbal per ripagare il debito familiare fu costretto a
lavorare per lui, ma più lavorava e più il debito si ampliava.
Ad esempio di questo, non va dimenticato che parecchi bambini e adolescenti
subiscono maltrattamenti e ricatti e non avendo coscienza sindacale dunque diventano
la forza lavoro ideale per gran parte dei datori di lavoro.
Esistono svariate forme di sfruttamento de lavoro minorile:
il lavoro domestico dove bambini e adolescenti sono venduti alle famiglie più ricche
•
che li usano come servi e sono sottoposti a orari di lavoro massacranti;
lo sfruttamento sessuale è una pratica molto diffusa per molti datori di lavoro che, in
•
questo modo, affermano la loro prepotenza assoluta su persone non in grado di
difendersi o di far valere i propri diritti più elementari;
il lavoro in strada è un altro modo in cui i bambini vengono privati della loro infanzia
•
per lavorare.
Le conseguenze che i bambini subiscono sono molteplici e vanno da conseguenze
fisiche a quelle psicologiche.
In alcuni casi, infatti, i datori di lavoro costringono i bambini a stare in posizioni
innaturali per un periodo lungo o a prolungati sforzi fisici non adatti alla loro tenera età
che interferiscono con un corretto sviluppo fisico. Anche le conseguenze psicologiche
influiranno nel profondo il resto della loro vita.
Nel corso della storia milioni di bambini sono stati ridotti in schiavitù e non hanno avuto
la possibilità di avere l'istruzione che meritavano.
Tuttavia ci sono anche autorità come l'UNICEF e documenti come la CONVENZIONE SUI
DIRITTI DELL'INFANZIA DEL 1989 che cercano di tutelare il più possibile i bambini.
GIOVANNI VERGA:
ANALISI DELL' OPERA
'ROSSO MALPELO '
La novella 'Rosso Malpelo', pubblicata sul Fanfulla della Domenica del 2 e del 4
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agosto 1878 e inserita nella prima edizione di Vita nei campi (1880), apre la fase verista di
Giovanni Verga. TRAMA
Rosso Malpelo parla della triste vicenda di un ragazzo siciliano, vittima dei pregiudizi dei
compaesani a causa del colore rosso dei suoi capelli. Il ragazzo, chiamato dalla gente
Rosso Malpelo, lavora insieme al padre in una cava, dove è maltrattato da tutti, ad
eccezione del genitore, che è l’unico a volergli davvero bene. Un giorno, però, il padre,
che aveva accettato un lavoro rischioso e malpagato, muore in miniera a causa di un
crollo. Malpelo da quel momento diventa sempre più cinico e cattivo agli occhi degli
altri. La madre e la sorella sono incapaci di dargli affetto e tengono a lui solo per i soldi
che porta a casa. Malpelo allora si affeziona, a suo modo, a un ragazzino debole e
malaticcio che viene a lavorare alla cava, ma dopo poco tempo, a causa della
tubercolosi, anche Ranocchio muore. A Malpelo, un giorno, viene proposto il
pericolosissimo compito di esplorare una galleria ancora sconosciuta; il ragazzo,
sapendo che nessuno si sarebbe preoccupato per lui, accetta e si inoltra nella miniera
per non fare più ritorno. ANALISI DEL TESTO
La novella Rosso Malpelo descrive la realtà di povertà e sfruttamento delle classi
disagiate in Sicilia alla fine del XIX secolo, realtà che Verga conosceva ma che emergeva
anche dalle inchieste (es. Sonnino-Facchetti)del Regno d'Italia da poco costituito (1861).
Principalmente, l'opera è un ritratto, umanissimo e di grande attualità, di un adole-
scente condannato dai pregiudizi popolari a causa del suo nomignolo e del colore rosso
dei capelli spesso attribuito al male, e dalla violenza della gente all'emarginazione e ad
una tragica fine, simile a quella del padre, oltre ad un duro lavoro nelle cave di rena
siciliane.
Nonostante il principio dell'impersonalità, che caratterizza gli scrittori veristi, Verga
lascia trasparire la pietà che prova per Malpelo, un "vinto" che non ha alcuna possibilità
di sottrarsi al suo destino. Fa capire che i ragazzi come lui reagiscono al male che viene
loro fatto infliggendo altrettanta sofferenza e cercando di reprimere i sentimenti di
compassione pur di sopravvivere (emblematici sono i comportamenti rudi del prota-
gonista nei confronti di Ranocchio e dell'asino). Per rendere più realistico il racconto,
inoltre, Verga decide di esprimersi con parole dialettali e modi di dire popolari; per
descrivere Malpelo, il cui nome già lo caratterizza come personaggio negativo, almeno
secondo credenze popolari secondo le quali i capelli rossi erano collegati al male, lo
paragona spesso a una bestia.
Il linguaggio realistico e le descrizioni oggettive e referenziali dei maltrattamenti che
Malpelo subisce causano un profondo disagio nel lettore, forzandolo ad una riflessione
sulle pessime condizioni in cui la vita del povero ragazzino versava. Rosso Malpelo è
costretto ad avere le stesse condizioni lavorative del padre e come lui a subirne la stessa
fine cioè la morte sotto la cava di rena rossa. Questa novella rispetta il pensiero di
Verga, il quale crede che chi nasce povero tornerà alla condizione sociale iniziale
nonostante i vari sforzi che ha fatto per cambiare la sua vita. Inoltre il narratore si
impersona in alcuni minatori della cava, quali ad esempio tutti coloro che nutrono
pregiudizi nei confronti di Malpelo, con tutta probabilità per rafforzare il realismo
espresso nella novella.
THE INDUSTRIAL REVOLUTION:
WORKING AND LIVING CONDITIONS
THE INDUSTRIAL REVOLUTION (1760-1830)
Most products people use in industrialized nations today are turned out by the process
of mass production, by people working on assembly lines using power-driven machines.
People of ancient and medieval times had no such products. They had to spend long,
tedious hours of hand labour even on simple objects.The energy, or power, they
employed in work came almost wholly from their own and animals' muscles.
The Industrial Revolution is the name given to the movement in which machines
changed people's way of life as well as their method of manufacture.
The term " Industrial Revolution" generally refers to Britain's economic development
th
from 1760 to the middle of the 19 century. It is a process that rapidly trasfomed Britain
from an agricultural to an industrial country and marked a decisive change in human
history.
The most important changes that brought about the Industrial Revolution were: the
invention of machines to do the work of hand tools; the use of steam, and later of other
kinds of power, in place of the muscles of human beings and animals; the adoption of
the factory system.
WORKING AND LIVING CONDITIONS DURING THE INDUSTRIAL REVOLUTION
England's great Industrial power was built at the price of human suffering and
exploitation. WORKING CONDITIONS
In its early stages the Industrial Revolution increased man's poverty and misery. When
England turned into an industrial country, many factories were built in the areas that
produced coal and iron. Many peasants could no longer earn their living in the country-
side; they left their country villages and moved to the new manifacturing towns where
they worked in large factories for long hours six days a week, for low wages. Working
conditions were difficult, dirty, and dangerous. Many workers were killed or injured by
unsafe machinery. CHILD LABOUR
Most children of the working class did not have time to go to school or play. Instead
they worked in factories and mines where they were paid less than adults and lived the
lives of slaves. LIVING CONDINTIONS
The towns were dirty places with narrow streets and overcrowded houses. Depressing
miles of slums surrounded the factories ; sometimes, a dozen people had to live in one
room. The lack of sanitation was scandalous, the water supply non-existent. Over-
crowding and air pollution were the causes of many diseases and illhealth was a wide-
spread problem. Epidemics of cholera, tuberculosis and typhoid were common. The
death rate among the working class was more than twice that among the middle and
upper classes. SPOTLIGHT ON LITERATURE: CHARLES DICKENS
Charles Dickens (1812-1870) was born at Landport near Portsmounth.
He is the best-known among the English novelists who protrayed London at the time of
The Industrial Revolution. When he was a child his family had constant money problems
and the age of 12 he was sent to live by himself and work in a warehouse where he
pasted labels of bottles for six shillings a week. It was an experience that marked him
for the rest of his life. He later spent many years in London which is the setting for most
of his novels.
His pictures of the London slums and of the workhouses are not "romantic exaggera-
tions but transcripts from actuality".
Some of Dickens' most famous novels are Oliver Twist, David Copperfield, Hard Times,
Great Expectations, A Tale of Two Cities in which he censured the society of his time for
its hypocrisy, cruelty and selfishness behind a façade of comfortable respectability.
MARX E L'INTERNAZIONALE DEI LAVORATORI
Con l'espansione dell'industrializzazione e la crescente contrapposizione tra
proletariato e borghesia favorì la nascita di un'organizzazione internazionale di coor-
dinamento del movimento operaio. La riunione inaugurale di questa nuova organiz-
zazione, denominata Associazione internazionale dei lavoratori,si tenne a Londra nel
settembre del 1864.
Tra i partecipanti alla riunione vi era il filosofo ed economista tedesco Karl Marx,
che aveva anche l'importante compito di redigere lo statuto provvisorio dell'orga-
nizzazione.
Nello statuto, Marx, riuscì a inserire alcuni punti che riconoscevano l'associazione in
senso classista. Ciò che risultava più evidente e