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Tesina - Premio maturità 2008
Titolo: Senza fili
Autore: Diego Giorgini
Scuola: Liceo scientifico
Descrizione: Sempre più spesso nella nostra vita quotidiana facciamo uso di sistemi di telecomunicazione radio che ci permettono di svolgere un numero sempre maggiore di attività in completa mobilità , senza la necessità di un collegamento fisico tra emittente e ricevente. Ormai i dispositivi che fanno uso di onde elettromagnetiche sono dappertutto e ne facciamo un uso quasi inconsapevole. Non siamo più presi dallo stupore nel sentire voci e musica uscire dalla radio o nel poter comunicare a distanza con i nostri conoscenti parlando dentro un apparecchio grande quanto un pugno chiuso. Per noi è del tutto normale, scontato direi, poter controllare la televisione tramite il telecomando o attivare l'antifurto dell'automobile a distanza. Pochi si fermano a pensare a come ciò avvenga, a come sia possibile collegarsi ad internet col portatile senza collegare alcun cavo, e una volta connessi parlare con gli amici, vedere foto e leggere le ultime novità , sempre, senza che ci sia alcun collegamento visibile tra noi e queste informazioni. Con l'avanzare della tecnologia questa non è più relegata ad un ristretto gruppo di tecnofili ma pervade il territorio e le abitudini di tutte le persone in modi spesso discreti che però "col tempo" modificano la cultura e gli stili di vita delle persone. Come in questi mesi la biblioteca Bertoliana di Schio ha rinnovato le tessere degli utenti, aggiungendo al classico barcode un chipset RFID1 tramite il quale è possibile procedere al prestito in maniera automatica, così per noi, e per le generazioni future sempre di più, è normale sapere sempre dove siamo tramite un dispositivo magari tascabile che sa dirci da dove veniamo e dove dobbiamo andare. Mi hanno sempre affascinato le comunicazioni senza fili che mi apparivano in un qual modo "meno immediate" da comprendere e dotate di un qualcosa di speciale. Con questa tesina ho voluto quindi approfondire l'argomento in modo multidisciplinare andando a toccare non solo la teoria elettromagnetica ma anche i suoi utilizzi pratici passati e presenti approfondendo inoltre l'influenza del mezzo radiofonico durante il regime fascista in Italia. Materie trattate: fisica (onde elettromagnetiche), scienze (l'atmosfera), storia (la radio come strumento di propaganda fascista), italiano (Filippo Tommaso Marinetti)
Area: scientifica
Bibliografia: M.E. Bergamaschini, P. Marazzini, L. Mazzoni, L'indagine del mondo fisico volume E, Milano, Carlo Signorelli Editore, 2001 ● C. GuerinMarchand, Claude Reyraud, Onde elettromagnetiche, Milano, Fabbri, 2000 ● Alberto Monticone, Fascismo al microfono, Città di Castello, Edizioni Studium, 1978 ● E. Palmieri, M. Parotto, Il globo terrestre e la sua evoluzione, Bologna, Zanichelli, 2000 ● R. Verna, P. Papa, M. Vian, C. Verna, Mondi letterari, Torino, Paravia, 2003 ● James S. Walker, Fisica volume terzo, Bologna, Zanichelli, 2004
Michael Faraday,
Nel 1831 fisico e chimico britannico, tra le altre
cose primo inventore del becco di Bunsen, continuando le ricerche in
campo elettromagnetico scopri l'induzione elettromagnetica
dimostrando come un campo magnetico variabile può produrre un
campo elettrico secondo la “Legge di FaradayNeumannLenz”
A metà del XIX secolo, precisamente nel 1864, il fisico scozzese
James Clerk Maxwell elaborò una teoria unitaria
sull'elettromagnetismo unificando i lavori dei suoi predecessori in
quattro equazioni differenziali capaci di descrivere completamente,
insieme alla “Legge di Lorenz” riguardante l'effetto che campi elettrici
e campi magnetici hanno su di una carica elettrica in movimento, James Clerk Maxwell
l'interazione elettromagnetica.
Nella ricerca di una simmetria tra le equazioni riferite al campo elettrico e quelle riferite al campo
magnetico Maxwell giunse a teorizzare l'esistenza delle onde elettromagnetiche.
Sempre per via teorica deduce inoltre la velocità di propagazione di un'onda elettromagnetica nel
vuoto pari a quella della luce, misurata nel 1676 per via astronomica durante le eclissi dei satelliti di
Giove da Olaf Romer e nel 1849 per via sperimentale da H.l. Fizeau.
Tutto ciò lo portò a capire la natura di onda elettromagnetica della luce, omogeneizzando così
l'ottica con l'elettromagnetismo puro.
Equazioni di Maxwell
Teorema di Gauss (E)
Q
i
E
=
s ε 0
Teorema di Gauss (B)
B
=0
s
Teorema di Faraday – Henry – Lenz
B
s
C E
=−
l t
Teorema di Ampere Maxwell
E
s
C B
= iε ⋅
l 0 0 t
3
Dovettero però passare più di vent'anni perchè le onde
elettromagnetiche fossero verificate sperimentalmente. Finalmente nel
Heinrich Rudolf Hertz,
1887 fisico tedesco e professore all'università
di Karlsruhe, dimostrò la bontà delle deduzioni di Maxwell riuscendo a
produrre delle onde elettromagnetiche a partire dall'elettricità e a
riceverle a distanza.
A tale scopo costruì un dispositivo detto oscillatore che produceva
delle scariche elettriche che a loro volta generavano delle onde
elettromagnetiche. Accanto ad esso pose un secondo apparecchio di
sua invenzione detto risonatore dove era possibile osservare delle
minuscole scintille che si manifestavano in concomitanza con le
scariche elettriche dell'oscillatore nonostante i due dispositivi non Heinrich Rudolf Hertz
fossero in collegamento tra loro.
Hertz inoltre escluse l'esistenza dell'etere e riformulò le equazioni di Maxwell nella forma che
conosciamo noi oggi. Purtroppo non capì l'importanza dei propri
esperimenti, e agli studenti impressionati che
chiedevano quali potevano essere gli usi di questo
meraviglioso fenomeno rispondeva:
«Non c'è nessun tipo di utilizzo, è solo un
esperimento che dimostra che Maxwell
aveva ragione. Abbiamo queste misteriose
onde elettromagnetiche che non possiamo
vedere ad occhio nudo, ma che ci sono.»
Rappresentazione dell'esperimento
Negli anni successivi molti furono gli scienziati che si impegnarono
nell'approfondimento dei fenomeni elettromagnetici, ricordiamo
Temistocle Calzecchi Onesti, Edouart Branly e Oliver Lodge, che
attorno al 1890 furono i padri di un nuovo rivelatore di onde hertziane
basato su polveri metalliche denominato coherer. Citiamo inoltre il
Augusto Righi, Aleksandr Stepanovič
fisico italiano il fisico russo
Popov Nikola Tesla,
e poliedrico fisico serbo naturalizzato
statunitense, inventore, oltre che della corrente alternata e numerose
altre cose, di lampade a scarica di gas senza fili e di dispositivi di
trasmissione di energia elettromagnetica senza fili.
Molti di essi però non credevano nella possibilità di comunicare a
distanza utilizzando le onde hertziane o non si interessarono
immediatamente della comunicazione possibile grazie a tali onde,
limitandosi alla loro produzione e ricezione. Guglielmo Marconi,
Fu il giovane tecnico italiano di 21 anni, che,
nell'estate del 1895, riuscì per primo ad effettuare una
telecomunicazione trasmettendo e ricevendo segnali elettromagnetici ad
una distanza di 2400 metri. Nell'inverno dello stesso anno Marconi con
una trasmissione supera l'ostacolo di una collina; questo esperimento
storico, concluso col famoso colpo di fucile, celebra la “nascita della
radio.” 4
2.2 Descrizione fisica delle onde elettromagnetiche campo elettrico
Le onde elettromagnetiche sono costituite da due componenti accoppiate: un
campo magnetico
oscillante (indicato solitamente con la lettera E) e il (indicato invece con la
lettera B) da esso generato. I due campi sono mutuamente
perpendicolari e oscillano in fase in
modo perpendicolare alla direzione di
propagazione determinando così il
carattere trasversale dell'onda.
Essi sono inoltre tra loro dipendenti
cosicché conoscendo l'uno, l'altro è
perfettamente determinabile ed è
calcolabile utilizzando le equazioni di
Maxwell.
Nel vuoto l'onda elettromagnetica si propaga, nella direzione perpendicolare al piano identificato
velocità
dalle direzioni delle due oscillazioni dei campi elettrico e magnetico, con una costante e
pari a quella della luce ovvero 299792,458 km/s, circa 3x10 m/s. Tale valore è stato assunto dalla
8
fisica come valore esatto, privo di incertezza, ed è indicato con la costante c.
La velocità di propagazione è inoltre indipendente dalla velocità della sorgente come da quella
dell'osservatore.
Nei mezzi materiali non conduttori invece la velocità delle onde è minore di quella nel vuoto ed è
ricavabile dall'equazione dove n è l'indice di rifrazione del mezzo che può però assumere
v=c/ n
valori diversi al variare della frequenza d'onda.
lunghezza d'onda
La delle onde radio, intendendo per essa la distanza tra un punto in un ciclo e il
punto corrispondente nel ciclo successivo (vedi figura), varia dal millimetro per le microonde a
parecchi chilometri. frequenza
Legata alla lunghezza d'onda, attraverso la velocità dell'onda stessa, è la misurata in Herz
in onore del famoso fisico. Essa consiste nel numero di lunghezze d'onda che passa per un dato
punto nell'unità di tempo ed è in ricavabile dal rapporto c= f⋅ polarizzazione
Nelle onde elettromagnetiche, inoltre, viene definita col termine la direzione lungo
la quale il campo elettrico oscilla durante la propagazione dell'onda Essa può essere principalmente
di tre tipi: lineare, circolare o ellittica. 5
2.3 Lo spettro elettromagnetico
L'intero intervallo delle frequenze che può assumere un'onda elettromagnetica viene chiamato
spettro elettromagnetico.
La frequenza di un'onda elettromagnetica può assumere un qualsiasi valore positivo ed è
inversamente proporzionale alla lunghezza d'onda ( ) e direttamente proporzionale
c= fλ
all'energia ( )
E=hf
Onde con diversa frequenza d'onda necessitano quindi di sistemi di generazione differenti e
presentano caratteristiche diverse che le rendono più o meno adatte a particolari utilizzi.
Lo spettro elettromagnetico è stato suddiviso in più regioni, generalmente in base al tipo di sorgente
e all'utilizzo della radiazione, che ci permette una rapida catalogazione delle onde
elettromagnetiche. Spesso il confine di divisione di queste regioni non è netto poiché onde a
determinate frequenze vengono prese in considerazione da più branche della scienza che le
utilizzano in modi diversi.
Onde radio inferiore ai 10
9 Hz
Sono le onde elettromagnetiche di frequenza minore, ovvero con lunghezza
d'onda maggiore di 0,3 m. Sono generalmente prodotte da correnti alternate in antenne metalliche e,
sia perché sono facilmente generabili con dispositivi elettrici presenti già ai tempi di Guglielmo
Marconi e Nikola Tesla, sia perché hanno la possibilità di propagarsi per riflessione ionosferica a
distanza intercontinentali, vengono utilizzate nella trasmissione di dati come le trasmissioni
radiofoniche o televisive. 6
La quantità di informazioni che può essere trasmessa da un segnale radio è proporzionale alla sua
frequenza, perciò le trasmissioni più complesse, come quelle della voce, sono possibili solamente
con frequenze nell'ordine di 10 Hz.
3
Diversamente vengono utilizzate frequenze ultrabasse per la comunicazione coi i sottomarini a
causa dell'attenuazione del segnale effettuata dall'acqua che aumenta in modo proporzionale con
l'aumentare della frequenza delle onde radio utilizzate.
Convenzionalmente l'intervallo di frequenze delle onde radio è suddiviso nelle seguenti bande:
Banda Frequenza Lunghezza d'onda Principali utilizzi
< 3 Hz > 100.000 km
ELF 3 – 30 Hz 100.000 – 10.000 Comunicazione radio con i sottonarini,
– Extremely low frequency km ispezione tubazioni
30 – 300 Hz 10.000 – 1.000 km Comunicazione con i sottomarini
SLF – Super low frequency
ULF 300 – 3000 Hz 1.000 – 100 km
– Ultra low frequency 3 – 30 KHz 100 10 km Marina militare, comunicazione con
VLF – Very low frequency sommergibili in emersione
LF 30 – 300 KHz 10 – 1 km Trasmissioni radio intercontinentali AM
– Low frequency 300 – 3000 KHz 1000 – 100 m Trasmissioni radio in AM
MF – Medium frequency
HF 3 – 30 MHz 100 – 10 m Radioamatori, CB (banda cittadina)
– High frequency 30 – 300 MHz 10 – 1 m Radio in FM, Aviazione, Marina, Forze
VHF – Very High frequency dell'ordine, Radioamatori, Radiofari,
Televisione
300 – 3000 MHz 1m – 100 mm Televisione e Telefonia cellulare
UHF – Ultra High frequency
La banda UHF è a cavallo tra la regione delle onde radio e delle microonde. Il confine non è netto e
può variare a seconda dei diversi campi d'uso tanto che spesso vengono individuate due ulteriori
SHF(Super EHF
bande high frequency) e (Extremely high frequency) entro la definizione di onde
radio, sebbene onde di tali frequenze siano più propriamente denominate microonde.
Microonde 10
9 e 3x10
11 Hz
Sono le radiazioni elettromagnetiche con frequenza compresa tra generalmente
prodotte da circuiti elettrici di piccola capacità e induzione. Secondo alcuni testi queste rientrano
nelle bande UHF, SHF e EHF delle onde radio pur presentando caratteristiche specifiche dovute alla
loro alta frequenza.
Vengono impiegate nei radar, nei sistemi di telefonia
cellulare e nella tecnologia wireless di comunicazione senza
fili tra computer ma sono utilizzate anche per cuocere
alimenti. Vengono impiegate inoltre nelle comunicazioni
satellitari poiché attraversano l'atmosfera senza subire
interferenze o fenomeni di riflessione permettendo inoltre di
trasferire quantità maggiori di informazioni. Antenna ad onde corte a Moosbrunn in Austria 7
Infrarosso dai 3x10
11
Questa regione copre l'intervallo di frequenze dello spettro elettromagnetico
ai 4x10 Hz
14 corrispondenti a lunghezze d'onda variabili da qualche millimetro a qualche micron.
Sono prodotte da corpi caldi (con cui si intende anche a temperatura ambiente) ma non
incandescenti e sono associate principalmente alle vibrazioni atomiche conseguenti all'urto delle
molecole fra loro. Reciprocamente la loro frequenza è adatta a porre in
vibrazione le cariche dei corpi da esse investiti e, pertanto, questo tipo
di radiazione è fortemente calorifico. Per questo motivo possiamo
percepire queste onde, chiamate anche radiazione termica, come calore
sulla pelle. A causa della loro lunghezza d'onda relativamente grande,
sono poco assorbite dall'atmosfera e persino dalle particelle di nebbia o
smog.
La radiazione infrarossa viene utilizzata negli apparecchi per la visione
Immagine ad infrarossi in "falsi notturna permettendo di vedere anche in mancanza di luce visibile: i
colori", le aree arancioni sensori infrarossi infatti convertiranno la radiazione in arrivo in
corrispondono alle zone più calde
mentre le aree azzurre alle più fredde un'immagine che potrà essere monocromatica o in un sistema di falsi
colori rappresentanti le diverse temperature. Poiché il fumo è maggiormente trasparente
all'infrarosso che alla luce visibile anche i pompieri posso trarre vantaggio da questi visori a
infrarossi.
Altri impieghi degli infrarossi sono i telecomandi per il controllo a distanza degli elettrodomestici, i