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Introduzione Senso di Responsabilità, tesina
La presente tesina di maturità delinea il senso di responsabilità e le sue sfumature. Il concetto di responsabilità viene analizzato e contestualizzato nelle diverse epoche storiche in cui viene trattato attraverso molteplici esempi in seno alla filosofia, alla letteratura e alla storia. L’origine del termine “responsabilità” che deriva dal latino respondere, “rispondere” – si riferisce al fatto che chiunque agisce liberamente, deve rispondere delle proprie azioni, o, in altre parole, è tenuto a render conto di ciò che ha fatto e ne subisce le conseguenze.
Si noterà come il senso di responsabilità riguardi la sfera personale, come nel caso di Emma Bovary e l’omonima Ana Ozores spagnola in senso negativo; come invece, in altri casi, essa riguarda la società contemporanea della quale alcuni personaggi hanno potuto definirne i vizi in quanto vittime di essa in prima persona, dando vita alla denuncia sociale e, in ultimo, il futuro al quale siamo chiamati ad intervenire per preservare una buona qualità di vita.
La tesina permette anche dei collegamenti con le altre materie di studio.
Collegamenti
Senso di responsabilità, tesina
Italiano - "La Coscienza di Zeno" di Italo Svevo.
Francese - "Mme Bovary", il bovarismo e Gustave Flaubert.
Spagnolo - "La Regenta" di Clarin.
Filosofia - Kierkegaard, Sartre, Jonas.
Latino - La Satira in Giovenale, caduta del "mos maiorum".
Inglese - Charles Dickens e Oliver Twist.
Storia - J.M. Keynes, le conseguenze dei trattati di pace e la crisi del 29.
1
Introduzione:
Il presente elaborato delinea il senso di responsabilità e le sue sfumature.
Il concetto di responsabilità viene analizzato e contestualizzato nelle diverse epoche storiche in cui
viene trattato attraverso molteplici esempi in seno alla filosofia, alla letteratura e alla storia. 2
L’origine del termine “responsabilità” che deriva dal latino respondere, “rispondere” – si riferisce al
fatto che chiunque agisce liberamente, deve rispondere delle proprie azioni, o, in altre parole, è
tenuto a render conto di ciò che ha fatto e ne subisce le conseguenze.
Si noterà come il senso di responsabilità riguardi la sfera personale, come nel caso di Emma Bovary
e l’omonima Ana Ozores spagnola in senso negativo; come invece, in altri casi, essa riguardi la
società contemporanea della quale alcuni personaggi hanno potuto definirne i vizi in quanto vittime
di essa in prima persona, dando vita alla denuncia sociale e, in ultimo, il futuro al quale siamo
chiamati ad intervenire per preservare una buona qualità di vita.
INDICE:
1. Italiano: fuga dalle proprie responsabilità
L’antieroe
La Coscienza di Zeno
L’etica professionale e la responsabilità del medico
La consapevolezza dell’irresponsabile
La cura
2. Francese: fuga dalle proprie responsabilità
L’irresponsonsable
Emma et la conséquence vers ceux qui l'entourent.
3. Spagnolo: fuga dalle proprie responsabilità
La Regenta – Clarìn
Lo stile
Somiglianza e differenza con Madame Bovary
4. Filosofia: la Responsabilità nei suoi vari aspetti
Kierkegaard: Responsabilità delle proprie scelte
Biografia – filosofia e il punto zero
o Responsabilità della scelta e del ciclo vitale
o Aut-aut
o Possibilità – che –non
o L’Angoscia e la Disperazione
o
Sartre: responsabilità di se stessi e del mondo.
L’Essere e il Nulla (1943)
o Responsabilità verso il mondo e verso se stessi
o « L’uomo è ciò che si fa » ed è esempio per gli altri
o
Jonas: Responsabilità verso le generazioni future.
«Che destino riserveremo ai nostri figli?»
o Tecnologia come prometeo scatenato
o Imperativo categorico in Kant e Jonas.
o
5. Latino: Responsabilità nei confronti della società
Prime forme di denuncia sociale: il genere satirico.
Decimo Giunio Giovenale
le satire.
Giovenale, Persio e Marziale.
Lingua e stile.
6. Inglese: Responsabilità nei confronti della società
La denuncia sociale
Charles Dickens
3
Oliver Twist
7. Storia: responsabilità
John Maynard Keynes: lett. Libro
Crisi del 1929 come conseguenza delle scelte fatte
8. BIBLIOGRAFIA
1. ITALIANO: FUGA DALLE PROPRIE
RESPONSABILITA’
1.1 L’antieroe
1.2 La Coscienza di Zeno
1.3 L’etica professionale e la responsabilità del medico 4
1.4 La consapevolezza dell’irresponsabile
1.5 La cura 1.1 L’antieroe
Prima di trattare coloro che sono carichi di senso
Svèvo, Italo. - Pseudonimo dello responsabilità è opportuno definire il loro opposto: gli
scrittore Ettore Schmitz (Trieste 1861 - irresponsabili.
Motta di Livenza 1928). È ritenuto uno dei Nell’immaginario collettivo l’eroe è colui il quale agisce
principali esponenti della cultura in nome di valori alti e nobili. Egli lotta per i propri
mitteleuropea. Nei suoi tre romanzi Una ideali affrontando con dignità anche le avversità. Il
vita(1892, ma con data coraggio è il contrassegno distintivo dell’eroe.
1893), Senilità (1898), e La coscienza di Nell’immaginario popolare la figura dell’eroe è
Zeno (1923), sono espressi i tratti salienti sicuramente incarnata dal personaggio romantico. Questi
della sua opera, derivati in modo stringente è dolente, sofferente, pessimista.
dalle esperienze personali di S. e dalla La figura dell’eroe si trova in antitesi rispetto all’antieroe.
temperie culturale in cui egli visse, quali la La letteratura realista ed in particolar modo verista ci
vocazione squisitamente autobiografica; il presenta una galleria di sconfitti ed emarginati ed infatti
carattere antiletterario della prosa; l'uso di da questo momento si diffonde l’idea del personaggio
modi espressivi riconducibili al suo “imperfetto”.
plurilinguismo (al dialetto triestino, al Nella prima parte del Novecento si ha il passaggio alla
tedesco); la presenza di tematiche e figura dell’inetto, l’antieroe per eccellenza.
procedimenti, come il monologo interiore, La società del primo Novecento è fortemente massificata
che l'apparentano alla corrente del romanzo ed omologata. In essa l’uomo è un semplice ingranaggio.
d'analisi europeo. Adesso l’uomo ha perso certezza, anche sulla sua identità.
Gli inetti sono incapaci di agire perché non riescono a
Tratto da Treccani, L’Enciclopedia Italiana tradurre il pensiero in azione. Sono vittime fagocitate
dalla realtà, che non riescono a dominare. Essi sono
consapevoli di esser malati di inettitudine in una società di sani;in realtà i veri sani nella società
sono gli inetti che hanno capito le regole del gioco. Il malato è colui che ha coscienza della crisi,
dell’impossibilità di agire, del relativismo della conoscenza. Nei romanzi d’analisi predominano
personaggi grigi, anonimi, esponenti della piccola borghesia tra cui Zeno Cosini.
Uno dei tratti distintivi di Italo Svevo è la sua formazione mitteleuropea: grazie a Trieste, una città
multiculturale, nonché sua città d’origine, egli ha la possibilità di entrare in contatto e studiare
facilmente le grandi correnti di pensiero. Svevo ha così modo di imparare diverse lingue e sentire
l’influenza dei grandi filosofi del sospetto: Schopenhauer, Nietzsche e Freud.
1.1 La Coscienza di Zeno
Il capolavoro sveviano, La Coscienza di
Zeno, fu iniziato nel 1919 e pubblicato
nel 1923 a spese dell’autore. Dopo un Zeno Cosini, un maturo e ricco commerciante di Trieste, quasi
primo silenzio iniziale, il romanzo intossicato dal fumo, è stato indotto dal suo psicoanalista a
ricevette le critiche positive di scrivere un'autobiografia, nella speranza che ciò lo aiuti a guarire
dal pericoloso vizio.
personaggi di spicco della cultura Interrotta dal paziente la terapia, il medico Dottor S., per
europea come James Joyce ed Eugenio vendetta, ne pubblica le memorie.
Montale. Zeno nel racconto ripercorre sei significativi episodi della sua
vita, legati da una radice comune, l'incapacità di vivere,
l'inettitudine che è la sua vera malattia. Ricorda come cominciò a 5
fumare e come non sia mai riuscito ad accendere "l'ultima
1.2 L’etica sigaretta".
Il susseguirsi di pentimenti, buoni propositi e fallimenti che si
professionale e la realizza rispetto al fumo si estende anche alle circostanze più
responsabilità del importanti della vita.
[…] Nell'ultimo episodio la guerra sorprende Zeno ed egli ne
medico. rimane sconvolto. Ancora una volta la sorte lo aiuta e gli consente
Il romanzo costituisce uno fra i più di arricchirsi con un fortunato commercio. Ciò lo fa sentire forte e
sano e lo spinge ad abbandonare la cura psicoanalitica.
importanti esempi di finzione letteraria, Chiude il romanzo l'apocalittica previsione di una catastrofe,
in quanto il testo altro non è che il prodotta dagli ordigni di guerra e che travolgerà la terra.
manoscritto di Zeno Cosini, dato alle
stampe dal suo psicanalista, il Dottor S. Tratto da l'Enciclopedia della Letteratura, Istituto Geografico De
Il medico fin da subito appare una Agostini
figura alternativa per la professione che
ricopre poiché ha indotto il paziente,
per motivi terapeutici, a scrivere la sua autobiografia tentando di far rinascere quel senso di
responsabilità ormai perduto.
Il medico, da un lato pare una figura professionale, dedita al suo lavoro, desiderosa di discutere
riguardo un caso clinico interessante.
Dall’altro, la sua affermazione di pubblicare tale biografia come vendetta e il fatto che egli speri che
ciò gli dispiaccia, lo collocano anche in una posizione fortemente opinabile, di piccolo uomo che si fa
travolgere dagli eventi e che non riesce a mantenere la sua freddezza e capacità di giudizio. Un vero
medico, infatti, si farebbe guidare dalle conoscenze scientifiche e non dai pregiudizi, dai risenti-
menti o dalle ripicche.
La finzione letteraria finisce per travolgere il dottore stesso inquadrandolo in una luce anomala e
imprevista.
Egli intende presentare Zeno come non degno di fede per essersi sottratto scorrettamente alla cura,
fornendo la prova dell’inettitudine del paziente.
Anche il medico si allontana così dall’etica della professione che ricopre.
1.3 La consapevolezza dell’irresponsabile
Parola-chiave del romanzo è il termine “coscienza”, il quale potrebbe indicare per Svevo un
sinonimo di “psiche” poiché il romanzo verte sull’analisi della vita interiore del protagonista, ma è
presumibile che esso esprima anche un’implicita polemica nei confronti della psicanalisi.
Il titolo potrebbe essere interpretato in chiave ironica in quanto il termine “coscienza” alluderebbe al
suo opposto, ovvero all’incoscienza che emerge nelle ambigue ragioni con cui spesso Zeno giustifica i
propri comportamenti, dettati da pulsioni che egli non può comprendere né dominare. Sono proprio
suddette pulsioni che spingono il protagonista del romanzo ad allontanarsi da quelli che sono i
propri doveri. 6
1.4 La cura
Zeno è incapace di scegliere: perennemente indeciso, ha bisogno di continue sollecitazioni esterne
per decidersi all’azione. Esteriormente si adegua a tutti i valori “rispettabili” della società borghese,
ma in realtà egli è sempre alla ricerca di strategie per sottrarsi ad essi.
Nel capitolo conclusivo, Zeno si dichiara guarito dal proprio disagio esistenziale in quanto
consapevole della condizione di “malattia” che contraddistingue l’intera umanità; egli accetta così la
propria condizione di “inetto”.
Sarà poi tale comportamento a scatenare le ire del medico.
F :
RANCESE FUGA DALLE PROPRIE
RESPONSABILITÀ
L'irresponsable Emma et la conséquence vers ceux qui
l'entourent.
Le personnage irresponsable n'est pas une figure développée
exclusivement dans la littérature italienne. Nous trouvons également 7
en France un modèle d'absence totale de responsabilité dans le
personnage de la bourgeoise Emma Bovary. Le roman en question,
Madame Bovary, est le premier grand roman réaliste, qui introduira
ce courant à travers l’Europe entière. Le roman est centré sur une
jeune fille rêveuse, sans réelle formation intellectuelle ou morale,
exaltée par des lectures qu'elle comprend mal, et qui épouse un
médiocre, vouée donc à une vie médiocre. Tout de suite, l'héroïne
éprouve une insatisfaction profonde par sa vie conjugale qui, de toute
évidence, n'est pas si aventureuse et si pleine de passion comme celle
des livres qu’elle chérit tant.
"Madame Bovary c’est moi! » dit Flaubert. En effet le "bovarysme",
l'écart entre le rêve et la réalité est une maladie propre à une société entière, la société française
du XIX siècle que, comme Flaubert, a partagé les rêves du romantisme et qui, après la faillite de
la Révolution de 1848, a cessé de rêver. Le bovarysme est "un état d'insatisfaction, sur les plans
affectifs et sociaux, qui se traduit par des ambitions vaines et démesurées, avec comme
conséquence une fuite dans l'imaginaire et les romanesque.
La fuite de la réalité comporte pour Emma Bovary la fuite
des responsabilités quotidiennes, en tant que épouse et
mère. Elle se laisse guider par ses états d'âme, sans ne
nullement se préoccuper de conséquences qui vont
forcément se déverser sur ses proches, qui vont pâtir à cause
d’elle. Dans le personnage d'Emma nous trouvons
l'illustration féminine du dix-neuvième siècle, femme sous
l’emprise des contraintes classiques des règles dictées par la
société qui aspire à une vie parfaite. L'insatisfaction et la
mutilation des propres désirs étaient chose normal dans le
passé. Le suicide final d'Emma est vraiment, pour Flaubert,
un congé véritable aux idées romantiques.
Avec Emma, l'absence totale de responsabilité comporte