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Sintesi
Italiano: Svevo (la novella del buon vecchio e della bella fanciulla)

Storia: Giolitti ed età giolittiana

Igiene: la terza età

Contabilità: statistiche sulla durata della vita

Inglese: James Joice

Ed. fisica: la ginnastica dolce

Diritto: le pensioni

Psicologia: Jung

Pedagogia: Dewey
Estratto del documento

La senescenza: un’opportunità per riscoprire e indagare lo scopo della vita

Quelle ore che modellarono con lavoro

gentile

l’amabile sembiante sul quale occhio

indugia

si faranno tiranne contro di lui,

togliendo la bellezza a chi nella bellezza

eccelle;

poiché il Tempo che mai riposa spinge

l’estate innanzi

nell’orrido inverno e ve l’affonda,

linfa fermata dal gelo e forti foglie perdute,

bellezza sommersa da neve e nudità

ovunque.

Se non restasse allora l’essenza dell’estate,

liquida prigioniera chiusa in muri di vetro,

l’effetto della bellezza sarebbe tolto con la

bellezza,

sparita quella, e insieme il suo ricordo.

Ma i fiori distillati, anche se incontrano

l’inverno,

non perdono che l’apparenza; la sostanza

ne vive ancora dolce.

(William Shakespeare, Sonetto n° 5) ritratto di un anziano Leonardo

poeta e drammaturgo inglese, in questo sonetto, offre un’immagine molto

Il celebre

suggestiva con la quale si è voluto iniziare questo studio relativo “all’autunno e all’inverno” della

l’anzianità.

vita di un essere umano: la senescenza, Temi come questi portano a riflessioni a più

ampio raggio che coinvolgono interrogativi riguardanti la vita nella sua totalità, inducendo a

domandarsi quale sia il vero scopo dell’esistenza.

Nel corso della storia dei popoli, così come in quella del singolo, a queste domande sono

state date risposte molto eterogenee tra loro; se ne potrebbero contare tante quante sono gli esseri

umani! Ciascun individuo costituisce, infatti, un mondo fatto di pensieri, emozioni, esperienze e

memorie che contribuiscono a formare una propria visione ed esperienza della realtà. Ciò si traduce

nell’esistenza di un gruppo sociale largamente composito, che smonta in una certa misura

l’impalcatura illusoria su cui poggiano gli stereotipi di una popolazione omogenea e uniforme. In

base alla natura di tali risposte, che, in una dimensione più allargata, si trasformano in costumi e

strutture sociali ed economici nonché intessono il tessuto delle relazioni interpersonali, credo che

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vari anche la qualità della vita nelle sue fasi distinte. In altre parole, il patrimonio di idee, valori,

credi e risorse rappresenta la linfa di una Cultura o di una Società, o almeno così dovrebbe essere!

In questa prospettiva, anche l’invecchiamento può essere direttamente vincolato e

determinato dalle scelte che un individuo ha compiuto nel corso della sua vita, dalle sue idee, dal

sentire o meno un sentimento di fede, nonché dalla sua capacità di reagire alle situazioni e agli

eventi tristi o difficili. Accanto a questi fattori ve ne sono altri più prettamente sociali e psicologici,

che caratterizzano la condizione e la vita sociale dell’anziano e che saranno approfonditi nelle

pagine seguenti.

Un aspetto centrale è la concezione che una società ha degli anziani; si avrà modo di osservare

nel corso di questa ricerca, come già a partire dall’antichità, l’anziano abbia rivestito un ruolo

duplice all’interno del gruppo sociale. Se da un lato infatti, è percepito come fonte di grande

dall’altro,

saggezza a cui sono riservati enorme rispetto e reverenza, in virtù della progressiva

debolezza fisica e mentale cui va incontro, egli viene confinato ai margini, fino a essere, in alcune

culture antiche, addirittura eliminato.

Certo, è un dato di fatto che la vita sia un continuo consumarsi fino a giungere a un momento in

cui le energie vengono meno e “il Tempo che mai riposa spinge l’estate innanzi nell’orrido inverno

e ve l’affonda”, in continuo e incessante susseguirsi delle stagioni, secondo un andamento ciclico.

L’osservazione della natura di cui l’uomo è parte integrante potrebbe forse aiutare ad affrontare

meglio un fenomeno che è ineludibile: il cambiamento.

Lo stesso Ippocrate, il celebre medico della Grecia antica, di cui il giuramento viene tuttora

recitato dai medici laureandi dei nostri giorni, paragona l'esistenza umana alle quattro stagioni e la

vecchiaia ne rappresenta naturalmente l'inverno.

Seneca parlando di Aufidio Basso, in lotta con l’età, insegna che l’ultima dell’età è naturale,

tanto quanto le altre e che anche la morte deve essere attesa con animo sereno perché è una legge di

natura. Aggiunge inoltre la grande rilevanza della filosofia come mezzo per mantenere “sveglia” la

mente; Aufidio è infatti un eterno giovane di spirito, poiché grazie alla filosofia si mantiene sempre

lieto e forte seppure debole nel corpo.

Si potrebbe affermare, secondo anche il nuovo orientamento della psicologia, che

l’invecchiamento inizia già con la nascita per articolarsi in un alternarsi ininterrotto di nascite e

morti; anche da un punto di vista biologico, le cellule deperiscono per rigenerarsi nuovamente.

E. Erikson, con la sua teoria sui cicli della vita, insisteva molto sul fatto che l’abilità di

affrontare la vecchiaia si produce dalla qualità della vita psichica precedente, ovvero da come sono

state metabolizzate le altre fasi e da come si è stati in grado di reagire ai problemi.

La vita non è mai separata dalla morte; dove quest’ultima non è altro che una trasformazione di

stato. Tutto nell’universo è soggetto al mutamento, e da ciò forse dipende anche la difficoltà, se non

all’apparire e

la totale incapacità di mantenere una felicità stabile, laddove ci si aggrappi solo

all’esteriorità.

Molti parlano dell’importanza di “imparare a invecchiare”, e ciò è sicuramente vero, tuttavia,

ritengo che ancora prima, sia doveroso e auspicabile, imparare a vivere una vita consapevole;

imparare a mettere a fuoco i propri ideali e cercare di realizzarli. A questo punto, entra in campo la

l’educazione del bambino. Un modo corretto di

grande centralità che la pedagogia può avere con

con l’infanzia.

vivere la vecchiaia inizia infatti un’educazione volta allo sviluppo dei principi di solidarietà, di

Al bambino spetta il diritto a

socialità in termini di collaborazione e rapporto con l’altro; si dovrebbe cercare di renderlo immune,

più potente, dell’individualità-egoismo.

il più possibile, da quel fatale veleno, oggi sempre

Nel bambino come nell’anziano è fondamentale inoltre stimolare la creatività, degli interessi,

fare emergere una passione e aiutare loro a coltivarla. Il processo educativo dovrebbe proseguire

durante tutta la vita. Da qualche decennio, si è diffuso il concetto di “educazione permanente”

(UNESCO) con il quale si fa riferimento all’insieme di mezzi offerti all’umanità senza operare

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nessuna distinzione di sesso, età, credo religioso o ceto sociale, affinché in ciascun individuo

possano fiorire le proprie facoltà e favorire il progresso.

Un ulteriore aspetto da considerare è la necessità del contatto del bambino con l’anziano e con

la morte. Nelle società contemporanee soprattutto occidentali, anche a causa dei cambiamenti della

famiglia, da patriarcale\allargata a nucleare, costituita cioè dai soli coniugi e, dove presenti dai figli,

il rapporto di convivenza dei bambini con i nonni, in molti casi, è venuto meno. Il nonno oggi,

spesso, assume il ruolo di babysitter, ma manca quel tipo di vita insieme presente invece nelle

famiglie tradizionali.

La convivenza con un anziano per un bambino può essere fonte di grande conoscenza e

sensibilizzazione. È un’opportunità attraverso cui imparare a rendersi conto delle trasformazioni

della vita e accettarle con rispetto e fiducia. Per lo stesso motivo, potrebbe essere molto utile

avvicinare i bambini e i giovani alle realtà delle case di riposo per anziani e coinvolgere loro in

attività ricreative e di supporto. Certe scuole di pensiero sostengono che il bambino vada protetto

dal dolore e dalla morte e perciò gli vadano evitate tutte quelle situazioni in cui questi aspetti sono

presenti, ma altri invece ritengono che il far conoscere, ovviamente con tatto e delicatezza, la

vecchiaia, la malattia e la morte al bambino sia un modo quasi per esorcizzarle, per privarle di quel

velo pesante e cupo che deriva da tutto ciò che non si conosce e, in quanto tale, si teme oltre misura.

Prendiamo per esempio, il rapporto con la morte, nelle società contemporanee essa è considerata e

vissuta generalmente alla stregua di un tabù, di qualcosa che si vuole cercare di nascondere, di cui

Ma il rendersi conto della morte è importante perché ciò offre l’opportunità di

non si vuole parlare.

chiedersi il perché della vita, sviluppando verso questa un senso di grande responsabilità e valore.

La famiglia e la scuola hanno quindi un grande obbligo che si può sintetizzare nel rendere il

bambino un individuo forte e sensibile. I valori etici e spirituali, questi ultimi nel caso di persone

credenti, possono essere paragonati a fondamenta indistruttibili su cui poggerà l’intera fortezza di

l’individuo sarà capace di dare le risposte

un futuro adulto, e più questi saranno veri e radicati, più

giuste agli “attacchi” che la vita potrebbe avere in serbo; ma saprà anche trovare una gioia più

intima e profonda che si esprime nella purezza e nella nobiltà dei sentimenti. Forse questo non gli

eviterà la malattia, i problemi e tutte quelle difficoltà a volte legate all’essere anziano, ma gli

permetterà forse di avere gli strumenti giusti per poter superare qualsiasi tempesta.

forza interiore e la capacità di avere sempre un’appropriata accettazione\reazione

In fondo, la

non è utile solo in vecchiaia, ma è indispensabile in tutte le fasi della vita!

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L’anzianità - senescenza

Definizione e considerazioni generali

è il lento processo involutivo fisiologico che segue l’età matura.

La senescenza

Si definisce anzianità quella condizione anagrafica, ma anche biologica, psicologica e sociale di

chi si trova nella fase avanzata del ciclo della vita, che segue l'età adulta o lavorativa.

La senesceza rappresenta il deterioramento del corpo che si esprime in un incessante

andamento biologico in tutto l’arco della vita; si tratta di un fenomeno inevitabile che riguarda tutti

gli esseri viventi.

Nulla nella materia è destinato a durare in eterno, neanche gli oggetti!

Fornire una definizione assoluta di senescenza o anzianità risulta tuttavia difficile,

soprattutto, in ambito umano poiché essa è correlata a molti fattori tra cui quelli biologici da un lato,

dall’altro. Da sempre, l’uomo ha

e ambientali e sociali voluto distinguere la vita in tappe o fasi

distinte, ma tali classificazioni variano enormemente da popolo a popolo, da un periodo storico a un

altro, e da persona a persona.

In primo luogo, è opportuno sottolineare che l’invecchiamento può essere sottoposto a una

l’invecchiamento individuale, e l’invecchiamento della popolazione globale di una

doppia indagine:

società. Con quest’ultimo, solitamente si fa riferimento all’incremento progressivo dell’età media

degli abitanti in relazione anche al decremento della popolazione più giovane o del numero delle

nascite.

In Italia, per esempio, nell’ultimo secolo, la durata della vita si è raddoppiata, mentre la fecondità si

è ridotta di un terzo. Ciò è dovuto sia ai progressi della scienza medica, alla diminuzione delle

malattie infettive e parassitarie, al miglioramento delle condizioni di vita e di nutrizione (quanto

meno in alcune zone del mondo, ma purtroppo non in tutte!), sia a cambiamenti culturali che hanno

testimoniato l’emancipazione femminile e sessuale a cui si è accompagnata anche una modalità di

unione non sempre finalizzata alla procreazione. A ciò si deve aggiungere il controllo delle nascite e

il cambiamento degli stili di vita.

Tale fenomeno si è evidenziato in particolar modo a partire dalla fine del XX secolo e,

ancora di più nel XXI, implicando una vasta serie di conseguenze che si espandono a macchia

d’olio a tutti i campi della società, e che provocano cambiamenti radicali nella struttura economica,

nella pianificazione sociale, sanitaria, culturale e dei rapporti tra le persone.

Il “problema” degli anziani così come lo si intende oggi, è relativamente recente e risale infatti ai

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