Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Va tenuta presente anche l’idea di qualità totale, una filosofia aziendale basata sull’innovazione.
Questa filosofia è rivolta ad assicurare alla banca il continuo miglioramento manageriale e
operativo e il perdurare nel tempo delle condizioni di eccellenza.
Come è stato affermato precedentemente, la qualità totale è basata sull’innovazione tecnologica.
Le nuove tecnologie interessano soprattutto il self -service bancario.
IL SELF - SERVICE BANCARIO
La fase iniziale del processo di informatizzazione è rappresentata dal
self-service bancario, con l’automazione aperta al pubblico
attraverso:
- L’apertura di sportelli automatici messi a disposizione del cliente
anche fuori dai locali della banca; ttaglio per
- L’installazione di terminali nei punti vendita al de
consentire il pagamento elettronico degli acquisti.
L’automazione aperta al pubblico si è realizzata tramite l’installazione di sportelli automatici atm
che permettono alla banca di fornire numerosi servizi bancari e non; in quanto con l’attuazione d i
questi sportelli è possibile: pagar e bollette e canone tv, eseguire bonifici, acquistare biglietti per
spettacoli, pagare le tasse ecc. i atm sono:
Gli obiettivi che le banche mirano con l’attivazione degl
- Estendere i tempi di accesso ai servizi fondamentali;
rno dei locali bancari: l’uso delle attrezzature self-service
- Diminuire il flusso della clientela all’inte
favorisce la riduzione delle file d’attesa;
i costi, riguardanti soprattutto i costi del personale e i costi
- Contenere la crescita de
d’ampliamento dei locali;
- Ridurre i problemi del personale bancario;
L’uso di questi sportelli, richiede però u
n rapporto banca-cliente, infatti l’utente deve:
- Essere titolare di un conto corrente;
- Chiedere di essere abilitato all’utilizzo del servizio;
Ottenere il badge(tessera plastificata) e l’assegnazione di un numero di codice segreto.
- 3
LA SOCIETA’ DI MASSA
“Per società di massa si intende quella società nella quale la maggioranza della popolazione
la vita
partecipa attivamente alla produzione, alla distribuzione e al consumo dei beni, nonché al
politica e culturale attraverso l’uso dei mezzi di comunicazione”.
Alla fine dell’800, col diffondersi dell’industrializzazione nei paesi economicamente avanzati
dell’Europa occidentale e del Nord America, nasce la società di massa.
I NUOVI CETI SOCIALI
La società di massa tendeva ad uniformare i comportamenti e i modelli culturali, ma rendeva
anche più complessa la stratificazione sociale.
Nella classe operaia si accentuava la distinzione tra manodopera generica e i lavoratori
qualificati. La crescita dei lavoratori autonomi fu dovuta alla moltiplicazione degli esercizi
commerciali e all’emergere di nuove attività (fotografo, meccanico, dattilografo).
lici si allargava di pari passo con l’aumento delle competenze
La categoria dei dipendenti pubb he
dello Stato. Cresceva la massa degli addetti al settore privato (tecnici, impiegati, commessi) c
svolgevano mansioni non manuali: verranno chiamati colletti bianchi (per distinguerli dai colletti
blu delle tute degli operai).
Nella scala dei redditi i ceti medi occupavano una posizione distante da quella dell’alta borghesia
e vicina a quella degli strati privilegiati della classe operaia. La distinzione tra piccola borghesia e
proletariato era però molto netta. Agli ideali tipici della tradizione operaia (solidarietà, spirito di
classe, internazionalismo) i ceti medi contrapponevano i valori storici della borghesia
(individualismo, rispettabilità, proprietà privata, risparmio, senso della gerarchia, patriottismo).
ISTRUZIONE E FORMAZIONE
Un ruolo importan
te nella nuova società fu svolto dalla scuola. Si cercò di attuare il p
rincipio
secondo cui l’istruzione non era un ben e riservato solo a un’elite, ma era un’opportunità da cui
nessuno doveva essere escluso. L’idea di una scuola aperta a tutti provocava la resistenza di
coloro che erano legati a una visione tradizionale della società ed era motivo di interesse per le
classi dirigenti: la scolarizzazione diffusa rappresentava uno strumento di promozione sociale, u
n
mezzo per educare il popolo e per ridurre la criminalità.
Dagli anni ’70, tutti i governi d’Europa si impegnarono per rendere l’istruzione gratuita e
obbligatoria; Il processo del sistema scolastico, fu più rapido in quegli stati, come la Francia e la
Germania, in cui esisteva già una scolarizzazione diffusa e fu invece più lento nei paesi
mediterranei e orientali, dove le condizioni economiche e sociali erano sfavorevoli.
Le conseguenze:
• aumento della frequenza scolastica;
• diminuzione del tasso di analfabetismo;
• diffusione della stampa quotidiana e periodica: si moltiplicarono le pubblicazioni e aumentò il
numero dei lettori. Nacquero i quotidiani popolari e aumentò l’opinione pubblica. 4
GLI ESERCITI DI MASSA
Un contributo allo sviluppo della società di massa venne dalle riforma militari realizzate in tutta
Europa (tranne in Gran Bretagna). Queste riforme si basavano sul principio del servizio militare
obbligatorio per la popolazione maschile, cioè la trasformazione degli eserciti a lunga ferma
(composti da professionisti), in eserciti a ferm a breve (formati da cittadini in armi).
Due ostacoli si opponevano all’attuazione di tale principio:
1. economico: le risorse finanziarie degli Stati non bastavano a mantenere, armare ed
addestrare per almeno 3 anni tutti gli uomini giudicati abili. Per questo si decisero criteri di scelta,
basati sul privilegio economico (la possibilità di comprare l’esonero versando una tassa o
pagando un sostituto);
2. politico: si pose il problema di quanto tempo si sarebbe potuto negare il diritto di voto a coloro
c he mettevano a repentaglio la vita per lo Stato; e ci si chiese se fosse saggio addestrare all’uso
della forza, masse potenzialmente rivoluzionarie.
I ceti borghesi fecero ricorso all’esonero per non sottostare alla dura condizione del soldato e
quindi la truppa era di estrazione popolare.
Fattori che spingevano per la trasformazione degli eserciti:
• politico-militare: senza la disponibilità di grandi masse non era possibile avere un esercito
efficiente;
• la tecnologia consentiva di produrre armi in serie in modo da coprire le esigenze di gra ndi
eserciti;
• lo sviluppo delle ferrovie permetteva spostamenti veloci.
SUFFRAGIO UNIVERSALE, PARTITI DI MASSA, SINDACATO
Tra 800 e 900 in Europa si manifestò la tendenza verso una più larga partecipazione alla vi
ta
politica.
Il segno evidente di questa tendenza fu l’estensione del diritto di voto. Nel 1890 il suffragio
universale maschile era praticato solo in Francia, Germania e Svizzera. Nei 25 anni successivi
furono approvate leggi che a llargavano il corpo elettorale fino a comprendere la maggioranza dei
c ittadini maschi maggiorenni, indipendentemente dal reddito. In Italia si ebbe nel 1912.
L’allargamento del diritto di voto alle masse determinò un nuovo modello di partito di massa: fu
proposto dai socialisti, era basato sull’inquadramento di larghi strati della popolazione attraverso
una struttura articolata in organizzazioni locali (sezioni, federazioni) e facente capo a un unico
centro dirigente. Un altro canale di socializzazione delle masse fu costituito dalla crescita delle
organizzazioni sindacali in tutti i paesi europei. Esse riuscirono a far valere il proprio diri tto
all’esistenza contro le resistenze degli imprenditori.
I sindacati si federarono sull’esempio delle Trade Unions inglesi. I più importanti furono la
Commissione centrale dei sindacati liberi tedeschi e la Confederazione generale del lavoro ( Cgl)
costituita in Italia nel 1906.
LA QUESTIONE FEMMINILE
Il problema dell’inferiorità economica, politica e giuridica delle donne fece emergere la “qu
estione
femminile”.
I primi movimenti di emancipazione femminile nacquero alla fine del 700 in Francia e in
Inghilterra, ma avevano av
uto scarso risultato. Nell’800 le donne erano ancora escluse
d all’elettorato attivo e passivo e, in alcuni paesi, anche dalla possibilità di accedere alle
università. Quando lavoravano ricevevano un trattamento economico inferiore a quello degli
uomini. Per le donne il lavoro extradomestico non era una scelta di emancipazione ma una
necessità; i maggiori contatti con il mondo esterno, la partecipazione alle agitazioni sociali
portarono le donne lavoratrici a una maggiore coscienza dei loro diritti.
In Gran Bretagna il movimento femminile si impose all’attenzione pubblica e concentrò la sua
attività nell’agitazione per il diritto al suffragio (da qui il nome di suffragette) ricor
rendo a
dimostrazioni di piazza e scioperi della fame.
La lotta delle suffragette trovò pochi appoggi nel movimento operaio; i movimenti femminili furono
lasciati soli a combattere. 5
RIFORME E LEGISLAZIONE SOCIALE
L’estensione del suffragio non comportò cambiamenti nelle classi dirigenti, queste però dovettero
venire incontro alle esigenze delle classi subalterne.
Tra l’800 e il 900 furono introdotte nei maggiori Stati europei, forme di legislazione sociale, furono
istituiti sistemi di assicurazione contro gli infortuni, di previdenza per la vecchiaia e sussidi per i
d isoccupati e si stabilirono controlli sulla sicurezza e sull’igiene nelle fabbriche.
Si cercò inoltre di impedire il lavoro dei ragazzi in età scolare e furono introdotte limitazioni agli
orari giornalieri degli operai oltre al diritto del riposo settimanale. All’azione dei governi si affiancò
quella delle amministrazioni locali e furono estesi ai comuni i servizi pubblici (gas, acqua,
trasporti).
Per sopperire all’aumento delle spese si ricorse a nuove imposizioni fiscali. La tendenza
sostenuta dalle forze politiche fu quella di aumentare il peso delle imposte dirette (cioè sul reddito
o sul patrimonio di persone e società) a scapito di quelle indirette (cioè quelle che colpiscono i
consumi e le attività economiche e che gravano sui ceti popolari), e di introdurre il principio della
progressività (aumento delle aliquote fiscali in relazione all’aumento del reddito).
IL DIRITTO AL TEMPO LIBERO
Il tempo libero e quindi lo svago, divennero una componente fondamentale del nuovo sistema di
consumi. Nelle città di fine Ott ocento le tradizioni cambiarono. Le feste rituali vennero sostituite
dagli spettacoli teatrali e poi cinematografici, dalle gite in bicicletta o in automobile, dal turism
o e
soprattutto dagli sport all'aria aperta, dove la competizione si univa alla cura del f
isico e
all'esaltazione patriottica e poi nazionalistica. La Gran Bretagna, primo paese industriale, fu anche
il primo a sperimentare i divertimenti di massa, dal rugby al calcio. La nazionale del Regno Un
ito fu
costituita durante gli anni settanta. Alla passione tutta inglese per il calcio, Francia e Italia opposero
quella per il ciclismo. Il Tour de France è del 1903, il Giro d'Italia del 1909. Anche l'automobile fu al
centro di nuove attività sportive motoristiche, ma un'idea precisa della funzione dello sport ne
i
paesi moderni è offerta dalla reinvenzione delle Olimpiadi, nel 1896, a opera di Pierre de
Coubertin. Lo spirito dell'iniziativa era chiaro: dirottare il confronto e la competizione fra i paesi s
ul
terreno simbolico dello sport.
Lo spettacolo divenne show business. Il business riguardava essenzialmente la capacità di
occupare una dimensione del tutto nuova della vita, vale a dire il "tempo libero".
Nelle società preindustriali non esisteva il tempo libero, perché per la quasi totalità della
p
opolazione il lavoro occupava l'intero spazio dell'esistenza, tutto il tempo era di fatto libero.
L
a definizione di tempo libero presuppone invece una netta distinzione sociale tra il tempo dedicato
a l lavoro e un tempo privato, familiare, che ognuno decide di dedicare a una molteplicità di attività.
Il tempo libero trova la sua origine nella città industriale ed è soprattutto il risultato del lungo
c onflitto tra capitale e lavoro per l'accorciamento della giornata lavorativa. In questo quadro si