Tesi d’ esame
“Scacchi
nella
Cortina di ferro”
Candidato: Gargiulo Giacomo
A.S. 2011\2012 Classe 5 A\P
“Introduzione”
La tesi d’ esame intitolata “Scacchi nella cortina di ferro”, intende focalizzare il gioco degli scacchi, le stategie derivate sul piano tecnico e pratico e l’entrata per la prima volta della U.R.S.S. nei giochi olimpici mondiali del 1952 a Helsinki conquistando sul medagliere generale il secondo posto dopo l’America con 22 ori 30 argenti e 19 bronzi, mi soffermerò in particolar modo su Bobby Fischer e Gerry Kasparov, dalle quali è sembrato dipendere il destino del mondo, oltre che sul piano bellico adoperando la politica del terrore.
Infatti anche gli scacchi vanno in guerra, trovandosi nelle maglie soffocanti della propaganda, e in caso di sconfitta sono guai seri, succede in tutti gli sport, ma negli scacchi in questo caso è una cosa più grave, infatti l’ onta di una sconfitta è ancora più grave, perché la supremazia sovietica è indiscussa, clamoroso e totale.
Negli scacchi esistono un crescendo esponenziale di combinazioni che vanno da 400 dopo la seconda mossa, che diventano poi 11.000 dopo la terza 300.000 dopo la quarta, tutte varianti che si devono prevedere, in caso contrario si perde, come in matematica anche in ogni partita di scacchi esiste un punto di equlibrio derivato da una ricerca operativa delle varie combinazioni possibili.
Inoltre Bobby Fischer diede una svolta professionale agli scacchi, ma dopo la vittoria il suo personaggio alternava dalla corda seria e civile a quella pazza, derivata dalla sindrome della vittoria, nello stesso modo si comportano i personaggi di Pirandello.
A Montenegro il 1 Settembre 1992 Bobby Fischer concesse una rivincita a Spassky, violando l’ embargo varato dagli Stati Uniti contro la Jugoslavia e il regime di Milosevic. Il 13 Luglio 2004 in Giappone, Fischer tentando di attraversare la frontiera con un passaporto scaduto, fu arrestato, e gli Stati Uniti, ne chiesero subito l’ estradizione. Alla fine scelse l’ Islanda tra i paesi che gli avevano offerto asilo, tappa fondamentale di una lunghissima serie che lo portarono a vincere tutto inclusa la guerra fredda, ma tranne la partita contro se stesso.
Storia: “Guerra fredda”
Site: Reykjavík
Evento Date: 11.07.1972
N° FLAGS FIDE NAME 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12
01 2660 GM Boris Vasilievich Spassky
1 1f 0 ½ 0 0 ½ 0 ½ 0 1 ½
02 2785 GM Robert James Fischer
0 0f 1 ½ 1 1 ½ 1 ½ 1 0 ½
N° FLAGS FIDE NAME 13 14 15 16 17 18 19 20 21 TOTAL
01 2660 GM Boris Vasilievich Spassky
0 ½ ½ ½ ½ ½ ½ ½ 0 8.5/21
02 2785 GM Robert James Fischer
1 ½ ½ ½ ½ ½ ½ ½ 1 12.5/21
1.1 La nascita dell’ O.N.U.
Nel 1945 nacque l’ Organizzazione delle Nazioni Unite, che aveva
il compito di risolvere pacificamente i futuri contrasti tra gli stati che ne facevano parte. Questo compito era affidato al Consiglio di sicurezza,
inizialmente composto da 11 membri, le cinque potenze che avevano vinto la guerra (Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, URSS e Cina) erano membri permanenti del Consiglio e solo queste godono del diritto di veto su ogni decisione. Le nuove relazioni economiche mondiali furono regolate
nel 1994 con gli accordi di Bretton Woods, in seguito ai quali, nel 1945, vennero istituiti la Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo (BIRS) e il Fondo monetario internazionale (FMI), con il compito di soccorrere i paesi che si fossero trovati in difficoltà finanziarie. L’ Unione Sovietica, invece, che aveva partecipato alla conferenza di Bretton Woods, ma non aveva approvato gli accordi che ne erano derivati, guardava con differenza alla BIRS e al FMI, perché temeva che sul mercato mondiale si potessero creare per i paesi socialisti, rapporti di subordinazione economica tali da potare ad una subordinazione politica.
Accordi di Bretton Woods
1.2 La fine dell’ alleanza antifascista
La guerra aveva diviso l’ Europa in due campi. L’ alleanza antifascista era finita e la divisione assunse rapidamente il carattere di una contrapposizione frontale. Nell’ estate del 1945 l’ Armata rossa era superiore per le forze, ma gli anglo-americani bilanciavano tale superiorità con l’ aviazione e, soprattutto, con il possesso della bomba atomica. Nessuna delle due parti aveva la possibilità di rompere l’ equilibrio militare, perciò la linea di demarcazione che aveva diviso l’ esercito sovietico dalle truppe al momento dell’ armistizio con la Germania diventò la linea di separazione tra il campo occidentale e quello dell’ est comunista. Dal 1945 al 1948 i comunisti conquistarono il potere in tutti i paesi occupati dall’ esercito sovietico.
1.3 L’ inizio della guerra fredda
Nell’ Europa orientale i comunisti s’ impadronirono dei governi anche dove erano in netta minoranza, come nel caso dell’ Ungheria e della Bulgaria. Il 5 marzo del 1946, in un discorso a Fulton, Churchill affermò che sull’ Europa orientale era scesa una <<cortina di ferro>>, cioè: sipario di ferro che ha la funzione di separare il palcoscenico dalla platea. Stalin, dopo appena nove giorni, in un’ intervista <<Pravda>>, replicò con estrema durezza, accusando gli anglo-americani di adottare una politica paragonabile a quella di Hitler. Era il riconoscimento dell’ esistenza di una situazione di gravissime tensioni, che fu definita <<guerra fredda>>.
Nel marzo del 1947 il presidente degli Stati Uniti Truman enunciò la dottrina che prese il suo nome: gli Stati Uniti dovevano impegnarsi a fondo nella lotta per la libertà dei popoli europei che non facevano parte del blocco sovietico.
Ma la <<dottrina Truman>> non arrestò il
processo di sovietizzazione dell’ Europa orientale.
Infatti la Polonia, l’ Ungheria, la Cecoslovacchia,
la Jugoslavia, la Romania, la Bulgaria e l’ Albania
rientrarono nella sfera d’ influenza dell’ Unione Sovietica.
- Il piano Marshall
Gli Stati Uniti, in risposta, organizzarono nel 1947 un vasto programma di aiuti economici all’ Europa, chiamato <<Piano Marshall>> prendendo il nome dal segretario di stato George Marshall.
Gli aiuti del piano furono offerti anche alla
Unione Sovietica e agli altri paesi dell’ est, il
governo sovietico rifiutò perché Stalin, non
riteneva possibile una collaborazione tra il mon-
do capitalistico e il campo sococialista e temeva
George Marshall la penetrazione economica americana.
L’ URSS rispose con il Cominform (Ufficio di
informazione dei partiti comunisti), che avrebbe
dovuto riprendere l’ azione Comintern cioè (la
internazionale comunista, sciolta nel Maggio del
1943, e con il Comecon, un’ organizzazione che
avrebbe dovuto promuovere lo sviluppo coordinato
delle economie del campo socialista. Nel giugno del
Assemblea Cominform 1948 il Cominform pronunciò una durissima condanna
contro la Jugoslavia: Tito, infatti mostrava di
voler adottare una linea di politica estera indi-
pendente da quella dell’ Unione Sovietica e
Stalin temeva che il suo esempio potesse essere
seguito negli altri paesi dell’ est. Mentre proce-
deva a reprimere in questi paesi non solo i
nazionalismi, ma anche qualsiasi tendenza a una
politica nazionale autonoma che emergesse negli
stessi governi comunisti, Stalin esortava i partiti
comunisti occidentali a prendere nelle loro mani
la bandiera dell’ indipendenza nazionale. Egli
tentava così di ostacolare i processi di integrazione avviati
dall’ iniziativa diGeorge Marshall, ma il suo invito era troppo
manifestamente in contraddizione con la politica attuata nel
campo socialista per poter essere efficace. La risposta economica dell’ Unione Sovietica al piano Marshall venne soltanto nel 1949 con il Comecon, nome che fu dato in Occidente a un’ organizzazione che si prefiggeva lo scopo di promuovere la pianificazione e lo sviluppo coordinato delle singole economie del campo socialista.
1.4 La NATO e il Patto di Varsavia
Il luogo di maggiore attrito tra i due blocchi era la Germania. Nel 1948 gli occidentali unificarono economicamente le tre zone di occupazione e Stalin ordinò l’ assedio di Berlino (blocco di Berlino). Si delineò il pericolo di una guerra, ma gli Americani organizzarono un ponte aereo per rifornire la città e dopo quasi un anno il blocco fu tolto. Nel 1949 furono fondate la Repubblica Federale Tedesca a ovest e la Repubblica Democratica Tedesca a est. Nello stesso anno fu firmato un accordo fra la maggior parte delle nazioni europee, gli Stati Uniti e il Canada, che fu chiamato Patto Atlantico. Gli accordi erano rivolti formalmente contro un’ eventuale rinascita del pericolo tedesco, ma in realtà erano diretti contro L’ Unione Sovietica.
Questo patto si trasformò subito dopo in un
impiego militare da parte delle nazioni che
vi aderirono e prese il nome di North
Atlantic Treaty Organization (N.A.T.O.),
La risposta sovietica fu, nel 1955, il Patto
di Varsavia, stipulato con Ungheria,
Romania, Albania, e la Repubblica
Democratica Tedesca.
Assemblea della NATO
1.5 L’ equilibrio del terrore
Uno scontro diretto tra gli U.S.A. e l’ U.R.S.S. fu evitato perché si creò il cosiddetto <<equilibrio del terrore>>.
L’ Unione Sovietica aveva una netta
preponderanza militare sul conti-
nente europeo, ma non poteva
servirsene, perché, se avesse
attaccato qualche paese occidentale,
avrebbe provocato una rappresaglia
con armi atomiche. A loro volta gli
Stati Uniti non potevano impiegare la
bomba atomica per attaccare l’ U.R.S.S. ,
perché, se lo avessero fatto, avrebbero
suscitato la reazione sovietica contro i loro alleati europei. Nel 1949 gli scienziati sovietici sperimentarono la bomba atomica.
Tre anni più tardi gli U.S.A. si riportarono nuovamente in vantaggio costruendo la bomba all’ idrogeno. Questa volta la rincorsa dei sovietici fu più breve: nel 1953 anch’ essi possedevano la terribile arma. Ciascuno dei due blocchi poteva distruggere l’ altro o arrecargli danni gravissimi. Fu questo a impedire una nuova guerra.
1.6 Scacchi nella cortina di ferro: Fischer contro Spassky
L’entrata per la prima volta dell’U.R.S.S. nei giochi olimpici mondiali del 1952 a Helsinki conquistando sul medagliere generale il secondo posto dopo l’America con 22 ori 30 argenti e 19 bronzi, inizia così la guerra fredda nello sport. una guerra avvincente ma spietata il cui vincere con buona pace del barone De Coubertin, era più importante del partecipare, perché a ogni vittoria nello sport si affiancava la vittoria politica del sistema socialista rispetto al sistema capitalista.
Con la costruzione di un dipartimento dello sport che
decideva tutto dalle partecipazioni alle competizioni
internazionali fino ai sistemi di allenamento. Anche gli
scacchi vanno in guerra, che si trovarono nelle maglie
soffocanti della propaganda, e in caso di sconfitta sono guai
seri, succede in tutti gli sport, ma negli scacchi è una cosa
più grave, l’ onta di una sconfitta è ancora più grave,
perché la supremazia sovietica è indiscussa,
clamoroso e totale tutti i sovietici sono i campioni che
si succedono per quarant’ anni nel dopo guerra,
tutti tranne uno, un giovane americano che battendo
Taimanov nel 1971 provoca uno scossone nella gerarchia
consolidate degli scacchi , diventando così il paladino dello
occidente sportivo nella guerra fredda degli scacchi a
Reykjavík. Fischer battendo Petrosian diede avvio al mach
del secolo da cui sembrava dipendere le sorti del mondo,
infatti non era solo una sfida scacchistica, ma anche una
sfida politica, tanto da divenire per il campo comunista un
affare di stato, tanto da chiedere un rapporto completo
su Fischer e sul modo migliore per affrontarlo,
evidenziandone i punti deboli e i problemi psicologici, con
una mobilizzazione generale e le più alte sfere dello Stato
e del partito vennero coinvolte per favorire il loro giocatore.
Simboli delle Olimpiadi Ma alla fine vince Fischer perdendo 3 partite, vincendono 7
degli scacchi. In alto e pareggiandone 11, su 21 interminabili partite, un vero
quello del 1952 e trionfo, un trionfo a stelle e strisce vincendo non solo
in basso del 1971. il mondiale di scacchi, ma anche contro tutto un sistema
politico e sportivo, cioè contro l’ Unione Sovietica.
Dopo la vittoria Fischer, si barricò in casa, è uno che ha le proprie idee, ma ciò gli recò il rifiuto della società, come il suo rifiuto a ogni compromesso e questo lo portò
fuori dai circuiti scacchistici ufficiali. Ma compare d’ improvviso 20 anni dopo sfidando tutto e tutti a Montenegro in Jugoslavia, concedendo la rivincita a Spassky
e sfidando anche l’ embargo varato dal governo degli Stati Uniti contro il governo di
Milosevic, sparisce di nuovo, ma per fuggire all’ embargo. Nel 2004 tentando di lasciare con un passaporto scaduto il Giappone, è arrestato e subito gli Stati Uniti ne chiesero l’ estradizione. Molte nazioni gli offrirono asilo, scelse l’ Islanda.
- Gerry Kasparov contro Deep Blue
- I Giocatori:
Deep Blue - La forza di Deep Blue deriva principalmente dalla sua straordinaria potenza di calcolo. Infatti è costituito da un computer a parallelismo massiccio con 30 nodi basato su una serie di Server prodotti da IBM con processori RISC, supportato da 480 processori specifici VLSI progettati per il gioco degli scacchi. L'algoritmo per il gioco degli scacchi è scritto in C e gira sotto un sistema operativo AIX. L'algoritmo è capace di calcolare 200 milioni di posizioni al secondo. Le sue funzioni di valutazione erano inizialmente scritte in forma generale, con molti parametri da definire (per es.: quanto è importante una posizione sicura per il re in confronto a un vantaggio di spazio nel centro della scacchiera?, ecc.). I valori ottimali per questi parametri furono poi determinati dal sistema stesso, analizzando migliaia di partite di campioni. Prima del secondo incontro, la conoscenza degli scacchi del programma era stata finemente migliorata dal gran maestro Joel Benjamin. La lista delle aperture fu fornita dai campioni Miguel Illescas, John Fedorovich e Nick De Firmian.
Garry Kasparov – Nato a Baku 1963. All'età di 13 anni Kasparov è campione giovanile sovietico e nel 1980, a 17 anni, vince a Dortmund il Campionato del mondo juniores di scacchi. Nel 1982, dopo aver vinto il Torneo Internazionale di Mosca, sbaraglia al Torneo dei Candidati tutti gli avversari, arrivando a sfidare Karpov, il campione in carica. Il 9 novembre 1985, all'età di 22 anni divenne il più giovane Campione del Mondo della storia battendo Karpov. Nel 1996 disputò un match in sei partite contro Deep Blue, vinto col punteggio di 4 a 2. Nel 1997 incontrò nuovamente Deep Blue, per il match di rivincita. Difese, con successo, il titolo di Campione del Mondo per diverse volte, fino alla sconfitta nel 2000 contro Kramnik. Il 10 marzo 2005, Kasparov annunciò il ritiro dalle competizioni professionistiche dopo aver vinto per la nona volta il prestigioso torneo di Linares, in Spagna.
Italiano: Luigi Pirandello e la maschera di Bobby Fischer
Decadentismo:
La parola “Decadentismo” fu usata in Francia con significato dispregiativo contro la “setta” dei poeti maledetti, che con la novità della loro arte e la loro vita disordinata e irregolare apparivano all’ esterno come dissoluti e corrotti. Di quest’ appellativo i poeti ne costruirono un vessillo di battaglia che sfociò nella rivista:
“Le Dècadent”, uscita nell’ Aprile del 1886.
Oggi con l’ espressione “corrente del decadentismo” si vuole
indicare sul piano storico-culturale la corrente di pensiero sorta
dalla crisi del Positivismo e della sua natura scientifica.
In Italia la corrente del decadentismo ha definito tutta la
letteratura del primo ‘900 caratterizzata dall’ intuizione
di un’angoscia esistenziale che si può trasformare in
pessimismo cosmico.
- Genesi filosofica
Verso la fine dell’ 800, matematici, scienziati e filosofi misero in evidenza i limiti del Positivismo e della scienza stessa, alla quale si riconobbe il carattere pratico di spiegare e classificare i fenomeni naturali negando però, ogni carattere assoluto e definitivo alle sue conoscenze. Questi limiti saranno resi ancora più evidenti e rafforzati maggiormente dalla teoria della relatività di Einstein e dalla fisica quantistica, in contrasto con la fisica classica di Newton e Galilei, fondata sull’ ordine
meccanico dei fenomeni naturali. Infine grazie alla psicoanalisi, fondata da Sigmund Freud, secondo la quale alcune nostre azioni non derivano da scelte razionali e autonome, ma da impulsi interni al subconscio che noi ignoriamo, perché essi sfuggono al controllo razionale della nostra coscienza, dando così una base “scientifica” alla visone della vita.
- La crisi dei valori tradizionali
La sfiducia nella regione, determinò nel campo morale, la crisi dei valori tradizionali, generando una generale insicurezza, scetticismo e angoscia esistenziale, che non potevano essere più levigati e leniti dalla fede in un’ entità superiore.
- Genesi storica
Con la crisi del Positivismo e la sfiducia nella ragione, avvennero feroci conflitti interni e internazionali, facendo subentrare una visione pessimistica della vita, accompagnando dalla vaga ombra di un’apocalisse sempre più eminente.
La critica marxista, mise in risalto l’ atteggiamento dell’ intellettuale prima e dopo della rivoluzione liberale dell’ 800, infatti, compiuta la rivoluzione, l’ intellettuale si sente in disagio nella nuova società concentrata a raggiungere il benessere economico, ed inoltre, quando in seguito si sentirà “sfruttato” e “manipolato” dai mass-media e assumerà l’ atteggiamento del ribelle o del dissidente.
- La poetica
La poetica del Decadentismo, può definirsi strettamente connessa con la visione della vita intesa come mistero cosmico; la poesia , infatti, è concepita come strumento di conoscenza del mistero che ci avvolge dando il titolo al poeta di “veggente” e “vate”, cioè esploratore del mistero dell’ assoluto facendo della poesia un monologo soggetto a più interpretazioni, rifiutando le forme metriche chiuse a pro di uno stilo libero, fatto di cadenze e pause sapienti, dove le parole non sono più ricercate per il loro significato logico, ma per la loro musicalità.
Tra le poetiche del Decadentismo vi sono il Simbolismo, il Panismo e l’ Estetismo;
Il Simbolismo nasce in Francia e trae ispirazione da Baudelaire.
affermando che tutte le cose hanno tra loro un legame
misterioso, dove il poeta scopre e rappresenta la
realtà arcana e segreta delle cose istintivamente, cioè
con l’ assoluta estraneità della ragione.
Il Panismo, parola derivata da Pan dio greco dei
boschi, dove il poeta si congiunge con tutto e
soprattutto con la natura e al principio originale della
vita e dell’ universo. L’ Estetismo, ovvero il culto
maniacale della bellezza, considerata come una sorta
di reazione al distacco dal Parnassianesimo.
Charles Baudelaire
- I Temi
Il tema essenziale del Decadentismo è l’ angoscia esistenziale, un angoscia amara, senza consolazione,che può sfociare in una visione pessimistica dell’ universo perché non sorretta da nessuna fede. Ricordiamo inoltre il senso del mistero, che ci avvolge e percepito in particolar modo dai bambini, la noia, capace di spingerci a fare costruire e inventare e l’ analogia tra le cose.
- Luigi Pirandello
Biografia
Luigi Pirandello nacque il 28 giugno 1867 in una villaggio detta il "Caos" nelle vicinanze di Girgenti, dove la sua famiglie si era rifugiata per sfuggire ad una violenta epidemia di colera. Luigi, crebbe fin dai primi anni nel culto dei ideali risorgimentali che, successivamente, cominciarono a mostrare i segni sempre più gravi della loro crisi. Ricevuta l'istruzione elementare in casa, Pirandello frequentò le prime due classi dell' istituto tecnico, ma poi passò al Ginnasio, per amore degli studi umanistici.
Terminato il liceo, si iscrisse contemporaneamente alla Facoltà di legge e a quella di Lettera all'Università di Palermo.
Subito dopo si trasferì a Roma, frequentando la Facoltà di lettere, ma a causa di contrasto con il Preside della Facoltà, si iscrisse all'università di Bomnn, in Germania, dove nel 1891 si laureò in filologia romanza.
Nel 1892 si stabilì a Roma e con sostegno economico del padre, poté dedicarsi completamente alla letteratura. In questi anni stese il romanzo. L'esclusiva e pubblicò la prima raccolta di novelle, Amori senza amore (1894). nello stesso anno sposò Maria Antonietta Portulano, trasferendosi definitivamente a Roma, dove l'anno seguente nacque il primo figlio, Stefano, trasferendosi definitivamente a Roma, dove l'anno seguente nacque il primo figlio, Stefano. Nel 1897, accettò la cattedra di Lingua Italiano presso l'Istituto Superiore di Magistero di Roma, mentre la famiglia cresceva con la nascita della figlia Rosalia e del figlio Fausto. Nel 1903,. un grave dissesto economico, che dissipò tutti i capitali della famiglia, provocò una gravissima crisi nervosa della moglie. Per costei, già in preda a crisi depressivi, tali eventi significarono l'inizio di una continua forma di paranoia che si manifestava nella mania di persecuzione e di gelosia nei riguardi del marito. Luigi, invece, non diede mai adito ai sospetti per la serietà della sua vita privata e pubblica e non cessò mai di votarsi a lei con le cure più affettuose e amorevoli.- Tutto ciò non valse a quietare le fobie della moglie che fu ricoverata in una casa di cura. Le difficoltà economiche, costrinsero lo scrittore a intensificare la collaborazione con i giornali, in particolar modo con il "corriere della sera" dove cominciò a pubblicare novelle e riviste, come la "nuova antologia" e successivamente uscì il romanzo "il fu Mattia Pascal".
Il 1915 fu un anno difficile per il poeta, con entrata in guerra dell'Italia, infatti, il figlio Stefano partì' volontario e venne fatto prigioniero dagli Austriaci in un campo di concentramento. Tale episodio contribuì ad affliggere maggiormente lo scrittore, che attraverso l'amara esperienza del dolore, andava consolidando la propria triste concezione del mondo. Nel 1924, chiese l'iscrizione al Partito Fascista e l'anno seguente assunse la direzione artistica del "Teatro d'arte" di Roma.
Nel 1929 Pirandello fu chiamato a far parte della Reale Accademia D'Italia e nel il 1930 fu invitato ad Hollywood per le riprese del film "Come tu mi vuoi".
Nel 1934 gli fu riconosciuto il premio nobel per la letteratura, ma questo non riuscì al colmare il vuoto affettivo che ormai si era prodotto nella sua famiglia. Pirandello morì il 10 Dicembre 1936 nella sua casa romana., la sua notorietà mondiale, indusse Mussolini a decretargli i funerali di Stato, ma restò deluso perché lo scrittore prima di morire aveva espresso il desiderio di essere portato al cimitero col carro dei poveri. Luigi Pirandello se ne andò così, senza onori e discorsi ufficiali,. avvolto, nudo, in un lenzuolo, in attuazione delle sue ultime volontà, come il più crucciato, il più "nudo", il più polemico degli infiniti personaggi che popolano il mondo della sua arte. Le ceneri riposano al "caos" presso il pino a lui più caro.
- Il pensiero
Il pensiero di Pirandello si fonda sul rapporto dialettico tra Vita e Forma. La vita, pur essendo perpetuamente mobile e fluida, per un destino burlone, tende a calarsi in una forma, in cui resta prigioniera e dalla quale cerca di uscire per assumere nuove forme, senza mai trovare pace. Dal rapporto dialettico tra Vita e Forma deriva il relativismo psicologico, che si svolge in due sensi: in senso orizzontale, e riguarda il rapporto dell'individuo con gli altri, e in senso verticale, che riguarda il rapporto dell'individuo con se stesso e con il suo subconscio.
- Il relativismo psicologico orizzontale
Secondo Pirandello, gli uomini sono come tanti pupi, nelle mani di un burattinaio invisibile e capriccioso: il caso. Inscritti in un determinato contesto, la società ci assegna una parte nell'enorme pupazzata che è la vita; ci fissiamo quindi in una forma, obbligandoci di conseguenza a muoverci secondo schemi ben definiti (il medico, l'avvocato, il maestro, ecc ), Senza avere mai il coraggio di rifiutarlo, anche quando contrastano con la nostra natura. Sotto l’ apparenza della “Forma”, in cui noi stessi ci siamo fissati, ii nostro spirito freme per la sua continua mutabilità. perché avverte il brulichio di una vita diversa. Ma per evitare di urtare contro i pregiudizi della realtà, ci freniamo, perché quella nostra forma ( o maschera fissa ) è l'unico punto fermo, al quale ci aggrappiamo disperatamente per non essere travolti dalla tempesta. Altre volte, però, capita che l'animo "istintivo" che è in noi, esploda violentemente, come in un vulcano che per tanti inverni si sia lasciato coprire dalla neve,ma ad un tratto rigetta quel gelido mantello e scopre al sole le viscere infuocate. Allora la maschera si spezza e siamo come un violino fuori di chiave, come un attore che recita una parte nel copione non gli è stata assegnata. Secondo Pirandello, anche in questo caso, non c'è motivo di rallegrarsi: una volta usciti dalla vecchia "forma" rimaniamo prigionieri in un'altra "forma" diversa dalla prima, ma ugualmente soffocante.
- “Il Fu Mattia Pascal ”
Questo contrasto tra maschera e volto costituisce il motivo del romanzo: Il fu Mattia Pascal. Infatti Pascal è un impiegato presso la biblioteca comunale a Miragno.
Un giorno, dopo aver litigato con la moglie e con la suocera, si dirige a Marsiglia con l'intenzione di imbarcarsi per l' America. In una sosta a Montecarlo vince una grossa somma alla roulette. Mentre è di ritorno verso casa, legge sul giornale che a Tiragno è stato rinvenuto un cadavere, identificato dalla moglie e dalla suocera come Mattia Pascal. Egli Preso dall'ebbrezza di sbarazzarsi dall'odiosa "forma" in cui era rimasto prigioniero, decide di intraprendere una nuova vita, con nome inventato di Adriano Meis. Ben presto, però, si accorge dell'impossibilità di vivere senza una "forma" riconosciuta attraverso lo stato civile e decide di riappropriarsi della sua forma primitiva. Ma tornato a casa, scopre che sua moglie si è risposata, preferisce perciò vivere in solitudine, recandosi al cimitero per visitare a sua tomba, e se qualcuno gli chiede chi sia, egli risponde: "Io sono il fu Mattia Pascal"
- Le possibili reazioni dell’ uomo pirandelliano
Secondo Pirandello, quando l'uomo scopre il contrasto tra la maschera e il volto può avere tre tipi di reazione: la reazione passiva, è quella dei più deboli che si lascano andare alla trappola della maschera, questa reazione è riscontrabile in Mattia Pascal, nell'ultima parte del romanzo; la reazione ironico- umoristica, è propria di chi non riesce a rassegnarsi alla maschera assumendo un atteggiamento ironico, polemico, aggressivo, per la pietà che suscita in chi lo osserva nella sua pena; la reazione drammatica, è propria di chi non riesce a rassegnarsi e a sorridere alla vita, l'individuo si chiede in se stesso, approdando al suicidio o alla pazzia. Questo tipo di reazione è riscontrabile in Uno, nessuno e centomila.
- Il relativismo psicologico verticale
Il disagio dell'individuo non nasce soltanto dall'urto con la società, ma anche dal contino confrontarsi con il tramutare del suo spirito, che gli impedisce di conoscere se stesso: proprio per il suo continuo divenire, egli è nello stesso momento: uno , nessuno e centomila: è " uno " perché è quello che di volte in volta lui crede di essere; è nessuno perché soggetto al suo continuo mutare è incapace di fissarsi in una personalità definita; infine è centomila, perché ciascuno di quelli che lo avvicinano lo vede a suo modo, ed egli assume tante forme quante sono quelle che gli altri gli attribuiscono.
- “Uno, Nessuno e Centomila”
La disgregazione della persona umana, costituisce il motivo di fondo del romanzo. saggio Uno nessuno e centomila. E' la storia di Vitangelo Moscarda, che un giorno, ascoltando le parole della moglie Dida, che gli fa notare che il suo naso perde verso destra, viene preso dallo sconforto. Quello che più colpisce Vitangelo, non è la rivelazione dei difetti,. ma il fatto che per anni, egli non è stato quello che credeva di essere né per la moglie, nè per gli altri. Tutto ciò conduce il protagonista a distruggere le forme e le immagini che gli altri si sono fatti di lui, fino ad arrivare ad alienare tutte le proprie ricchezze in uno ospizio, dove finisce come ospite anche lui. Egli preferisce annullarsi come persona, vivere senza alcuna coscienza di esistere e pur di non venir tormentato dal tarlo roditore del pensiero.
- Differenze tra il “fu Mattia Pascal” e “Uno, Nessuno e Centomila”
Tra "Il fu Mattia Pascal" e " Uno, Nessuno e Centomila" c'è una profonda differenza. Mentre nel primo romanzo il relativismo psicologico si svolge in senso orizzontale, perché incentrato sul rapporto che Mattia ha con la società, nel secondo romanzo, il relativismo psicologico si svolge in senso verticale, è incentrato cioè sul ripiegamento in se stesso di Vitangelo Moscarda, che vede frantumarsi in centomila aspetti la sua personalità, fino ad approdare alla follia e all'autodistruzione.
- La trappola
Pirandello esprime le ragioni della mutabilità dello spirito nella novella: La trappola.
Dal caos originario si staccò un immenso fluido incandescente: poi qualche parte si solidificò e assunse una forma, chi era la trappola che imprigionò una parte dell'energia vitale del fluido. Pirandello afferma che noi tutti, la terra,. gli astri, siamo esseri presi in una trappola, staccati dal fluido e fissati in una forma, attendendo la morte. Ma l'uomo conserva in se l'anima, cioè una scintilla di quel fluido, finché muore. Con la morte fisica il corpo ritorna alla materia, mentre l'anima ritorna a Dio. Inoltre per Pirandello questo " Dio" non è il Dio del Cristianesimo ma l'eterno fluido incandescente.
- Genesi culturale e biografica del pensiero pirandelliano
o LA SICILIANITA'
Si parla di sicilianità, nelle prime opere di Pirandello, perché è evidente un fondo siciliano costituito da pregiudizi e credenze popolari
o La genesi filosofica - scientifica
Nella sua genesi filosofica e scientifica, il pensiero di Pirandello deriva dalla crisi del positivismo che portò ad una conseguente sfiducia nella ragione.
o La genesi politico – sociale
Pirandello descrive la società borghese del suo tempo, corrotta ormai dalle ipocrisie e dagli egoismi, egli constata il malessere, ma finisce per considerarlo una componente della condizione umana. A rendere più complicata la vita, sono gli uomini stessi, che sono, per loro natura, asciali e ribelli. Per domarli, non giova la democrazia, che Pirandello definisce una tirannia mascherata da libertà, ma occorre il potere dello Stato. L'avversione alla democrazia, spiega la simpatia con cui Pirandello guardò al Fascismo, fino a chiederne l'iscrizione al partito, all'indomani del delitto Matteotti. Successivamente, accorgendosi del vuoto spirituale e ideologico del regime, assunse verso di esso un atteggiamento distaccato.
o La genesi biografica
La genesi biografica, va ricercata nella sua condizione alienante di professore e di scrittore costretto a lavorare dopo la distruzione delle solfare paterne e soprattutto nella dolorosa esperienza della pazzia della moglie. Nonostante Pirandello cercasse in tutti i modi di fugare i sospetti della donna, si rese conto che la sua pazzia non era altro che una chiara testimonianza dei capricci della ragione: a lei Pirandello appariva diverso da quello che egli credeva di essere. Tutte queste esperienze negative indussero Pirandello appariva diverso da quello che egli credeva di essere. Tutte queste esperienze negative indussero Pirandello ad avere un a pessimistica visione del mondo.
- La poetica dell’ Umorismo
Nel saggio l'umorismo, Pirandello sostiene che l'umorismo è il " sentimento del contrario" che nasce da due forze, il sentimento e la ragione. Quando la ragione interviene e si ferma in superficie si ha l'avvertimento del contrario, quando queste penetra in profondità, allora si ha il sentimento del contrario.
- “ l berretto a sonagli ”
Questa commedia derivata dalle novelle " La verità" e "Certi obblighi", fu rappresentata in lingua italiana per la prima volta a Roma nel 1923. La signora Beatrice Fiorica, gelosa e insoddisfatta, vuole denunciare al delegato Spano, amico di famiglia, il tradimento del marito, Cavaliere Fiorica, con la giovane moglie del suo scrivano. Ciampa, anziani e a conoscenza dei fatti, che tollera la situazione purché venga salvato il suo "pupo" , cioè la sua rispettabilità e la "faccia". Inutilmente Ciampa cerca di evitare la denuncia tentando di persuadere la signora Beatrice a girare la corda seria quella che fa ragionare ed evita i disastri. Secondo Ciampa portiamo tutti sulla fronte tre corde come l'orologio "la seria, la civile, la pazza. Soprattutto, dovendo vivere in società, ci serve la civile, per cui sta qua in mezzo alla fronte; su la tempia destra, c'è la corda seria, per parlare seriamente, a quattr'occhi; a sinistra la corda pazza... quella che fa perdere la vista degli occhi... ed uno non sa più quello che fa" .
La signora Beatrice non ci vuol sentire ragioni e fa scoppiare lo scandalo, ma tutta la famiglia le va contro: la madre, il fratello, la serva e così alla fine, il delegato cerca di far apparire che non c'è stato alcun rapporto tra il cavaliere e la giovane Nina Ciampa.
Ma è proprio al Ciampa, al marito tradito, che la cosa ora non va più bene: egli è offeso e ferito, tutti sanno ora, dopo tutto quel chiasso, che porta "il berretto a sonagli", il cappello da buffone e da becco e vuole la rivincita. Sarà la signora Beatrice che si è tolta lo sfizio di far girare la corda "pazza! a subire le conseguenza dello scandalo e a salvare il buon nome del Ciampa. Come? facendosi ricoverare per tre mesi in un manicomio... si è comportata da pazza " ha bollato con un marchio d'infamia tre persone: uno, d'adulterio; un'altra, di sgualdrina e me ( Ciampa), di becco... deve dimostrare di essere pazza- pazza davvero da rinchiudere! Bisogna chiuderla! Bisogna chiuderla" E' pazza! E' pazza! La commedia termina con un orribile risata di Ciampa, risata di rabbia, di selvaggio piacere e di disperazione.
Diritto: “Le relazioni internazionali”
Nella comunità internazionale tra gli stati non intercorrono puri rapporti di fatto ma veri rapporti giuridici regolati dal diritto internazionale ( ramo del diritto pubblico ). Sono fonti del diritto internazionale:
- LE CONSUETUDINI
Le consuetudini sono norme di diritto generale che devono rispettare tutti gli stati indistintamente. Vale per esempio il principio: PACTA SUNT SERVANDA ( I patti si devono osservare )oppure il principio REBUS SIT STANTIBUS ( stando cosi le cose ).
- GLI ACCORDI
Gli accordi o in genere i trattati pongono norme di diritto particolari che obbligano esclusivamente gli stati che li hanno conclusi.
Con il termine Trattato viene indicato lo strumento giuridico - diplomatico mediante il quale gli stati dirimono i loro contrasti o coordinano le loro attività. esistono varie tipologie di trattati ( patti multilaterali, convenzioni, protocolli, dichiarazioni ecc.),
i trattati una volta sottoscritti dai governi ( Ministro degli esteri: Giulio Maria Terzi di Sant'Agata ) devono normalmente essere ratificati.
La Ratifica è uno strumento di fondamentale importanza consistente in un attestato emanato dal presidente della repubblica in base al quale si riscontra che il trattato in questione sia in buona e debita forma. ( art.80 Costituzione )
ART. 80 COST. afferma: " le camere autorizzano con legge la rettifica dei trattati internazionali che sono di natura politica o prevedono arbitrati o regolamenti giudiziari o importano variazioni del territorio o oneri alle finanze o modificazioni di leggi."
In questi casi i trattati diventano pertanto leggi ordinarie.
a volte gli accordi quando non hanno per oggetto i contenuti dell'art. 80 non sono soggetti a ratifica e vengono pubblicati direttamente sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Nel caso in cui una norma di diritto internazionale sia stata violata da uno stato gli altri stati interessati possono adire la Corte Internazionale di Giustizia dell'Aia il cui compito è quello di dar rispettare gli obblighi che scaturiscono da accordi internazionali. Essa tuttavia non ha un vero e proprio potere di intervenire in funzione sanzionatoria cosi che spetta a ciascuno stato che sia stato danneggiato dalla violenza la facoltà di reagire mediane forme di autotutela quali:
Le ritorsioni (sospensione di aiuti economici);
Le rappresaglie ( consiste nel tenere lo stesso comportamento dannoso subito,
per esempio, limitazioni all'esportazione );
I conflitti armati (costituiscono la forma più grave);
- L’ Italia nell’ ordinamento internazionale
ART.10 COST. "L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciuto". Ciò significa che dette norme di diritto generale hanno applicazione in Italia senza che debbano essere emanate a tal fine apposite disposizioni.
ART.11 COST. "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. Prevede inoltre l'impiego italiano nel promuovere un ordinamento internazionale che "assicuri la pace e la giustizia tra le nazioni" da un lato consentendo le inevitabili e necessarie limitazioni alla sovranità statale dall'altro promuovendo e favorendo le organizzazioni internazionali che si propongono tale scopo.
L'ONU
L' Organizzazione delle Nazioni Unite, tende ad unire in una grande associazione tutti gli stati del mondo allo scopo di garantire la pace e la sicurezza tra le nazioni. Gli scopi dell'ONU indicati dall' art.1 del suo statuto consistono: Nel mantenere la pace e la sicurezza internazionale nello sviluppare amichevoli relazioni fra le nazioni fondate sul rispetto dell'uguaglianza dei diritti nel raggiungere la cooperazione internazionale nella soluzione di problemi economici sociali culturali e umanitari nel promuovere e incoraggiare il rispetto per i diritti umani e per le fondamentali libertà a favore di tutti senza distinzione alcuna. Gli organi di cui si avvale sono:
Assemblea generale, consiglio di sicurezza, consiglio economico sociale, corte internazionale di giustizia, il segretario dell' ONU è: Ban Ki-Moon.
L' assemblea generale: è composta dai rappresentanti di tutti gli stati membri dell' organizzazione, ogni stato ha diritto a un voto.
Si riunisce una volta l' anno in sessione ordinaria e talvolta in sessione straordinaria. Le deliberazioni vengono prese a maggioranza dei due terzi.
Essa delibera sulle modifiche dello stato, sull' ammissione di nuovi stati, sulla esclusione dei membri che avessero violato i principi fondamentali e su qualsiasi argomento che rientri negli scopi dell' organizzazione medesima, non può emanare norme vincolanti per gli stati membri, ma può dare delle raccomandazioni, approva il bilancio.
Il consiglio di sicurezza: è composto ala momento da 15 membri dei quali 5 permanenti ( Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Cina e Russia ) e 10 eletti ogni 2 anni dall' assemblea generale. Esso è organizzato in modo da poter funzionare con continuità ed ha il compito di adottare provvedimenti idonei a mantenere la pace e la sicurezza internazionale.
Le decisioni del consiglio di sicurezza che sono vincolanti, per gli stati membri dell’ ONU, risultano approvati se riportano il voto favorevole della maggioranza dei componenti compreso quello dei ciascuno dei membri permanenti che ha il cosi detto diritto di veto.
Il consiglio economico e sociale: è composto da 18 membri eletti dall' assemblea generale per un periodo di tre anni.
La corte internazionale di giustizia: è un organo giurisdizionale a cui compete di risolvere le controversie giuridiche sorte fra gli stati che questi le sottopongono è composto da 15 giudici eletti dall' assemblea generale e dal consiglio di sicurezza. Ha sede all' Aia.
il segretario: eletto dall'assemblea generale e dal personale dipendente e nominato dal segretario generale, E organo amministrativo a cui compete di predisporre organizzare e coordinare i lavori e l'assemblea del consiglio di sicurezza e degli altri organi.
L'ONU ha una propria forza militare internazionale, I CASCHI BLU, i cui soldati sono forniti dagli stati membri. Il 17 luglio del 1998 è stata istituita presso l'ONU la corte penale internazionale permanente per giudicare chi abbia commesso crimini di rilevanza internazionale, da non confondere con la corte internazionale di giustizia.
L’ estradizione
Per estradizione s’intende la consegna da parte dello stato richiesto allo Stato richiedente di una persona ricercata o, perche oggetto di una sentenza di condanna definitiva a una pena detentiva o a una misura di sicurezza privata della libertà internazionale ( estradizione esecutiva), o perché oggetto di una ordinanza di custodia cautelare in carcere ( estradizione processuale ).
La materia dell'estradizione è disciplinata nell'ordinamento, della costituzione (art. 10 e 26); dalla legge ordinaria, dalle convenzioni internazionali e dalle norme di diritto internazionale generale laddove esistenti prevalgono sulle norme di legge ordinaria.
Dalla definizione dell' istituto ( estradizione passiva: consegna dall'Italia ad uno stato estero ), ( estradizione attiva: consegna da uno stato estero all'Italia. ).
L’ embargo
Per embargo si intende il blocco degli scambi commerciali deciso da uno o più paesi nei confronti di un paese terzo, solitamente per motivi politici o economici. Si tratta di una misura di coartazione della libertà di decisione degli stati colpiti da tale provvedimento.
Alcuni modi per aggirare un provvedimento di embargo sono le triangolazioni e l'installazione di presidi operativi direttamente nel Paese oggetto dell'embargo.
Tramite le triangolazioni la compravendita è mediata da un Paese terzo che non aderisce ai trattati, e funge da intermediario per gli scambi di merci e dei pagamenti fra il Paese produttore e quello sottoposto a embargo. La mancata adesione ai trattati di embargo non è sanzionata, poiché un Paese neutrale risulta comodo per gli affari delle controparti.
Alcune società aprono "filiali distaccate" nei Paesi sottoposti a embargo e gestiscono gli scambi di materie prime e prodotti finiti mediante il meccanismo delle triangolazione.
Matematica : Ricerca operativa
- Scopi e metodi della ricerca operativa
Il termine "Ricerca operativa", dall'inglese Operations Research, letteralmente "ricerca delle operazioni", fu coniato per esprimere il significato di "determinazione delle attività" da svolgere nel processo di soluzioni dei problemi decisionali che si rendono necessarie nella gestione di risorse limitate su impieghi alternativi. La ricerca operativa nasce infatti come applicazione di modelli matematici a problemi di decisione durante la Seconda Guerra Mondiale per la risoluzione di problemi organizzativi e gestionali in campo bellico. Le applicazioni furono numerose e in particolare legate allo studio delle intercettazioni radar per la protezione dagli attacchi aerei, alle azioni antisommergibili, al dimensionamento dei convogli navali, alla scelta dei bersagli e ai metodi di avvistamento aereo. Dal dopoguerra in poi la ricerca operativa venne impiegata oltre al settore militare a molteplici settori civili, quali il settore portuale (nella pianificazione delle attività e nella gestione dei porti, dei rifornimenti e delle manutenzioni), il settore industriale- agricolo (standardizzazione della produzione, programmazione e organizzazione industriale = , il settore pubblico di trasporto viario e ferroviario, per il quale la ricerca operativa ha fornito modelli di tipo territoriale urbanistico e il settore economico. Ancora oggi non si è trovato un punto di incontro sulla definizione di ricerca operativa; fra le tante propongo quella di R.L.Ackoff e M.Sasieni.
La ricerca operativa può essere considerata:
1. l'applicazione del metodo scientifico
2 da parte dei gruppi interdisciplinari
3. a problemi che implicano il controlli di sistemi organizzati (uomo- macchina) al fine di fornire soluzioni che meglio servano gli scopi dell'organizzazione del suo insieme. I problemi di decisione, sono una parte importante della ricerca operativa poiché ogni persona, sia in quanto individuo, sia come appartenente ad un gruppo, deve continuamente operare scelte fra situazioni certe o incerte.
Il procedimento di analisi e di risoluzione di un problema può essere suddivisi in varie fasi:
-La prima fase della ricerca operativa consiste nell' esame della situazione reale e nella raccolta delle informazioni.
-La seconda fase è la formulazione del problema, che comporta l' individuazione delle variabili controllabili e non controllabili e la scelta della funzione da massimizzare o da minimizzare.
.
-La terza fase è la costruzione del modello matematico, che deve essere una buona rappresentazione del problema.
-La quarta fase consiste nel cercare la soluzione del modello.
-L'ultima fase è quella di analisi e di verifica delle soluzioni ottenute.
Questo è il momento in cui si controlla se la soluzione teorica offre i vantaggi attesi e di verificare la rappresentatività del modello. Dopo averne controllato ed, eventualmente, modificato il modello e ricavata la soluzione, il gruppo di ricercatori presenta i risultati ai responsabili della direzione e quindi si procede all'attuazione del progetto.
Modelli matematici
Tutte le fasi del procedimento che portano all'analisi della soluzione trovata, sono importanti, ma da un punto di vista matematico è fondamentale la costruzione del modella e la sua soluzione. Un modello matematico si esprime con il seguente schema:
una funzione economica da ottimizzare:
U= f(X1,..., Xn; Y1,.... , Ym)
Soggetta ai vincoli ;
gi (X1,.., Xn ; Y1, ... , Ym ) > =0
Xi > = 0, Yj > =0
- Problemi di decisione
I problemi di scelta si possono classificare rispetto a varie caratteristiche.
Una prima suddivisione porta a distinguere i problemi di scelta in relazione al numero delle variabili indipendente, dette variabili di azione (o di decisione): sono le variabili delle quali occorre trovare il valore ottimo, cioè il valore che rende ottima la funzione obbiettivo: tale valore ottimo delle variabili costituisce la soluzione ottima del problema. si hanno così problemi di scelta dipendente da una sola variabile e problemi di scelta dipendenti da due o più variabili.
- Le variabili non sono libere di assumere qualunque valore, ma sono condizionate
da vincoli di vario genere che si esprimono, dal punta di vista matematico,
mediante equazioni e/o disequazioni. Per effetto di questi vincoli la variabile, o le
variabili, possono assumere un insieme di valori, detto campo di scelta, che può
essere discreto, se i valori delle variabili sono numero finito (ad esempio numeri
naturali), oppure continuo se i valori di ogni variabile sono tutti quelli di uno o più
intervalli reali. U' importante classificazione riguarda le condizioni in cui si opera la
scelta; precisamente si distinguono:
- problemi di scelta in condizioni di certezza, se i dati e le conseguenze sono noti a priori, cioè prima della soluzione del problema e della sua applicazione concreta;
- problemi di scelta in condizioni di incertezza, quando alcune grandezze sono variabili casuali.
- problemi di scelta con effetti immediati,. se fra il momento della decisione e il momento della realizzazione decorre un tempo breve che non influisce sulle grandezze economiche;
-problemi di scelta con effetti differiti, se occorre tener conto dell'interallo di
tempo che intercorre fra il momento della decisione e le epoche in cui si realizzazno
le conseguenze.
Scelte in condizioni di certezza con effetti immediati
Si possono distinguere: problemi di scelta nel caso continuo, problemi di scelta nel caso discreto, problemi di scelta fra due o più d'azione.
- Problemi di scelta nel caso continuo
Per risolvere il problema si rappresenta graficamente la funzione e se ne determina il minimo o il massimo assoluto nell'intervallo considerato.
- Problemi di scelta nel caso discreto
Se i valori sono finiti, per il calcolo del minimo o del massimo si costruisce una tabella e dalla tabella si deduce per quale valore, o per quali valori si ha l'ottimo.
- Problemi di scelta fra due o più alternative
Il procedimento consiste nel rappresentare in uno stesso sistema di assi cartesiani ortogonali le funzioni economiche delle varie alternative e determinare gli eventuali punti di intersezione, detti punti di indifferenza, poiché per quei valori di x i valori di y sono eguali. Dal grafico poi si deduce in quali intervalli è preferibile l'una o l'altra alternativa.
Il problema delle scorte
E' un particolare problema con effetti immediati, in condizioni di certezza, che devono affrontare le aziende. Le due esigenze sono tra loro contrastanti per cui si deve determinare la quantità di merce da ordinare ogni volta in modo da rendere minima la spesa complessivamente per le ordinazioni ed il magazzinaggio, ma si assumono due ipotesi semplificatrici:
-Si suppone che il consumo della merce sia uniforme nel tempo;
-Si suppone che la merce ordinata arrivi non appena terminata la precedente.
Il livello della scorta decresce in modo rettilineo (consumo uniforme) e si annulla un istante prima dell'arrivo della nuova ordinazione. Sia Q la quantità di merce necessaria per un dato intervallo di tempo (in generale l'anno): il numero di ordinazioni sarà Q/X essendo X la quantità di merce da ordinare ogni volta. Se ogni ordinazione comporta una spesa fissa S, la spesa per tutte le ordinazioni da effettuare in quell'intervalli di tempo é:
S * Q/ X
LE spese di magazzino si considerano proporzionali alla scorta X/2 (consumo uniforme, il valor medio della scorta è (x+0)/2=(X/2) e risultano
S * X/2
La funzione economica da minimizzare è:
Y = S * Q/X + s * x/2
con vincolo 0 < x < c (c = capienza magazzino) .
Ragioneria : “Gli indici di bilancio”
- Il bilancio d’ esercizio e la sua interpretazione
Alla richiesta di affidamento presentata alla banca da parte di un’ impresa fa seguito la fase di istruttoria del processo di valutazione del rischio di credito. Tra gli elementi e i dati presi in considerazione dell’ istruttoria bancaria primeggia per importanza il
bilancio d’ esercizio dell’ impresa richiedente il fido.
La normativa riguardante la redazione dei bilanci d’ esercizio delle imprese è dettata dal Codice Civile e completata dai principi contabili. Questa complessa normativa è oggetto in questi anni di un profondo cambiamento, avviato con le modifiche al Codice Civile introdotte dalla riforma del diritto societario e che prosegue per effetto dell’ emanazione e dell’ applicazione dei principi contabili internazionali che è resa necessaria dalla globalizzazione del sistema economico e di conseguenza dal bisogno di uniformare le regole di compilazione dei bilanci in tutte le imprese che operano in ambito U.E.
I principi contabili internazionali sono emanati dallo Iasb (International accounting board) e si denominano Ias (International accounting standard) se sono di vecchia elaborazione e Ifrs(International Financial reporting standard).
Tra gli effetti più importanti del sistema Ias/Ifrs spicca l’ introduzione del fair value che rappresenta il criterio di valutazione degli elementi patrimoniali in base al loro valore corrente.
In base al Codice Civile art. 2423 il bilancio d’ esercizio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell’ esercizio.
Il bilancio d’ esercizio, che è predisposto dagli amministratori e sottoposto all’ approvazione dell’ assemblea ordinaria dei soci, si compone di tre parti inscindibili:
1) Lo Stato patrimoniale;
2) Il Conto economico;
3) La Nota integrativa.
Le prime due parti sono costituite da schemi obbligatori, (lo Stato patrimoniale a sezioni divise, il Conto economico in forma scalare) mentre la Nota integrativa ha un contenuto discorsivo pur comprendendo tabelle e prospetti.
Tuttavia gli studiosi e gli esperti dubitano sulla piena idoneità a esprimere compiutamente le situazioni finanziarie ed economiche dell’impresa che ha richiesto l’ affidamento bancario. Queste situazioni, infatti, non fanno riferimento a un istante, ma a un proprio a un proprio periodo e possono essere accertate solo integrando i dati di bilancio con delle previsioni riguardanti le entrate e le uscite future (situazione finanziaria) oppure i costi e ricavi futuri (situazione economica).
Di regola l’ analisi viene compiuta dall’ Ufficio fidi, ma nelle pratiche di fido più impegnative, può affidarla a società specializzate che svolgono attività di revisione dei bilanci. L’ analisi di bilancio presuppone l’ interpretazione del bilancio stesso, che si in tre fasi successive.
La prima fase è rappresentata dall’ interpretazione letterale che consiste nella individuazione del significato delle voci di bilancio, in modo da comprendere il contenuto.
La seconda fase consiste nell’ interpretazione revisionale, ossia nella verifica dell’ attendibilità e della veridicità del bilancio.
Nell’ effettuare l’ interpretazione revisionale del bilancio l’ Ufficio fidi deve compiere un’ indagine critica sulle singole poste, accertando la effettiva consistenza dei beni ecc.
La terza fase è costituita dall’ interpretazione prospettica che prende avvio dai dati di bilancio e perviene ad apprezzare le situazioni finanziaria, economica e patrimoniale dell’ impresa.
A questo risultato la banca giunge completando le voci degli schemi contabili (Stato patrimoniale e Conto economico) con le indicazioni contenute nella Nota integrativa.
L’ interpretazione prospettica consente alla banca di valutare il grado di affidabilità dell’ impresa che ha richiesto il fido.
- Analisi di bilancio per indici
L’ analisi del bilancio d’ esercizio mediante indici costituisce lo strumento quantitativo più applicato dalle banche per avviare la valutazione delle imprese ai fini delle assegnazioni dei rating e delle concessioni di fido. L’ analisi richiede la rielaborazione del bilancio, la scelta e il calcolo degli indici e un sistema di coordinamento.
1) Rielaborazione dei documenti contabili del bilancio d’ esercizio
La rielaborazione dei documenti contabili compresi nel bilancio d’ esercizio consiste nella riclassificazione e nella riaggregazione delle voci contenute nello Stato patrimoniale e nel Conto economico per ottenere dati più significativi e più sintetici in vista dell’ analisi per indici.
Lo Stato patrimoniale compilato in base all’ art. 2424 del Codice civile, pur contrapponendo gli impieghi (attività nette) alle fonti di finanziamento (patrimonio netto e passività) non è redatto secondo criteri finanziari; ciò perché, ad esempio, non suddivide i crediti secondo la scadenza e classifica le attività in immobilizzazioni e attivo circolante in base alla destinazione degli elementi considerati e non in base alla loro liquidabilità.
Pertanto, l’ Ufficio fidi procedendo a riclassificare le poste dello Stato patrimoniale in funzione della successiva analisi sulla situazione finanziaria dell’ impresa, avvalendosi delle informazioni contenute nella Nota integrativa che fa parte del bilancio d’ esercizio ed esercitando il loro esame critico su tutte le voce e sui valori.
Per quanto riguarda le rimanenze di magazzino, l’ esame critico compiuto dai funzionari deve evidenziare quelle di difficile vendita o di problematico utilizzo, che devono essere trasferite fra le immobilizzazioni, come anche le quote di risconti aventi competenza pluriennale e i disaggi di emissione di prestiti obbligazionari.
La rielaborazione dello Stato patrimoniale approda al sintetico schema:
Schema rielaborato dello Stato patrimoniale.
Impieghi
Disponibilità liquide ( Dl )
- Valori in cassa;
- Fondi depositi presso la banca e la posta;
- Titoli di largo mercato;
- Crediti in scadenza di sicuro buon fine.
Disponibilità finanziarie ( Df )
- Crediti con scadenza entro i 12 mesi; crediti verso clienti, cambiali attive, crediti verso società collegate e controllate.
Rimanenze ( Rm )
- Magazzino: merci, materie prime, parti, semilavorati, prodotti finiti, scorte diverse;
- Acconti a fornitori.
Totale Attivo circolane ( Ac )
Immobilizzazioni (al netto dei fondi di ammortamento) ( Im )
- Immateriali (costi di impianti e di ampliamento, software, disaggi di emissione , quote di risconti con competenza pluriennale);
- Materiali (fabbricanti, impianti, attrezzature, automezzi, arredamento, imballaggi durevoli, rimanenze di magazzino di difficile vendita);
- Finanziarie (crediti con scadenza oltre i 12 mesi, partecipazioni e altri titoli non destinati allo smobilizzo o di difficile vendita).
Totale Impieghi ( Ti ) Fondi di finanziamento
Patrimonio netto ( Pn )
Capitale proprio: ( Cp )
- Capitale sociale;
- Riserva da sopraprezzo;
- Riserva legale;
- Riserva di rivalutazione;
- Altre riserve e utili a nuovo.
Risultato economico d’ esercizio;
- Utile d’ esercizio; ( Re )
- Perdita di esercizio e perdite a nuovo (consolidate). ( Re )
Debiti a breve scadenza ( Db )
- Debiti in c/c verso banche; debiti con scadenza entro i 12 mesi verso i fornitori, verso il Fisco, verso gli istituti previdenziali, verso società controllate e collegate; debiti verso clienti per acconti ricevuti;
- Quote di mutui o di prestiti obbligazionari in scadenza entro lo esercizio successivo;
- Debiti per TFR verso dipendente di cui si prevede la cessione di lavoro nell’esercizio successivo.
Debiti a media e lunga scadenza ( Dc )
- Debiti con scadenza oltre i 12 mesi verso fornitori, creditori diversi, società controllate e collegate;
- Mutui passivi e prestiti obbligazionari (al netto della quota scadente entro lo esercizio successivo);
- Debiti per TFR (al netto di quanto si prevede di pagare nell’ esercizio successivo).
Totale Capitale di terzi ( Ct )
Totale Fonti di finanziamento ( Tf )
Il Conto economico redatto in base all’ art. 2425 del Codice Civile, si presenta in forma scalare secondo la configurazione a valore e costi della produzione, con i costi classificati per natura.
La rielaborazione del Conto economico è compiuta dall’ Ufficio fidi in funzione della successiva analisi sulla situazione economica dell’ impresa.
Trattandosi di analisti esterni, che non hanno le informazioni che consentono di riclassificare i costi per destinazione produttiva e quindi di ottenere la configurazione a ricavi e costo del venduto, la rielaborazione è rivolta di solito a ottenere la configurazione a valore aggiunto.
L’ espressione valore aggiunto indica l’ incremento di valore che un’ impresa aggrega al valore dei beni e dei servizi che acquista dalle altre aziende.
Dopo aver evidenziato il valore aggiunto ottenuto dall’ impresa attraverso la gestione della produzione si evidenziano alcuni interessanti risultati intermedi: il margine operativo lordo che risulta dalla differenza tra il valore aggiunto e i costi del personale, e il reddito operativo, che risulta sottraendo dal margine operativo lordo gli ammortamenti, le svalutazioni e gli accantonamenti per rischi e oneri.
Schema rielaborato del Conto economico
Segni
+
+/-
+
-
+/-
-
-
-
-
-
-
+/-
+/-
-
- Ricavi netti di vendita ( Rv )
Costi patrimonializzati per lavori interni
Variazioni delle rimanenze di prodotti finiti, semilavorati, prodotti in lavorazione
Altri ricavi e proventi di gestione
Valore della produzione ( Vp )
Costi netti per acquisto materie prime, sussidiarie, di consumo e merci
Variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci
Costi per servizi
Altri costi di gestione
Valore aggiunto ( Va )
Costi del personale
Margine operativo lordo ( Mol )
Ammortamenti
Svalutazione crediti
Accantonamento a fondo rischi e oneri
Reddito operativo ( Ro )
Proventi e oneri finanziari
Proventi e oneri accessori
Risultato economico della gestione ordinaria
Proventi e oneri straordinari
Risultato economico al lordo delle imposte ( Ri )
Imposte d’ esercizio
Utile o perdita d’ esercizio
2) Scelta e calcolo degli indici
Per quanto riguarda la scelta e il calcolo degli indici abbiamo:
- Rapporti strutturali semplici: sono quelli istituiti tra una classe di valori e il totale che concorre a formare; quando sono riferiti a 100 questi indici vengono chiamati rapporti percentuali di composizione (ad esempio: disponibilità liquide n % del totale impieghi dello Stato patrimoniale);
- Rapporti strutturali composti: sono quelli istituiti tra classi di valori appartenenti alla medesima sezione dello Stato patrimoniale (ad esempio: rapporto tra debiti a breve scadenza e debiti a media lunga scadenza);
- Rapporti strutturali complessi: sono quelli istituiti tra classi di valori appartenenti alle sezioni contrapposte dello Stato patrimoniale (ad esempio: tra le disponibilità liquide e i debiti a breve scadenza);
- Rapporti operativi: sono quelli istituiti tra dati o risultati di due documenti diversi (ad esempio: tra il margine operativo lordo che emerge dal Conto economico e il totale degli impieghi evidenziato dallo Stato patrimoniale).
I quozienti di bilancio sono distinti secondo la loro natura:
a) Quozienti di natura finanziaria
La struttura finanziaria dell’ impresa è resa evidente da indici di indebitamento che esprimono il differente concorso delle fonti interne e delle fonti esterne nel finanziamento degli impieghi. Questo dosaggio tra mezzi propri e mezzi di terzi è chiamato leverage o leva finanziaria. È calcolato rapportando:
Indice di indebitamento (leverage) = Totale impieghi / Capitale proprio Ti / Cp
Un risultato pari all’ unità corrisponde a un finanziamento totale dell’ impresa con capitale proprio, invece un risultato pari a 2 indica un equilibrio tra mezzi propri e debiti aziendali e può essere giudicato sufficiente. Valori maggiori esprimono un crescente indebitamento dell’ impresa e l’ opportunità di una ricapitalizzazione.
L’ equilibrio tra impieghi e finanziamenti risulta dagli indici di liquidità che rivelano la sua solvibilità o della capacità dell’ impresa di far fronte agli impieghi finanziari di prossima scadenza. Questo indice anche detto current test si considera soddisfacente se risulti pari o superiore a 2; deve comunque essere superiore a 1 e in caso contrario segnala che il patrimonio circolante netto è negativo. È calcolato rapportando:
current test = Attivo circolante / Debiti a breve scadenza Ac / Db
Abbiamo inoltre l’ indice di liquidità primaria che esprime la capacità dell’ impresa a fronteggiare, in tempi brevissimi, i debiti di prossima scadenza e i normali pagamenti.
È calcolato rapportando:
indice di liquidità primaria = Disponibilità liquide / Debiti a breve scadenza Di / Db
I valori di questi indici di liquidità risultano sovente alterati nelle imprese che chiedono affidamenti bancari.
L’ origine dei mezzi che hanno finanziato gli investimenti a lungo ciclo di utilizzo è calcolata mediante due indici di copertura delle immobilizzazioni che si suddividono in:
indice di autocopertura delle immobilizzazioni Capitale proprio/immobilizzazioni Cp / Im
Indice di copertura delle immobilizzazioni (con le passività consolidati) =
Debiti a media e lunga scadenza / immobilizzazioni Dc / Im
Un risultato del primo rapporto nettamente superiore a quello del secondo corrisponde a una situazione soddisfacente. In particolare, se il primo esprime un risultato vicino a 1 significa che le immobilizzazioni sono finanziate con capitale proprio; tuttavia, poiché molto spesso l’ impresa è costretta a integrare i mezzi propri con finanziamenti a medio/lungo termine, anche il secondo può in certe situazioni avvicinarsi all’ unità.
I termini mediamente accordati ai clienti per il regolamento delle fatture di vendita, sono messi in evidenza dal quoziente tra i crediti commerciali a fine anno e il fatturato dell’ esercizio. I giorni di dilazione media sulle vendite si ottengono moltiplicando il risultato per 365:
giorni di dilazione media sulle vendite =
( Crediti v/clienti al 31/12 / Totale crediti v/clienti sorti nell’ anno ) × 365.
Più lunga risulta la dilazione media concessa ai clienti e maggiori sono le esigenze di fido bancario, in quanto l’ impresa venditrice deve a sua volta finanziare la propria clientela attraverso le vendite a credito. Può essere utile il calcolo dei giorni di dilazione media sugli acquisti, che si esegue sostituendo nel rapporto i crediti v/clienti con i debiti v/fornitori, più è lunga risulta la dilazione e minori sono le esigenze di ricorrere ad affidamenti bancari.
b) Quozienti di natura economica
La rielaborazione degli schemi contabili di bilancio può fornire preziose informazioni anche sotto il profilo economiche, evidenziando la redditività dell’ impresa e il contributo che a essa deriva dai vari settori che possono essere riconosciuti nella sua gestione.
Quest’ ultima viene scomposta in:
- Gestione operativa, formata da tutte le tipiche operazioni di esercizio che concorrono a formare il margine operativo lordo, quest’ ultimo risulta dalla differenza tra il valore aggiunto e i costi del personale;
- Gestione non caratteristica, costituita sia dalle operazioni di carattere finanziario e tributario sia da quelle straordinarie, di natura non ricorrente, che riguardano le sostituzioni o i rinnovi d’immobilizzazioni materiali o finanziarie di rilevante entità.
L’ attitudine dell’ azienda a effettuare la copertura dei costi e a conseguire un congruo utile e effettuata attraverso l’ analisi economica del bilancio. La redditività complessiva dell’impresa è espressa dal tasso di redditività del capitale proprio ( ROE ), che esprime la redditività complessiva dell’ impresa. Il ROE esprime la capacità della gestione a remunerare il capitale che è stato investito nell’ impresa e viene calcolato rapportando:
ROE = ( Utile d’ esercizio / Capitale proprio ) × 100 Re / Cp %
La redditività della gestione operativa è espressa dal tasso di redditività del capitale investito ( ROI ), esprime la percentuale e il grado d’indebitamento aziendale.
ROI = ( Reddito operativo / Totale impieghi ) × 100 Ro / Ti %
Il calcolo del ROI è utile nelle situazioni in cui si deve valutare l’ opportunità di compiere investimenti aggiuntivi che richiedono l’ accensione di nuovi debiti di finanziamento. Infatti, se il tasso effettivo dei nuovi prestiti è inferiore alla misura che si ritiene, assumerà il ROI in seguito ai nuovi investimenti effettuati, l’ operazioni darà probabilmente risultati positivi.
Il tasso d’incidenza della gestione non caratteristica si ottiene dal rapporto tra il risultato economico globale e quello della sola gestione operativa dell’ impresa:
tasso di incidenza della gestione non caratteristica =
( Ricavi netti / Reddito operativo ) × 100 Re / Ro %
La percentuale che si ottiene è alta se è notevole il concorso alla formazione del reddito dei componenti positivi non riconducibili alla gestione caratteristica dell’ impresa.
Il grado di utilizzo delle risorse investite nell’ impresa è espresso dall’ indice di rotazione degli impieghi:
indice di rotazione degli impieghi = ( Ricavi di vendita / Totale impieghi ) Rv / Ti
Più tale indice è alto, tanto maggiore è il grado di efficienza dell’ impresa.
La rimuneratività dei ricavi di vendita è espressa dal tasso di redditività lorda delle vendite ( ROS ).
ROS = ( Reddito operativo / Ricavi netti di vendita ) × 100 Ro / Rv %
Questo tasso esprime la percentuale di redditività delle vendite indicando la quota di ricavi che rimane dopo la copertura di tutti i costi della gestione operativa. Se confrontato nel tempo in analisi sequenziale, può fornire utili indicazioni sull’ efficienza delle politiche di vendita via via attuate dall’ impresa.
c) Quozienti di natura patrimoniale
Dalla rielaborazione degli schemi contabili del bilancio è anche possibile ricavare indicazioni sulla struttura del patrimonio al fine di accertare le condizioni di equilibrio nella composizione degli impieghi e delle fonti di finanziamento e, tra gli altri indici è opportuno ricordare:
- Rapporti strutturali di composizione
Tra le singole classi di valori dello Stato patrimoniale e il totale di una delle due sezioni ne riporto due esempi:
Attivo circolante / Totale impieghi Ac / Ti Debiti a breve scadenza /
Totale fonti di finanziamento Db /
Tf
- Grado d’immobilizzo del patrimonio
risulta dal rapporto tra attivo circolante e immobilizzazioni. Questo indice esprime l’ elasticità della struttura aziendale e offre risultati molto diversi da settore a settore; in generale è basso nelle imprese industriali e di servizi e alto, in quelle commerciali.
Grado di immobilizzo del patrimonio = Attivo circolante / Immobilizzazioni Ac / Im
3) Sistema di coordinamento degli indici
Il sistema di coordinamento degli indici, è articolato in tre sottosistemi riguardanti:
a) Le condizioni finanziarie dell’ azienda che risultano dagli indici: d’indebitamento, di liquidità e di dilazione media delle vendite e dai rapporti strutturali di composizione degli impieghi e delle fonti di finanziamento.
b) L’ andamento dell’ attività caratteristica, che appare soprattutto dagli indici di: dilazione media delle vendite, dal ROI, dal ROS, dall’ indice di rotazione degli impieghi e, dai rapporti strutturali di composizione del Conto economico;
c) La redditività della gestione, che si ricava principalmente dagli indici: ROI, ROE, d’indebitamento e, dal tasso d' incidenza della gestione non caratteristica.
Il coordinamento degli indici mostra le relazioni che legano tra loro gli indici che fanno parte del sistema. In particolare, gli indici che definiscono il sottosistema di redditività della gestione sono collegati da una relazione matematica:
ROE = ROI × Leverage × gestione non caratteristica
( Re / Cp )% = ( Ro / Ti )% × ( Ti / Cp )% × ( Re / Ro )%
Questa relazione matematica, evidenzia i favorevoli effetti esercitati sulla redditività da parte del ricorso al credito in periodi nei quali il rendimento operativo del capitale investito risulta superiore al tasso dei finanziamenti.
Scienze delle finanze: “Gli effetti economici e sociali della spesa pubblica”
- Pensiero di John Maynard Keynes
L’ economista John Maynard Keynes, con la sua opera fondamentale del 1936, intitolata “Teoria generale dell’ occupazione, dell’ interesse e della moneta” , fornì un nuovo apparato concettuale sulla struttura e sul funzionamento del sistema economico. Egli considerò come problema centrale quello delle forze che determinano il livello del reddito nazionale e, conseguentemente, quello dell’ occupazione.
Secondo Keynes, “I difetti più evidenti della società economica in cui viviamo sono la incapacità a provvedere la piena occupazione e la distribuzione arbitraria e iniqua delle ricchezze e dei redditi”.
Nel modello Keynesiano il livello del reddito nazionale è determinato dalla domanda aggregata, costituita dalla spesa per consumi e per investimenti e dalla spesa pubblica. Poiché il livello effettivo della produzione può rimanere al di sotto del livello potenziale, con conseguente disoccupazione, occorrono misure di politica economica, per stimolare la domanda aggregata e quindi per aumentare il livello del reddito nazionale e dell’ occupazione.
- Spesa pubblica
Le spese pubbliche sono tutti quegli impieghi di ricchezza, sotto forma di pagamenti monetari compiuti dai soggetti attivi dell’ attività finanziaria ( Stato, ed enti pubblici minori ), per la produzione dei servizi necessari al soddisfacimento dei bisogni pubblici.
Premessa: - Se esaminiamo l’ equazione keynesiana:
Y ( reddito ) = C ( consumi ) + I (investimenti ) + G ( spesa pubblica )
Possiamo desumere che sia gli investimenti privati sia i consumi dipendono dal reddito disponibile di un Paese. Tuttavia, non sempre è possibile ottenere un perfetto equilibrio tra consumi, risparmio e investimenti in un sistema economico. Il venir meno di questo equilibrio causa la disoccupazione dei fattori produttivi. Lo squilibrio tra le variabili consumo- investimenti- risparmio in un sistema economico è attribuito da Keynes al fatto che nei Paesi economicamente sviluppati, dove buona parte dei bisogni è stata già soddisfatta, la propensione al consumo tende nel lungo periodo a diminuire. Questo si verifica in particolar modo per le classi sociali economicamente più abbienti, che risparmiano una parte maggiore del loro reddito. Sta di fatto che l’ investimento privato è incentivato innanzitutto dalle prospettive di profitto, che dipendono dalla domanda di beni e servizi, di consumo e strumentali. Ora, una scarsa propensione al consumo bolcca gli investimenti causando:
1) Disoccupazione della forza lavoro;
2) Formazione di risparmio inoperoso per effetto della scarsa domanda di capitali.
La spesa pubblica, costituisce l’ investimento pubblico e ha la funzione di elevare la domanda globale, adeguandola all’ offerta dei fattori di produzione e permettendo così l’ assunzione della forza lavoro inutilizzata e l’ impiego del risparmio inoperoso attraverso il ricorso all’ indebitamento. La spesa pubblica, concorrendo con gli investimenti privati, consentirebbe la piena occupazione dei fattori produttivi, cioè il ritorno del sistema economico in posizione di equilibrio, attraverso:
a) Un aumento della domanda di beni e di servizi;
b) Un conseguente incoraggiamento, agli investimenti privati;
c) Un’ adeguata tassazione dei contribuenti più ricchi, che permetta di finanziare aiuti economici a favore dei ceti sociali meno abbienti ( che hanno una maggiore propensione al consumo ), aumentando così la disponibilità di reddito consumabile di questi ultimi.
- I tre grandi effetti della spesa pubblica
1) Tutte queste misure concorrono alla massimizzazione del reddito nazionale, che è il primo effetto economico riconosciuto alla spesa pubblica. Infatti, com’ è noto dall’ Economia politica, prende il nome di moltiplicatore ( keynesiano ) il coefficiente che serve a quantificare l’ aumento di reddito nazionale ottenibile con una variazione della domanda globale. In sostanza, la portata degli effetti del moltiplicatore dipende dalla propensione al consumo. Se in un dato momento la propensione ( marginale ) al consumo dei soggetti economici è. Poniamo. Del 75 %, tale percentuale di ogni incremento unitario di reddito sarà destinata al consumo, cioè aumenterà la domanda globale. Vediamo in formula:
K= 1 / ( 1 – C ); K= 1 / ( 1 – 0.75 ); K = 1 / ( 1 – 0.25 ) = 41
1 Dove K = moltiplicatore, C = propensione marginale al consumo.
Come a dire che una spesa pubblica di € 1000, tenuto conto del moltiplicatore, arrecherà un incremento di reddito di € 4000. Inoltre, la spesa pubblica massimizza il reddito nazionale anche grazie al principio economico dell’ acceleratore. Essa, aumentando il reddito delle famiglie, permette un incremento della domanda dei beni di consumo e quindi un incremento della loro produzione. Com’ è noto, l’ aumento di produzione crea il fabbisogno di nuovi beni strumentali, determinando così nuovi investimenti. Anzi, le variazioni degli investimenti sono, in percentuale, molto maggiori rispetto alle variazioni della produzione. Anche in questo senso la spesa pubblica, stimolando gli investimenti, sostiene la domanda globale.
2) Un secondo effetto, attraverso una politica di espansione della spesa pubblica avrebbe l’ effetto di una redistribuzione del reddito a favore delle classi sociali meno abbienti.
3) Infine, in base alla finanza funzionale congiunturale, un altro effetto della spesa pubblica, consiste nel correggere quelle disfunzioni del sistema economico causate dalle fluttuazioni cicliche, fenomeni assai frequenti nelle economie occidentali.
Per ciclo economico si intende, in generale, l’ alternanza di fasi di aumento del PIL e fasi di diminuzione e stagnazione.
La situazione economica in cui un sistema si trova in un determinato momento si
definisce : Congiuntura.
In un ciclo economico si possono distinguere generalmente quattro fasi che sono :
ripresa, espansione, recessione ( crisi ) e la depressione.
1) La ripresa è caratterizzata da un aumento dei consumi e degli investimenti che genera lo
Incremento della produzione, del reddito
e dell’ occupazione.
2) Nella fase di espansione, oltre all’ incremento del reddito e dell’ occupazione, il livello generale dei prezzi cresce perché la velocità della domanda stimola i prezzi delle materie prime dei prodotti intermedi, nonché l’ aumento dei salari. Gli imprenditori possono fronteggiare i maggiori costi con un miglior utilizzo delle capacità produttive e con un maggior volume di vendite.
3) Crisi o recessione
La fase discendente del ciclo inizia con la rottura di un precedente situazione, quale ad esempio la saturazione della domanda di certi beni di consumo che induce le industrie interessate a ridurre i loro piani produttivi, Questo fenomeno tramite il meccanismo del moltiplicatore negativo si propaga a tutto il sistema dando luogo alla recessione.
4) La depressione economica è caratterizzata dalla riduzione della domanda aggregata e quindi del reddito e dell’ occupazione. Il volume degli investimenti tenderà a ridursi fortemente in valore assoluto, in quanto le imprese rinunceranno a incrementare la loro capacità produttiva. Per quanto concerne l’ occupazione si avrà prima una riduzione delle ore lavorate ( con cessazione del lavoro straordinario ) e poi turni di cassa integrazione. Prolungandosi la depressione, si avrà una diminuzione degli occupati con ricorso ai vari “ammortizzatori sociali”.Lo schema del ciclo a quattro fasi appena descritto rappresenta le linee generali, in quanto nella realtà l’ andamento del ciclo economico è molto più articolato.
Si parla di ristagno economico quando la depressione perdura a lungo e il sistema economico si mantiene in una situazione di sottoccupazione delle risorse disponibili e gli investimenti sono scarsi.
Gli economisti hanno cercato di spiegare il fenomeno delle fluttuazioni cicliche individuando le cause che le determinano e, a questo proposito si fa una distinzione fra cause esogene, legate ai fattori extraeconomici, e cause endogene, che invece si riferiscono a fattori interni al sistema economico.
Nelle economie precapitalistiche le crisi economiche periodiche vengono di solito ricondotte a cause esogene: fattori di tipo naturale e climatico che determinano l’ andamento dei raccolti, fattori extraeconomici come: epidemie, guerre, calamità naturali, che generano una contrazione dell’ attività economica.
Con l’ avvento dell’ industrializzazione e dei sistemi capitalistici gli studiosi individuano, invece, le cause delle fluttuazioni e delle crisi in fattori endogeni, cioè in alcune modalità di funzionamento del sistema economico e in squilibri del sistema stesso ( eccessi o carenze nella produzione, nei consumi, negli investimenti, influenza delle aspettative, azione politica monetaria, deficit nei conti pubblici e nei conti con l’ estero ).
- Principali teorie del ciclo economico
Nello studiare il fenomeno dell’ instabilità economica, gli economisti hanno parlato per lungo tempo, fino al secolo XIX, piuttosto di “teorie della crisi” che di teoria del ciclo. Il problema fondamentale consisteva, infatti, nello spiegare i motivi delle ricorrenti cadute della produzione rispetto a un livello, o tasso di sviluppo, ritenuto normale.
Marx fu forse il primo studioso consapevole dell’ esistenza del ciclo economico, per cui la sua teoria dello sviluppo e della crisi del capitalismo è sostanzialmente anche una teoria del ciclo, Oltre al pensiero di Marx vanno ricordate le teoria dei cicli economici di Schumpeter e quella formata da Samuelson e Hicks.
1) La teoria di Marx
Per Marx il ciclo economico è essenzialmente la forma che l’ accumulazione capitalistica, cioè lo sviluppo, concretamente assume nel sistema capitalistico. E il ciclo è soprattutto ciclo dell’ espansione operaia legato alla distribuzione del reddito tra due classi sociali dei capitalisti e dei proletari.
Inoltre, secondo l’ analisi di Marx, lo stesso ciclo vizioso [ cioè, un nuovo ciclo ] ricomincerà, ma con mezzi di produzione accresciuti, un mercato più esteso, una più grande forza produttiva. L’ aumento della popolazione e il progresso tecnico fanno sì che con il passare del tempo il livello della produzione sia sempre più elevato rispetto agli anni precedenti. Il ciclo presenterà, pertanto, punti di svolta, sia superiori sia inferiori, sempre più alti rispetto alle fluttuazioni precedenti.
2) La teoria di Schumpeter
Anche per Schumpeter, autore dell’ opera Cicli economici pubblicata nel 1939, lo sviluppo economico capitalistico non si svolge in maniera continua e uniforme, ma ha luogo attraverso una successione periodica di cicli. Il ciclo economico, in altri termini, rappresenta il modo con cui nell’ economia capitalistica si manifesta lo sviluppo.
Pur riprendendo la tesi di Maxs, Shumpeter se ne discosta perché fa dipendere lo sviluppo economico soprattutto dalle modificazioni della tecnologia, cioè dalle innovazioni, introdotte da quella particolare categorie costituita dagli imprenditori. Lo sviluppo ha un andamento ciclico perché le innovazioni, come si desume da una
analisi storica del capitalismo, non si distribuiscono uniformemente nel tempo, ma vengono introdotte a blocchi, per cui tendono ad “affollarsi” in determinati periodi.
L’ introduzione di innovazioni spiega le fasi di espansione. Ma questa è destinata prima o poi a esaurirsi. Con il passare del tempo la massa di prodotti nuovi, che provengono dalle innovazioni stesse, rende saturo il mercato, per cui le prospettive di profittabilità calano e diminuisce il ritmo dell’ attività economica. Così l’ economia tende a rientrare in una situazione di equilibrio stazionario, dalla quale potrà uscire in seguito ad altre innovazioni.
Sviluppo e ciclico economico sono dunque, per Schumpeter, due fenomeni inseparabili.
3) La teoria del ciclo di Samuelson e Hicks
Si deve agli economisti Samuelson e Hicks l’ elaborazione di un modello matematico del ciclo economico basato sull’ azione congiunta del moltiplicatore del reddito e del principio di accelerazione.
Il moltiplicatore keynesiano, come abbiamo visto è il meccanismo che spiega come un incremento degli investimenti porta a un incremento della domanda aggregata e quindi del reddito nazionale.
Secondo la teoria dell’ acceleratore ( o principio di accelerazione ) il livello dell’ investimento netto, che viene effettuato in un certo periodo di tempo è proporzionale all’ incremento di reddito che si manifesta nello stesso periodo.
Se indichiamo con It il livello dell’ investimento nel periodo di tempo t, con Yt il livello del reddito nello stesso periodo e con Yt – 1 il reddito del periodo precedente, si ha la seguente formula dell’ acceleratore:
It = v (Yt – Yt – 1)
nella quale v ( che è chiamato coefficiente di accelerazione ) è costante e misura di quanto aumenta il livello degli investimenti, ossia lo stock di capitale.
Informatica: “Gestione delle risorse”
1) Sistema operativo
Per sistema operativo si intende un insieme di programmi che rendono utilizzabili all'utente le risorse hardware e software presenti nell'elaboratore. Un sistema operativo ha due obiettivi primari:
rendere il sistema semplice da usare all'utente
rendere il sistema efficiente e sicuro e quindi allocare in modo efficiente e sicuro le varie risorse hardware (soprattutto, memoria e cpu) tra le varie applicazioni ed eventualmente tra i vari utenti
Essi possono essere classificati in base al loro utilizzo nel seguente modo:
Dedicato, multitasking, multithreading
Monoprogrammato, multiprogrammato
Interattivo e multiutente
Batch
Real-time( in senso lato e in senso stretto)
I sistemi operativi si classificano anche in base alla loro caratteristica di poter operare con hardware differenti: Aperti, es. Linux, Ubuntu; Proprietari, es. Windows.
BATCH
I sistemi operativi a batch o a lotti nascono dall'esigenza di ridurre i tempi di esecuzione fra un job e l'altro, in quanto era necessario l'intervento dell'operatore umano per poter ottenere una risposta dall'elaboratore.
Difatti, prima dell'utilizzo di tali sistemi operativi, accadeva che:
un programmatore scriveva il programma su carta (Fortran, Assembler), e perforava le schede;
le riceveva un operatore che le inseriva in una coda dei programmi, le immetteva nel calcolatore e, se necessario, caricava l'opportuno compilatore;
l'operatore consegnava poi al programmatore l'output finale
I sistemi a batch sono nati per sfruttare meglio la velocità crescente delle macchine: eliminano i tempi morti tra programmi successivi di utenti diversi automatizzando le operazioni manuali.
♦ Un insieme di lavori (jobs) viene accorpato in un lotto (batch) tramite un calcolatore ausiliario e trasferito su una unità di ingresso veloce (nastro)
♦ Ogni lavoro viene caricato da un operatore ed eseguito in sequenza senza interruzione fino al termine
♦ L'output viene scritto su un secondo nastro invece di essere stampato (stampa off line)
♦ La CPU viene ancora sottoutilizzata perché, durante le operazioni di I/O deve adeguarsi alla bassa velocità delle periferiche.
- Dedicati Multi – Tasking e Multi Threading
Un sistema operativo si dice dedicato quando l'elaboratore viene utilizzato da un solo utente alla volta.
Con i termini multi-tasking e multi-threading si vuole indicare la possibilità che ha un utente di svolgere più compiti (task) contemporaneamente.
Ciò è possibile grazie al fatto che le operazioni di I/O di un programma sono sovrapposte temporalmente all'esecuzione delle istruzioni di un altro programma.
Difatti, la CPU, grazie alla presenza di un elaboratore di canale che gestisce l'I/O, può essere utilizzata per eseguire le istruzioni di un altro job.
Nel multitasking ogni singolo programma deve essere cosciente del fatto che potrebbero esserci altre applicazioni in attesa di essere eseguite e quindi dopo avere svolto alcune operazioni deve permettere al sistema operativo di passare il controllo ad un altro programma.
Problema:quando un'applicazione si blocca (per un errore di programmazione o perché sta svolgendo un'operazione particolarmente complessa) restano ferme anche tutte le altre e molto spesso per potere proseguire bisogna riavviare l'intero sistema.
Con il multitasking di tipo preemptive la situazione cambia radicalmente: l'alternanza tra le varie applicazioni non dipende più dal buon comportamento di queste ultime, ma è garantita dal sistema operativo stesso che può decidere in totale autonomia, quando interrompere un programma per fare proseguire l'esecuzione di un'altra applicazione.
Infine il multitasking da Windows 9x in poi implementa i thread, ovvero la possibilità da parte di una singola applicazione di suddividere in più sottoprocessi le proprie funzionalità; un caso tipico è quello di Word, il quale, ogni volta che lanciate la stampa di un documento crea un thread apposito che si occupa di tutta la fase di elaborazione che precede la stampa vera e propria.
Il vantaggio di questo tipo di implementazione consiste nel fatto che, mentre il thread che si occupa della stampa è in esecuzione voi potete tranquillamente continuare a lavorare con il thread principale (cioè con Word stesso). Inoltre, i thread consentono di suddividere un'attività in più sottoprocessi senza il carico aggiuntivo di tutte quelle operazioni che il sistema operativo deve svolgere per potere passare da un processo all'altro.
- Mono – programmati e Multi - programmati
In un sistema operativo mono - programmato può essere eseguito un solo programma per volta, quindi il compito del sistema operativo si riduce al caricamento dell'applicazione in memoria e all'inizializzazione della sua esecuzione.
Svantaggi: Non ci vuole molto per capire che questo tipo di funzionamento è piuttosto limitativo per l'utente.
Vantaggi: buona affidabilità grazie al fatto che eseguendo un solo programma per volta il sistema operativo non deve preoccuparsi di controllare che questo programma non compia operazioni che potrebbero danneggiare i dati o il funzionamento di altri programmi e migliori prestazioni per l'applicazione in quanto ha a sua disposizione tutta la macchina.
In un sistema operativo multi-programmato (solitamente, multi-utente) possono essere eseguiti più processi contemporaneamente, grazie al meccanismo del context-switching.
Un processo è un programma in esecuzione
Processo = programma + contesto di esecuzione (contenuto dei registri della CPU)
Il programma è un'entità passiva (un insieme di byte contenente le istruzioni che dovranno essere eseguite)
Il processo è un'entità attiva, ovvero, è un programma in esecuzione con i dati sui quali va in esecuzione.
Ogni attività del s.o. è un processo.
Nei S.O. interattivi (Time sharing) il tempo di utilizzo della CPU viene suddiviso dal sistema operativo in fette (time slice di durata 50-500 ms)
Ogni processo in memoria riceve a turno l'uso della CPU per una unità di tempo (una time silce)
Al termine del time slice, il controllo torna comunque al S.O. che decide a chi affidare la CPU.
La componente del sistema operativo che decide a chi affidare la CPU è chiamata scheduler
REAL-TIME
I sistemi operativi real-time sono al servizio di una specifica applicazione che ha dei vincoli precisi nei tempi di risposta.
Il S.O. deve garantire un tempo massimo entro il quale mandare in esecuzione un programma a seguito di un evento
Gestione di strumentazione
Controllo di processo
Gestione di allarme
Sistemi transazionali (banche, prenotazioni)
Si ha un sistema real-time in senso lato, quando il mancato rispetto dei vincoli temporali comporta solamente dei disagi, mentre, in un s.o. real-time in senso stretto il mancato rispetto dei vincoli temporali comporta solamente dei disagi.
Un sistema operativo ( SO ) è un insieme di programmi la cui finalità è quella di gestire in modo affidabile ed efficiente le risorse hardware e software del sistema di elaborazione per permettere di memorizzare, elaborare e trasmettere le informazioni. Un sistema operativo è un oggetto complesso e le sue funzionalità interne sono schematizzate ricorrendo a un modello onion skin in cui ogni strato può essere visto come un modello software ossia un insieme di programmi che possono essere eseguiti basandosi su quanto è messo a disposizione dallo strato sottostante. In altri termini, lo strato sottostante mette a disposizione un insieme di funzionalità, dette primitive, che possono essere invocate dai programmi degli strati di livello superiore, contribuendo con il suo insieme di programmi a:
1. Fornire una visione astratta dell’ hardware del computer;
2. Gestire le risorse del sistema di calcolo;
3. Fornire un ambiente di sviluppo e di esecuzione dei programmi;
4. Impedire interferenze tra programmi utente diversi e routine del sistema operativo stesso ( user mode e kernel mode )
5. Garantire conformità a standard: portabilità, estendibilità, ecc.
6. Fornire un accesso condiviso alle risorse hardware come memoria centrale, stampanti, dischi, ecc.
7. Essere affidabile ovvero reagire con stabilità ad eventuali malfunzionamenti.
2) Programmi, processi e risorse
Il programma rappresenta la descrizione del procedimento logico ( algoritmo ) che deve essere eseguito per risolvere un determinato problema. Tale procedimento è descritto attraverso un idoneo ( linguaggio di programmazione ) che ne consente l’ esecuzione da parte di uno specifico computer.
Un processo è un programma in esecuzione. Ogni volta che si lancia un’ istanza di programma, si avvia un processo.
Un programma, essendo una descrizione di un algoritmo, è un’ entità statica, mentre il processo, essendo un’ istanza di tale programma, è un’ entità astratta e dinamica e identifica l’ attività del computer relativa all’ esecuzione del programma.
Il programma in esecuzione è solo una componente del processo è solo una componente del processo. Un processo, infatti, è caratterizzato da più elementi:
- Il programma ( il codice ) che deve essere eseguito;
- L’ esecutore che lo esegue, il computer;
- I dati su cui opera il programma (dati iniziali,intermedi e finali);
- L’ ambiente ( di esecuzione )nel quale opera il computer per eseguire il programma e le strutture dei dati di servizio che il sistema operativo utilizza per l’ esecuzione.
3) Lo stato di un processo
Ogni processo all’ interno di un sistema operativo è descritto mediante una struttura dati, nota come descrittore di processo o PCB ( Process Control Block ) che raccoglie tutte le informazioni necessarie al sistema per identificare il processo, individuare il suo stato interno e gestire le risorse. Fotografando il sistema in un dato istante, è possibile individuare i differenti stati in cui ogni processo si viene a trovare, attraverso la tabella dei descrittori di processo che contiene l’ elenco dei descrittori di tutti i processi in quell’ istante nel sistema. Vediamo in dettaglio:
a) Cliccando due volte con il Mouse sopra un processo, riferisce al sistema che quel processo deve entrare nello stato Da Attivare, creando il descrittore del processo;
b) Il descrittore di un processo appena creato viene inserito nella tabella dei descrittori dei processi. Lo stato del processo è Attivato e il processo è così pronto per essere preso in considerazione dal nucleo.
c) Un processo può ritornare nello stato Attivato quando è Sospeso, quando, cioè, non può temporaneamente competere per l’ uso della CPU o di altre risorse. Dallo stato Attivato, il processo può transitare:
o Allo stato Pronto quando il nucleo recupera tutte le risorse di cui il processo necessità, tramite la CPU o quando viene riattivato dopo una sospensione;
o Allo stato In Attesa quando il nucleo non riesce a recuperare tutte le risorse di cui il processo necessita o quando viene riattivato dopo una sospensione che lo aveva trovato in questo stato.
Nello stato Pronto il processo attende che gli sia assegnata la CPU e il suo descrittore viene inserito in una coda di processi detta ready list o lista dei processi pronti. Da questo stato il processo può transitare:
o Allo stato Sospeso quando, trovandosi nella ready list, viene
momentaneamente allontanato dalla competizione per la CPU, per migliorare l’ efficienza;
o Allo stato In Esecuzione quando gli viene assegnata la CPU.
Nello stato In Esecuzione sono eseguite le azioni elementari di cui è composto il
processo. Da questo stato il processo può transitare:
o Allo stato Pronto quando deve prelasciare la CPU. Questo può avvenire perché è scaduto il tempo a disposizione ( time slice ) oppure, per dar precedenza a un processo con priorità maggiore;
o Allo stato In Attesa quando ha effettuato una richiesta di utilizzo di una risorsa al momento occupata ed è in attesa di un messaggio da parte di un altro processo o genericamente del verificarsi di un particolare evento.
o Allo stato Terminato quando la sua esecuzione è andata a buon fine.
Nello stato In Attesa il processo è in attesa di riprendere l’ esecuzione o di essere reinserito nella ready list. Da questo stato il processo può transitare:
o Allo stato Pronto quando la risorsa che ha richiesto è disponibile oppure quando l’ evento che stava aspettando si è verificato;
o Il processo passa da In Attesa a Sospeso quando viene momentaneamente
allontanato dalla competizione per le risorse;
o Allo stato Terminato quando l’ attesa supera il periodo massimo stabilito. In questo caso si suppone che la risorsa richiesta non sia più disponibile o l’ evento non possa mai verificarsi.
Nello stato Terminato vengono rilasciate tutte le risorse impegnate e il descrittore viene rimosso dalla tabella dei descrittori e distrutto. Vengono inoltre terminati anche tutti i processi figli che eventualmente sono stati generati.
4) Processi e processori, compiti del nucleo
Il nucleo di un s.o. presenta ad ogni utente una macchina virtuale completamente dedicata. Per fare ciò la CPU deve essere condivisa fra i vari programmi utente (time sharing) e deve essere utilizzata una politica di scheduling per assegnare di volta in volta la CPU ad un programma utente diverso (es. Round Robin).
I processi del sistema operativo che fanno parte del kernel sono: scheduler ed interrupt handler, ma di questo parleremo più tardi ora, avendo appreso gli stati di avanzamento di un processo, possiamo meglio comprendere i compiti del nucleo indicati con gestione dei processi e del processore, essi sono:
o Creare un processo;
o Gestire le transizione dallo stato Pronto o schedulatore a basso livello allo stato In Esecuzione, Questa attività consiste nella gestione della ready list.
o Terminare un processo;
o Fornire primitive, al livello superiore, per la comunicazione tra processi e per la sincronizzazione dei processi e il loro passaggio da uno stato all’ altro.
5) Passa di stato e interruzioni
La CPU viene attivata mediante due tipi di eventi: interrupt ed eccezioni.
Un Interrupt è un evento di natura hardware, tipicamente è un segnale inviato dai (controller dei) dispositivi ed in generale da qualsiasi elemento dell'architettura del computer che richieda l'intervento del SO tramite un segnale elettrico. Tale segnale viene inviato su una linea dedicata a questo tipo di interruzioni, e giunge direttamente su un piedino della CPU.
Una Eccezione è un evento di natura software, cioè causati dal programma in esecuzione, e si distinguono a loro volta in:
o Trap: normalmente si verificano accidentalmente, a causa di errori nel programma in esecuzione. Sono causate ad esempio da accessi ad aree della RAM alle quali i programma non ha diritto di accedere, divisioni per 0...
o System Call: (appunto, "chiamata al SO") richiesta di uno specifico servizio fornito dal SO (ad esempio, la richiesta di eseguire un'operazione su un file).
Una interruzione può essere di natura:
o Asincrona cioè la CPU non è a conoscenza del momento in cui la
interruzione si verificherà, di conseguenza, tale segnalazione proveniente dall’ esterno del processore e, non è sincronizzata con le attività che la CPU sta svolgendo in quell’ istante.
o Sincrona cioè eventi interni al processore, previsti e sincronizzati con le attività del processo stesso.
6) Gestione delle interruzioni
Quando la CPU rileva la presenza di un’ interruzione ( hardware o software ) deve:
o Completare l’ istruzione in corso del processo in esecuzione;
o Salvare il contesto in cui stava operando ( cambio di contesto ). In particolare deve salvare in un’ apposita area il contesto minimo composto da:
I suoi registri interni;
Il Program Counter;
Il registro di Stato ( Status Register ).
o Eseguire una particolare routine per la gestione di quel tipo di interruzione, detta routine di interrupt;
o Ripristinare il contesto salvato e riprendere il processo dall’ istruzione successiva a quello in cui era stato interrotto (ripristinare il Program Counter). Non è adatto che questo avvenga immediatamente dopo la terminazione della routine di interrupt, in quanto la CPU potrebbe essere assegnata a un altro processo della ready list.
La CPU si accorge che si è verificata un’ interruzione hardware attraverso un’ apposita linea collegate a un suo piedino, detta linea INT. Essendo un'unica linea per riconoscere le interruzioni si utilizza:
- La tecnica software del polling richiede che sia la CPU a individuare il deposito che
ha generato l’ interrupt, interrogando tutti i dispositivi, fino ad avere una risposta
affermativa dal dispositivo interessato. Tale tecnica è implementata via software allo
interno della routine di gestione dell’ interruzione, ma comporta uno spreco di
tempo.
- La tecnica hardware delle interruzioni vettoriali richiede, invece, che siano gli stessi dispositivi a farsi riconoscere, emettendo un codice identificativo sul bus indirizzi. Questo codice è utilizzato come indice di un vettore contenete gli indirizzi di inizio delle routine di gestione relative a ogni dispositivo.
È importante distinguere tra tutti i processi in esecuzione in un determinato istante:
- I processi utente sono i processi associati a programmi applicativi che l’ utente
manda in esecuzione tramite il sistema operativo;
- I processi di sistema sono i processi che vengono mandati in esecuzione dal
sistema operativo, senza che l’ utente ne sia a conoscenza, per esigenze interne o per soddisfare specifiche richieste dei processi utente.
7) Scheduling dei lavori e scheduling dei processi
Quando ci sono presenti più processi contemporaneamente, spesso accade che essi
siano in competizione per l’ uso delle risorse del sistema. È quindi indispensabile che ci
sia una politica di assegnazione delle risorse necessarie ai processi: lo scheduling.
Una richiesta dell’ utente non diventa subito un processo, ma transita in uno stato di
submit o sottoposto, da questo stato uno schedulatore, detto schedulatore dei lavori,
che fa trasferire un lavoro nello stato Da Attivare, dopo che i controlli sui diritti di accesso
alle risorse richieste sono andati a buon fine, assegnandogli una priorità e una lista di
risorse necessarie per l’ esecuzione.
Ora il lavoro è pronto a essere trasformato in un processo e si parlerà di scheduling dei
processi. Che si distinguono in:
Scheduling di basso livello o dispatcher, che sceglie il processo tra quelli
In stato di “ pronto ” a cui assegnare il processore e di conseguenza far transitare allo stato “ In esecuzione “;
Scheduling di alto livello, detto genericamente scheduler. Consiste nella
scelta del programma di cui avviare il processo. La scelta viene effettuata in base alla richiesta ( statica ) di risorse e alla priorità assegnatagli.
Scheduling di livello intermedio. È la politica di scelta di un processo, tra quelli che sono già presenti, in stato di Attivato o di In Attese, in base alla evoluzione dei processi, alle loro richieste dinamiche ( cioè a tempo di esecuzione ) di risorse, in particolare della memoria e alla velocità con cui avanzano.
8) Scheduling a basso livello
La più semplice tra le politiche di schedulino a basso livello è quella dettata dall’ algoritmo
FCFS ( First Come First Served ), che assegna il processore ai processi nell’ ordine in cui
si trovano nella cosa dello stato Pronto e lo mantengono sino alla terminazione o alla
sospensione. La coda dei processi pronti è gestita secondo la tecnica FIFO e la
assegnazione del processore non viene mai revocata se non per motivi di protezione dei
processi difettosi, ma non è adatta ai processi che richedono molti trasferimenti e su periferiche diverse poiché finirebbero per provocare attese molto lunghe, inattività del processore e scarsa interattività con l’ utente, valida quindi sono per i sistemi batch.
Una politica di schedulino con diritto di prelazione progettata appositamente per i sistemi in time sarin è la Round Robin.
Quando scade il quanto di tempo ( time slice), il processo viene fatto trasferire nello stato di Pronto, in attesa che venga nuovamente riconsiderato ossia viene risposto in coda. In questo modo a tutti i processi pronti viene ciclicamente assegnata la CPU, realizzando un parallelismo apparente.
Tecnica: “Il punto di equilibrio” ( break even point )
1) La classificazione dei costi ( con particolare riguardo al B. E. P. )
A secondo delle relazioni esistenti tra il livello dei costi e volumi di produzione, i costi si distinguono in:
o Costi variabili: variano al variare delle quantità prodotte; la variazione può essere proporzionale ( costi proporzionali o variabili linearmente ), più che
proporzionale ( costi progressivi ), meno che proporzionale
( costi degressivi ). Sono, ad esempio, costi variabili linearmente i costi per
materie prime, in quanto sono proporzionali alle quantità dei prodotti
fabbricati.
o Costi fissi: il loro ammontare è commisurato alla struttura tecnica-
organizzativa aziendale e alla conseguente capacità produttiva; essi quindi non variano al variare delle quantità prodotte. Sono costi fissi gli emolumenti pagati ad ( amministratori e sindaci ).
o dai consumi, e uno quota variabile proporzionale ai KW/H consumati.
2) La rappresentazione grafica dei costi fissi e variabili
Costi della quantità prodotte
Rappresentiamo graficamente l’ andamento dei costi fissi e dei costi variabili, supposti proporzionali, rispetto alle quantità prodotte. Essi vengono indicati con delle rette; analogamente si rappresentano con una retta ( parallela ai costi variabili, ma la cui origine corrisponde all’ altezza dei costi fissi ) i costi totali, dati dalla somma dei costi fissi più i costi variabili.
Legenda:
R = Ricavi di vendita;
CF = Costi Fissi;
CY = Costi variabili progressivi ottenuti da: cv × U;
cv = Costi variabili unitari;
U = Unità prodotte;
CT = Sono i Costi Totali ottenuti da: CF + CY ;
p = prezzo di vendita;
Punto blu = B. e. p. ;
Si definisce margine di contribuzione unitario la differenza tra il prezzo di vendita unitario ed il costo variabile unitario che sono rispettivamente il ricavo ed il costo associati ad una variazione unitaria del volume di output.
Mdcu = p - cv;
La somma dei margini di contribuzioni unitari relativi ad un periodo dà il margine di contribuzione di periodo.
Quando il margine di contribuzione del periodo è uguale al totale dei costi fissi del periodo si raggiunge il punto di equilibrio.
Quando il margine di contribuzione è maggiore dei costi fissi si genera l' utile.
Il concetto di margine di contribuzione può essere utilizzato per una riclassificazione del Conto economico utile a valutare l'effetto sul reddito di variazioni del volume di vendita o del fatturato. Tale riclassificazione si ottiene deducendo dai ricavi i costi variabili.
Ricavi - costi variabili = margine di contribuzione lordo di primo livello
Ricavi - costi variabili -costi fissi = margine di contribuzione di secondo livello
in tale riclassificazione se dal margine di contribuzione sottraiamo i costi fissi diretti otteniamo il margine di contribuzione di secondo livello, detto anche margine di contribuzione netto, anche definito come margine semi lordo di contribuzione (MSLC)
- Costi per unità di prodotto
Esaminando l’ incidenza dei costi variabili e dei costi fissi sulla formazione del costo unitario di prodotto, possiamo osservare che, in termini unitari:
a) Costi variabili, incidono sul costo unitario in misura costante;
b) Costi fissi, incidono sui costi unitario in misura variabile.
- Economie di scala e just in time
Poiché al crescere della produzione i costi fissi vengono ripartiti su una maggiore quantità di prodotti, si ottengono le cosiddette economie di scala man mano che si incrementano i volumi di produzione.
Una moderna conduzione aziendale deve spingere i responsabili di reparto ad attenersi alle richieste di vendita, in una logica di just in time. Ciò si ottiene considerando ottimale la quantità prodotta che coincide con quella effettivamente venduta. Essa si ottiene in formula attraverso la conoscenza il costo unitario i costi fissi, i costi variabili unitari e le unità prodotte : costo unitario = [ ( CF + cv × U ) / U ].
3) Il punto di equilibri ( break even point )
Le relazioni tra costi variabili, costi fissi e volume di produzione sono messe in evidenza dal diagramma di redditività ( o profit graph ) che consente di determinare a quale grado di sfruttamento della capacità produttiva, o in corrispondenza a quale volume di vendite, o quale ammontare di fatturato dell’ azienda si realizza l’ equilibrio economico.
Il punto di equilibrio ( break enev point ) corrisponde al punto di incontro della retta che rappresenta i costi totali ( costi fissi + costi variabili ) con la retta che rappresenta i ricavi.
A sinistra del B. E. P. i costi totali superano i ricavi e l’ azienda sopporta perdite,
a destra del B. E. P. i ricavi superano i costi e l’ azienda consegue utili.
Nel B. E. P., costi e ricavi si equivalgono e il risultato economico è uguale a zero.
Il B. E. P. si ottieni quando si verifica l‘ eguaglianza R = CT e si calcola risolvendo la equazione : ( p × U = CF + cv × U ) da cui si ottiene: U = CF / ( p – cv );
dove ( p – cv ) costituisce il margine unitario di contribuzione con il quale ogni prodotto partecipa alla copertura dei costi fissi.
Lo sfruttamento della capacità produttiva dell’ azienda si calcola :
[( B.E.P × 100) / capacità produttiva].
Per calcolare il risultato economico che si può determinare da una vendita di N indicando con E il risultato economico possiamo scrivere: R = ( CT + E ) corrispondente a:
( p × U = CF + cv × U + E ).
Inglese: “Software and Operating System”
- Software
There are two broad classifications of software, operating system software and application software. the operating system is installed on your hard disk before any other software. The instruction come from the disk, thus the operating system is disk based. some early computers had its operating system entirely in ROM.
This was called a ROM - based operating system.
the operating system controls how your computer's hardware communicates with the CPU and it runs software applications. The two most popular disk-based operating systems on the PC are DOS and WINDOWS DOS is gradually being phased out. Computers that still use DOS often include removed-substituted.
Any activity you put your computer to use for can be considered an application. Typing a letter is done with a word processing application.
creating a mailing-list is accomplished with a database application.
- Operating System
An operating system is a program that controls and organises the general operation of the computer. A computer cannot work without an operating system.
On a microcomputer an operating system will:
- Deal with the transfer of programs in and out of memory;
- Allow the users to save files to a backing store;
- Control the transfer of data to periphearls such as printers;
- Provide the interface between user and computer e.g. Windows 98:
- Issue simple error messages.
Some general features of operating system are
- They control the backing store and periphearls such as disk units and printers;
- They control the loading and running of programs;
- They organise processing time between programs and users;
- They organise priorities between programs and users;
- They maintain security and access rights of users;
- They deal with errors and user instructions.
o Real time processing
A real time system responds to incoming data immediately.
Computers that run in real time have to be very fast and have a lot of processing power. Computers operating in real time are often dedicated to the control of systems such as industrial processes.
o Multiprogramming
Multiprogramming is a method of operating such that several programs appear to be running at once. The term usually applies to mainframe operation when the computer is switching between a number of different users. The operating system switches jobs in and out of processor time according to priority.
o Multitasking
Multitasking usually applies to microcomputers whereby the computer is running a number of applications apparently at the same time.
o Multi – access or multi user
A multi – acces system is one where a number of users work with terminals on – line to a central computer. The central processor deals with users in turn; clearly the more users, the slower the response time.
o Batch processing
A batch processing system is where program or data are collocated together in a batch and processed in one go. Typically the processing of payrolls, electricity bills and so on.
This method of operation lends itself to jobs with similar inputs, processing and outputs where no human intervention is needed.
Jobs are stored in a queue until the computer is ready to deal with them.
Often batch processed jobs are done overnight.