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A.S.
2008-2009
Il Gioco degli Scacchi:
Simbolo di cultura e di vita
TESINA DI:
PORRU DEBORA
a
5 A LICEO SCIENTIFICO TECNOLOGICO
I.T.C.G. “L. EINAUDI” SENORBI’
I
Indice
1. Introduzione..................................................................................... III
2. Mappa Concettuale ......................................................................... IV
3. Il gioco degli scacchi......................................................................... 1
3.1 Leggenda……………....................................................................... 3
3.2 Cenni storici...................................................................................... 4
4. Scacchi e Matematica........................................................................ 7
4.1 Risoluzione del questionario d‟esame 2006…….............................. 9
4.2 Percorso del cavallo......................................................................... 10
5. Scacchi e Scienze............................................................................. 13
5.1 Computer biologico capace di giocare a scacchi............................. 15
6. Scacchi e Informatica....................................................................... 17
6.1 Breve cronologia.............................................................................. 18
6.2 Charles Babbage e la Macchina Analitica....................................... 18
6.3 La macchina di Torre y Quevedo..................................................... 19
6.4 Cronologia moderna......................................................................... 19
6.5 Architettura di un giocatore artificiale............................................. 21
7. Scacchi e Letteratura........................................................................ 22
7.1 Nuove stanze.................................................................................... 25
Bibliografia................................................................................................. 28
II
Indice delle figure
3.1 La creazione degli scacchi................................................................ 1
3.2 Pezzi degli scacchi............................................................................ 2
3.3 Scacchiera in onice............................................................................ 2
3.4 Lahur Sessa………............................................................................ 3
3.5 Giocatori di scacchi arabi...…………………………………….…... 4
3.6 Egytian chess players......................................................................... 5
3.7 Howard Staunton................................................................................ 6
4.1 …….....................................................................
Divina Commedia 7
4.2 Mossa del cavallo.............................................................................. 10
4.3 Quadrato Magico............................................................................... 11
4.4 Percorso: chiuso/ciclico; aperto......................................................... 12
4.5 Prima soluzione ciclica...................................................................... 12
5.1 Mente a scacchi................................................................................. 13
5.2 dell‟uomo...........................................................
Corteccia cerebrale 13
5.3 Onde gamma registrate in giocatori di scacchi.................................. 14
5.4 Sezioni cerebrali sagittari di analisi di risonanza magnetica............. 14
5.5 Dna .................................................................................................... 15
6.1 Il turco di Von Kempelen.................................................................. 17
6.2 La macchina di Torre y Quevedo....................................................... 19
6.3 Kasparov contro Beep Blue............................................................... 20
6.4 Interfaccia di un giocatore artificiale................................................. 21
7.1 Eugenio Montale................................................................................. 23
III
1. Introduzione
Nel corso della nostra vita, arriva il momento in cui ciascuno di noi si dedi-
ca a un hobby, come calcio, pallavolo, dama, lettura, danza..
Mentre frequentavo le scuole medie, casualmente ho iniziato un corso di
scacchi e sono entrata a far parte della squadra scacchistica femminile di
Selegas. Inizialmente per me era un semplice gioco di svago ma crescendo
ho iniziato a capire che questo gioco nascondeva meravigliose simbologie,
che mi avrebbero aiutato a crescere.
Le due parole più significative del gioco degli scacchi Vittoria e Sconfitta,
mi hanno portato a capire molte cose della vita, aiutandomi ad affrontare i
problemi grandi e piccoli che fino ad aggi ho superato. Mi sono resa conto
che questo gioco mi ha dato una impostazione mentale con cui ho affrontato
la mia vita aiutandomi a ragionare e a comportarmi in modo da non finire in
scacco matto. IV
2. Mappa concettuale
V
3. Il Gioco degli Scacchi
Gli scacchi (dal provenzale escac, che deriva a sua volta dal persiano Shah
= re) sono un gioco da tavolo di strategia che vede opposti due avversari.
È un gioco di pura abilità ed è anche uno dei più profondi e complessi in as-
soluto. Si gioca a scacchi sia a scopo ricreativo che competitivo, a casa o
nei Club di Scacchi, in tornei on-line o per corrispondenza. Figura 3.1
La creazione degli
scacchi
Gli scacchi si giocano nella cosiddetta scacchiera, un tavolo quadrato diviso
in 64 case, organizzato in 8 righe (dette traverse) e in 8 colonne. Le traverse
sono numerate da '1' (traversa base dei pezzi bianchi) a '8' (traversa base dei
pezzi neri), mentre le colonne sono contraddistinte dalle lettere dell'alfabeto
da 'a' a 'h'. La scacchiera deve essere orientata in modo che la casella
nell'angolo in basso a destra di ciascun giocatore sia bianca.
Su questa scacchiera si muovono 16 pezzi bianchi e 16 pezzi neri.
Liceo Scientifico Tecnologico Debora Porru Pagina 1
Entrambi i colori sono costituiti da sei tipi diversi di pezzi che sono (in or-
dine di importanza crescente):
Pedone (n° pezzi = 8)
Cavallo (n° pezzi = 2)
Alfiere (n° pezzi = 2)
Torre (n° pezzi = 2)
Donna (o Regina) (n° pezzi = 1)
Re (n° pezzi = 1) Figura 3.2
Pezzi degli scacchi
Il Cavallo e l'Alfiere si dicono "pezzi minori" o "leggeri" mentre la Torre è
"pezzo maggiore" o "pesante" assieme alla Regina.
Il giocatore che muove per primo (che è quello che vede il proprio Re a de-
stra della propria Donna) si chiama convenzionalmente 'Bianco' mentre l'al-
tro 'Nero'.
Le scacchiere ed i pezzi posso-
no essere in legno o in plastica
ed esistono anche scacchiere
artistiche in cui i pezzi sono in
vetro, pietra, cuoio o metallo,
usate più che altro come ogget-
ti decorativi. Figura 3.3
Scacchiera in onice
Liceo Scientifico Tecnologico Debora Porru Pagina 2
3.1 Leggenda
sull‟origine del gioco degli scacchi. Una di queste
Esistono varie leggende
racconta che una volta un re vinse una grande battaglia per difendere il suo
regno, ma per vincere dovette compiere un'azione strategica in cui suo fi-
glio perse la vita. Da quel giorno il re non si diede più pace perché avrebbe
voluto aver trovato un modo per vincere la battaglia senza sacrificare la vita
del figlio.
Un giorno venne a palazzo un brahmino, Lahur Ses-
sa, che insegnò al re un gioco da lui inventato: il gio-
co degli scacchi. Il re si appassionò a questo gioco e
giocando capì che in nessun modo avrebbe vinto
quella battaglia senza sacrificare suo figlio. Così ri-
cuorato da questo il re fu finalmente felice e chiese a
Lahur Sessa cosa avesse voluto come ricompensa se
ricchezze, un palazzo, una provincia o qualunque al-
tra cosa. Il monaco rifiutò, ma il re insistette per gior-
ni finché alla fine Lahur Sessa, guardando la scac-
chiera gli disse:
«Tu mi darai un chicco di grano per la prima casella,
due per la seconda, quattro per la terza, otto per la Figura 3.4
quarta e così via». Lahur Sessa
Il re rise a questa richiesta di Lahur Sessa poichè avrebbe potuto avere qua-
lunque cosa e invece lui si accontentava di pochi chicchi di grano. Il giorno
dopo i matematici di corte andarono dal re e gli dissero che per adempiere
alla richiesta del monaco non sarebbero bastati i raccolti di tutto il regno per
ottocento anni.
Lahur Sessa in questo modo aveva voluto insegnare al re che una richiesta
apparentemente modesta poteva nascondere un costo enorme. Infatti aveva
chiesto 9223 quadrilioni, 372 trilioni, 036 miliardi, 854 milioni, 775 mila
808 chicchi di grano. Una volta che il re lo ebbe capito, il brahmino ritirò la
sua richiesta e divenne il governatore di una delle province del regno.
Liceo Scientifico Tecnologico Debora Porru Pagina 3
3.2 Cenni storici
Il gioco degli scacchi deriva da un gioco nato in India intorno al VI secolo,
chiamato il chaturanga. Questo gioco secondo varie interpretazioni ha poi
dato origine alle varie forme del gioco che si è prima diffuso tra i Persiani
(che lo modificarono e lo chiamarono sharanj), e poi tra gli Arabi per poi
diffondersi nell'Europa medievale. Figura 3.5
Giocatori di scacchi
arabi
Dall'area indo-persiana il gioco, a seguito della conquista araba della Persia,
si è diffuso nella civiltà araba (dopo l'VIII-IX sec) dove fu elaborata anche
una teoria del gioco. Il primo trattato scacchistico di cui si ha conoscenza,
all‟892.
scritto da un medico di Baghdad, risale
Dagli Arabi si è diffuso verso nord seguendo due direzioni:
Attraverso l'Oriente bizantino verso la Russia e la Scandinavia;
Attraverso la Spagna araba, e probabilmente la Sicilia, in tutto l'Oc-
cidente Europeo.
In Europa le prime fonti risalgono all'inizio del XI secolo. Tra queste, sono
significative il testamento del conte di Urgel (Catalogna) che lascia alla
Chiesa i suoi beni tra cui una scacchiera.
Liceo Scientifico Tecnologico Debora Porru Pagina 4
chiamato “Li-
In Spagna nel XIII secolo fu redatto un manoscritto famoso
bro de los juegos” che comprendeva gli "scacchi", la "tavola reale"
(backgammon) e dadi, sponsorizzato da Alfonso X di Castiglia.
Dall'Europa araba il gioco si diffuse nel resto del continente favorito anche
dal successo che aveva nella cultura cavalleresca, nonostante fosse forte-
mente contrastato dalla Chiesa. Figura 3.6
Egyptian chess
players(1879)
Sir Lawrence Alma-
Tadema
(1836 - 1912)
Inizialmente, in Europa le regole non differivano dal gioco arabo, lo sha-
ranj, caratterizzato da una scacchiera senza colori e da regole che rendevano
piuttosto lento lo svolgimento del gioco:
la “fersa” (la donna nella successiva evoluzione) muoveva diago-
nalmente di una sola casella,
l'“elefante” (poi “alfiere”, “vescovo”
o in inglese) muove di tre sole
caselle in diagonale potendo saltare gli altri pezzi,
i pedoni muovono sempre di una sola casella e promuovono sempre
a fersa,
gli altri pezzi muovono secondo le regole odierne tranne che non esi-
ste arrocco.
Nel corso dei secoli, la necessità di velocizzare il gioco soprattutto perchè
le partite venivano giocate per scommessa, portò progressivamente all'ado-
Liceo Scientifico Tecnologico Debora Porru Pagina 5
zione di movimenti più veloci, soprattutto dell'alfiere e della donna, e all'a-
dozione di regole non comuni. Ad esempio nel "Libro del Acedrex" scritto
dal re di Castiglia Alfonso X il Saggio nel 1283, il movimento dei pezzi
presenta già alcune variazioni, con la donna più mobile.
Alla fine del quindicesimo secolo in Italia, o secondo altri in Spagna, ven-
gono definitivamente fissate le regole moderne del gioco, ovvero viene cre-
ata una variante che si impone sugli altri sistemi di gioco:
i pedoni avevano l'opzione di avanzare di due caselle al momento
della loro prima mossa con la conseguente opzione per l'avversario
di mangiarlo en passant;
gli Alfieri potevano muoversi lungo tutto una diagonale libera (in-
vece di essere limitati a muoversi obbligatoriamente di tre caselle