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Storia - Somiglianze ideologiche tra Hitler e Saruman
Economia - Bilancio economico della "Terra di Mezzo"
Inglese - Tolkien: l'autore e le opere
Tecniche di produzione - La birra
Diritto - Il marchio
Ecologia - Le malattie dell'orzo
Indice
-Introduzione
1 - “Il Signore degli Anelli”: trama
2 - Italiano: la figura dell’antieroe ne “Il Signore degli Anelli” di Tolkien e ne “Il
fu Mattia Pascal” di Luigi Pirandello
2.1 - L’antieroe ne “Il Signore degli Anelli”
2.2 - Storia della figura dell’antieroe
2.3 - L’antieroe ne “Il fu Mattia Pascal” di Luigi Pirandello
2.4 - “Il fu Mattia Pascal”: breve trama ed analisi
2.4.1 - La narrazione
2.4.2 - I personaggi
2.4.3 - I temi
3 - Storia: la figura di Hitler
3.1 - Somiglianze ideologiche tra Hitler e Saruman
3.2 - Infanzia e adolescenza
3.3 - L’esperienza della Prima guerra mondiale
3.4 - Il Partito nazionalsocialista e la sua corsa al potere
3.5.1 - La Seconda guerra mondiale: le vittorie
3.5.2 - Le sconfitte
3.6 - La morte
4 - Economia: bilancio economico della “Terra di Mezzo”
5 - Inglese: Tolkien, l’autore e l’opera
5.1 - Brevi cenni sulla vita
5.2 - Le opere principali
5.2.1 - “Lo Hobbit”
5.2.2 - “Il Signore degli Anelli”
5.3 - Trasposizioni sul grande schermo
6 - Tecniche di produzione: la birra
6.1 - Processo produttivo
6.2 - Tipi di fermentazione
6.3 - Classificazione
6.3.1 - Ale
6.3.2 - Lager
6.3.3 - Lambic 2
7 - Diritto: il marchio
7.1 - La Proprietà intellettuale
7.2 - Codice della Proprietà industriale
7.3 - Il marchio
7.3.1 - Requisiti per la tutela
7.3.2 - Tipologie di marchi
7.4 - Diritto d’autore
8 - Ecologia: malattie dell’orzo
8.1 - Nanismo giallo: Virosi
8.2 - Mal di piede: Fungina 3
Introduzione
Ovvero: perché scegliere l’universo de “Il Signore degli Anelli” come tema principale in una tesina
di maturità?
I motivi di questa mia scelta sono molteplici e più o meno variegati.
Inizialmente lo scelsi per un puro guadagno personale; quando decisi l’argomento pensai: “Non ho
ancora letto il Signore degli Anelli nonostante mi appassioni molto l’argomento e tutto quello che
gli gira attorno. Ho visto molte volte i film della trilogia di Peter Jackson e mi sono sempre piaciuti,
non solo per la componente puramente Tolkeniana, ma anche per i magnifici paesaggi che Jackson è
riuscito a catturare nella lontana Nuova Zelanda, per le straordinarie musiche create appositamente
da Howard Shore che aggiunsero la perfetta musicalità alle opere di Jackson, per la bellissima
interpretazione degli attori che fecero prendere vita alla miriade di personaggi di Tolkien, per gli
effetti speciali che fecero camminare alberi enormi e che fecero prendere forma a Gollum come un
vero personaggio e infine per tutta quella magia che tutta la troupe di Jackson riuscì ad infondere in
quei film che riescono a far provare allo spettatore un’infinità di emozioni durante la visione.
Quindi, dato che mi sono così tanto piaciuti i film, perché non leggere il libro, che sicuramente mi
piacerà, usandolo come scusa per creare una tesina?”
E così è successo!
Mi sono immerso nell’universo del Signore degli Anelli assaporandone pian piano tutti i particolari
che Tolkien ha voluto inserirci, dalle magnifiche città e ambientazioni che ha creato con la propria
fantasia, alle tradizioni e usanze di tutti i popoli abitanti della Terra di Mezzo; dai riferimenti
religiosi e filosofici alla storia di ogni singolo personaggio, che rendono l’universo creato da
Tolkien un vero e proprio mondo dove è possibile lasciarsi affascinare continuamente e per molto
tempo.
È grazie a queste motivazioni che ho tenuto l’opzione di fare la tesina su “Il Signore degli Anelli”,
nonostante io mi renda perfettamente conto che questa scelta non combacia perfettamente con gli
argomenti di una scuola ad indirizzo agrario. Ho voluto però ampliare questa “politica” della scuola
agraria ed integrarla con un libro che presenta infinite chiavi di lettura e che sa fare riferimenti a
qualsiasi argomento rendendosi malleabile ad ogni discussione ed argomentazione.
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Il Signore degli Anelli: trama
Bilbo Baggins, Hobbit abitante di Hobbiville della Contea, decide di festeggiare i suoi 111 anni con
una sontuosa festa, alla quale invita tutte le famiglie Hobbit vicine e non. A questa festa partecipa
anche suo nipote Frodo Baggins, il quale riceverà, finiti i festeggiamenti, un misterioso anello,
donatogli proprio da suo zio. Quest’ultimo partirà poi senza dare più notizie di sé ad anima viva.
Anni dopo, Frodo è raggiunto da Gandalf, vecchio Stregone amico sia di Frodo che di Bilbo, che,
durante una visita inaspettata, gli dice di allontanarsi il prima possibile dalla Contea per un motivo
non precisato.
Frodo, accompagnato da tre suoi fidati amici, Sam, Pipino e Merry, si
dirige verso Brea, piccolo borgo ad occidente rispetto alla loro terra
natale. Qui incontrano Grampasso, il cui vero nome è Aragorn: egli è
un Ramingo, mandato da Gandalf per guidare i quattro Hobbit fino a
Gran Burrone, dimora di Elrond, il più importante tra gli elfi della
Terra di Mezzo.
Arrivati a destinazione, i giovani Hobbit ritrovano sia Bilbo che lo
stregone Gandalf. Qui avviene il Consiglio di Elrond: una riunione dove si istituisce la Compagnia
dell’Anello. Essa è formata dagli Hobbit Frodo, Sam, Pipino e Merry, dagli Uomini Aragorn e
Boromir, dall’Elfo Legolas, dal Nano Gimli e ultimo lo Stregone Gandalf. Tale compagnia ha uno
scopo: distruggere l’Unico Anello che Bilbo donò a Frodo. Esso fu creato dall’Oscuro Signore
Sauron; quest’oggetto possiede infatti particolari poteri che si amplificano in base a chi lo indossa.
Toccherà a Frodo distruggere l’Unico Anello nel Monte Fato, e porre così fine alle guerre tra
Sauron e i Popoli liberi della Terra di Mezzo. Ma Frodo è restio al suo compito di Portatore
dell’Anello, poiché egli è solo un piccolo Hobbit, e si chiede perché non potrebbero affidare questo
compito a persone più adatte e coraggiose, come Gandalf o Elrond.
Spaventato e sconsolato si allontana da Gran Burrone con la
Compagnia che lo guiderà e proteggerà.
La Compagnia si spinge a Sud fino alle Miniere di Moria con
l’intento di attraversare la catena montuosa delle Montagne
Nebbiose. Qui lo Stregone Gandalf cade in un buio baratro
mentre protegge la Compagnia da un Balrog: un essere dalle
fattezze demoniache rimasto intrappolato nelle profondità
delle Miniere di Moria da lunghissimo tempo.
Gli altri componenti sono però costretti ad andare avanti
nonostante la perdita di un loro compagno, e, dopo aver fatto
tappa nella foresta di Lórien, ove Galadriel, una degli Elfi più
importanti, dona a ciascun membro della compagnia un dono, si dirigono a Sud seguendo l’Anduin,
chiamato anche “il Grande Fiume”.
Qui arrivano alle Cascate di Rauros, dove vengono attaccati da un gruppo di Uruk-hai, una
particolare razza di Orchi.
La Compagnia dunque è costretta a dividersi: Frodo e Sam partono verso da soli verso Mordor;
Aragorn, Legolas e Gimli si dirigono a Ovest alla ricerca
di Pipino e Merry, rapiti dal gruppo di Uruk-hai, mentre
Boromir perde la vita nel tentativo di proteggere la
Compagnia.
Nel frattempo Saruman, il più potente tra le fila
dell’ordine degli Stregoni, corrotto da Sauron, si prepara
a dichiarare guerra al popolo di Rohan. Egli dimora a
Isengard, territorio circondato da foreste, principalmente
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dalla foresta di Fangorn: immensa foresta dove finiranno poi Pipino e Merry dopo essere scappati
dagli Uruk-hai. Saruman, dunque, decide di disboscare e radere al suolo tutte le foreste vicine per
armare il suo enorme esercito formato da Uruk-hai e Orchi. Questi ultimi sono visti come carne da
macello dallo Stregone, e vengono trattati come semplici soldati da usare solo nel momento del
bisogno. Gli Uruk-hai sono invece messi al comando da Saruman, con lo scopo di controllare e
guidare l’enorme esercito di Orchi.
L’inizio della guerra ha dunque luogo: le truppe di Saruman attaccano i Rohirrim nel Fosso di Helm
ed essi resistono a fatica, finché non arriva in loro soccorso Gandalf con rinforzi.
Gli Uruk-hai sono costretti a fuggire, ma vengono completamente annientati dagli Ent, giganteschi
alberi con fattezze umane, giunti per sconfiggere Saruman.
Gandalf decide quindi di andare a Minas Tirith, la fortezza che impedisce a Sauron di espandere il
suo potere a Ovest, e combattere l’ultima grande battaglia che deciderà il destino della Terra di
Mezzo.
La battaglia ha inizio: dapprima il popolo di Minas Tirith ha la peggio, ma le sorti cambiano quando
giunge Aragorn, con l’esercito dei Morti, antichi soldati che, per aver infranto un giuramento fatto,
non possono trovare pace. La battaglia è dunque vinta, ma il potere di Sauron è ancora grande;
infatti l’Anello non è ancora distrutto.
I capitani di Minas Tirith decidono allora di usare un piccolo drappello di uomini come diversivo
per permettere a Frodo di distruggere l’agognato Anello nel Monte Fato.
Frodo e Sam, dopo aver incontrato Gollum – un essere ormai sottomesso dal potere dell’Anello che
prima gli apparteneva che li aiuta a giungere a Mordor –, finalmente arrivano sui pendii del vulcano
dove l’Anello può essere distrutto. Ma Frodo ha un ultimo ripensamento: egli decide di tenere
l’Anello solo per sé e lo indossa, rivelando la sua posizione a Sauron. Gollum però cerca di
sottrarglielo e cade rovinosamente nel vulcano insieme all’Anello ch’egli ha tanto cercato per anni,
ponendo fine all’esistenza di Sauron. 6
2. Italiano
La figura dell’antieroe ne “Il Signore degli Anelli” di Tolkien e ne “Il Fu Mattia
Pascal” di Luigi Pirandello
2.1 - L’antieroe ne “il Signore degli Anelli”
Frodo Baggins è uno Hobbit nato e cresciuto nella Contea, il cui unico problema é il mantenimento
della casa lasciatagli in eredità dallo zio Bilbo.
Basso di statura, timido, impacciato, senza alcun vero pregio se non quello della fedeltà e
dell’amicizia, viene investito di un ruolo fondamentale nello svolgimento degli eventi futuri della
Terra di Mezzo.
Egli infatti è incaricato di portare l’Unico Anello, oggetto magico che amplifica i poteri del
portatore, direttamente nella terra del suo creatore, per distruggerlo e porre così fine alle guerre
che continuano a susseguirsi in quegli anni.
Vicino al fallimento svariate volte, porterà infine a termine il suo compito grazie soprattutto ai
membri della Compagnia, che gli salveranno la vita in più occasioni, sostenendolo e aiutandolo nei
momenti più tragici, come Aragorn che lo medica dopo essere stato ferito dai Nazgûl, o Sam che
sacrifica sonno e cibo per aiutare il suo Padrone mentre viaggiano a Sud accompagnati da Gollum.
Per le sue peculiarità somatiche e caratteriali è possibile classificare Frodo tra i personaggi letterari
cui si attribuisce l’etichetta di «antieroe», categoria già presente a tratti nella letteratura ottocentesca
che troverà pieno sviluppo in alcuni dei maggiori romanzi del Novecento, tra i quali in particolare
“Il fu Mattia Pascal” di Luigi Pirandello.
2.2 – Storia della figura dell’antieroe
L’origine dell’antieroe è riconducibile a due grandi tragediografi del mondo classico: Apollonio
Rodio e Sofocle.
Il primo nel poema epico “Le Argonautiche” crea un personaggio, Giasone, che parte per una
spedizione riguardo alla quale è dubbioso ed incerto, poiché non ne afferra la vera utilità ed è
continuamente demotivato. Quindi il personaggio vive una sorta di crisi dei valori e delle virtù
tradizionalmente presenti nella figura dell’eroe.
Sofocle introduce l’antieroe nella sua tragedia “Edipo re”. Edipo, difatti, si macchia di crimini quali
parricidio ed incesto, compiuti sì incolpevolmente, ma a causa dei quali svilupperà poi enormi sensi
di colpa. Questi concetti verranno in seguito ripresi da Freud, che li utilizzerà per sviluppare le sue
teorie per la psicanalisi.
Il vero prototipo di antieroe è comunemente riconosciuto nel protagonista del Don Chisciotte di
Cervantes: egli infatti è visto come una caricatura dei valorosi cavalieri che combattono contro
interi eserciti o mostri raccapriccianti, mentre in realtà combatte solo contro greggi di pecore e
mulini a vento, identificati rispettivamente come eserciti e mostri.