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Sintesi
Italiano- il sogno in d'Annunzio e Leopardi, la pazzia e l'inesistenza di un'unica verità di Pirandello
Storia-il Potere e i regimi dittatoriali -come Hitler e Mussolini convinsero le masse facendo appello alle emozioni, e quindi all'inconscio del popolo.
Filosofia- il sogno e l'inconscio di Freud, il tempo di Bergson
Latino-il sogno di Iside nelle Metamorfosi di Apuleio
Greco-Onirocritica di Artemidoro di Daldi- trattato sull'interpretazione dei sogni nel mondo antico
Arte- il Surrealismo-Magritte-Il falso specchio
Mamematica-la scala di Penrose, struttura impossibile da riprodurre nella realtà, ma fattibile nel sogno
Fisica-la dinamica-il primo principio della dinamica
Biologia-il cervello durante il processo onirico
Estratto del documento

Inception

La tua mente

è la scena

del crimine

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Innesto

Il controllo della mente attraverso l'inconscio

“Qual è il parassita più resistente? Un'idea. Resistente, altamente contagiosa. Una volta che

un'idea si è impossessata del cervello è quasi impossibile sradicarla. Un'idea pienamente formata,

pienamente compresa, si avvinghia.” Dom Cobb

Il vocabolo inglese inception significa innesto, tema focale intorno a cui ruota l'integrale

svolgimento delle vicende.

Il protagonista, Dom Cobb, esercita una professione alquanto singolare: egli si occupa di estrarre

informazioni dalla mente della vittima, alla quale accede attraverso il sogno, espressione

dell'inconscio della persona.

Si tratta di un'operazione che Dom definisce sogno condiviso: egli, penetrando nella dimensione

onirica della vittima, estrae informazioni, che verranno successivamente riferite al committente del

furto.

In tutto questo, il protagonista viene sempre sostenuto da un'equipe di soci, Arthur, Eames e Nash,

che lo accompagnano nell'esplorazione della mente da derubare.

Attraverso questa tecnica, Dom tenta di penetrare anche nel sogno, e quindi nell'inconscio, di Saito,

un potente uomo d'affari giapponese, per eseguire un'estrazione, il cui esito tuttavia risulta negativo,

a causa dell'interferenza di Mal, moglie defunta del protagonista, che, essendo una proiezione del

suo inconscio, frequentemente si manifesta nel sogno di Dom, interferendo con le operazioni.

La presunta vittima, Saito, era in realtà a conoscenza delle reali intenzioni del protagonista, eppure

gli ha permesso di insinuarsi nella sua mente, al fine di accertarsi delle sue capacità: appurate ormai

le sue abilità di estrattore, nonché manipolatore della dimensione onirica, gli propone un accordo:

Dom dovrà innestare nella mente di Robert Fischer, erede del rivale d'affari di Saito, l'idea di

dividere il suo impero economico alla morte del padre. Nel caso in cui l'operazione vada a buon

fine, il potente uomo d'affari giapponese, grazie alle sue conoscenze, permetterà al protagonista di

tornare negli Stati Uniti, da cui è dovuto allontanarsi perché accusato dell'omicidio di sua moglie.

Dom Cobb si avvale dunque del supporto di Eames, un falsario in grado di mutare aspetto

all'interno del sogno, in modo da interpretare, nella mente di Robert Fischer, il ruolo di Peter

Browning, zio verso cui la vittima prova fiducia; Yusuf, un chimico anestesista dal quale acquista

una dose di narcotico sufficiente per l'intera operazione, e Arianna, brillante studentessa di

architettura, che avrà il compito di costruire la realtà onirica in cui portare i sognatori.

Ebbene, alla morte di Maurice Fischer, padre della vittima, il team si prepara ad eseguire l'innesto:

attendono che Robert prenoti il volo che lo porterà a Los Angeles; quindi, Saito compra la

compagnia aerea, per poter disporre a piacimento dell'aereo e del suo personale, e sale a bordo con i

membri del team, fingendosi normali viaggiatori, insieme all'ignaro Fischer. La durata del volo

permetterà loro di avere il tempo e la tranquillità necessari a eseguire l'innesto.

Il sogno viene strutturato in tre livelli: man mano che si scende più in profondità, le difese coscienti

si abbassano progressivamente, permettendo così che l'idea da innestare non trovi resistenza.

Nel primo livello, nella mente della vittima, verrà trattata la sua conflittuale relazione con il padre,

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suscitandogli il desiderio di non voler seguire le sue orme, nel secondo livello invece, verrà indotto

a pensare di voler creare qualcosa di personale, infine, nel terzo ed ultimo, la falsa proiezione di suo

padre trasmetterà a Robert il concetto decisivo: Maurice Fischer non vuole che suo figlio diventi

come lui.

Al termine dell'operazione, la vittima, appena ripresasi dal sonno, risulta già consapevole delle

proprie intenzioni: frazionerà l'impero economico di suo padre.

L'innesto ha avuto successo poiché i membri del team, insinuatisi nel sogno di Robert Fischer, sono

stati in grado di operare accuratamente sull'inconscio della vittima, utilizzando a loro favore la

componente emotiva e psicologica del soggetto.

Frazionare l'impero economico di suo padre è un'idea che Robert razionalmente avrebbe scelto di

rifiutare, per questo hanno dovuto lavorare a fondo sull'inconscio della vittima.

L'inconscio è spinto dalle emozioni, non dalla razionalità; dunque, il loro compito è stato quello di

tradurre l'idea in un concetto emotivo.

Attraverso accurate parole, hanno proposto un'idea chiara, lineare che, tuttavia, ha colpito

profondamente l'emotività della persona.

Un'idea deve risultare semplice per svilupparsi naturalmente nella mente del soggetto, deve apparire

auto-generata.

Si rivela dunque di fondamentale importanza che la coscienza della vittima non individui mai la

genesi dell'idea: si deve falsificare l'ispirazione, affinché il soggetto ritenga di essere giunto

autonomamente a determinati pensieri, in modo tale che li percepisca come propri, traducendoli

così in azioni con maggiore fervore. 9

Il rapporto fra stato onirico e stato ipnotico

Pur non essendo possibile praticare l'innesto così come viene presentato nel film (in quanto il sogno

non è un luogo concreto a cui accedere, simultaneamente ad altri soggetti, bensì una dimensione

puramente mentale, nonché individuale), tuttavia la scienza ha rilevato un espediente grazie al quale

si ha la possibilità di accedere ugualmente all'inconscio del soggetto, interagendo con esso: l'ipnosi.

È interessante notare come tale fenomeno psicosomatico venga frequentemente equiparato al

uçpnov,

sonno (non a caso, il sostantivo in greco antico, significa esattamente sonno) sostenendo tale

analogia sia dal punto di vista fisiologico che psichico.

Viene riscontrato, nel corso di una seduta ipnotica, ad esempio, un rallentamento dell'EEG,

caratteristico dello stato di presonno, nonché un abbassamento delle difese coscienti, con una

conseguente emersione dell'inconscio del soggetto.

L'accesso all'inconscio del paziente, dunque, da parte dello psicoanalista, corrisponde all'accesso del

protagonista Dom Cobb al sogno di Robert Fischer, cosa che gli conferisce potere.

Questa analogia risulta particolarmente evidentemente nel comando post-ipnotico: si tratta

dell'installazione di un comando, una convinzione o idea, di qualsiasi natura, a cui successivamente

viene dato effetto.

Lo psicoanalista, nel corso di una seduta, comunica verbalmente al paziente, ad esempio, un'azione

da compiere al risveglio.

Al termine dello stato ipnotico, dunque, il soggetto ormai cosciente esegue esattamente l'azione

comandatagli precedentemente, ignorando che l'idea non provenga da lui.

Questo aspetto potrebbe apparire preoccupante nonché altamente pericoloso: se è davvero possibile

praticare l'innesto, attraverso l'ipnosi, l'uomo può essere manipolato a piacimento, venendo così

privato della sua capacità, nonché diritto, di discernere.

Ciò è vero solo in parte: in primo luogo è importante precisare che nessun comando ipnotico, o

post-ipnotico è in grado di far compiere al soggetto azioni chiaramente contrastanti con la sua vera

volontà.

L'idea non può essere completamente innestata nell'inconscio del soggetto, ma semplicemente

suggerita.

Il suo eventuale attecchimento dipende principalmente da tre fattori:

1) La volontà dell'individuo

2) L'abilità dell'ipnotizzatore

3) Il contrasto tra l'idea da innestare, e il reale volere della persona.

Una volontà debole risulta più vulnerabile all'innesto, così come un ipnotizzatore particolarmente

capace riscuote maggiore successo, tuttavia ogni azione compiuta è sempre una scelta, in alcuni casi

suggerita, ma pur sempre una scelta.

Se l'idea proposta attecchisce, significa che il contrasto tra quest'ultima e il reale volere del soggetto

non era sufficientemente forte.

Altro aspetto importante è l'ipnotizzabilità: ogni soggetto risponde in modo diverso all'ipnosi.

Bisogna inoltre considerare anche il grado di ipnosi, cioè la profondità della trance con quanto ciò

comporta.

Alcuni individui possono essere ipnotizzati da chiunque, altri invece non sono assolutamente

ipnotizzabili, i refrattari assoluti.

Tra queste due categorie esistono, anche, soggetti più o meno ipnotizzabili, che alcuni operatori

riescono ad ipnotizzare, altri no. 10

Da che cosa dipende l'ipnotizzabilità? Il problema presenta due aspetti, poiché concerne sia

l'ipnotizzato che l'ipnotizzatore.

La personalità dell'ipnotizzato è stata accuratamente studiata; tuttavia non sono stati individuati

criteri sicuri.

È stata supposta l'esistenza di una forte correlazione tra suggestionabilità e ipnotizzabilità,

identificando l'ipnosi con la suggestione. Tuttavia, la suggestionabilità non è la causa, bensì la

conseguenza dello stato ipnotico.

Il paziente ipnotizzato interpreta le parole dell'ipnotizzatore come espressione della propria persona.

Viene così a mancare la divisone tra ipnotizzatore e ipnotizzato.

Dunque, l'ipnotizzabilità dipende dalla semplicità con cui l'individuo riesce a interiorizzare uno

stimolo esterno e a renderlo parte di se stesso.

Quanto alla personalità dell'ipnotizzatore possediamo criteri ancor meno sicuri per valutarla.

Non si può affermare che la tendenza a ricorrere all'ipnosi sia sempre legata ad una struttura

specifica. Come il paziente viene ipnotizzato per ragioni differenti, così sono differenti le ragioni

per cui il terapeuta ricorre a questo trattamento per un inconscio desiderio di potenza e di dominio

sul paziente.

Si può dunque concludere che non sono stati riscontrati elementi caratteristici che possano spiegare

l'ipnotizzabilità, né nella persona dell'ipnotizzato, né in quella dell'ipnotizzatore. Tuttavia, occorre

tenere presente che l'ipnosi è un rapporto nel quale le due personalità si incontrano e giocano un

ruolo complementare. 11

Il sonno della ragione genera mostri

“La fantasia priva della ragione produce impossibili mostri: unita alla ragione è madre delle arti e

origine di meraviglie” Francisco Goya

Ciò che tuttavia potrebbe sorprendere è la possibilità di ipnotizzare pur senza il consenso della

persona, all'esterno di un contesto medico.

Tale fenomeno avviene inconsapevolmente, senza che il soggetto lo percepisca.

Si tratta di ciò che viene usualmente definito ipnosi collettiva.

A tale fenomeno concorrono i mass media, come la pubblicità, la stampa, il cinema, la radio,

la televisione.

Sono volti a trasmettere al pubblico informazioni o, più usualmente, a suscitare in esso bisogni

erronei.

L'elemento emotivo del soggetto viene ampiamente utilizzato nella pubblicità quanto nella

propaganda politica, in cui ogni immagine o suono è finalizzato a conquistare il favore del

pubblico.

La potenzialità di tale fenomeno, riscontrabile anche quotidianamente dal successo che riscuotono

numerosi prodotti commerciali di dubbia qualità, viene attestata in particolar modo dal Sistema

Politico: valutando quanto potere è stato conferito a figure dittatoriali, quali Benito Mussolini,

Adolf Hitler (volendoci soffermare ora soltanto sul precedente secolo), sorge spontanea la

seguente domanda: come è stato possibile che a un solo uomo sia stato concesso un potere tale, da

consentigli di commettere quelle immani crudeltà, che la Storia ci ha insegnato? Il Potere non viene

conquistato, contrariamente a quanto si potrebbe pensare. Il Potere viene concesso.

E' il volgo a conferire autorità alla figura politica, non la figura politica a esercitare autorità sul vol-

go.

L'autocrate è un unico uomo, mentre la popolazione è costituita da una moltitudine di uomini che,

opponendosi unitariamente, potrebbero destituire l'autocrate.

L'esistenza dei dei campi di concentramento attestano l'inerzia dell'uomo al cospetto di simili

crudeltà.

L'inerzia costituisce la vera causa di tali carneficine, l'inerzia, non la volontà del singolo autocrate.

La paura ha indubbiamente ricoperto un ruolo fondamentale: la consapevolezza di essere perseguiti

in caso di manifesta opposizione al regime, ha determinato il silenzio di milioni di individui.

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