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MAGYAR
FORRADALOM
La Rivoluzione Ungherese 1956
Alunno Keszei Edward Classe: V Sez. A-Aer
:
ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE
LEONARDO DA VINCI PISA
ANNO SCOLASTICO 2011-2012
ARGOMENTO DI DISCUSSIONE
LA GUERRA FREDDA E LA RIVOLUZIONE UNGHERESE
LA SCELTA DELL’ARGOMENTO:
Come si puo’ comprendere dal mio cognome, pur essendo italiano a tutti gli effetti, le mie origini sono ungheresi.
Mio nonno paterno Imre Keszei, in circostanze decisamente avventurose ha dovuto abbandonare l’Ungheria nel
1956. Ho anche alcuni documenti che allego a questa tesi che possono testimoniare alcuni fatti ed episodi che
possono ricostruire un periodo storico della guerra fredda: “la rivoluzione ungherese del 1956”.
Mio nonno nel 1956 aveva 18 anni, in quel periodo lavorava vicino a Budapest come operaio in una miniera di
bauxite, decise insieme ad altri compagni di lavoro, proprio nei primi giorni della protesta, di appoggiare e
successivamente di partecipare alle manifestazioni di Budapest contro il regime sovietico, durante i giorni della
rivoluzione poi, ha combattuto contro l’invasione sovietica, e lo dimostra la tessera personale dei Freedom
Fighters;
All’arrivo dei carri armati sovietici fu costretto alla fuga, dileguandosi ai controlli della frontiera (a piedi fino a
Francoforte) per poi prendere l’aereo fino a Londra, richiedendo asilo politico, rinunciando per sempre di poterci
un giorno ritornare; E così sfortunatamente è stato.
La mia tesi è volta non solo a ricostruire gli eventi drammatici che hanno costretto mio nonno e tanti altri
ungheresi come lui, ad abbandonare il proprio paese, e le proprie famiglie, ma a trovare alcune conferme di
giudizi di valore che mi sono stati trasmessi o, in caso contrario, di formare dei giudizi personali, inserendo
questo mio percorso all’interno della guerra fredda e di capire come e perché sono stati permessi i fatti accaduti.
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GUERRA FREDDA
Già dal 1947 si inizia a parlare di guerra fredda, termine attribuito da un giornalista statunitense per i contrasti tra
USA e URSS. Una guerra che non arriva mai ad uno scontro bellico diretto ( ecco spiegato il motivo di guerra
fredda ), ma la lotta avviene per mezzo della corsa al primato culturale, scientifico e di propaganda dei diversi
sistemi politici e sociali. Alcuni “focolai” si trovano in zone periferiche del mondo ad esempio in Corea, Cuba e
Vietnam.
Già a Yalta nella conferenza avvenuta nel 1945 dove presero parte Churchill ( Inghilterra ), Roosevelt ( USA ) e
Stalin ( URSS ) si era già parlato di “sfere di influenza” definita dal primo ministro inglese “CORTINA DI FERRO”
, cioè due mondo gestiti in maniera diversa, un blocco occidentale gestito dagli Anglo-americani caratterizzato dal
liberismo economico e parlamentare, l’ altro blocco orientale capitanato dal’ URSS caratterizzato da una
economia pianificata e uno stato totalmente dirigistico. Ad Yalta inoltre si erano già stabiliti i confini geopolitici.
Alla fine della Seconda Guerra Mondiale infatti si erano creati veri e propri blocchi.
PROTAGONISTI DELLA GUERRA FREDDA:
BLOCCO OCCIDENTALE
Stati Uniti e alleati dell’Europa dell’Ovest. Il “capitano” di questo blocco erano gli USA i quali adottavano la
DOTTRINA DI TRUMAN, nome del presidente successo a Roosevelt e colui che ha ordinato lo sganciamento
delle bombe atomiche in Giappone. Questa dottrina applica una politica chiamata anche POLITICA DEL
CONTENIMENTO che prevedeva aiuti economici favorendo l’ Europa.
Accordi di BRETTON WOODS siglati nel 1944 consistevano nella fondazione di una Banca mondiale la quale
aveva lo scopo di dare stabilità alla moneta permettendogli un cambio aureo ( il dollaro diventa moneta di riserva.
Prima era la sterlina d’oro con il Gold Exchange Standard ).
Fondo Monetario Internazionale entrato in vigore nel ’45 prevedeva aiuti agevolati per l’Europa favorendo una
ripresa economica.
Piano GATT (1947) che stabiliva la progressiva riduzione delle tariffe doganali e dei limiti alle importazioni, con
l’evidente scopo di garantire un sistema commerciale aperto alla libera circolazione delle merci e di mettere fine
all’economia protezionistica affermatasi dopo la “grande crisi” del 1929. Questo accordo dura anche oggi anche
se sotto un’altra sigla WTO ( World Trade Organization ).
PIANO MARSHALL (1948-1952) erano degli aiuti economici per la ricostruzione in Europa.
Il MACCARTISMO fu un periodo della storia degli Stati Uniti caratterizzato dall'intenso sospetto anticomunista,
durato dai tardi anni quaranta fino a circa la metà del decennio successivo. Prende il nome da Joseph McCarthy,
senatore repubblicano del Wisconsin attivo in politica in quegli anni. Questo periodo è conosciuto anche come
"seconda paura rossa".
Si considera che il maccartismo abbia avuto termine nel 1954, quando una commissione del Senato votò una
mozione di censura contro Joe McCarthy, in seguito ad una campagna che egli aveva condotto contro alti gradi
dell'esercito, che accusava di simpatie comuniste.
Per estensione, il termine Maccartismo può indicare un atteggiamento accusatorio e/o persecutorio verso persone
o gruppi ritenuti sovversivi, pur in assenza di valide prove a sostegno.
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Nasce la NATO (North Atlantic Treaty Organization ) il 4 Aprile 1949 ed entrato in vigore in Agosto dello
stesso anno. Il Patto Atlantico traeva origine dalla percezione che il cosiddetto mondo occidentale costituito da
USA, Canada, Regno Unito, Francia, Scandinavia, Italia e molti Paesi dell'Europa che, al termine della seconda
guerra mondiale erano entrati nella sfera di influenza USA, stesse cominciando ad avere tensioni nei confronti
dell'altro paese vincitore della guerra, ossia l'Unione Sovietica con suoi Paesi satellite.
Motivo principale di questo nuovo patto è la venuta conoscenza della scoperta della bomba atomica Russa.
BLOCCO ORIENTALE
Nel blocco orientale, quindi URSS e stati satelliti come Ungheria, Polonia e Cecoslovacchia i quali nel 1947 erano
stati sottoposti al processo di sovietizzazione si applicava una politica dirigistica e pianificata come avevano in
Russia ma con una particolare repressione per sospetti di revisionismo o tendenze filo occidentali.
In contrapposizione alla NATO il blocco orientale stipulò nel 1955 il PATTO DI VARSAVIA il quale
prevedeva le stesse garanzie della Nato all’interno però della Russia e i suoi stati gregari.
Nel 1948 inoltre si arriva ad un momento in decisivo. Il blocco di Berlino.
Berlino dopo la divisione della Germania nei quattro settori presieduti dai paesi vincitori della guerra (
USA,Inghilterra,Francia e URSS) si trovava nella zona appartenente all’URSS. Anche la città stessa era divisa in
settori come la nazione intera. Nel ’48 i settori occidentali vollero riunirsi e per questo la Russia fece un blocco
stradale e ferroviario per non far arrivare rifornimenti a Berlino Ovest. Truman, presidente degli Stati Uniti
decise di aiutare le zone di Berlino alleate tramite un ponte aereo che misteriosamente l’URSS decise di non
ostacolare. Questa crisi arriverà ad un punto critico nel ’61, quando i settori di Berlino furono definitivamente
separati da un muro.
KRUSCIOV
Dopo la morte di Stalin nel marzo del ’53 si ha al governo una troica condotta da Malenkov il quale non riesce a
concentrarsi sulla politica interna. Si arriva quindi al 14 Febbraio 1956 quando a Mosca si apre il XX congresso
guidato da Nikita Sergeevic Krusciov, un membro del presidium che traccia un bilancio del passato e indica le
direzioni di marcia per il futuro. Durante i giorni seguenti al dibattito congressuale seguito con grande interesse
da tutto il mondo, risuonano da parte del popolo criticità sul “culto della personalità di Stalin”. Dopo dieci
giorni, il 25 Febbraio viene annunciata una seduta a porte chiuse e tutti pensano che si sia arrivati all’elezione del
nuovo presidente. Invece Krusciov quel 25 Febbraio legge il famoso rapporto segreto intitolato “sul culto della
personalità di Stalin e sulle sue conseguenze”. Il congresso segue allibito il suo discorso mentre elenca tutti i
crimini di Stalin. Per la prima volta quello che veniva detto fra amici in segreto viene denunciato pubblicamente
di fronte alla tribuna del congresso. Il documento era talmente esplosivo che si ritiene opportuno non divulgarlo.
Krusciov sotto l’ambito economico promuove l’industria leggera, un grande passo avanti dopo l’economia di
Stalin, e riuscì a siglare dei patti agro-alimentari con gli Stati Uniti promuovendo una moderata apertura alle leggi
di mercato. Si era avviato anche un processo di DESTALINIZZAZIONE messo molto a dura prova durante la
repressione dei movimenti di insurrezione ungheresi nell’Ottobre e Novembre del 1956.
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Possiamo dire che a far cadere la politica di Krusciov furono proprio le sue riforme:
Il fatto che nonostante la sua ostilità verso la personalità di Stalin continuò a manifestare un inguaribile
stalinismo il che gli impedì di trovare consenso negli intellettuali.
La non riformabilità di un sistema come quello sovietico cioè intrinsecamente totalitario.
Una fragilità delle riforme progettate in modo personalistico e improvvisato come la duplicazione delle strutture
del partito che potevano portare ad una pluralità che poteva giungere ad uno scompiglio interno.
Nel 1964 mentre Krusciov è in vacanza nel Mar Nero il Presidium si riunisce a Mosca e decide di nominare un
nuovo presidente Leonid Breznev.
Krusciov comunque portò al popolo “una boccata di aria fresca” alleggerendo le pressioni sulle singole persone e
favorendo uno sviluppo economico su modello occidentale.
Proprio per questo motivo negli stati satelliti pensando ad un allentamento della morsa in cui si trovavano
considerano di riprendersi l’autonomia nazionale. Infatti nell’Ottobre 1956 ci fu una insurrezione da parte del
popolo ungherese che fu però repressa nel sangue. Fatti accaduti anche in Cecoslovacchia nel 1968 con la
Primavera di Praga.
RIVOLUZIONE UNGHERESE
Prefazione
Bisogna intanto tener presente che erano trascorsi soltanto pochi anni dall’instaurazione del regime di
democrazia popolare, dalla soppressione degli altri partiti che avevano contribuito alla rinascita e alla
ricostruzione post-bellica, dalla repressione che aveva avuto nella chiesa uno dei suoi principali bersagli,
dall’epoca dei processi che avevano coinvolto numeri dirigenti e militanti comunisti con lo scopo di sconfiggere
ogni illusione di “ via nazionale” e allineare all’URSS e a Stalin un paese ed un partito ormai sottomessi e
subordinati.
La morte di Stalin e il processo di distensione internazionale, pur se non avendo prodotto in Ungheria segni
tangibili di un disgelo vicino, avevano però costituito una spinta a rialzare la testa soprattutto per i comunisti
nazionali precedentemente emarginati. La complessa vicenda del ritorno e poi del nuovo allontanamento di Imre
Nagy negli anni ’53 – ’55 fu la spia che la situazione ungherese era comunque uscita dal rigido e plumbeo
immobilismo degli anni che avevano seguito il processo RAJK.
Gli studenti e gli intellettuali erano stati tra i primi ad approfittare dei nuovi spazi apertisi nel partito e nella vita
associativa ed a cercare di ampliarli e renderli occasione permanente di dibattito e discussione pubblica.
La vasta partecipazione popolare che catalizzò attorno agli studenti tanto operai che impiegati e perfino militar, si
fondava tanto a Budapest quanto nelle città di provincia su obiettivi omogenei. Non è un caso che tutto abbia
avuto inizio con una manifestazione studentesca e giovanile che si trasformò nel suo corso in una dimostrazione
di massa dell’intera popolazione. 4
Il senso quasi fisico del “conquistare la città”, così come prima era accaduto in parte per le università, circoli
culturali, assemblee tenute nelle fabbriche e sfuggite di mano ai propagandisti del partito, riassumeva il bisogno di
libertà che aveva sotteso ogni iniziativa degli ultimi mesi. Le strade, che fino ad allora erano state monopolio di