Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 9
Resistenza - Tesina Pag. 1 Resistenza - Tesina Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 9.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Resistenza - Tesina Pag. 6
1 su 9
Disdici quando vuoi 162x117
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Sintesi
Greco - Tucidide e l'epitaffio di pericle
Latino - Catone il censore e la figura dell'oratore a Roma, Cicerone e la figura dell'oratore , Tacito e la libertà della classe senatoria
Italiano - Dante e la figura del cittadino nella Divina Commedia, E. Montale e la poetica del negativo(resistenza al fascismo), Gramsci e l'indifferenza, Aldo Capitini e la resistenza nonviolenta
Filosofia - La politica secondo Aristotele, Locke e i diritti del cittadino
Storia - La resistenza partigiana e il caso di Ignazio Vian
Inglese - George Orwell e la resistenza ai regimi totalitari (1984)
Altro - D. H. Thoreau e la disobbedienza civile, L. Tolstoj e la non-resistenza al male per mezzo del male (bensì per mezzo del bene), il caso delle Aquile randagie.
Estratto del documento

Schema dei collegamenti

Tucidide Locke

Aristotele Il cittadino nella storia Dante

Catone Cicerone Tacito

Orwell

In caso di necessità il cittadino deve difendere la libertà e i

diritti del cittadino

Gramsci Thoreau

Resistenza

Resistenza armata Non ci sono solo modi violenti di resistere,

Eugenio Montale e l’opposizione al regime

I partigiani in Italia ed il caso di

Ignazio Vian fascista

NONVIOLENZA

Aldo Capitini e la

resistenza nonviolenta

La da Tolstoj a Capitini

Gli atteggiamenti Oggi è la violenza diffusa che

violenti ed i metodi priva il cittadino delle sue

nonviolenti libertà

Il caso delle

Aquile Randagie Il cittadino è chiamato a resistere secondo i metodi nonviolenti

La resistenza è un dovere del cittadino

Resistenza: rifiuto di assecondare la volontà o le intenzioni altrui.

Dovere: avere l'obbligo, la necessità, di fare qualcosa.

T. De Mauro, Il dizionario della lingua italiana per il terzo millennio

ggi più che in altre epoche storiche l’uomo

O È

è chiamato a sentire la necessità di resistere.

fondamentale saper dire di no ed esprimere il proprio dissenso riguardo tutto ciò che costituisce una

violazione delle nostre libertà, cosa che oggi avviene frequentemente e non sempre esplicitamente.

è un’azione strettamente collegata al ruolo del cittadino nella società, senza il quale non

La resistenza

potremmo parlarne. Bisogna quindi analizzare bene questa figura per arrivare a comprendere il concetto di

all’importanza del cittadino all’interno della società. I

resistenza. Molti nel corso dei secoli si sono interessati πόλις

greci sentivano la partecipazione alle attività della come parte integrante della loro vita, infatti

nell’antica Grecia la dimensione collettiva era fortemente sentita soprattutto all’interno della propria città.

L’epitafio di Pericle

Ne si può notare come questo concetto acquisisca molta rilevanza: la cura degli interessi

1

privati procede per noi di pari passo con l’attività politica , l’interesse del singolo coincide con quello della

πόλις.

comunità nella misura in cui ogni cittadino si impegna nelle attività e nella politica della Ma questa non

è altro che la normalità per i cittadini della Atene del V sec. a.C. Tanto è importante la partecipazione alla

2 non riesce a considerare l’uomo se non in

vita politica nella Grecia di quel tempo che anche Aristotele

relazione ai rapporti con gli altri uomini all’interno della città, la quale regola l’educazione e l’esercizio della

filosofia.

Anche nell’antica Roma è fondamentale la partecipazione alla vita dello stato: Orator est, Marce fili, vir

3 l’oratore è un uomo onesto abile nel

bonus dicendi peritus lascia scritto Catone il Censore al figlio Marco:

parlare. L’oratore è una figura fondamentale a nell’antica Roma, colui che è capace di parlare bene, perché il

cittadino romano deve saper parlare bene in senato, dove, fino all’età imperiale, si prendono tutte le

decisioni e si svolge tutta l’attività politica. Cicerone riprenderà poi il modello catoniano dell’oratore

sostenendo il dovere di ogni uomo di elevata formazione di prender parte alla vita politica. Egli in moltissime

delle sue opere parla di diritti e doveri del cittadino sostenendo sempre la grande importanza della

partecipazione all’attività politica nella vita di ogni cittadino romano. Infatti nel Somnium Scipionis egli esalta

gli Scipioni che in quanto giusti e rispettosi dei doveri e della patria prenderanno posto, una volta liberatisi

dai carcere del corpo, fra gli astri nella via lattea dove abitano tutti i più illustri. Sed sic, Scipio, ut avus hic

tuus, ut ego, qui te genui, iustitiam cole et pietatem, quae cum magna in parentibus et propinquis, tum in

patria maxima est; ea vita via est in caelum et in hunc coetum eorum, qui iam vixerunt et corpore laxati illum

incolunt locum, quem vides, (erat autem is splendidissimo candore inter flammas circus elucens) quem vos,

4 circa cento anni più tardi, nell’ormai

ut a Graiis accepistis, orbem lacteum nuncupatis scrive Cicerone. Così

inoltrata età imperiale, Tacito sente la necessità di riallacciarsi alla tradizione di Cicerone criticando la

decadenza dell’oratoria ed accusando il principato, anche se lo accetta come forma di governo, di soffocare

gli spazi dell’oratore e della che l’assenza di libertà

classe senatoria. Tacito comprende del suo tempo e la

poca partecipazione alla vita pubblica rendono impossibile la grande oratoria di un tempo. Nel De vita Iulii

Agricolae egli elogia il suocero defunto dando moltissima importanza al suo atteggiamento sotto la dittatura

Agricola viene presentato come un uomo sempre ligio al dovere e devoto all’impero tanto

di Domiziano. da

sentire la necessità di essere giusto, coscienzioso e moderato anche durante un principato come quello di

Domiziano nel quale questi comportamenti non rappresentavano affatto la norma a cui si era abituati.

1 Tucidide, Storie, 2-40.2.

2 Aristotele, Politica, Libro III e Libro VIII.

3 Catone, Praecepta ad Marcum filium.

4 Cicerone, De Re Publica, 6.16.

Non solo nell’antichità classica letterati e filosofi parlavano del cittadino e delle sue libertà. Pensiamo per

5

esempio al complesso periodo dei comuni e a Dante che nelle sue opere si occupò attentamente di

In Dante l’uso del termine cittadino proviene direttamente dal significato latino di

cittadinanza e politica. civis

ovvero il cittadino che partecipa allo Stato, tuttavia spesso cambia a seconda della vicinanza ad altre parole

parla di “illustre cittadino” sicuramente si riferisce a personaggi onesti e “degni” come

e/o aggettivi. Quando

quelli delle antiche famiglie fiorentine, altre volte usa il termine solo per indicare i propri concittadini, ovvero

6

gli abitanti di Firenze . europeo, della figura del cittadino lo dobbiamo all’empirismo

Un importante cambiamento, nel contesto

inglese ed in particolare al filosofo John Locke che viene considerato il “fondatore” del liberalismo. Secondo

Locke gli uomini si pongono in società per abbandonare lo stato di natura e costituiscono lo Stato che ha il

compito di tutelare le loro libertà in quanto cittadini dello stesso. Così nasce il concetto moderno per cui la

libertà dell’uomo nella società consiste nel non sottostare ad altro potere legislativo che a quello stabilito per

consenso né al dominio di altra volontà o alla limitazione di altra legge da quella che questo potere

7

legislativo stabilirà conformemente alla fiducia riposta in lui .Bisogna che lo Stato non soffochi i diritti del

) e per far ciò anch’esso

cittadino ma li tuteli (diritto alla vita, alla libertà e alla proprietà - secondo Locke -

deve sottostare e rispettare le leggi. Viene meno l’antico diritto del sovrano secondo cui rex facit legem

divenendo lex facit regem. francese e alla rivoluzione industriale l’europa cambiò volto, la figura del

Successivamente alla rivoluzione che eliminarono l’Ancien

cittadino divenne assimilabile con quella del borghese e/o del ricco imprenditore

Régime.Il XIX secolo fu anche teatro delle rivoluzioni di stampo liberale e dei moti risorgimentali che fecero

nascere le identità nazionali dei vari paesi. Qualcuno iniziò a guardare con interesse alla moltitudine di

operai che popolavano le periferie urbane: nasce il socialismo. Arrivate al XX secolo le nazioni hanno preso

forma sotto l’ondata nazionalistica che ha attraversato l’europa nel secolo precedente e si sono formate

già

una propria identità nazionali. Alcune di queste hanno anche dato vita ad un vasto impero coloniale(cfr.

che caratterizzeranno parte del ‘900,

Inghilterra, Francia.).Emergono le grandi dittature alimentate dai

nazionalismi. Proprio in questo momento si generano i conflitti mondiali che devastano il continente e

portano chi vive in questo periodo in uno stato di alienazione. Mentre da una parte diritti e libertà del

cittadino vengono annullati dai regimi tramite persecuzioni e propaganda, dall’altra cresce sempre più la

consapevolezza di tale situazione e l’attenzione alle violenze degli stati totalitari.

In Inghilterra George Orwell analizza e critica i sistemi totalitari novecenteschi, in particolare quello

8 opprimano l’individuo e lo controllino.

sovietico , di come In un racconto distopico - Nineteen Eighty-Four(del

1949) egli narra di una Londra totalmente controllata attraverso schermi, telecamere e megafoni e

loro azioni, l’orribile sensazione descritta nel libro è riassunta

popolata da individui non più liberi in tutte le

che si trova su tutti i poster recanti l’immagine del Grande Fratello,

nello slogan Big Brother is Watching You

ovvero il dittatore. In questo caso il protagonista tenterà di riscattarsi coltivando una relazione con la persona

di cui si è innamorato (cosa vietata dal regime), trovando così la forza di opporsi al sistema totalitario, anche

se il suo tentativo fallirà. 9

metà dell’ottocento visse in America il filosofo

Nella prima Henry David Thoreau che già allora aveva capito

l’importanza ed il peso delle decisioni di ogni singolo abitante statunitense. Infatti, nel 1849, egli scrive il

saggio Disobbedienza civile dove si oppone alla decisione del governo di combattere il Messico, sulla base

Stati Uniti d’America, e decide di farlo non

dei principi contenuti nella dichiarazione di indipendenza degli

pagando le tasse, con i cui soldi il governo finanziava la guerra.

Vivere come buoni cittadini (interessarsi di ciò che avviene intorno a noi e rispettare e tutelare i diritti di tutti,

etc.) costituisce il primo passo verso una resistenza, qualora ce ne sia bisogno. Non si può in ogni caso

rimanere indifferenti o neutrali rispetto a qualcosa e allo stesso tempo difendere tali diritti. Antonio Gramsci

5 cfr. Dante Alighieri, Convivio, Commedia.

6 Treccani, Enciclopedia Dantesca, vd. cittadinanza, cittadino.

7 John Locke, Due Trattati sul Governo(1690) II, 4.22.

8 cfr. George Orewell, Animal Farm(1945).

9 –

David Henry Thoreau (Concord, 12 luglio 1817 Concord, 6 maggio 1862).

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura

scrisse:

che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che

succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che

stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi

10

non parteggia, odio gli indifferenti .”

Nel secolo passato, per contrasto alle dittature e ai poteri forti che non lasciavano libertà, la resistenza

assume molta rilevanza. La resistenza è una reazione necessaria volta alla tutela di tali libertà e dei diritti

che il cittadino ha conquistato nel corso dei secoli. In quanto persona sempre informata dei fatti ed elemento

cardine della società egli ha l’obbligo di dire no e di fronteggiare le azioni che generano o potrebbero

generare dinamiche non libere.Tuttavia bisogna fare dei distinguo. Quando si parla di resistenza si pensa

immediatamente alle lotte partigiane che hanno portato l’Italia alla liberazione dal fascismo e dalla guerra,

ma non è solo quello. Esistono tipi e modalità diverse di resistenza, da una parte abbiamo quella armata e

violenta, dall’altra abbiamo quella nonviolenta.

Ad esempio in Italia, in opposizione al regime fascista si sviluppano entrambe. La prima si fa

convenzionalmente iniziare dall’ 8 settembre 1943, dopo l’armistizio con gli angloamericani da parte dello

Stato, e prende il nome di “Resistenza italiana” o “Resistenza”. Convenzionalmente perché, anche se la

fondazione del CLN(Comitato di Liberazione Nazionale) risale al 9 settembre le varie brigate partigiane

nell’Italia centro-settentrionale.

erano già presenti Questa è caratterizzata da gruppi armati di diversi

schieramenti politici che collaborano, uniti dallo spirito antifascista, per liberare l’Italia dalla dittatura e dalla

Dettagli
Publisher
9 pagine
2 download