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Storia- dall' 8 settembre al 25 aprile
Arte- il futurismo
Musica- canti partigiani
Scienze- capisaldi della teoria di Darwin
Spagnolo- el partidista John
Inglese- miracle at Sant' Anna
Geografia- l'Italia
Educazione fisica- la staffetta
Tecnologia- differenza tra appartamento tradizionale o moderno
piazzale Loreto si diffuse rapidamente in tutta la città di Milano, così che all’ alba una
folla notevole cominciò a radunarsi, ingrossandosi col passare delle ore. Presto, dalla
curiosità si passo all’ esasperazione, dall’ silenzio si passò agli insulti e infine alla
violenza: colpi, sputi,lancio di fango o escrementi, fino ai 5 colpi di pistola sparati da
una donna che aveva perso 5 figli durante un bombardamento. I corpi, soprattutto
quello di Mussolini, divennero bersaglio della rabbia accumulata per la dittatura e la
guerra. A metà mattina i partigiani decisero di sottratte i cadaveri allo scempio: fu così
che vennero appesi per i piedi a testa in giù. Alle 14 il comando americano ordinò di
concludere l’ esibizione pubblica: i corpi vennero così staccati e deposti in casse di
legno. Si calcola che i caduti della resistenza siano stati circa 70000.Un'altra forma di
resistenza si verificò in Spagna contro l’ esercito di Francisco Franco durante la guerra
civile spagnola tra il 1936 e il 1939. MARIANGELA MACCIONI
LETTERATURA
Mariangela Maccioni. Nella primavera del 1938 una maestra elementare
nuorese, Mariangela Maccioni Marchi veniva
sospesa dall’insegnamento per la sua attività
antifascista. Tra le sue colpe principali, quella di non
aver spiegato alle sue alunne di sei anni (un età in
cui francamente è difficile capire la politica)
l’importanza del fascismo e la grandezza di Benito
Mussolini . Mariangela Maccioni (che aveva sposato
il noto intellettuale nuorese Raffaello Marchi nel 1935) era nata a Nuoro nel 1891.
Figlia di un maestro elementare, aveva visto morire negli anni immediatamente
successivi al primo conflitto mondiale il padre e i due fratelli, circostanza che l’aveva
portata a legarsi maggiormente all’anziana madre affetta da cecità. Mariangela
Maccioni non esercitava soltanto il suo ruolo di maestra con una passione e un rigore
intellettuale che la portava ad avvertire l’esigenza di ampliare i suoi orizzonti culturali
anche all’esterno dell’ambiente isolano, ma si interessava anche della vita politica,
manifestando con coraggio il suo netto antifascismo. Fu la sola insegnante e forse
l’unica donna nuorese a firmare la sottoscrizione per Matteotti, in seguito all’assassinio
del deputato socialista da parte del fascismo nel 1924 (cosa che gli comportò sempre,
nei documenti della polizia segreta fascista, la qualifica di “sottoscrittrice pro
Matteotti”).Del resto, per tutto il ventennio avrebbe dovuto sopportare le angherie e i
soprusi dei fascisti, i quali avevano preso l’abitudine di controllarne la corrispondenza,
di seguirne gli spostamenti e le amicizie, di interrompere le sue lezioni a scuola, fino
ad arrivare ad arrestarla nell’aprile 1937.
Soltanto la fine del fascismo portò la maestra Maccioni a riacquistare il suo posto di
insegnante, nel marzo 1944. Morì nel 1958, ma la sua memoria e il suo insegnamento
furono coltivate dal marito, che le raccolse nel volume “Memorie politiche”, edito dalle
edizioni Della Torre. La figura di Mariangela Maccioni rappresenta un valido esempio di
coraggiosa opposizione ad uno stato che voleva imporgli di insegnare non secondo la
sua coscienza di educatrice, ma seguendo i crismi del pensiero unico e non criticabile.
Non si possono avallare operazioni come quelle di chi cerca di portare avanti un così
spregiudicato “uso pubblico della storia”. PIERO BORROTZU
Piero Borrotzu a 20 anni. Piero nasce ad Orani, in Sardegna, il 25 aprile del 1921, da
Francesco Borrotzu e da Clotilde Di Bene (di Vezzano
Ligure)quando la sorella Laura aveva 3 anni. Prematuramente
il padre muore (1923) perché invalido di guerra e la madre si
ritrova a tirare su da sola i suoi due figli. Aveva sei anni
quando la madre vince il concorso d’ostetrica all’ospedale di
Nuoro .Piero frequenta il Ginnasio e poi il liceo con ottimi esiti.
Nel 1941 entra in Accademia Militare, a Modena, e diventare
Ufficiale.
Nel 1943,dopo un’ultima licenza alla fine del corso di
applicazione, con i gradi di sottotenente, aveva avuto
l’incarico di presidiare gli impianti della Pirelli.Proprio in quei
giorni di luglio, Milano venne bombardata e appena terminato, Piero, salvo
miracolosamente si prodiga con slancio a trarre dalle macerie feriti e vittime. Quando
venne dato l’annuncio dell’ 8 settembre, Piero si trovava a Milano e non esitò a
prendere ferma posizione già dal primo momento. Non ebbe dubbi quindi a
contrastare due ufficiale tedeschi, disarmandoli e conducendoli al comando di
battaglione.
I superiori liberarono i tedeschi e punirono Piero con una nota di demerito. Egli
indignato per il contegno dei capi, fugge a Monza con un camion pieno di armi. Anche
qui viene scoperto dai tedeschi ma riesce a fuggire armato.
Il suo sacrificio è ancora oggi ricordato, festeggiato ogni 5 aprile.
Piero Borrotzu la sera del 4 aprile fece rientro a Chiusola dove lo aspettava Ettore
Corna di Airola, per informarlo delle novità. Stanco e febbricitante , decise di passare
la notte in paese, prendendo una stanza. Sarebbe tornato dai suoi uomini il mattino
seguente. La casa dove era stato ospitato, aveva una via di fuga nel caso di una
presenza nemica, bastava raggiungere la scalinata di pietra che porta agli orti per poi
nascondersi nel bosco.
Proprio quella notte, i reparti militari tedeschi, raggiunsero Chiusola, circondando il
paese. All’ alba, mentre tutti dormivano,era scattato il rastrellamento casa per casa.
Dopo la perquisizione di quasi tutto il paese, la padrona della casa che ospitava Piero,
lo informa dell’accaduto. Egli pensa di scappare, poi però crede di sacrificarsi per il
paese, si consegna ai tedeschi per evitare spargimenti di sangue in un paese inerme. Il
giorno seguente, 1944 Piero e altri suoi uomini, vennero fucilati nella schiena davanti a
tutta la gente nella piazza del Comune. In particolare Piero dopo essere stato
massacrato e condotto nel “luogo di morte”, viene sparato alla schiena ma per odio e
ribellione un comandante delle SS, gli va vicino con la pistola e con il piede nel collo dà
il colpo di grazia. I comandante ordina di interrare Piero come un cane, in una semplice
fossa senza nemmeno un fiore perché sarebbe stato per il paese un duro, colpo,
sarebbe stato bruciato. Venne portato in camposanto su una scala a pioli da 5
persone del paese.
IL SENTIERO DEI NIDI DI RAGNO Italo
Calvino
° AUTORE: Italo Calvino nacque il 15 ottobre del 1923 a Santiago de Las Vegas da la
Habana .Trascorse la sua giovinezza a Cuba , dopo un uragano che distrusse la sua
abitazione , decise di ritornare in Italia con la sua famiglia .Il rientro in Italia fu deciso
dal padre per accettare l’incarico direttivo di una stazione sperimentale di
floricultura . Nel 1927 nasce il fratello Floriano. Il primo vero contatto fascista è vissuto
da Calvino tra il 1929 e il 1933 per provare l’esperienza di diventare balilla,
naturalmente obbligatorio .Si iscrive alla Facoltà di lettere a Torino, dove si laureò . Nel
1961 le attività culturali si intensificano, a Roma frequentò l’ Osteria dei Fratelli
Menghi dove conobbe molti personaggi famosi .Mentre Calvino era a Parigi nel 1967
il suo amico Che Guevara venne ucciso . Italo scrisse un’ articolo su questo fatto , che
poi venne tradotto in italiano .Dopo una bellissima vita , il 6 settembre 1985, Calvino
venne colto da un ictus . Venne ricoverato, viene operato al cervello . Dopo aver
parzialmente ripreso coscienza, muore dopo qualche giorno per un’ emorragia
cerebrale.
° LUOGO E DATA DI PUBBLICAZIONE: Il libro è stato pubblicato nel 1947 a Torino .
° TRAMA
Pin, vive negli anni della Resistenza , è orfano di madre mentre il padre è marinaio e
non è mai presente . Vive con la sorella chiamata da tutti “ La Nera Del Carrugio
Lungo” una prostituta . Pin abita in una cittadina ligure, sempre a contatto con i
grandi li osserva sempre senza capire il senso della guerra e quello che sta capitando
intorno a lui. Pin frequenta un’ osteria , gli viene ordinato da delle persone di rubare
la pistola a un soldato tedesco, cliente della sorella .Pin, fa quello che gli viene
ordinato, scappa dalla casa e si nasconde in un sentiero dove i ragni fanno i nidi . Però
, viene catturato e imprigionato . In carcere conosce Lupo Rosso , insieme fuggiranno
trovando rifugio in una brigata di partigiani ignoranti e in miseria . Tutti questi, hanno
una storia sbagliata, Pin conosce Cugino che fa la guerra perché sua moglie lo ha
tradito con un comandante di nome Dritto . Il comandante perde poi la sua importanza
e viene ucciso dai commissari Kim e Ferriera . La Giglia (moglie di Cugino ) e Pin
rimangono nella valle per ascoltare i rumori della battagli, facendo di tutto per restare
con quella donna.Pin decide di far Resistenza da solo , solo con la pistola rubata al
soldato che si trova nel sentiero dei nidi di ragno, li incontrerà il suo vecchio amico
Cugino.
° PERSONAGGI PRINCIPALI
Pin è il protagonista , un bambino di 10 anni orfano di madre , allevato dalla sorella
prostituta, lavora come garzone in una bottega di Pietromagro . Parla sempre con gli
adulti.
CUGINO: è un partigiano a cui non piacciono le donne dopo essere stato tradito e
denunciato ai fascisti dalla moglie. È un uomo forte e grande, con i baffi chiari e un
cappello di lana, sempre con la sua mitragliatrice. Vuole combattere contro la guerra
insieme a Pin, il suo migliore amico .
SORELLA DI PIN : chiamata “ La Nera Del Carrugio Lungo” , non si prende mai cura
di Pin ma solo di se stessa per andare con i suoi uomini . Viene descritta come una
donna molto disordinata e pelosa
° PERSONAGGI SECONDARI
Gli uomini con l’osteria , i partigiani con il quale Pin passa il suo tempo a cantare e
raccontare storie, ma a loro non interessa stare con lui.
LUPO ROSSO: un ragazzo partigiano che compie delle azioni eroiche contro i soldati
tedeschi, diventando un mito per il paese e per Pin.
KIM è uno studente universitario in medicina, si dimostra molto convinto per essere
comandante delle truppe partigiane.
° ANTAGONISTI: sono i soldati tedeschi .
° SPAZIO:
LA VICENDA si svolge in luoghi diversi , in una piccola cittadina ligure dove Pin vive
con sua sorella, la prigione dove viene arrestato per aver rubato ,a pistola il sentiero
dei nidi di ragno dove nasconde la pistola rubata . Tutti questi luoghi sono aperti in
certi casi come il sentiero e la cittadina, chiusi come la casa e la prigione.
I LUOGHI assumono un ruolo importante soprattutto la prigione , dove conosce Lupo
Rosso e il sentiero dove i ragni fanno il nido perché nasconde la pistola.
° COMMENTO:
Il romanzo era molto interessante e istruttivo, con una lettura facile che ti
“introduceva nel libro “.
Mi è piaciuta molto la frase : <<Forse non farò cose importanti, ma la storia è fatta di
piccoli gesti anonimi, forse domani morirò, magari prima di quel tedesco , ma tutte le
cose che farò prima di morire e la mia morte stessa saranno pezzetti di storia, e tutti i
pensieri che sto facendo adesso influiscono sulla mia storia di domani, sulla storia del
genere umano >>.
Il personaggio che mi è piaciuto di più è Lupo Rosso perché fa di tutto per combattere
la guerra diventando importante anche se ha aiutato Pin a scappare insieme dalla
prigione
Il personaggio che mi è piaciuto di meno è la sorella di Pin perché pensa a diventare
ricca andando con i suoi uomini senza prendersi cura del fratello.
Il messaggio dell’autore lo condivido perché questa storia rispecchia molto i modi di
vivere di quell’epo L’ AGNESE VA A MORIRE Renata Viganò
° AUTORE: Renata Viganò nacque a Bologna il 16 giugno 1990 .E’ stata una scrittrice
e partigiana italiana. A soli 13 anni riuscì a far pubblicare nel 1913, la sua prima
raccolta di poesie. Renata si appassionò fin da piccola alla letteratura e intraprendere
la carriera di medico. L difficoltà economiche della famiglia gli impedirono di
proseguire gli studi al liceo e con intenso sacrificio e una maturazione affrettata e non
voluta entrò nel mondo del lavoro come inserviente e poi come infermiera negli