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Sintesi

Introduzione Ragioni dell'esistenza umana tesina



Questa tesina di terza media descrive il tema relativo alle ragioni dell'esistenza umana. La tesina 3 media prende in analisi vari argomenti in relazione alle varie materie scolastiche studiate, come italiano l'ermetismo, Storia il fascismo, Geografia dittature e multinazionali in Cile, Scienze vulcanologia, Tecnologia l'energia geotermica, Francese Ben Jelloun e "L'islam expliqué aux jeunes", Inglese Audrey Hepburn, in Storia dell'arte L'urlo di Munch.

Collegamenti


Ragioni dell'esistenza umana tesina



Italiano - ermetismo.
Storia-fascismo.
Geografia- Dittature e multinazionali in Cile
Scienze- Vulcanologia.
Tecnologia-Energia geotermica.
Francese-Ben jalloun, "L'islam expliquè aux jeunes".
Inglese - Audrey Hepburn.
Storia dell'arte- L'urlo di Munch.
Estratto del documento

<<Ognuno sta solo sul cuor della terra

trafitto da un raggio di sole:

ed è subito sera.>>

Il primo verso si riferisce all’insignificanza dell’uomo rispetto all’immensa

grandezza della terra a

cui ci si deve abituare durante la prima parte della vita e che ci rende coscienti

che non c’è un

motivo preciso per cui siamo venuti alla luce e già questo contribuirà al senso

di solitudine e

irrisolutezza che in seguito ci affliggerà.

Nel secondo verso appunto affronta la fase della nostra esistenza in cui

viviamo,conosciamo e

facciamo esperienze nel mondo scoprendo le cattiverie che l’uomo è in grado

di commettere

portandoci a pensare così, che nulla è bello veramente,nemmeno un raggio di

sole che invece di

scaldarci e illuminarci ci ‘’trafigge’’,cancellando in noi ogni speranza di

un’esistenza migliore.

Il terzo verso,più corto,più immediato và interpretato con la morte, dall’arrivo

inaspettato che dà

un taglio a questa agonia quasi come se il suo arrivo alleviasse il dolore della

solitudine.

Come è evidente, l’ermetismo non ha fiducia nel mondo e nell’uomo forse

perché nato in

seguito ad una dimostrazione dell’ingiustizia di quest’ultimo,quale è il regime

dittatoriale

fascista. Questa poesia si può riassumere in tre argomenti affrontati:

SOLITUDINE, PENA DEL

VIVERE e MORTE.

La causa della nascita di questo nuovo modo di fare poesia è il fascismo in

Italia. Gli ermetici

capirono fin da subito che non c’era niente di buono in quello che venne fatto

nel primo periodo

del fascismo e che era solamente una copertura per qualcosa di più grande.

Questo ‘’qualcosa’’

era il legame che nacque tra Italia e Germania,o meglio tra Mussolini e Hitler.

Questa ‘’amicizia’’ fu fatale. Questa ‘’amicizia’’ portò guerra. Questa ‘’amicizia’’

fece delle diversità

un difetto,e si mise l’obiettivo di eliminare quest’ultimo.

E’ il 2 Settembre del 1938 e i signori, per routine si recano a comprare il

giornale. A chiare

lettere,in grassetto c’è il titolo: “INSEGNANTI E ALLIEVI GIUDEI ESCLUSI

DALLE SCUOLE”.

Non ho specificato la religione dei signori che si recavano all’edicola tutte le

mattine,non l’ho

specificato perché non avrebbe cambiato nulla,assolutamente nulla. Non

avrebbe influito su ciò

che ho riportato perché che fossero stati ebrei ,cristiani,musulmani o di

qualsiasi altra religione il

giornale è per tutti. Ma non vale solo per il giornale. Perché se sono ebreo devo

essere cacciato via

entro il 16 ottobre 1938 dalla mia scuola e dai mie compagni o dal mio lavoro?

Perché devo essere

in classe solo con altri ebrei o devo lavorare solo con colleghi ebrei? Perché

mettere in mezzo la

religione e i modi di credere in un Dio che assumo a casa mia e nel mio luogo di

culto?cosa c’entra

tutto questo con la matematica,l’italiano, il latino e le altre materie che mi

insegnano o che

insegno? C’è qualcosa di buono in tutto ciò? Se sì,io non riesco a vederlo.

Entro il 16 ottobre di quell’anno insegnanti e alunni ebrei sarebbero stati

trasferisti nelle scuole

ebraiche . Non finì così però perché un secondo titolo in grassetto del giornale

La Stampa di quel 2

settembre annunciò anche: “IL GRAN CONSIGLIO DEL FASCISMO FISSERA’

LA POSIZIONE DEGLI

EBREI NELLA NAZIONE”. In seguito alla riunione del Consiglio dei Ministri e in

attesa della riunione

del Gran Consiglio, il Ministro dell’Educazione Nazionale presentò un decreto

legge composto da

sei articoli riguardanti,più nello specifico, gli ebrei nella scuola.

Il Gran Consiglio si riunì effettivamente il 1° Ottobre 1938 per discutere della

posizione degli ebrei

in Italia. Se si scorre negli articoli più in basso viene ripetutamente affermato

che gli ebrei se non

fermati avrebbero preso il potere dell’Italia e che non vanno considerati italiani.

Che “l’ebreo non

può essere italiano e che per lui la cittadinanza italiana non è altro che una

falsa carta d’identità” è Il Tevere

quello che affermò il giornale a riguardo e che venne riportato su La

Stampa per

sottolinearne la “veridicità”.Ciò che sconvolge è la serenità con cui vennero

annunciate queste

notizie e ciò si può capire dal contenuto di tutti gli articoli presenti nella prima

pagina di quel

giornale che partì con l’articolo sul divieto a milioni di persone di poter tornare

al proprio lavoro e

alla propria scuola dopo l’estate e conclude con un articolo sulle modalità in cui

si doveva cantare

l’inno “Giovinezza” e sul saluto romano desiderato dal Duce. Così,mentre i

piccoli Balilla si

esercitavano con l’inno di fronte ai loro fieri genitori,intere famiglie ebree si

disperavano

riunendosi per trovare una via d’uscita da quella situazione che poi, sarebbe

degenerata

atrocemente. Come si arrivò a quella che attualmente ci è nota come Shoah?

Tutto ebbe inizio con

la riunione di uomini importanti,dalla prestigiosa reputazione e dalle scelte

razionali nella

Conferenza di Wannsee per decidere la “Soluzione finale della questione

ebraica” che si tenne il 20

gennaio 1942 per cui ,senza ancora specificare in che modo ,ma lo si scoprì

presto,si annunciò il

bisogno di eliminare gli ebrei perché inferiori e questo fu l’inizio della fine.

Il 16 Ottobre 1943 avvenne la deportazione di tutti gli ebrei di Roma e non solo

del Ghetto come

molti affermano. Ciò provocò la morte di circa un milione di ebrei,o meglio di

uomini,donne e

bambini romani e di religione ebraica.

Complessivamente morirono nei campi di concentramento di tutta Europa circa

sei milioni di

persone colpevoli di essere ebree.

Per ricordare la strage più terribile di cui l’uomo può vergognarsi penso che

quelle che seguono

siano le poesie più adatte. La prima scritta da Chaim ,un ragazzo di 14 anni che

lanciò un foglietto

in cui c’era scritta questa poesia in yddish dal filo spinato del campo di

concentramento di

Pustkow e che venne trovata e conservata fino alla liberazione :

Se il cielo fosse bianco di carta

e tutti i mari neri d'inchiostro

non saprei dire a voi, miei cari,

quanta tristezza ho in fondo al cuore,

qual è il pianto, qual è il dolore

intorno a me.

Si sveglia l'alba nel livore

di noi sparsi per la foresta,

a tagliar legna seminudi,

coi piedi torti e sanguinanti;

ci hanno preso scarpe e mantelli,

dormiamo in terra.

Quasi ogni notte, come un rito,

ci danno la sveglia a bastonate;

Franz ride e lancia una carota

e noi, come larve affamate,

ci si contende unghie e denti

l'ultima foglia.

Due ragazzi sono fuggiti:

ci han raccolti in un quadrato,

uno su cinque han fucilato,

ma anche se io non ero un quinto

non ha domani questo campo...

ed io non vivo,

Questo è l'addio

a tutti voi, genitori cari,

fratelli e amici,

vi saluto e piango.

Chaim. Chaim

venne ucciso nel 1944.

La seconda è scritta da Primo Levi,sopravvissuto ad Auschwitz. Pubblicò il suo

primo libro “se

questo è un uomo” nel 1947 come testimonianza di una tragedia e questa

poesia fa da premessa al libro:

<< Voi che vivete sicuri

Nelle vostre tiepide case

Voi che trovate tornando a sera

Il cibo caldo e visi amici:

Considerate se questo è un uomo,

Che lavora nel fango

Che non conosce pace

Che lotta per mezzo pane

Che muore per un sì o per un no.

Considerate se questa è una donna,

Senza capelli e senza nome

Senza più forza di ricordare

Vuoti gli occhi e freddo il grembo

Come una rana d'inverno.

Meditate che questo è stato:

Vi comando queste parole.

Scolpitele nel vostro cuore

Stando in casa andando per via,

Coricandovi alzandovi:

Ripetetele ai vostri figli.

O vi si sfaccia la casa,

La malattia vi impedisca,

I vostri nati torcano il viso da voi>>.

L’uomo tende sempre verso un comportamento di potere e superiorità nei

confronti del prossimo.

Nella storia più antica,quella più recente(come quella appena affrontata alla

pagina precedente),

e addirittura ai nostri giorni e ne siamo più coinvolti di quanto ci fanno credere.

Avete mai sentito la parola “Terzo mondo”?E “Paesi in via di sviluppo”?I media

ci avranno

bombardato di tutto questo “quasi come ci riguardasse”, direte voi.

E’ proprio qui il problema:noi ne siamo dentro fino al collo. Ci commuoviamo di

fronte a immagini

di bambini sudafricani a vivere,anzi sopravvivere,sopra montagne di rifiuti

tossici?Ci siamo mai

chiesti da dove vengono tutti quei rifiuti? Vengono dal nostro “Bel Paese” che

offre in cambio armi

ai paesi in guerra e soldi agli altri. In Somalia si decise di sfruttare il territorio

negli anni ’90 in

cambio di armi utili per le continue guerre civili.

Ciò che caratterizza i paesi in via di sviluppo oggi, sono le multinazionali. Per un

istante,se vi è

venuto in mente che le multinazionali possano dare lavoro a questi paesi e così

di conseguenza

rialzarne l’economia,NO.Assolutamente no.

Le multinazionali sì che danno lavoro,ma con stipendi ridicoli che non

permettono comunque alle

persone di mantenere una famiglia.Gli orari non sono quelli che vanno

rispettati in

Occidente,trattengono intere famiglie,dal figlio più piccolo al padre , in quelle

industrie anche per

14 ore al giorno. I rischi peggiori sono quelli per cui questi operai inalano

sostanze tossiche che

causano tumori difficili da curare in questi paesi.

Un marchio a noi noto che è ancora coinvolto nello sfruttamento minorile, è

Victoria’s Secret che

al contrario di ciò che si trovava scritto pochi anni fa sulle etichette dei suoi

prodotti,cioè “fair

trade”(commercio equo e solidale),in seguito ad indagini è stato scoperto che

questa

multinazionale sfrutta ragazze in Burkina Faso dagli anni compresi tra i 10 e i

16 inizialmente senza

alcuno stipendio perché maltrattate e costrette a lavorare. In seguito a ciò

Victoria’s Secret non ha

deciso di cambiare modo di raccogliere il cotone,ma solo di eliminare la scritta

“fair trade” dai

propri prodotti. Purtroppo dalla parola “multinazionale” si può evincere che le

filiali si trovino in

più parti del mondo,ad esempio in America Latina.

La Benetton,famoso brand veneto ha occupato circa 900 mila ettari in Cile per

la coltivazione del

cotone e l’allevamento di pecore per il ricavo della lana. L’America Latina negli

ultimi tempi si sta

attivando contro lo sfruttamento delle risorse naturali da parte delle

multinazionali come ad

esempio l’acqua per l’energia idroelettrica utilizzata da aziende come l’Enel.

In generale un paese come il Cile ha una storia piena di ingiustizie e di dittature

che non hanno

favorito il pieno sviluppo del territorio ed ora che si tenta di farne risalire

l’economia c’è chi ne

approfitta nuovamente godendo dei benefici del paese al posto dei cileni stessi.

Questo può ricordare i diamanti dell’Africa ,intere popolazioni ignare di

camminare su terreni

preziosi vivevano in povertà. Per non parlare del petrolio “succhiato”

dall’occidente.

Per chiudere questa finestra su una tragica realtà fin troppo lontana come

altrettanto vicina,la

poesia United Fruit Company di Pablo Neruda è la più adatta perché descrive la

tragicità di questo

sopruso sempre presente nella storia del Cile ma anche nella storia di

molti,troppi,altri paesi:

Appena squillò la tromba

tutto era pronto sulla terra,

e Geova divise il mondo

tra Coca-Cola Inc., Anaconda,

Ford Motors, e altre società:

la Compagnia United Fruit

si riservò la parte più succosa,

la costa centrale della mia terra,

la dolce cintura d’America.

Ribattezzò le sue terre

“ Repubbliche Banane”,

e sopra gli inquieti eroi

che conquistarono la grandezza,

la libertà, e le bandiere,

instaurò l’opera buffa:

cedette antichi benefici,

regalò corone imperiali,

sguainò l’invidia, e chiamò

la dittatura delle mosche,

mosche Trujillo, mosche Tavho,

mosche Carias, mosche Tartinez,

mosche Ubico, mosche umide

d’umile sangue e marmellata,

mosche ubriache che ronzano

sopra le tombe popolari,

mosche da circo, sagge mosche

esperte in tirannia.

Tra le mosche sanguinarie

sbarcò la Compagnia

stipando di caffè e frutta

le sue navi che poi scomparvero

come vassoi con il tesoro

delle nostre terre sommerse.

Frattanto, entro gli abissi

pieni di zucchero dei porti,

cadevano indios sepolti

dal vapore del mattino:

rotolò un corpo, una cosa

senza nome, un nome caduto,

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