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Sintesi Pubblicità e Propaganda - Tesina
Questa tesina descrive il rapporto tra pubblicità e propaganda. Nella tesina di maturità vengono effettuati dei collegamenti interdisciplinari come in Inglese la descrizione di Uncle Sam, in Italiano D'Annunzio e la pubblicità, in Storia la propaganda fascista tesa a manipolare la coscienza delle masse, in Elettronica la radio, in Informatica lo spam, più la storia della pubblicità.
Collegamenti
Pubblicità e Propaganda - Tesina
Inglese - Uncle Sam.
Italiano - D'Annunzio e la pubblicità.
Storia - La propaganda fascista e la manipolazione delle coscienze.
Elettronica - La Radio.
Informatica - Lo spam.
Accompagnate dalla storia della pubblicità.
Leoni
Antoni
o
… Una Forma di Comunicazione 5 H
a
Il 1450 segnò una rivoluzione, infatti, Johann Gutenberg inventò la
stampa a caratteri mobili. Sviluppando le tecniche precedenti, Gutenberg
utilizzò i punzoni per incidere una lastra d’ottone, colando
successivamente del piombo fuso, ripetendo l’operazione innumerevoli
volte, finché ottenne tanti caratteri, perfetti. Così, la stampa decollò ed i
libri ed altri stampati si diffusero enormemente aprendo realmente
unanuova epoca. Con la nascita della stampa, venne automatica la
nascita dell’editoria, è,infatti, datata solamente ventisette anni dopo
l’invenzione della stampa, la prima comunicazione edita per la vendita di
un calendario. Il ‘600 detta la nascita della pubblicità sui giornali, infatti
sulla Gazzetta di Parigi, comparì il primo annuncio pubblicitario di un
medico, per poi nel 1657 il lancio di un nuovo prodotto sul Public Adviser
a Londra. In Italia i primi giornali fanno la loro comparsa tra il 1630 ed il
1650; La Gazzetta di Parma e quella di Mantova. Leoni
Antoni
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… Una Forma di Comunicazione 5 H
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Solo attorno al 1800 questi fogli acquisteranno una frequenza quotidiana, sempre però avendo
radici e contenuti di carattere locale. Nel 1845 in Francia fa la comparsa la prima concessionaria
di pubblicità “Société Générale des Annonces”, che gestì l’esclusiva gli spazi pubblicitari di tre
grandi giornali. L’Italia non stette a guardare e nel 1863 fu fondata la Manzoni, organizzazioni che
raccoglievano inserzioni per più giornali contemporaneamente, assicurando così un flusso di
denaro costante e crescente, permettendo lo sviluppo della stampa quotidiana dall’800 ad
oggi.Gli Stati Uniti, un passo sempre avanti, crearono la prima “agenzia di pubblicità” che offriva
ai propri clienti una struttura di scrittori ed artisti per le proprie inserzioni. La crescita vorticosa di
questo nuovo metodo di comunicazione, pose all’attenzione i primi limiti comunicativi, in altre
parole la ristrettezza di spazi sui giornali e la sintesi dei manifesti. Nell’800 il messaggio
pubblicitario apparve sempre più frequentemente nei giornali e ad affiancare questo si impose
all’attenzione il manifesto. Oggi ancora icona della pubblicità. La resa di stampa dei quotidiani
era scarsa, annunci realizzati grezzamente e confinati in apposite pagine senza colore. La
stampa, litografica, dei manifesti permetteva oltre al colore, una resa ottima ed un’ottima qualità.
Il manifesto così si impone come mezzo primario di comunicazione di massa. Ed ecco “spuntare”
il primordiale Direct Marketing, ovvero il sistema con cui si inviano comunicazioni a degli indirizzi
selezionati divisi in categorie. Un particolare sistema per fare pubblicità per le strade
ottocentesche fu l’uomo sandwich: un uomo che passeggiando in giù ed in su, portava appesi al
corpo per mezzo di bretelle, dei grandi cartelloni con messaggi o manifesti pubblicitari. Nel ‘900
questa disciplina assunse finalmente il termine di pubblicità. Leoni
Antoni
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… Una Forma di Comunicazione 5 H
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Nel 1907 furono realizzati i primi studi su di essa e suoi aspetti sociali. Con lo
scoppio della prima guerra mondiale, la pubblicità venne utilizzata per raccolte
di denaro, arruolamenti (alzi la mano chi non conosce lo Zio Sam che punta il
dito), difesa civile e cosi via. Finita la guerra, la pubblicità assume toni sempre
più professionali, tralasciando l’aspetto decorativo affinandosi sempre più verso
uno studio del mercato cui è rivolta, del linguaggio e della grafica. Gli anni ’30
vedono la comparsa della radio. Trasmissioni a puntate seguitissime e
sponsorizzate. Nascono i primi concorsi sui settimanali, le primordiali promozioni
vendite. Nel secondo dopoguerra in Italia fu un fiorire di nuove associazioni “a
tema”,datata ’45 è la nascita dell’Associazione Italiana Tecnici Pubblicitari; l’UPA
di lì a poco eseguita dalla Federazione Italiana della Pubblicità e così via. Nasce
l’associazione per gli studi di mercato e viene indetto il primo premio per la
Pubblicità: la Palma d’Oro. Colti impreparati i pubblicitari Italiani, nel dopoguerra
videro l’ascesa in casa loro di società internazionali di pubblicità, venute in aiuto
agli investitori stranieri visti sprovvisti di strutture adatte e locali. Leoni
Antoni
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… Una Forma di Comunicazione 5 H
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Poi,negli anni ‘50 e ‘60 ci fu l’arrivo della Rai che cominciò la programmazione di
Carosello,uno spettacolo di 2 minuti in cui, con scenette comiche, si alludeva ad un
prodotto, che veniva poi esplicitato solo nella parte finale del programma. Con l’arrivo
della televisione e delle tv private, questo programma cessò di esistere lasciando spazio
alla consapevolezza che le sponsorizzazioni (sportive,culturali ecc…) erano tecniche di
comunicazione di grande rilevanza. La pubblicità è tanta e la confusione pure, nacque
l’Auditel, l’ente garante per la rilevazione dei dati di ascolto. E negli anni ’80 fanno la
comparsa i primi programmi di grafica e editoria per computer. Ora la pubblicità è
dappertutto ed è uno dei campi in cui si effettuano più investimenti suddivisi in: TV 62,9%
– Periodici 15,7% – Quotidiani 12,5% – Radio 5,4% – Affissioni 2,6% – Internet 1,5% –
Cinema 0,9%. Mentre cinema, affissioni e radio subiscono una rigida flessione, il nuovo
mezzo che spicca un balzo enorme in avanti è Internet con ben il +12,5% in un anno
seguito da periodici, quotidiani e televisione. Se il web ha portato una ventata d’aria
fresca, anche la tecnologia comincia ad imporsi fornendo nuovi modi per comunicare: spot
interattivi,games advertising, in store advertisng, tv sul cellulare, new locations (taxi,
metropolitane,ascensori), veri e propri media alternativi che vedono oltretutto forti
investimenti perquanto riguarda il product placement e la sponsorizzazione sportiva. Leoni
Antoni
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Uncle Sam 5 H
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Uncle Sam is a national personification of the America government, used in the manifest for
the military recruiting "I want you" during the World War I. This manifest became one of the
most popular in the history of advertising. Uncle Sam is usually portrayed as an old man by
the serious look, with white hair and beard, and is dressed in clothing that recalls the
decorative elements of the American flag. The original Uncle Sam was one Sam Wilson, a
meat packer in Troy, New York, who supplied rations to the U.S. military during the War of
1812. Wilson was a subcontractor to one Elbert Anderson, and the letters "E.A. — U.S." were
stamped on army's food barrels. On being asked what the letters stood for (the abbreviation
U.S. supposedly was unfamiliar at the time), one of Sam's workers joshed that it stood for
"Elbert Anderson and Uncle Sam," meaning the jovial Wilson himself. The joke was quickly
picked up by Wilson's other employees. Many of these men later served in the army during
the war, and the story spread from there. This tale appears to have first found its way into
print in 1842, but James Montgomery Flagg created the most famous image of Uncle Sam in
1917. The poster was widely distributed and has been re-used numerous times. In
September 1961, the U.S. Congress recognized Samuel Wilson as "the progenitor of
America's national symbol of Uncle Sam". Wilson died at age 88 in 1854, and was buried in
the Oakwood Cemetery in Troy, New York. Uncle Sam still appears today in various posters. Leoni
Antoni
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D’Annunzio e la sua attività 5 H
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pubblicitaria
Nacque a Pescara nel 1863, da agiata famiglia. A undici anni lasciò la terra
natale per studiare al prestigioso collegio Cicognini di Prato, dove rimase fino
al 1881. Ancora adolescente, nel 1879, pubblicò un volume di versi, Primo
vere, che gli procurò un’ammonizione dai professori per l’eccessiva libertà dei
temi e del linguaggio. Per pubblicizzare l’opera, il poeta arrivò a diffondere sui
giornali la notizia della propria morte, suscitando il compianto; poi ne fece
pubblicare la smentita, inviando alla redazione anche copie del suo libro.
Divenuto celebre e conseguita la sua licenza liceale, si trasferì a Roma, dove si
scrisse alla facoltà di lettere e di filosofia (senza conseguire tuttavia mai la
laurea).
A Roma D’Annunzio venne subito accolto nell’ambito della società letteraria e
nei salotti mondani, dove si distinse per i suoi articoli giornalistici, divenendo
ben presto un personaggio del panorama culturale del suo tempo. Nel 1882
uscì la sua seconda raccolta poetica, Canto novo, di gusto decisamente
decadente. Leoni
Antoni
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D’Annunzio e la sua attività 5 H
a
pubblicitaria
Tra il 1889 e il 1890 prestò servizio militare
Nel 1892 l’incontro con Nietzsche fece nacere una nuova vitalità
con la teoria del superuomo (Il trionfo della morte, Le vergini elle
rocce, Il fuoco)
Nel 1897 candidatura al parlamento
Tra il 1897 e il 1915 si dedicò al teatro
Nel 1915 si arruolò
Nel 1920 progettò e condusse l’Impresa di Fiume.
Leoni
Antoni
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D’Annunzio e la sua attività 5 H
a
pubblicitaria
D’annunzio fu un poeta che si dedicò anche al marketing e alla
pubblicità. Viene,infatti, ricordato come il primo market-promoting
italiano. Le sue principali idee furono :
La questione del « lo automobile »
L’Acqua Nunzia
Liquori Aurum e Unicum
I magazzini della Rinascente
I saiwa e i tramezzini
Fraglia
« Senza cozzar dirocco »
I profumi del Carnaro
Leoni
Antoni
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La Propaganda fascista 5 H
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C’è differenza tra propaganda e pubblicità?
La propaganda è l’azione che tende a influire sull’opinione pubblica. E’ un
tentativo deliberato e sistematico di plasmare percezioni, manipolare cognizioni
e dirigere il comportamento attraverso un certo grado di occultamento,
manipolazione e selettività rispetto alla realtà. Qui rientrano le propagande di
campagne politiche e di attività di pubblica relazione. Quindi con la pubblicità
ha molto in comune, soprattutto il fatto che entrambe utilizzano delle tecniche
persuasive per attirare o convincere il pubblico. La propaganda esiste da
quando la chiesa voleva diffondere la religione cattolica (durante il periodo
della riforma protestante) è mirata più ad affermare o consolidare il potere
politico o religioso, pertanto ha un tono quasi di obbligo come si vede nei
manifesti nei quali si usa soprattutto l’imperativo. Mentre la pubblicità è un
fenomeno recente e promuove più che altro dei prodotti. Anche la pubblicità è
piuttosto antica ma solo nell’ottocento fu chiamata così per la prima volta e ha
un tono più amichevole con un emittente ben dichiarato. Leoni
Antoni
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La Propaganda fascista 5 H
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La manipolazione delle coscienze
Mussolini, chiamato dal re il 30 ottobre 1922 per formare un nuovo governo, fu il primo uomo che utilizzò ogni forma di
comunicazione disponibile col fine di ottenere consensi tra gli italiani. Da qui il ricorso ai due mezzi di comunicazione di
massa più importanti all’epoca: la radio e, soprattutto, il cinema. Questi strumenti davano un’immagine positiva e
autoritaria del duce, rendendolo un mito e un idolo tra buona parte della popolazione.
Mussolini stesso riteneva che “la cinematografia è l’arma più forte” per ottenere consenso, in quanto anche la parte di
popolazione analfabeta poteva in questo modo capire le idee del regime ed esserne così facilmente influenzata. Gran rilievo
assunse la fondazione dell’istituto Luce (l’unione cinematografica educativa) nel 1924, che fu usato dal regime per
diffondere sia film di propaganda, sia discorsi fatti alle piazze plaudenti da Mussolini: i cinegiornali. Questi filmati, che
solitamente precedevano la visione di un film, favorirono la nascita e lo sviluppo del mito del duce. Anche la cinematografia
in quegli anni, sempre per volontà del duce, ebbe una grande crescita, grazie anche a celebri registi come Alessandro
Blasetti, Giovacchino Forzano e Carmine Gallone. Nel 1932 inoltre venne inaugurata la mostra del cinema di Venezia e nel