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Sintesi
Italiano: Verga; D' Annunzio
Francese: Zola
Inglese: Hardy
Storia: La seconda rivoluzione industriale
Filosofia: Positivismo
Estratto del documento

dell’ambiente,mosso, come questo da forze naturali meccaniche; non si

doveva indagare su una causa prima o ragione del suo agire, ma studiarlo

come un sistema di rapporti,entro il sistema generale della natura.

L’evoluzione,scoperta come legge biologica elementare da

Darwin,appariva come la dinamica incessante di continuità e di mutamento

di tutti gli esseri,correlata a un’altra legge elementare,ma centrale ai fini del

PROGRESSO: la lotta per la vita, che portava a sopravvivere e a imporsi

gli organismi meglio dotati, capaci di sopportare le modificazioni imposte

dall’ ambiente. Vi era dunque un PROGRESSO,definito in modi diversi,

dai vari pensatori,ma concepito pur sempre come un naturale

perfezionamento della materia. I positivisti erano convinti che non lo

spirito crea mondo, ma il mondo, se analizzato con metodo scientifico,

rivela la sua coerenza e propone un ‘idea di progresso da perseguire con

razionalità scientifica nei fatti umani.

La fase del processo d’industrializzazione attuatasi nell’ ultimo trentennio

dell’ 800 e nei primi anni del ‘900 viene definita SECONDA

RIVOLUZIONE INDUSTRIALE, perché determinò una trasformazione

rivoluzionaria nella vita e nelle prospettive dell’ uomo, e gettò le basi per

l’idea di progressione nel senso moderno. Numerose scoperte scientifiche e

invenzioni tecnologiche furono messe sistematicamente a servizio dell’

‘industria: l’invenzione della dinamo(Pacinotti,1860) rese possibile,

grazie a successive applicazioni, lo sfruttamento a fini industriali

dell’energia elettrica; l’invenzione del motore a scoppio(a combustione

interna);Daimler e Benz,1885,Diesel,1897,determinarono gli esordi dell’

automobile; altre invenzioni modificarono profondamente la vita

quotidiana: la bicletta,diventata di uso comune intorno al 1890,al

pneumatico (Dunlop,1888),dalla macchina per scrivere al telefono (Meucci

e Bell,1871),dal fonografo (Edison) al cinematografo ( fratello

Lumier,1885).Molto importante fu l’introduzione nell ‘attività produttiva di

3

nuove macchine e di altre fonti di energia,oltre al carbone; elettricità e

petrolio.

La corsa al petrolio, fattore fondamentale dello sviluppo industriale die

secoli XIX e XX,ebbe inizio dal 1859, quando fu perforato il primo posso

in Pennsylvania;utilizzato dapprima per l’illuminazione (lampade) al posto

dell‘olio di balena, si rivelò poi ,col diffondersi dei mezzi di raffinazione

per ottenere prodotti più leggeri (benzina), prezioso per gli usi della

motorizzazione (sviluppo dell’industrializzazione automobilistica).La corsa

ai pozzi petroliferi nel Vicino,Medio ed Estremo Oriente, portò alle grandi

concentrazioni (trust) petrolifere,come la Standard Oil,negli Stati Uniti,

che entrò in concorrenza con analoghi trust inglesi,tedeschi,

francesi,finchè,nel 1928,si giunse ad un accordo sui prezzi tra i vari trust

mondiali. Si rafforzò tutto il comparto industriale: nell’ industria

siderurgica ci fu un imponente incremento dell’ acciaio, ottenuto attraverso

nuove tecniche di fabbricazione; sorsero ponti,ferrovie,edifici,la Torre

Eiffel,1889.Si potenziò l’industria chimica e farmaceutica, con

l’introduzione di coloranti e medicinali,prodotti per la conservazione dei

cibi: si allontanava così,per i paesi industrializzati,la carestia. L’industria

elettrica prese impulso dallo sviluppo delle batterie e dei generatori; ci

furono le prime centrali idroelettriche e a vapori; si diffusero i primi

impianti di illuminazione pubblica e le prime ferrovie.

Tutto questo portò ad un miglioramento del tenore di vita nelle città,e

nuove competenze nei governi,i quali,messi di fronte alle profonde

trasformazioni economiche e sociali,provvide ai servizi

pubblici(igene,trasporti,illuminazione),resero quasi ovunque obbligatoria e

gratuita l’istruzione elementare,migliorarono la legislazione del lavoro.

Un ‘altra conseguenza del grande progresso di fine Ottocento fu la

CRESCITA DEMOGRAFICA DI TIPO MODERNO, determinata cioè

dal calo della mortalità nei paesi industrializzati).Ci fu infine un

PROGRESSIVO RAFFORZAMENTO DELLE ORGANIZZAZIONI

OPERAIE, data la formazione di grandi masse proletarie. 4

In questa prefazione Verga ci indica con chiarezza qual è il tema di fondo

dell’opera: la rottura dell’equilibrio di un mondo tradizionale e immobile,

quello di una famiglia di un piccolo villaggio di pescatori “vissuta

relativamente felice”, per l’irrompere di forze nuove,l’ insoddisfazione

dello stato attuale, il bisogno di migliorare e le proprie condizioni di vita,

che sono l’ indizio dell’ affacciarsi della modernità in quel sistema arcaico.

Ma lo sguardo di Verga si allarga al complesso dei romanzi del Ciclo dei

Vinti. Anche qui al centro dell’attenzione si pone la fiumana del

progresso cioè il grande processo di trasformazione della realtà

contemporanea, in particolare dell’ Italia, che si stava avviando,dopo

l’Unità, ad un’organizzazione economica e sociale moderna.

La forza motrice di questo processo è identificata negli appetiti,da quelli

più elementari, la lotta per i bisogni materiali dell’ esistenza , a quelli più

complessi e raffinati , via via che si sale nella scala sociale.

È evidente qui un impostazione materialistica, che esclude i moventi ideali

dell’ agire umano , o comunque li considera subordinati a quelli materiali.

Tipicamente naturalistico è anche vedere i processi sociali e psicologici

come un meccanismo.

Tale meccanismo sarà semplice e da studiare nelle basse sfere; lo studio

diverrà invece sempre più difficile man mano che il meccanismo si

complica, nelle sfere superiori della società. In questo quadro si chiariscono

le posizioni ideologiche dello scrittore di fronte all’oggetto del suo ciclo:

LA FIUMANA DEL PROGRESSO.

Verga non partecipa a quella mitologia del progresso che era dominante

nell’opinione comune della sua epoca. Egli esprime bensì la sua

ammirazione per la grandiosità del processo in atto, che ha qualcosa di

epico.

Verga insiste proprio sugli aspetti drammatici e negativi della LOTTA

PER IL PROGRESSO, sulle inquietudini,sulle avidità,sull’ egoismo, sui

vizi e le contraddizioni, come dice lui stesso, su quanto c’è “di meschino

negli interessi particolari”. E poi, nelle opere non assume come oggetto

della rappresentazione gli aspetti epici e trionfali del progresso,bensì il suo

proprio rovescio negativo: sceglie di soffermarsi sui VINTI, quelli che

sono schiacciati dalle leggi inesorabili dello sviluppo moderno. 5

La nozione impiegata da Verga per la lotta della vita nella “Prefazione di

Vinti” proviene dall’ opera di Charles Darwin , lo scienziato che con la

teoria della selezione naturale rivoluzionò la concezione tradizionale

dell’origine delle specie viventi e diede un’ assetto organico e definitivo

alla concezione evoluzionistica . Darwin,sosteneva che il numero degli

organismi viventi che nasce è superiore a quello che può vivere con le

risorse disponibili. Quindi esiste tra i vari individui una continua lotta per

poter sopravvivere.

In questa lotta prevalgono i più adatti alle condizioni di vita in cui si

trovano e trasmettono i loro caratteri ai discendenti . Questa sopravvivenza

del più adatto è la SELEZIONE NATURALE : come l’uomo seleziona

artificialmente le specie animali e vegetali più utili ai suoi bisogni ,

modificazione le caratteristiche, così opera la natura, scegliendo per la

riproduzione gli individui che nella lotta per la vita hanno dei vantaggi

sopra i concorrenti. Ma in Verga i vincenti di oggi sono i vinti di domani. 6

Nel primo libro delle Laudi,Maia, D’ Annunzio opera la trasfigurazione

mitica di un viaggio in Grecia realmente compiuto nel 1895. L’ “io”

protagonista si presenta come eroe “Ulisside”, proteso verso tutte le più

varie esperienze, pronto a spezzare ogni limite e divieto pur di raggiungere

le sue mete.

Il viaggio nell’ Ellade è l’ immersione in un passato mitico , alla ricerca di

un vivere sublime, all’ insegna della forza e della debolezza. Dopo questa

iniziazione il protagonista si riemerge nella realtà moderna ,nelle “ città

terribili”, le metropoli industriali orrende ma piene di nuove, immense

potenzialità vitali e creatrici di un nuovo progresso . D’ Annunzio in Maya,

trasforma l’ orrore della civiltà industriale in una nuova forza e

bellezza,equivalente a quello dell’ Ellade , ed i “mostri” del presente

divengono luminose entità mitiche. Il poeta arriva così ad inneggiare ad

aspetti tipici della modernità quali il capitale e le macchine( tutte realtà che

un tempo respingeva con sdegno e ripugnanza, ad esempio nelle “ Vergini

delle rocce” ), poiché esse racchiudono in sé possenti energie , che

possono essere indirizzate a fini eroici ed imperiali . Lo scrittore che nelle

Vergini delle rocce aveva rovesciato il suo aristocratico disprezzo sulla

moltitudine schiava, ora, L’inno ad Ermes , inneggia alle nuove masse

operaie , all’industrialismo moderno , in cui le macchine , simili ad una

copiosa quantità di schiavi di ferro , obbediscono persino ai fanciulli e alle

donne operaie , e qualunque degli antichi lavori manufattieri viene come

sviluppato e moltiplicato all’infinito; da questa realtà industriale gli

“uomini dell’ acciaio”, sforneranno la “produzione” che renderà l ‘Italia

nazione eletta , super- nazione. 7

Nel 1880 Zola scrive un saggio intitolato “Il romanzo sperimentale”.

Questo è un testo teorico fondamentale , in cui Zola va a fondo nell’

elaborare la propria idea di letteratura e il programma.

Zola,ritiene che il romanzo debba far proprio il metodo sperimentale della

chimica, della fisica, della fisiologia , applicandolo al campo della

psicologia,agli atti passionali e intellettuali dell’uomo. Il presupposto è

sempre che tali atti siano prodotti di meccanismi deterministici (causa-

effetto). Ma Zola , si preoccupa soprattutto di definire le finalità del

romanzo sperimentale :come compito della scienza è studiare i fenomeni

per padroneggiarli, così il fine del romanzo è padroneggiare i fenomeni

intellettuali e morali per dirigerli nel senso migliore.

Così il romanziere con i suoi studi fornirà i mezzi per guarire certi mali

della società e per creare un migliore stato sociale.

Emerge di qui l ‘ottimismo di Zola e il suo progressismo , la fiducia nelle

possibilità di un miglioramento della società , e nel contributo che ad esso

può dare la letteratura. Zola crede nell’ impegno sociale e politico , ed è

convinto che la letteratura possa incidere sulla realtà in senso positivo.

Nelle pagine del romanzo sperimentale, si riflette un clima culturale

tipico del positivismo.

Questa impostazione programmatica sostiene tutto l’impianto narrativo del

suo primo capolavoro, “ L’Assommoir” , romanzo pubblicato nel 1877 ,

ambientato nella Parigi operaia , dove si narra di una storia di alcoolismo ,

di miseria e di degradazione umana.

È anche un ‘esperimento stilistico , poiché Zola vuol riprodurre il

caratteristico gergo dell’ ambiente proletario . Come afferma nella

Prefazione , lo scrittore intende “calare in uno stampo molto elaborato la

lingua del popolo “. Il titolo deriva dal nome dato in gergo di cabaret dove

gli operai dei quartieri della “Goutte d’Or” a Parigi andavano regolarmente

a “bere qualche bicchiere”. 8

Molti sono i meriti che vanno riconosciuti a Emile Zola , vero portavoce

del Naturalismo francese . Questo movimento deve infatti moltissimo alla

figura del romanziere , avendo rinnovato decisamente tematiche e tendenze

in ambito letterario . Al Naturalismo infatti , va riconosciuto il merito di

aver reagito vigorosamente al sentimentalismo inconcludente del secondo

Romanticismo per una concezione concreta,vigorosa della vita; di aver

riaperto all’ arte l’immenso campo del reale, esplorando ambienti,

situazione e tipi umani rimasti a lungo estranei alla letteratura ; di aver

evidenziato le miserie e le pene delle classi più umili, contribuendo

ovunque efficacemente al loro riscatto ; di aver infine creato una lingua ad

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