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Sintesi
Italiano - La struttura della fiaba di Propp
Inglese - Jane Eyre
Storia - Hitler
Latino - Tito Petronio Nigro
Estratto del documento

CAPITOLO

I 3

L’avventura di crescere: la magia della fiaba

• EDUCARE ALLA LETTURA

La narrativa, il genere letterario che mira all'esposizione, perlopiù in

prosa, di fatti reali o storie fantastiche, riveste un ruolo importante durante

tutte le fasi della vita. Essa infatti può contribuire alla formazione stessa

della persona; è quindi essenziale orientare correttamente alla lettura, in

particolare dall’infanzia fino a tutta la durata del percorso scolastico. La

famiglia e la scuola sono le principali agenzie educative responsabili nel

selezionare libri adatti quando l’educando non è ancora in grado di

operare una scelta autonoma, ad esempio il genitore e l’insegnante si

devono occupare di scegliere le tipologie di libri in base alle diverse fasce

d’età.

L’orientamento, quindi, rimanda ad una serie di attività che permettono ai soggetti, in qualsiasi

momento della loro vita, di identificare e sfruttare le proprie capacità, le proprie competenze e i

propri interessi al fine di raggiungere degli obiettivi. Attraverso specifici percorsi di lavoro

individuale e di gruppo si permette di attuare un processo durante la quale le persone possono

intervenire sulla propria identità, sull'autoefficacia, sull'immagine di sé nei differenti contesti ed

inoltre si possono acquisire competenze dall’utilizzo di materiali propri, nel rispetto della sua

centralità.

Negli ultimi anni si sono sviluppate e diffuse con successo in Italia, soprattutto nel contesto

scolastico, delle metodologie sperimentali di orientamento narrativo.

Per mezzo di semplici strumenti, quali l’ascolto e il dialogo, la lettura ad alta voce, le attività di

gruppo, nella quale si utilizza prevalentemente la tecnica del brainstorming (letteralmente: tempesta

cerebrale), cioè un metodo creativo volto a far emergere idee per giungere alla risoluzione di un

problema, le drammatizzazioni e i giochi di ruolo, aiutano il bambino o il ragazzo ad allenare la

mente, favorendo la sensibilità elastica dell’area cognitiva e la socializzazione. Il soggetto sarà così

in grado di imparare gradualmente a capirsi meglio e di provare empatia, ovvero di comprendere

che cosa un'altra persona sta provando; alla fine potranno entrare in rapporto tra loro in modi che

sono per entrambe le parti soddisfacenti e significativi.. Essi potranno, inoltre, interpretare ciò che

accade, dargli un significato, esercitare previsioni sul futuro e progettarlo solamente grazie alla

lettura. Nelle scuole primarie le attività di orientamento narrativo sono oggi svolte anche attraverso

l'utilizzo di fiabe moderne, come Harry Potter.

Le funzioni della lettura sono:

- l’ampliamento della conoscenza della realtà geografica e/o sociale (i romanzi, generalmente

quelli d’avventura, fanno scoprire paesaggi e luoghi poco conosciuti, altre popolazioni e

differenti contesti storici);

- riuscire a distinguere il mondo reale da quello fantastico;

- la sensibilizzazione nei confronti dei problemi, i quali vengono riconosciuti e condivisi con i

protagonisti, tanto da provare emozioni e stati d’animo simili ai loro;

- stimolare i lettori ad essere attivi e capaci di prendere decisioni, anche in ambito morale,

condividendo o meno quelle dei protagonisti o degli stessi scrittori. Il soggetto riflettendo

aumenterà così il controllo e la percezione sulla propria vita e sulle proprie scelte (concetto

di empowerment);

- aiutare l’individuo a formarsi un’idea di sé; 4

- l’identificazione e la commisurazione, che variano in base all’età e allo stato emotivo della

persona: la prima avviene quando ci si immedesima in un modello, preso come esempio da

seguire, la seconda invece è il confronto delle proprie caratteristiche con quelle di un

personaggio, da cui si resta assoggettati in modo permanente o per un periodo.

• L'IMPORTANZA DELLA FIABA

Al bambino sono necessarie molte esperienze di crescita, utili per trovare un significato alla vita.

La fiaba è una narrazione originaria della tradizione popolare, caratterizzata da racconti medio-brevi

e centrati su avvenimenti e personaggi fantastici coinvolti in storie con un sottinteso intento

formativo o di crescita morale Per poterne arricchire la vita essa deve stimolare la sua

immaginazione, aiutarlo a sviluppare il suo intelletto e a chiarire le sue emozioni, armonizzandole

con le ansie e aspirazioni, riconoscendo appieno le sue difficoltà e nel contempo suggerendo

soluzioni ai problemi che lo turbano. Deve toccare contemporaneamente tutti gli aspetti della sua

personalità, senza mai sminuire la gravità delle difficoltà che lo affliggono, anzi prendendone

pienamente atto, promuovendo anche la fiducia in sé stesso.

Alcuni psicologi sostengono che è assurdo presentare ai

bambini di oggi storie in cui si parla di re, principi e

principesse, cioè di personaggi che non sono più presenti

nella nostra realtà, o di maghi, fate e di oggetti magici dato

che tutto questo potrebbe costituire un ostacolo per lo

sviluppo di una mentalità razionale adatta alla nostra civiltà

tecnologica. Altri ritengono, invece, che i re e i principi

delle fiabe simboleggiano nell'immaginario infantile delle

“figure di autorità” presenti anche oggi nel mondo del

bambino, e che una rappresentazione tecnico-scientifica

della realtà può ben coesistere con una visione poetica e

magica della stessa, senza necessariamente risultarne

ostacolata. Qualcuno opta per la posizione intermedia: no

alle fiabe classiche, ma porte aperte alle “fiabe moderne” in

cui i personaggi e le vicende raccontate appartengono al

mondo di oggi, ma sono trasfigurati dalla presenza di

qualche elemento magico, che cattura l’attenzione del

bambino, divertendolo e suscitandone la curiosità.

Come sostiene lo psicologo dello sviluppo Giudo Petter, e' importante leggere fiabe al bambino

soprattutto perché:

- è desiderio spontaneo del bambino sentirsi raccontare qualcosa attraverso la voce di un adulto:

egli ascolta in silenzio, con grande attenzione, volendo il più delle volte che gli venga ripetuta per poterla

rivivere e capirla meglio.

- contribuisce a sviluppare fantasia e razionalità:

nella fiaba sono presenti infatti molti elementi di razionalità (luoghi, mezzi di trasporto e cibi), ma ad un certo

punto vi vengono affiancati elementi magici che fanno acquistare all'intera vicenda un carattere di irrealtà;

entrambe le funzioni vengono attivate in una situazione di compresenza e di pari importanza;

-favorisce largamente lo sviluppo del linguaggio:

si apprendono molti vocaboli nuovi, la struttura sintattica della frase, come la proposizione principale formata da

soggetto, verbo e complementi, le modalità narrative, ovvero discorso diretto e indiretto, la struttura della storia,

la quale inizia con un sostanziale equilibrio, poi rotto a causa di un problema, che si cercherà di superare fino al

suo termine;

5

- promuove lo sviluppo affettivo ed emotivo:

si affeziona ai personaggi, coi quali finirà per identificarsi, così come fa con le persone o le cose che lo

circondano;

- sostiene lo sviluppo sociale e morale:

vengono presentate sia forme di rapporto sociale positive (collaborazione, competizione, solidarietà) che

negative (invidia, gelosia, crudeltà) per far comprendere al bambino che i “buoni”

trionfano e vengono alla fine premiati, mentre i cattivi finiscono male;

il lieto fine non è mai scontato o gratuito ma viene raggiunto solo con l'impegno e

la fatica del protagonista.

La fiabe parlano delle gravi pressioni interiori in un modo che l'infante inconsciamente comprende.

Molti genitori credono che al bambino dovrebbero essere presentate solo immagini piacevoli e

capaci di andare incontro ai suoi desideri; ma questa teoria nutrirebbe la mente soltanto in modo

unilaterale e risulterebbe inutile, in quanto la vita reale è piena anche di difficoltà, come sostenuto

dall’ importante psicopedagogista austriaco B. Bettelheim (1903-1990), il quale svolse analisi

riguardanti anche il significato delle fiabe durante la fase evolutiva del bambino.

La fiaba semplifica tutte le situazioni, i suoi personaggi sono nettamente tratteggiati, e i particolari,

a meno che non sono molto importanti vengono eliminati. Tutti i personaggi sono tipici anziché

unici. L’eroe risulta però più attrattivo per il bambino, non perché la condizione dell’eroe esercita

su di lui un forte richiamo positivo, ma piuttosto per la fiducia che egli trasmette nel poter riuscire

nell'impresa. Il bambino si identifica con lui autonomamente.

Il classico finale: “E vissero per sempre felici e contenti” non fa credere per un solo istante al

bambino che la vita eterna sia possibile, ma indica l’unica cosa che può farci sopportare i limiti del

nostro tempo su questa terra: la formazione di un legame veramente soddisfacente con un’altra

persona. Le fiabe insegnano che quando si è arrivato a questo si è arrivato al massimo

soddisfacimento emotivo nella vita e soltanto questo può aiutare a superare la paura della morte. Se

una persona ha trovato il vero amore adulto non ha bisogno di desiderare la vita eterna. Soltanto

uscendo nel mondo esterno l’eroe (il bambino) può trovare sé stesso; e quando trova sé stesso trova

anche l’altra persona con la quale potrà vivere felice per il resto dei suoi giorni, cioè senza dover

più provare l’angoscia di separazione. La fiaba è orientata verso il futuro e guida il bambino

aiutandolo ad abbandonare i suoi desideri infantili di dipendenza e a raggiungere una più

soddisfacente esistenza indipendente. 6

• HARRY POTTER: UNA FIABA MODERNA

La saga letteraria di Harry Potter rappresenta uno dei fenomeni più interessanti degli ultimi anni, è

composta da sette libri scritti tra il 1997 e il 2007 da Joanne Kathleen Rowling, scrittrice britannica

che ha visto la sua vita cambiare radicalmente grazie al successo dei suoi scritti. L'arco narrativo

copre un periodo di sette anni, equivalenti agli anni scolastici della scuola di Hogwarts, centro

dell'intera trama e narra della crescita fisica, psicologica e morale del protagonista.

La trama:

Il libro inizia il 1º Novembre 1981, a Little Whinging in Inghilterra, giorno in cui un vecchio di

nome Albus Silente lascia un bambino di solo un anno, Harry Potter, sulla porta di casa degli zii

Vernon e Petunia Dursley. Silente lascia anche una lettera in cui spiega che i genitori del bambino

sono morti e in cui chiede di prendersi cura del piccolo. Harry cresce infelice in casa Dursley,

tormentato dalle angherie del cugino Dudley e degli zii, che non perdono occasione per punirlo e

mortificarlo: lo fanno dormire nello stanzino sotto le scale, lo vestono solo con gli enormi vestiti

smessi di Dudley, lo privano dei giochi e non gli permettono mai di divertirsi o di essere felice in

qualsiasi modo. Harry inoltre è talvolta protagonista di alcuni strani episodi di cui afferma non

essere responsabile, come il fatto di aver fatto sparire il vetro di una teca contenente un serpente allo

zoo, permettendo al serpente stesso di spaventare a morte il cugino. Tutto questo continua fino agli

11 anni di Harry, quando il ragazzo riceve per la prima volta in vita sua una lettera, che viene

sequestrata dagli zii prima che possa leggerla. Nei giorni seguenti giungono numerosissime lettere,

tutte identiche alla prima, e tutte prontamente intercettate prima della lettura, finché il giorno del

compleanno di Harry vengono raggiunti da un omone enorme di nome Rubeus Hagrid. Questi si

presenta come guardiacaccia di una scuola chiamata Hogwarts, e racconta a Harry delle incredibili

verità: lui è in realtà un mago (cosa che spiega tutti gli incredibili episodi accaduti intorno al

ragazzo), figlio di Lily (sorella di Petunia) e James Potter, due maghi molto noti nella comunità

magica, che vive in segreto fianco a fianco alla comunità dei Babbani (ossia le persone non dotate

di poteri magici). Lily e James Potter sono stati uccisi dieci anni prima da un mago di nome

Voldemort. Questi era un mago potentissimo ed estremamente malvagio, al punto che i maghi non

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