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letteratura italiana - Luigi Pirandello: la novella "La Trappola" e il romanzo "Uno, nessuno e centomila"
letteratura spagnola - Niebla, Miguel de Unamuno
letteratura inglese - The Dead, James Joyce
letteratura latina - L'uomo, fragile creatura, dalle Naturales quaestiones di Seneca
storia dell'arte - L'urlo, Edvard Munch
Indice
Presentazione……………………………………………………………………………………………………………………….pagina 2
Lingua e letteratura francese: La Chute, Albert Camus………………………………………………………....pagina 3
Lingua e letteratura italiana: Luigi Pirandello………………………………………………………………………..pagina 4
o La Trappola (da Novelle per un anno)………………………………………………………………………pagina 5
o Uno, nessuno, centomila………………………………………………………………………………………….pagina 7
Lingua e letteratura spagnola: Niebla, Miguel de Unamuno………………………………………………….pagina 9
Lingua e letteratura inglese: The dead, (from Dubliners), James Joyce………………………………..pagina 10
Lingua e lettere latine: L’uomo, fragile creatura (da Naturales quaestiones), Seneca………….pagina 11
Storia dell’arte: L’urlo, Edvard Munch………………………………………………………………………………...pagina 12 1
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Presentazione
Ho deciso di trattare questo argomento, ossia “La perdita delle certezze” inteso come crollo di ogni sicurezza
e necessità di trovare nuove vie di fuga, a seguito della lettura del libro “La Chute” (“La caduta”) di Albert
Camus. Grazie a tale lettura ho capito ancora meglio quanto sia labile il confine tra certezza e incertezza e
quando sia facile perdere ogni sicurezza e perdere quelli che si consideravano essere capisaldi, punti di
riferimento.
Approfondendo tale argomento anche nelle altre letterature da me studiate, ho notato che anche
nell’antica Roma – come testimoniano gli autori latini – gli uomini abbiano avuto la necessità di possedere
delle certezze, di avere delle convinzioni seppur infondate che dessero loro come l’illusione che tutto
andasse verso il giusto senso. Gli uomini, consci di questa difficoltà e del conseguente senso di
smarrimento, hanno cercato delle soluzioni a ciò. Tali soluzioni ci vengono proposte nelle stesse letterature,
oltre che ad esempio in campo filosofico con i pensieri di Schopenhauer sulla liberazione dalla sofferenza.
Un altro ambito culturale in cui gli uomini mostrano la loro sofferenza è sicuramente quello artistico, nel
quale gli artisti tramite le loro opere esternano i loro sentimenti più nascosti, dati anche dalla perdita di
quelle che consideravano certezze.
Considero questo argomento sempre attuale, in quanto nonostante i climi socio-economici cambino, gli
uomini si trovano sempre davanti a delle scelte da prendere, date da dei cambiamenti più o meno profondi
che fanno diventare instabili anche le certezze che si ritenevano più stabili e fondate. 2
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La Chute, Albert Camus
«J’avais vécu longtemps dans l’illusion d’un accord général, alors que, de toutes parts, les jugements, les flèches et les
railleries fondaient sur moi, distrait et souriant. Du jour où je fus alerté, la lucidité me vint, je reçus toutes les blessures
en même temps et je perdis mes forces d’un seul coup. L’univers entier se mit alors à rire autour de moi.»
La Chute est un roman d’Albert Camus publié à Paris chez
Gallimard en 1956, découpé en six parties. Camus y écrit la L’auteur
confession d’un homme à un autre, rencontré dans un bar
d’Amsterdam. La particularité de ce roman tient au fait que Albert Camus est né en 1913
l’homme qui se confesse est le seul à parler, durant tout dans un milieu très modeste
l’ouvrage. Le choix de cette focalisation implique que le et il a passé toute sa vie entre
lecteur ne dispose d’aucune information extérieure sa terre natale, l’Algérie, et sa patrie
culturelle, la France. Il s’établit à Paris où il
dispensée par un narrateur omniscient et il se trouve ainsi travaillait comme journaliste. Le succès
bloqué dans un point de vue unique. L’ambiance très littéraire arrive dans les années 1940 avec
sombre et déshumanisée qui entoure cette confession les deux romans L’Étranger et La Peste, qui
contribue également à la singularité de ce récit. La Chute est le rapprochent du groupe existentialiste,
la dernière grande œuvre de fiction que Camus ait écrite et dont il s’éloignera avec la publication de
se situe entre le théâtre et la nouvelle, avec une langue très son essai L’Homme révolté. Incapable
moderne dans son oralité. Comme dans chaque grande d’adhérer à un mouvement ou à une idée
œuvre de prose, Camus renouvelle totalement le genre : provenant des autres, Camus est en réalité
jamais il ne se servira d’une technique rôdée. un indépendant. En 1957 il reçut le prix
Nobel de littérature : sa production
La Chute est en effet le récit d’une confession, sous la forme littéraire est de plus en plus abondante
d’un monologue. L’homme qui parle dans le roman est un jusqu’à ce, en 1960, un accident de la route
avocat, Jean-Baptiste Clamence, et il se livre à une lui coûte la vie.
confession. Réfugié à Amsterdam dans une ville de canaux et
lumière froide, où il joue à l’ermite et au prophète, cet ancien avocat attend dans un bar des auditeurs
complaisants. Il a le cœur moderne, c’est-à-dire qu’il ne peut supporter d’être jugé. Il se dépêche donc de
faire son propre procès mais c’est pour mieux juger les autres. La confession de Clamence vaut surtout par
digressions, et ce que Camus désigne par la « chute » n’est pas un événement mais un état d’âme.
Jean-Baptiste Clamence, ceci le nom de l’avocat, relate l’évènement qui a bouleversé sa vie. Avant cet
évènement, Clamence se décrit comme un parfait égoïste, amoureux de lui-même. Jusqu’au soir où,
rentrant chez lui, il passe sur un pont duquel il entend une jeune fille rire. En réalité, ce rire lui rappelle un
épisode peu glorieux de son passé, le soir où il n’avait pas porté secours à une jeune femme qui se jetait
dans la Seine. Le cri était un appel au secours, elle s’est jetée à l’eau, et comme il était le seul à passer à ce
moment-là, il lui était donc précisément adressé. A partir de ce moment-là, sa culpabilité augmente au
point de devenir une obsession. Cet évènement éclaire d’un jour nouveau l’ensemble de son existence, qu’il
juge alors comme inutile et prétentieuse : il ne se supporte plus et vit condamné dans le remords. Sa révolte
est donc inutile, il faut accepter de vivre dans le malconfort, du nom d’un cachot médiéval conçu pour
maintenir le prisonnier dans une position malcommode, afin de lui rappeler constamment sa culpabilité.
Clamence a une piètre image de lui-même. Certes, il porte une charge satirique dont Camus a besoin, mais
il est le premier à se moquer de lui. Le rire qu’il a entendu sur le pont des Arts est un clair exemple de la
conscience qui voit les faiblesses de l’être, et la dualité désormais inévitable. Il a donc une dualité d’âme et
le seul moyen qu’il trouve pour expier sa faute est de se réfugier dans la solitude.
Au travers du personnage de Clamence, c’est l’humanité que dépeint Camus : égoïste, voire autiste, vivant
dans le pur divertissement, l’homme moderne semble avoir perdu de vue les notions de justice et de 3
responsabilité. Pagina
Luigi Pirandello
Con Pirandello tramonta l’idea classica dell’individuo
creatore del proprio destino e dominatore del proprio
mondo, dalla personalità inconfondibile e coerente: in una L’autore
prima fase questi processi inducono a rifiutare la realtà Luigi Pirandello nacque ad
oggettiva e a chiudersi gelosamente nella soggettività, ma Agrigento il 28/06/1867 e si
poi progressivamente anche questa finisce per sfaldarsi; laureò all'Università di Bonn in
l’individuo non conta più, l’io si indebolisce, perde la sua Filologia romanza. L'esperienza
identità, si frantuma in una serie di stati incoerenti. in Germania fu importante perché lo mise in
Pirandello è uno degli interpreti più acuti di questi contatto con la cultura tedesca e con gli autori
fenomeni. La presa di coscienza di questa inconsistenza romantici, che ebbero influenza sulle sue
dell’io suscita nei personaggi pirandelliani smarrimento e opere, in particolare sulle teorie
sull'umorismo. Nel 1893 scrisse il suo primo
dolore. L’avvertire di non essere nessuno, l’impossibilità di romanzo L'esclusa e l'anno successivo si ebbe
consistere in un’identità, provoca angoscia ed orrore, la prima raccolta di racconti, Amore senza
genera un senso di solitudine tremenda. Viceversa amore. A causa di un allagamento della
l’individuo soffre anche ad essere fissato dagli altri in miniera di zolfo in cui il padre aveva investito
“forme” in cui non può riconoscersi. L’uomo si “vede tutto il suo patrimonio, nel 1903 la famiglia
vivere”, si esamina dall’esterno, come sdoppiato, nel subì un dissesto economico. Alla notizia la
compiere gli atti abituali che gli impone la sua “maschera”, moglie, Maria Antonietta Portulano, già di
la sua parte, e che appaiono assurdi, destituiti di ogni condizioni psichiche instabili, ebbe una crisi e
senso. Alla base di tutta l’opera pirandelliana si può sprofondò nella follia. La convivenza con la
scorgere un rifiuto delle forme della vita sociale, dei ruoli donna fu per Pirandello un tormento
continuo, iniziò a vedere la famiglia come una
che essa impone, e un bisogno disperato di autenticità, di trappola che soffoca l'uomo. Mutò anche la
immediatezza. condizione sociale di Pirandello, che fu
Caratteristico della visione pirandelliana è dunque un costretto a produrre più novelle e romanzi e
radicale relativismo conoscitivo, non si dà una verità lavorò anche per l'industria cinematografica.
oggettiva fissata a priori, una volta per tutte. Ognuno ha la L'esperienza di Pirandello fu dunque segnata
sua verità, che nasce dal suo modo soggettivo di vedere le dalla declassazione, dal passaggio da una vita
cose. Gli uomini non possono così intendersi, ciascuno fa di agio borghese a una di piccolo borghese,
riferimento alla realtà com’è per lui e non sa, né può con disagi e frustrazioni al seguito. Anche
sapere, come sia per gli altri. Questa incomunicabilità questo fatto influisce sulle concezioni di
accresce i senso di solitudine dell’individuo che si scopre Pirandello e sul suo atteggiamento verso la
società, che gli fornì lo spunto per
“nessuno”, mette ulteriormente in crisi la possibilità di rappresentare il grigiore della vita piccolo
rapporti sociali e contribuisce a svelarne il carattere borghese, ma il rancore e l'insofferenza che ne
convenzionale e fittizio. La perdita di fiducia nella possibilità derivarono acuirono sicuramente il suo rifiuto
di sistemare il reale in precisi moduli d’ordine, il relativismo del meccanismo sociale alienante, sentito
conoscitivo, il soggettivismo assoluto collegano Pirandello a come trappola. Negli ultimi anni lo scrittore
quel clima culturale europeo del primo Novecento in cui si seguì la pubblicazione delle sue opere, le
consuma la crisi delle certezze positivistiche, della fiducia in Novelle per un anno e le Maschere nude. Nel
una conoscenza oggettiva della realtà mediante gli 1934 gli venne assegnato il premio Nobel per
strumenti della razionalità scientifica. la Letteratura. Mentre assisteva a Cinecittà
alle riprese di un film tratto dal suo romanzo Il
Tra le opere in cui meglio si può vedere la perdita di fiducia fu Mattia Pascal, si ammalò di polmonite e
dell’uomo e la crisi delle certezze, vi sono sicuramente la morì il 10/12/1936, lasciando incompleta
novella La Trappola e il romanzo Uno, nessuno, centomila. l'opera teatrale I giganti della montagna. 4
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La Trappola
No, no, come rassegnarmi? E perché? Se avessi qualche dovere verso altri, forse sì. Ma non ne ho! E allora
perché?