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Sintesi
Greco: Giulio Guidorizzi (Ai confini dell’anima); Elio Aristide; Medea (Euripide)

Latino: Fedra (Seneca)

Inglese: Shakespeare (Amleto e Macbeth)

Italiano: Luigi Pirandello (Enrico IV)

Matematica: A beautiful mind (John Nash e la teoria dei giochi)

Fisica: Nikola Tesla (corrente elettrica alternata)

Scienze: Fred Hoyle (la teoria dell'universo stazionario)

Storia: esperimenti umani di Joseph Mengele nei campi di concentramento

Filosofia: Frierich Nietzsche
Estratto del documento

-Analisi:

Medea ha una mente scissa, conflittuale (moderna psicologia):

da un lato vorrebbe uccidere i figli, dall’altro li vorrebbe risparmiare.

Protagonista è la passione di una donna, una passione violenta e feroce che

rende Medea una donna forte (padrona della sua vita) e debole( sola,

emarginata) allo stesso tempo.

Medea supera il suo senso di maternità: preferisce vedere i suoi nemici morti

piuttosto che i suoi figli vivi.

Medea rappresenta tutta la follia che il dolore accumulato può scatenare.

È un personaggio nuovo, violento, passionale.

Non si riesce a condannare questo spirito forte e tragico: vittima di un destino

meschino disegnato per lei da uomini, sceglie il più grande dolore personale,

piuttosto che sottomettersi all’umiliazione. Sconvolgimento dei

Rapporti familiari.

-Scritta tra il 50 d.C. e il 62 d.C.

-Trama:

Fedra,moglie di Teseo, re d'Atene, è sconvolta da una

folle passione per il figliastro lppolito e gli dichiara il suo

amore.

Respinta, si vendica accusando ìl giovane di aver cercato

dì violentarla.

Teseo maledice il figlio e un mostro marino suscitato dal

dio del mare causa ad lppolito un'orribile morte.

Fedra, disperata, confessa la sua colpa e si uccide.

(Testo)

-Analisi:

La tragedia presenta uno studio attento e preciso dei comportamenti umani

(istinti malefici, irrazionali e folli).

Seneca parla di uccisioni, di incesti, di parricidi, di matricidi, di crisi d’ira e

di gesti incontrollabili, di insane passioni e di un uso folle della violenza.

I personaggi che aver perduto il senno e la ragione di cui invece sono quasi sempre

portavoce i personaggi secondari ( nutrici e servi) destinati a rimanere inascoltati.

Del “furor”sono dominati i protagonisti: Fedra è vittima del furor e

della passione contro natura (nelle tragedie di Seneca regna sempre il male).

Non si ha il lieto fine, non c’è rimedio alle atrocità commesse e i personaggi

sono condannati.

La passione è presentata, in accordo con la dottrina morale stoica, come

manifestazione di pazzia in quanto sconvolge l'animo umano e lo travolge

irrimediabilmente. Several of Shakespeare’s plays explore the concept of insanity.

Some of the playwright’s characters are truly mad,

while others merely assume the appearance of madness.

The character of assumes the appearance

Lady Macbeth falls into of madness to carry out his plan

Madness because of her of revenge more easily.

sense of guilt.

The play opens with the news that the invasion by

Norwegians has failed thanks to the courage of Macbeth.

While returning from battle he and his friend, Banquo, meet

three Witches who greet Macbeth as “Thane of Cawdor” and

say he will become the King of Scotland.

They meet the king’s messenger who informs that the King

has decided to reward Macbeth with the title “thane of Cawdor”.

The Witches’ prophecy begin to work on Macbeth ambition:

he invites the King Duncan to his castle and his wife carries out a

plan to kill him.

The king is murdered and Macbeth can became King.

After many others murders Macbeth is killed by Macduff,

the thane of Fife, and Duncan’s son is proclaimed

King of Scotland.

In the play, Lady MacBeth desired to be queen of Scotland, so she planned

to kill the king in his sleep: in this way her husband will became king.

After the regicide, Lady MacBeth felt responsible for her actions and

this drove herself crazy.

She started sleeping walk, talking mad, and sheding tears that no one else

understood.

At the end she killed herself because the guilt was too much for her to handle.

Hamlet’s father, the King of Denmark, has been killed,

his mother has married her brother-in-law, Claudius.

A ghost that looks like the old king appears and tells Hamlet

he has been murdered by Claudius.

Hamlet pretend that he is mad so he can carry out his plans

more easily: he arranges a troup of actor to perform

“The murder of Gonzago”, whose story is similar to the

ghost’s story.

Claudius rushes away and plans to kill Hamlet.

At the end, during a duel, Hamlet stabbed Claudius

but he is wounded: they both die.

It is impossible to state if Hamlet was or was not mad.

He says that he will pretend insanity, but at the end of the play he blames his actions

on madness.

With some character Hamlet seems completely insane, but with others he shows

wit and intelligence.

Maybe his madness can be caused by a combination of causes:

his father’s death, his mother’s new marriage, and the death of his beloved.

Il protagonista era un nobile ragazzo del primo novecento che,

essendo caduto da cavallo e avendo battuto la testa mentre

rievocava la vicenda dell’imperatore Enrico IV,si convinse di

esserlo realmente.

Vive per 12 anni in questa finzione finchè l’improvvisa guarigione

lo proietta nel quotidiano e lo rende anche consapevole di

non poter più recuperare questi anni.

A questo punto non gli resta che fingersi ancora pazzo: niente

è rimasto della sua gioventù e del suo amore.

Cosi può vendicarsi di quelli che lo avevano rovinato, ora

costretti a stare al suo gioco e diventa anche cosciente di

essere al di sopra degli altri.

La pazzia è un mezzo fondamentale per l’uomo per poter fuggire dalla propria vita,

per potersi salvare dal dramma dell’esistenza, per esser liberi di far accadere

cose impossibili, di creder vero ciò che non è vero e di sfruttarne la libertà.

(Testo)

Spunto autobiografico: malattia della moglie.

Nel 1947 John Nash entra nell’ Università di Princeton.

Nash ha solo due amici: il suo compagno di stanza

e le formule matematiche.

Ossessionato dal pensiero di trovare un'idea originale

a cui applicare le sue formule, John riesce nel suo

obiettivo: “Teoria dei Giochi“.

In piena "guerra fredda" viene contattato dall'esercito.

La vita di Nash viene sconvolta da una

terribile scoperta: il suo miglior amico, la sua nipotina

e il capo dell’esercito sono in realtà solo proiezioni

della sua mente malata (schizofrenia).

Viene sottoposto a numerose sedute di shock

insulinico e a farmaci.

Grazie alla sua forza mentale riesce ad ignorare le

allucinazioni e a convivere con la malattia.

Nash diventa docente a Princeton, e nel 1994 riceve

il Premio Nobel per l'economia.

Tesla è ricordato principalmente per il generatore di corrente alternata

(corrente da continua alternata)

Il suo vero progetto era ben più ampio(fantascienza?):

trasmettere la corrente su larga scala attraverso uno

strumento che raccogliesse la corrente senza bisogno

di cavi.

Tesla intendeva utilizzare le vibrazioni elettriche naturali

della terra per ricavare energia elettrica senza costi.

Ma dopo poco tempo i finanziamenti vennero revocati

e Tesla fu costretto a far demolire le sue installazioni.

Per screditare il suo lavoro venne accusato di malattia

mentale (carattere scontroso e

ossessione per il numero 3: girava attorno a un

palazzo per tre volte, esigeva di avere 12 tovaglioli

piegati in un particolare modo ad ogni pasto, stanza 3327 al 33esimo piano d’albergo.)

La malattia di Nietzsche(sifilide),

degenerata in pazzia, segna gli ultimi

anni della sua vita con

episodi demenziali inconsapevoli

(cavallo a Torino)

Per molto tempo la filosofia di Nietzsche

è stata screditata a motivo della sua

infermità mentale:

-pensiero conseguenza della malattia

-malattia mentale fosse il risultato del

suo pensiero.

Oggi invece la critica ritiene che la filosofia di Nietzsche vada

giudicata per se stessa.

A Peter Gast (Torino, 31 Dicembre 1888)

Avete mille volte ragione! Mettete voi stesso in guardia Fuchs…

Del resto nell’Ecce Homo troverete una pagina straordinaria in onore del Tristano e,

in generale, dei miei rapporti con Wagner.

[…]

Quando mi arrivò la vostra cartolina, che stavo mai facendo?

… Era il famoso Rubicone.

Non so più il mio indirizzo:poniamo che l’indirizzo prossimo sia Palazzo Quirinale.

A Giorgio Brandes (Torino 1889)

All’amico Giorgio!

Dopo che mi hai scoperto trovarmi non era più gran che,

ma ora viene il difficile: tornarmi a smarrire.

Crocifisso

A F. Burckhardt (Torino 1889)

Ecco il piccolo scherzo per l’amor del quale dimentico la noia di aver creato il mondo.

Ora voi siete-tu sei- il nostro grande maggiore Maestro: giacchè io, con Arianna,

non abbiamo che da essere l’aureo equilibrio delle cose: in ogni ramo vi è qualcosa al disopra di noi…

Dioniso.

Lo scienziato pazzo è un personaggio stereotipato della narrativa.

Può essere malvagio oppure buono, ma nell’immaginario collettivo è

folle, esagerato, lavora spesso con tecnologia del tutto immaginaria allo scopo di

portare avanti i suoi piani o, in alternativa, non nota l'immoralità che deriva

dall'hýbris, l'arroganza di esercitare il potere di un ”dio".

Crudeltà nell’utilizzo della propria

Comportamento fuori dalle conoscenza sul corpo umano

convenzioni

Sostegno a teorie non accettabili

scientificamente

Fred Hoyle è il teorizzatore della teoria della

stato stazionario dell’universo.

Viene soprannominato “lo Scienziato Pazzo"

per come si presenta, sempre scontroso

e di poche parole, per il suo aspetto fisico,

e per le sue teorie sostenute nonostante fossero in

evidente disaccordo con le ultime scoperte.

Quando nel 1946 venne presentata la teoria di un

“inizio” dell’universo, Hoyle per deridere la teoria coniò il

termine “Big Bang”, termine che è rimasto a indicare uno dei modelli più rivoluzionari

della storia della scienza.

Josef Mengele (1911 in Germania) è stato un

medico nazista laureato in antropologia e in medicina

È noto per i crudeli esperimenti medici e di

eugenetica(miglioramento della specie umana)

che svolse usando come cavie umane i deportati

del campo di concentramento di Auschwitz.

La sua figura assunse triste notorietà,

soprattutto nel dopoguerra, quale esempio di

negazione dei principi stessi della medicina

Nel 1945 Mengele fu costretto ad abbandonare

il campo di concentramento portando con se

tutto il materiale delle sue ricerche.

Il giorno prima dello sgombero del campo

Mengele continuò imperturbabilmente,

nell'eseguire le selezioni esaminando l'ultimo treno con circa 506 prigionieri.

Testimonianze parlano di lui come “Angelo bianco”:

salva alcune persone per inserirli nel suo staff, salva dei gemelli dalla camera a gas

per analizzarli, si occupava dei bambini portando loro dello zucchero.

Più spesso tuttavia si mostrava crudele, tanto da guadagnarsi l'appellativo di

"angelo della morte"; uccideva a calci i prigionieri, con colpi di pistola o iniezioni di fenolo.

(Episodio dei pidocchi.)

L'ingresso ad Auschwitz venne vissuto da Mengele come un'occasione

unica ed irripetibile: poteva eseguire ricerche su qualsiasi soggetto lo interessasse,

poteva analizzarli, operarli, sezionarli e ucciderli senza essere esposto a nessuna

responsabilità.

Obiettivo: effettuare scoperte tali da consacrarlo alla storia per sempre.

I suoi studi nel campo riguardarono

essenzialmente due aspetti:

-"il fondamento biologico

dell'ambiente sociale“

("la trasmissione dei caratteri“)

-"persone con elementi di anormalità

(difformità, sviluppi morfologici anomali)".

Tali studi vennero condotti quasi

esclusivamente sui gemelli, i quali

rappresentavano la sua principale

ossessione.

•Guidorizzi Giulio, Ai confini dell’anima. I greci e la follia, Cortina Raffaello Editore, 2010

•Euripide, Medea, a cura di Angelo M. Buongiovanni, Paravia

•Seneca, Fedra, Rizzoli Editore

•Luigi Pirandello, Enrico IV, ed. Oscar Mondadori

•Album Pirandello, Mondadori, pp.97-200

•Collura Matteo, il gioco delle parti. Vita straordinaria di Luigi Pirandello, Longanesi editore, pp.287-291

•M. Spiazzi, M. Tavella, Lit&Lab, Volume one from the Origins to the Augustan Age, Zanichelli

•Raffaele Donnarumma, la follia, G.B. Palumbo editore

•F.Nietzsche, I biglietti della follia in F. Nietzsche, Lettere, trad. di A. Berti, Rizzoli,

Milano-Roma, 1941, pp.443-461

•M. Foucault,Storia della follia nell’età classica (1961), trad. Franco Ferrucci, Emilio Renzi e Vittore Vezzoli,

Rizzoli, Milano 1963. (parte introduttiva)

•Howard Ron, A Beautiful Mind, Universal Pictures, DreamWorks SKG, Imagine Entertainment, 2001

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