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Inglese: Frankenstein;
Francese: Notre Dame de Paris;
Spagnolo: el Martin Fierro;
Filosofia: Paris, Texas;
Storia: Noi credevamo.
d’ombra. A differenza dell’illuminismo che si riconosceva nell’immagine
della luce (i “lumi”),il Romanticismo predilige invece la notte, le tenebre
che sono metafore dell’irrazionale. Questa esplorazione dell’irrazionale si
manifesta in un’attenzione per la vita dei sentimenti, per la passionalità
ma soprattutto per gli stati della psiche che escono dalla normalità
razionale: il sogno, la fantasticheria, la follia. Tutto ciò da origine ad un
soggettivismo esasperato: per il romantico, il mondo esterno non esiste, è
solo proiezione o creazione dell’io . Queste tematiche si traducono, poi, in
una tensione verso l’infinito.
Altre tematiche di questo movimento sono: l’esotismo, che può essere
spaziale o temporale, il mito dell’infanzia, del primitivo; l’esaltazione del
popolo.
Alla tematica negativa, è stato, però, contrapposto un Romanticismo
“positivo”, quello teso ai grandi ideali, all’impegno civile e patriottico. Il
Romanticismo sente in effetti con grande intensità il senso della nazione,
intesa, non solo in senso geografico e politico, ma anche spirituale e
culturale. Inoltre, i romantici considerano un patrimonio prezioso il
passato storico, che deve essere conosciuto e posseduto a fondo, perché una
nazione abbia piena e forte coscienza della propria identità.
In filosofia, parallelamente al Romanticismo, nasce l’Idealismo. Le due
correnti nascono dallo stesso humus culturale della Germania di fine
Settecento ed esprimono, in ambiti diversi ,le stesse esigenze e tendenze.
PAROLE in MOVIMENTO: le opere
dell’Ottocento Romantico sul grande
schermo
3.LETTERATURA ITALIANA:
ANALOGIE E DIFFERENZE TRA I
PROMESSI SPOSI DI MANZONI E
L’OPERA CINEMATOGRAFICA DI
MARIO CAMERINI
“I Promessi Sposi” è un romanzo storico di
Alessandro Manzoni ed è considerato il più
importante romanzo della Letteratura Italiana.
Preceduto dal “Fermo e Lucia”, fu edito in una
prima versione nel 1827, rivisto in seguito
dall’autore, soprattutto nel linguaggio, fu
ripubblicato nella versione definitiva tra il 1840 e il
1841.
Ambientato in Lombardia durante l’occupazione
spagnola, il romanzo racconta le peripezie che
Renzo e Lucia, due giovani innamorati prossimi al
matrimonio, devono affrontare.
Dopo alcune versioni mute, questa è la prima
trasposizione sonora del romanzo manzoniano. A
firmarla è Mario Camerini, uno dei padri del
cinema italiano, che aveva raggiunto il successo
negli anni Trenta grazie ad alcune pellicole che
avevano come protagonista Vittorio De Sica.
Camerini è un regista dal tocco lieve, capace di
grande accuratezza stilistica, abile nel ritrarre gli
ambienti e le vicende della piccola borghesia. Il progetto di portare sullo
schermo l’opera di Manzoni venne promosso dalla casa di produzione Lux.
Camerini fornisce ai Promessi Sposi un respiro ampio, facendo della
travagliata vicenda di Renzo e Lucia un grande affresco corale, accurato
nelle ricostruzioni e fortemente enfatizzato dalle musiche.
Nella trasposizione sullo schermo del romanzo di Manzoni, Camerini ha
privilegiato gli episodi salienti, i più noti, nonché quelli che gli
consentivano di far procedere la narrazione in modo serrato. Dovendo
condensare in due ore l’epopea manzoniana, il regista apre il film con
l’incontro di don Abbondio con i bravi di don Rodrigo. La vicenda entra
immediatamente nel vivo ed ad animarla sono soprattutto gli attori, primo
fa tutti Gino Cervi, che fa di Renzo un personaggio ingenuo ma
determinato, che tenta di fronteggiare i soprusi dei potenti, mentre don
Abbondio, è il personaggio cui
sono riservati i momenti più
comici del film.
La trasposizione
cinematografica costringe
Camerini a sacrificare alcuni
personaggi, come per esempio
l’Azzeccagarbugli e la monaca
di Monza. Ciononostante la
sceneggiatura in alcuni momenti riprende fedelmente il testo manzoniano,
mettendo in bocca ai personaggi battute care ai lettori di Manzoni.
Sono le scene di massa quelle che meglio rendono lo spirito manzoniano. Il
romanzo infatti narra di un periodo storico conflittuale e travagliato.
L’arrivo di Renzo a Milano durante l’assalto ai forni è una sequenza di
forte impatto visivo, che ben rende il furore della folla inferocita dalla fame,
le angherie di chi detiene il potere, lo stupore dell’ingenuo e campagnolo
Renzo.
Il film, soprattutto nella
parte conclusiva dominata
dalla peste, offre momenti di
grande intensità. In queste
sequenze predominano tratti
foschi, che trovano il proprio
apice nella scena finale del
lazzaretto. Renzo e Lucia
sono i simboli di un’Italia
popolana e semplice, vittima
delle gratuite malvagità degli invasori, che si rifugia nella fede e si affida
alla Provvidenza. La pioggia purificatrice dell’epilogo sancisce il ritorno
della Grazia sul capo dei due fidanzati ricongiunti.
PAROLE in
MOVIMENTO: le opere
dell’Ottocento Romantico
sul grande schermo
4.FRANKENSTEIN: THE
MAN WHO MADE A
MONSTER
Frankenstein is a 1931 pre-Code horror monster film from Universal
Pictures directed by James Whale and adapted from the play by Peggy
Webling, which in turn is based on the novel of the same name by Mary
Shelley. This film is the first sound version and it has endowed the
monster, created by the scientist Henry Frenkenstein,of the features
proposed in the others films about this monster. The director respects the
original text.
The monster, in the film , has a presence , provided with an exceptional
expressive force.
Karloff (the monster) has a flattened cranium, some electrodes on the neck
and the face is deformed.
The atmospheres of the film are dark and gothic with some contrasts
between light and shadows that remind the style of the German
expressionist cinema .
The story is set in Switzerland. Henry Frankenstein (Colin Clive), an
ardent young scientist, and his devoted assistant Fritz (Dwight Frye), a
hunchback, piece together a human body, the parts of which have been
secretly collected from various sources. Frankenstein's consuming desire is
to create human life
through various
electrical devices
which he has
perfected. Through
the incompetence of
Fritz, a criminal
brain was secured
for Frankenstein's
experiments instead
of the desired normal
one. The
manufactured
monster, despite its grotesque form, initially appears not to be a malevolent
beast but a simple, innocent creation.
The scene in which the creature comes to life is one of the best moments of
the film because James Whale (the director) has created a dramatic tension,
hiding the monster under a sheet.
Caused by Fritz, the creature
gives vent to one’s anger, killing
him brutally. For this reason, his
creator is forced to shut up the
monster. Nevertheless, the
creature escapes from his cell and
he enters in the real world. The
scene of the meeting with a child
is very important. This scene was
filmed on the bank of the lake and
it summarizes the real drama of
the creature. His monstrous aspect contrasts with the luminosity of the
ambient and the serenity of the child. With the child’s dead, caused by the
monster, there is the alternation of tenderness and pain. At the end of the
story the monster dies. PAROLE in MOVIMENTO: le opere
dell’Ottocento Romantico sul grande
schermo
5. NOTRE DAME DE PARIS
Notre Dame de Paris, est un roman écrit par Victor Hugo, qui raconte la
vie autour de la cathédrale de
Paris au XVe siècle. C’est une
fresque historique de la réalité de
l’époque. Autour de la cathédrale il
y a tout un peuple de parias et de
rejetés, comme les truands, les
monstres, les difformes et les
poètes inconnus. La beauté et la
laideur se fusionnent.
Ce roman a eu tant de succès que
Jean Delannoy a réalisé un film,
sorti le 19 décembre 1956 .
L’intrigue est le même du roman :
Le sinistre archidiacre Frollo
aime la belle bohémienne
Esmeralda, interprétée par Gina Lollobrigida. Elle a demandé à
Quasimodo (Anthony Quinn), le sonneur de cloches de Notre Dame
de l’enlever, mais le capitaine Phoebus la sauve et l’amour nait
entre eux .Quasimodo est condamné au supplice du pilori, mais,
Esmeralda prise de pitié, lui donne à boire et il s’attache
profondément à elle. Frollo (Alain Cuny), par jalousie, fait
assassiner Phoebus et laisse accuser Esmeralda du meurtre.
Quasimodo l’entraine dans la cathédrale où elle ne peut pas être
poursuivie par la justice. Le peuple ami de la jeune fille, attaque
Notre Dame pour la libérer, mais à la fin, Esmeralda est arrêtée et
pendue. Quasimodo la
venge en tuant
l’archidiacre et meurt à
son tour.
Parmi les lieux reconstitués
dans les studios de
Boulogne : Notre-Dame de
Paris et notamment
l'intérieur, les combles, les
toits, les tours et le parvis ;
une taverne ; les ruelles environnant la place de Grève.
Les immenses décors médiévaux engloutissent plus de la moitié du budget
du film. Mille figurants sont recrutés pour les scènes de foule. Il s'agit de la
première version en couleurs et en CinemaScope de cette œuvre.
PAROLE in MOVIMENTO: le opere
dell’Ottocento Romantico sul
grande schermo
6. LA LITERATURA
GAUCHESCA Y
EL MARTIN FIERRO
En el siglo XIX nace un género literario dedicado a uno de los tipos
originales americanos, el gaucho. Estos hombres , habitantes de las
grandes llanuras de la Pampa argentina, hablan un dialecto peculiar y
tienen su proprio código de honor, siempre en busca de marcadores de
identidad latinoamericana. El ejemplo más conocido de este tipo de
literatura es la obra de José Hernández, MARTIN FIERRO (1834-1836).
« Aquí me pongo a cantar,
al compás de la vigüela
que al hombre que lo desvela
una pena extraordinaria,
como el ave solitaria »
con el cantar se consuela.
Con estas palabras, comienza también la película, dirigida por Leopoldo
Torre Nilsson, con Alfredo Alcón en el
rol protagónico.
Martín Fierro es un gaucho que
sobrevive en la pampa con su mujer e
hijos, hasta que es reclamado para que
acuda contra los indios y defenda con las armas la frontera de
Argentina. Después de tres
años aquella lucha deja de
tener sentido para Fierro y
huye para reencontrarse con
los suyos. Pero al llegar a su
hacienda la encuentra
abandonada y en ruinas.
Desolado por no saber cuál
es el destino de su familia,
en una cantina participa en
una riña que acaba con la
muerte de un hombre a sus manos. Entonces debe escapar de la justicia y
en su huida se encuentra con su amico, el sargento Cruz y los dos buscan
refugio entre los indios contra los que habían luchado pocos meses antes.
Basado en la tradicional obra de José Hernández, Torre Nilsson recrea a
la perfección el ámbito histórico donde se desarrolla la trama, y nos
muestra las aventuras y desdichas de los que hicieron la patria, en una
película sin precedentes en el cine argentino.
PAROLE in MOVIMENTO: le opere dell’Ottocento
Romantico sul grande schermo
7. CAPIRE LA FILOSOFIA ATTRAVERSO I FILM
È un fatto che nel corso della sua storia la filosofia si sia sviluppata in
forma letteraria e non, per esempio attraverso immagini. Essa potrebbe
quindi esser considerata alla stregua di un genere letterario, come una
forma di scrittura. E così, le idee filosofiche sono andate fissandosi
tranquillamente e inavvertitamente in forma letteraria. Perché le
immagini non potrebbero supportare con altrettanta o superiore efficacia
quest’operazione problematizzante?
Può a prima vista spaventare parlare del cinema come forma di pensiero,
ciononostante, per esprimere le intuizioni avute dai filosofi, il cinema ci
offre un linguaggio più appropriato rispetto al linguaggio scritto.
Disporsi a leggere un film filosoficamente vuol dire trattarlo in quanto
oggetto concettuale, che in questo caso è un concetto visuale in movimento.
La pretesa alla verità e all’universalità dovremmo quindi imporla noi
durante la nostra lettura del film, indipendentemente da quanto si sia
proposto il regista. Non si vuol dire che il film sia filosofico “in sé”, ma il
cinema può venir considerato “filosofico”, quando noi analizziamo il film
dal punto di vista concettuale. L’immagine filmica, infatti, produce un tipo
di concetto comprensivo del reale assai diverso. Il compito del cinema, in