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Sintesi
Italiano: Emile Zola (Al paradiso delle signore), Gabriele D'Annunzio;

Storia: la Belle Epoque;

Francese: la publicité;

Inglese: methods of payment;

Diritto: contratti di lavoro;

Economia: la retribuzione.
Estratto del documento

LA PUBLICITÉ pag. 25

I GRANDI CENTRI COMMERCIALI pag. 27

METHODS OF PAYMENT pag. 29

I CONTRATTI DI LAVORO pag. 31

Contratto a tempo determinato pag. 31

Contratto di lavoro part – time pag. 32

Contratto di solidarietà pag. 32

Contratto di somministrazione e lavoro pag. 33

Contratto di lavoro a domicilio pag. 33

Contratto di lavoro a progetto pag. 34

Contratto di inserimento pag. 34

Contratto di lavoro intermittente pag. 35

Contratto di lavoro ripartito pag. 35

Contratto di apprendistato pag. 36

LA RETRIBUZIONE pag. 37

Le diverse forme della retribuzione pag. 38

Gli elementi della retribuzione pag. 39

La busta paga pag. 41

CONCLUSIONE pag. 42

BIBLIOGRAFIA pag. 45

SITOGRAFIA pag. 46 2

Fin da piccola sono sempre stata particolarmente attratta dai

Grandi Magazzini, come La Rinascente o la UPIM di Milano, dove

mi portavano i miei genitori, soprattutto in occasione delle feste

natalizie.

Questi luoghi, per me rappresentavano il mondo delle favole:

luci, colori, reparti pieni dei giocattoli più svariati e poi salire e

scendere dalle scale mobili era molto divertente: tutto era

esaltante e sognavo ad occhi aperti.

Anche adesso che sono grande, i Grandi Magazzini e i Grandi

Centri Commerciali, continuano ancora a colpirmi, per questo

motivo ho deciso di scegliere questo argomento per la mia

tesina di maturità. Al Paradiso delle Signore

Ho voluto partire dal libro “ ”, scritto

da Émile Zola che descrive perfettamente gli ambienti dei primi

grandi magazzini di Parigi, tanto che sembra di esserci dentro,

assieme ai protagonisti, vedere tutto attraverso i loro occhi.

Ho cercato di sottolineare come il grande magazzino, tempio del

consumo, dove la merce veniva esposta al pubblico ed era

accessibile a tutti, abbia contribuito ad aiutare l'emancipazione

femminile, perché ha permesso la presenza delle donne in

3

pubblico, senza provocare scandali. Inoltre, ha facilitato il

successo della moda, con l’introduzione sul mercato di abiti

pronti, così che anche l’operaio e l’impiegato, pur risparmiando

a fatica, potevano acquistarsi un vestito “per bene”.

Non a caso i grandi magazzini sono nati alla fine dell’800, quindi

Belle Époque

nella mia tesina descrivo il contesto storico della ,

un periodo straordinario di invenzioni, innovazioni tecnologiche,

Gabriele

in cui visse un grande poeta e scrittore italiano:

D’annunzio.

Ho cercato anche di mettere in evidenza che le nuove strategie

pubblicità forme di

di vendita, la , l’introduzione di nuove

pagamento, hanno contribuito al successo dei grandi

magazzini che si sono moltiplicati, trasformandosi anche in

grandi centri commerciali, che racchiudono al loro interno

numerosi negozi.

Tutto questo ha favorito l’incremento di nuove assunzioni,

contratti di lavoro

stabilite dai vari , grazie alle quali il

retribuzione

lavoratore percepisce una per il lavoro svolto, che

busta paga.

viene documentata nella 4

Al Paradiso delle signore

“ ”, scritto nel 1883 da Émile Zola

(1840 - 1902 a Parigi), è l’undicesimo di 20 romanzi del ciclo

dei Rougon-Macquart. Octave Mouret è un

giovane commesso,

dinamico e ambizioso, che

lavora al “Paradiso delle

Signore”, una piccola

merceria di Parigi.

Trasformerà questo

negozio in un gigantesco

magazzino, che farà fallire

tutte le piccole botteghe

di quartiere.

In soli cinque anni (dal

1864 al 1869) riuscirà a

far salire il numero dei suoi reparti da 19 a 50, quello dei suoi

dipendenti da 450 a quasi 3.000, il suo volume d’affari da 8 a

5

100 milioni di franchi, e il numero delle clienti da 10.000 a

70.000.

Dionisia, una povera orfana con fratelli al seguito, arriva a Parigi

e la sua storia si intreccia con quella del ricco Octave,

proprietario del grande magazzino nel quale finirà a lavorare.

I due giovani, dopo un amore sofferto e tormentato, si

sposeranno felicemente.

Mouret trionfa perché ha sconvolto i procedimenti di vendita:

sbalordisce le clienti con lo splendore, i colori, l’originalità, il

lusso e l’abbondanza delle merci; le vetrine sono appositamente

concepite per attrarre i passanti.

Usa il fine psicologico: stupisce, sorprende e conquista la donna

convincendola, che è lei a guadagnarci; non pensa che a

soddisfarla: le offre dolci, bevande fresche e mette a sua

disposizione camerini da toilette, salotto e sala di lettura, ma

non pensa che a raggiungerla, a fare commercio di lei e dei suoi

desideri.

Introduce i prezzi fissi, applica sconti e vende articoli al prezzo

di acquisto, talvolta anche in perdita, che ripartisce

sapientemente tra i reparti per attirare la clientela e farla

girovagare per tutto l’emporio; accumula la merce davanti alle

6

porte affinché la folla vi si accalchi e faccia credere che il

negozio sia affollato perché è convinto che la folla attira la folla.

Introduce anche la pratica del “reso”: la donna prende l’articolo

con la “coscienza tranquilla” perché può restituirlo.

pubblicità

Utilizza la “ ”: giornali, manifesti, volantini, seduce le

madri con regalini dati ai bambini, illustrazioni, figurine da

collezionare, palloncini rossi che portano per tutta Parigi il nome

del negozio. Bon

Nel 1852 il parigino Aristide Boucicat acquistò il “

Marché”, un emporio di tessuti e abbigliamento di Parigi.

Incominciò a vendere abiti confezionati per signora, biancheria,

cappelli e calzature, trasformandolo così in un Grande

Magazzino. “Bon Marché”

Fu proprio il che ispirò Emile Zola a scrivere il

romanzo “Al paradiso delle signore”. 7

Aristide Boucicat, proprio

come fece Octave Mouret

nel romanzo di Zola,

introdusse la rotazione

delle merci, il prezzo fisso

ed esposto, l’ingresso

libero, il reso della merce,

l’ampiezza

dell’assortimento.

I grandi magazzini erano, non solo luogo di vendita di un’ampia

varietà di merci, ma anche di intrattenimento per i clienti.

Boucicaut, fu l’ideatore della formula che rivoluzionò il nostro

modo di vivere, soprattutto tra le signore, a cui l’astuto

commerciante si rivolgeva come clientela.

Fino allora relegate tra le mura domestiche, le donne della

classe media accolsero con entusiasmo questa novità di fare la

spesa, vissuta come un'opportunità di uscire di casa e di poter

spendere; un assaggio di indipendenza e di libertà.

“Au Bon Marché”

Il ebbe successo e sorsero a Parigi altri

Grandi Magazzini: 8

“Grands Magasins Du

nel 1855 furono inaugurati i

Louvre”

nel 1865 nacque

“Au Printemps”

nel 1912 aprì

Aux Galeries Lafayette Haussmann”

Ai Grandi Magazzini di Parigi seguirono ben presto:

“Selfridges

il ” a

Londra

“Myers”

il a Melbourne

“Macy's”

il a New York

IL GRANDE MAGAZZINO MACY’S DI NEW YORK

IN UNA FOTOGRAFIA DEL 1906

Qui ha lavorato per un po’ di tempo anche Otto Frank, il

padre di Anna Frank.

Questo è anche lo stesso edificio utilizzato per girare il film

“Il miracolo della 34ª strada” (Miracle on

di tema natalizio

34th Street), del 1947, diretto da George Seaton. 9

Anche in Italia non

mancarono iniziative

imprenditoriali di rilievo,

come i Grandi Magazzini

Alle città d’Italia

“ ” dei

fratelli Bocconi.

Vennero poi distrutti da un

incendio e nel 1917, dopo

la ricostruzione, vennero

ribattezzati da Gabriele

D'Annunzio con il nome

La Rinascente”.

“ Palazzo “Alle Città d'Italia” dei

fratelli Bocconi – Milano - 1898

Il suo successo fu enorme e divenne una meta privilegiata della

corsa verso i consumi: introdusse sul mercato oggetti moderni,

come il deodorante e il frigorifero, che portarono ad una grande

trasformazione commerciale.

rivoluzione della taglia

Partecipò anche alla “ ”, che permise la

diffusione degli abiti pronti, facendo della moda italiana una

realtà economica di primaria importanza, organizzando anche

delle sfilate di moda a Milano. 10

Pur non rinunciando affatto ad entrare nel mondo della clientela

maschile, La Rinascente è stata a tutti gli effetti un luogo

le donne

pubblico femminile, dove potevano girare da

sole

senza suscitare scandalo, ed erano libere di scegliere quello che

volevano in base al loro gusto e al loro giudizio, ha quindi in

qualche modo favorito la lotta delle donne per la parità.

Visto il successo della Rinascente, a Milano aprirono altri Grandi

Magazzini:

nel 1928 aprì la

“UPIM”: Unico Prezzo

Italiano Milano, dove la

merce era suddivisa in

scaffali in base al prezzo

e non all’articolo 1939 - MILANO, UPIM

fronte via Dante

nel 1930 venne

fondata la

“Standard”; nel 1937

trasformò il suo nome

“Standa”

in (Società

Tutti Articoli Nazionali

Dell’Abbigliamento) “La Standa” - Via Torino a

Milano 11

Gabriele D'Annunzio , fu un grande narratore, poeta e

drammaturgo italiano, ma fu anche un grande pubblicitario e

La

coniatore di neologismi: fu lui, infatti, a dare il nome a “

Rinascente ” di Milano.

Nacque a Pescara il 12 marzo del 1863.

Dopo la scuola si trasferì a Roma dove

collaborò con molti giornali, entrando a far

parte degli ambienti più in.

Nel 1883 si sposò con Maria Hardouin, ebbe 3 figli e si separò

nel 1890. Si innamorò di molte donne, tra cui Elvira Fraternali

Leoni e l’attrice Eleonora Duse.

Nel 1897 il poeta fu eletto deputato

nelle file dell’estrema destra e l’anno

dopo si trasferì in Toscana con la Duse,

in una lussuosa villa, La Capoccina.

Fece diversi viaggi: come quello in

Grecia per approfondire la cultura

classica, e quello 12

in Francia per fuggire ai creditori, partecipando alla vita

Belle Époque

mondana della internazionale.

Nel 1914 si cimentò nel cinema scrivendo la sceneggiatura del

film Cabiria. Lavorò anche per il cinema muto insieme alla

famosa attrice Francesca Bertini.

Egli partecipò attivamente alla vita politica, le sue imprese

principali furono:

volo su Vienna

il , in cui

gettò dei volantini di

propaganda;

città di Fiume

occupò la ,

con i suoi seguaci, a

conclusione della I Guerra

Mondiale (1919), compiendo

atti eroici anche come

aviatore. L’ultimo periodo della sua

vita lo trascorse a Villa del

Vittoriale (Lago di

Garda), dove morì il primo

marzo 1938. Venne sepolto

nel mausoleo del Vittoriale.

13

prosa

Le opere di D’Annunzio possono essere suddivise in

versi

(romanzi) e in (poesia). Esse a loro volta sono divise in

diversi periodi:

PERIODO GIOVANILE in cui si ispirò a Giosuè Carducci e

“Primo Vere” “Canto

scrisse le raccolte poetiche e

Novo”

PERIODO DELL’ESTETISMO DECADENTE, cioè il culto

della bellezza, a cui si avvicinò ispirandosi a Wilde e

Huysmans. In questo periodo scrisse:

“Le Novelle della Pescara” ispirandosi ai veristi

(Verga).

“Il Piacere”, considerato il suo capolavoro

IL PERIODO DELLA “BONTÀ” in cui sperimentò il tema

della purezza e della bontà d’animo ispirandosi a Tolstoj e

l’“Innocente” “Poema

Dostoevskij, e scrisse e il

paradisiaco”.

PERIODO DEL SUPEROMISMO, utilizzando la filosofia di

Nietzsche da cui colse il mito del “superuomo” e tentò di

fare della sua reale esistenza la sua più bella opera d’arte

e scrisse: 14

“Il trionfo della morte”, “Le vergini

i romanzi

delle rocce” “Il fuoco”

e considerato il manifesto

letterario del superuomo

“la città morta”

le liriche (ambientata in Grecia),

“Francesca da Rimini” (ambientata nel

“la figlia di Iorio”

Medioevo), (ambientata in

“Laudi”,

Abruzzo) e la raccolta del cielo, del mare,

della terra e degli eroi, composte da 5 libri: Maia,

Elettra, Alcyone, Merope e Asterope “

PERIODO FRANCESE: in cui scrisse alcuni drammi e opere

in prosa, che rivelano un D’Annunzio più introspettivo,

teso al recupero della memoria, all’autobiografismo e

all’indagine dell’ignoto.

PERIODO DEL VITTORIALE: nel periodo di convalescenza

per una ferita all’occhio durante una delle campagne

militari (periodo malinconico) compose la raccolta di

“Notturno”,

pensieri dallo stile frammentario (come i

diari), in cui presta particolare attenzione ai propri

sentimenti e ricordi.

Gabriele D’Annunzio fu un grande scrittore e poeta, un vate

Belle Époque

indiscusso di quel tempo straordinario della . 15

Il Novecento si aprì all’insegna di grandi cambiamenti e

l’ottimismo si diffuse in Europa: progresso, prosperità e felicità

materiale rinnovarono il modo di vivere di milioni di persone e,

Belle Époque

proprio per questa ragione, fu chiamata , cioè

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