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Storia: la nascita dell'ebraismo; il Nazismo (la persecuzione degli ebrei);
Diritto: il contratto di Banqueting;
Spagnolo: la cocina judìa;
Inglese: the jews;
Ed. Fisica: sport e potere;
Ristorazione: la cucina kosher;
Alimentazione: cucina kosher e dieta mediterranea.
L'autore, che nel frattempo era ricoverato nelle baracche adibite ad ospedale,
assistette alla partenza dei suoi compagni.
Morirono tutti durante un’interminabile marcia attraverso la Germania, mentre i
malati, abbandonati a se stessi, rimasero nel Lager devastato, senza cure, né
acqua, né cibo, ad una temperatura di venti gradi sotto zero, decimati dal tifo,
dalla difterite, dalla dissenteria. Levi è tra i pochissimi che riuscì a sopravvivere
e le pagine conclusive del libro ci danno la cronaca allucinante di quello che
accadde in quei terribili dieci giorni e precisamente dal 19 gennaio al 27
gennaio del 1945. Quando all'alba del 27 gennaio arrivarono i russi, lo
spettacolo che si offre ai loro occhi fu quello terrificante dei cadaveri che erano
accumulati sulla neve e dei pochi superstiti che si aggiravano come spettri fra
le rovine del campo.
Ambiente sociale
La quasi totalità dei personaggi descritti é stata nei campi di concentramento,
l'autore stesso ha vissuto ad Auschwitz per un anno.
Egli é laureato in chimica e questo gli è utile per la sopravvivenza in quanto gli
permette di svolgere lavori che gli richiedevano molta meno fatica.
Comunque la sua laurea non serve per distinguerlo da tutti gli altri deportati,
anche l’autore è solo un numero per i tedeschi.
E’ una persona come tutti i suoi compagni di viaggio che é stata vittima di uno
strano ed avverso destino.
Nel libro quindi non viene descritta tanto la posizione sociale dei reduci dal
campo di sterminio, quanto le loro idee e la loro fatica per ingegnarsi e così
sopravvivere. Intorno a tutti questi personaggi troviamo molte figure, primi fra
tutti i militari, quindi infermiere.
Ma non possiamo suddividere neppure questi personaggi in categorie poiché
Primo Levi descrive ogni personaggio come un soggetto a sé, non rimandabile
ad un gruppo particolare.
Analisi dei personaggi
Il protagonista è Primo Levi, lo stesso autore del libro. Inizialmente ingenuo e
pieno di speranze, alla fine è attento e scaltro.
Sappiamo inoltre che e' un chimico e che parla un po' il tedesco.
Vive i fatti da lui raccontati a ventiquattro anni. Gode di buona salute e grazie
ad essa scampa alle selezioni.
Ma anche grazie alla malattia, non grave, dell’ultimo periodo, riesce a evitarne
un’ulteriore. È molto magro, dimostra più anni di quelli che ha, il suo volto è
segnato dalle sofferenze e dalla fame ed è completamente calvo perché le SS
gli avevano rasato i capelli come al resto dei prigionieri.
Alberto ha circa ventidue anni ed è il migliore amico dell’autore.
Anche egli, come Primo, è calvo e porta in volto i segni di un'interminabile
sofferenza.
Altri personaggi presenti ci vengono presentati solo per la loro capacità di
adattamento al lager.
Lo stesso Alberto (che è all'interno del lager il miglio amico dell'autore),
caratterizzato da un grande istinto naturale; ma anche Null Achtzehn (uno dei
molteplici compagni di cuccetta di Levi), giovane e ingenuo, i greci di
Salonicco, abili commercianti estremamente diffidenti e scaltri, Piero Sonnino il
romano, piu' fortunato che altro, Fisher, uno degli ultimi arrivi e percio'
inesperto, Jean, il pikolo (aiutante), scaltro, mite, amichevole e molto forte
fisicamente, Lorenzo,l'operaio italiano generoso e disponibile, Charles ed
Arthur, dei Vosgi, incontrati nell'infermeria durante gli ultimi 10 giorni sono
descritti in questo modo.
Tematiche
Il libro racconta, sulla base della testimonianza dell'autore, la drammatica
deportazione degli ebrei
italiani ad Auschwitz nel 1944, dopo la cattura da parte della milizia fascista in
Valle d'Aosta. “fornire documenti per uno studio pacato di
Lo scopo dell'opera è quello di
alcuni aspetti dell'animo umano”.
“In Se questo è un uomo- afferma Levi- ho cercato di scrivere le cose più
grosse, più pesanti, e importanti.
Mi sembrava che il tema dell' indignazione dovesse prevalere: era una
testimonianza di taglio quasi giuridico”.
Il libro nasce dunque come testimonianza e documento, e di questa sua natura
ha i caratteri
stilistici: una scrittura chiara, comunicativa, oggettiva, referenziale,
rigorosamente aderente ai fatti e attenta alle sfumature.
INTRODUZIONE
Come abbiamo già detto precedentemente, gli Ebrei sono stati spesso vittime
di atroci episodi, i quali persecuzioni, espulsioni e stermini che hanno
caratterizzato la loro intera storia.
L’episodio più sconvolgente e più noto è senz’altro quello della “SHOAH”
Nel Novembre 1918 La Germania era diventata una Repubblica: La Repubblica
di Weimar.
Quando nel 1929 negli stati uniti vi fu il crollo di Wall Street , la crisi si diffuse
rapidamente negli altri paesi, soprattutto quelli Europei, legati all’economia
Americana dai debiti di Guerra.
Non appena il crollo della borsa di New York arrestò il flusso degli investimenti
americani, anche in Germania si aprì una crisi a catena delle banche, seguita
dal fallimento delle imprese più deboli, dall’inflazione e dalla disoccupazione.
Fu proprio questo evento devastante a mettere in crisi il governo della
Germania, che si dimostrò incapace di affrontare la situazione e di tutelare
l’ordine pubblico, permettendo così l’ascesa al potere della figura di Hitler.
HITLER E IL NAZISMO
Adolf Hitler è nato a Braunau (Austria
meridionale) nel 1889, figlio di un
doganiere,rimasto orfano a 16 anni.
Molto povero, da autodidatta si imbevve di
letture antisemite e razziste, studiando a suo
modo, Schopenhauer,Darwin e Nietzsche,da cui
disordinatamente trasse le idee della lotta per
l’esistenza e della volontà di potenza.
Nel 1919 si iscrisse al Partito operaio tedesco,
un piccolo gruppo d’estrema destra di
Monaco, e l’anno successivo (7 agosto 1920)
fondò il Partito nazionalsocialista di cui divenne
il leader indiscusso,il Führer (duce).
Sostenuto da diversi industriali, politici e militari
,nel 1923,
ispirandosi a Mussolini che nell’ottobre 1922
compì con
successo la Marcia su Roma,tentò anch’egli un
colpo di
stato con lo scopo di rovesciare il governo di
Monaco con
l’appoggio delle S.a. ( dette “camice brune” da
lui stesso
fondate) .
Differentemente della situazione politica Italiana che permise il successo del
colpo di stato di Mussolini,in Germania vi era la Repubblica di Weimar che
nonostante le difficoltà riusciva a far fronte ai vari problemi e insurrezioni,
quindi Hitler venne arrestato e detenuto per alcuni mesi.
Mein Kampf
In prigione scrisse (la mia battaglia) il testo sacro dei nazisti,
contenente il politico che avrebbe poi attuato e nel quale enunciava la
teoria dello spazio vitale e si affermava la superiorità della razza
tedesca.
La teoria dello spazio vitale prevedeva l’unione di tutti i tedeschi in un
unico grande Reich.
Lo scopo finale della Germania e la missione del popolo tedesco
si identificavano nel dar vita a uno stato che assumesse come
“suo compito supremo la conservazione e lo sviluppo degli
elementi più nobili e più integri dell’intera umanità”.
Alla razza superiore ariano-tedesca era naturalmente delegato il compito di
eliminare i sottouomini, o razza inferiore, secondo una precisa graduatoria:
prima i popoli dell’Europa non tedesca, poi gli slavi, i neri e infine gli ebrei (“la
razza maledetta”) insieme agli zingari.
Tutti avrebbero dovuto essere posti in condizione di subalternità, “schiavizzati
dalla razza dominante” per il bene della futura umanità.
Nel 1925 Hitler costituì le SS cioè delle squadre selezionate di superuomini di
razza purissima.
Nelle elezioni del 1932 la Nsdap divenne il primo partito con 230 seggi.
Hitler fu chiamato da Hindenburg alla cancelleria nel 1933 e in seguito
Reichstag
all’incendio della sede del (organizzato dai nazisti ma attribuito ai
comunisti) ottenne i pieni poteri dal parlamento.
Decretando, di fatto, la fine della repubblica di Weimar veniva riconosciuto
come unico partito quello nazista, mentre si scatenava il terrore delle camicie
Reich.
brune, e aveva inizio il Terzo
Era nato lo stato Totalitario Nazista.
Il nazismo recuperava il vecchio Reich prussiano,
militarista e aggressivo.
Dunque una combinazione sapiente di irrazionalismo
e di mitologia razziale, una prospettiva di benessere e
di grandezza nazionale e infine un impiego abilissimo
di tutti i mezzi di comunicazione di massa crearono
un vasto consenso popolare al regime.
Questa complessa sintesi di fattori psicologici,
sociologici e storici permise al nazismo di
monopolizzare lo stato.
Dal 1933 al 1934 ogni aspetto della vita civile,
politica e culturale della Germania passò sotto il
controllo terroristico dei nazisti.
Fu creato un tribunale speciale, la Corte popolare
composta da nazisti e militari, mentre la Gestapo,
la famigerata polizia segreta, e altri servizi di sicurezza si occupavano
dell’eliminazione fisica degli avversari politici.
In pochi anni circa un milione di
tedeschi andarono a riempire le prigioni
e i campi di concentramento
appositamente creati, il primo dei quali
fu quello di Dachau, in Baviera.
Sul versante religioso, Hitler stipulò un
concordato con la Chiesa cattolica
(luglio 1933),
alla quale riconosceva una certa
autonomia in
cambio del giuramento di fedeltà dei
vescovi
allo stato e dell’autoscioglimento del
partito
cattolico.
Il nazismo mirava alla costituzione di una Chiesa nazionale cristiana, ripulita
dagli elementi giudaici e integrata dalle teorie di un paganesimo nazista
fondato sul mito della razza, sul culto del Führer, sulla sacralità del Mein
Kampf.
Quando si accentuarono nel partito le tensioni interne,Hitler e i
suoi collaboratori decisero la liquidazione della dissidenza.
Perciò nella notte dei lunghi coltelli (30 giugno 1934) le SS
trucidarono decine di esponenti del partito, capi dell’esercito
e tutto lo stato maggiore delle Sa. Infine Hitler, unendo nel
1934 alla carica di governo quella di
presidente della repubblica,
procedette a “nazificare” l’esercito, che giurò fedeltà al
Führer, e l’amministrazione dello stato,
sottoponendo i governatore
delle varie regioni e i dirigenti di tutte le strutture statali a
un rigido centralismo.
I giovani furono inquadrati nelle organizzazioni del regime,
la scuola, l’università e la magistratura asservite ai principi del nazismo.
Tutta la cultura doveva essere strumento di propaganda per le teorie razziste
e nazionaliste.
I libri o i prodotti dell’”arte degenerata” furono bruciati in roghi davanti alle
scuole e alle
università. LA PERSECUZIONE DEGLI EBREI
Con gli ebrei il nazismo non ebbe pietà.
Nel 1933 si cominciò ad espellere gli ebrei dalla vita
pubblica.
I Tribunali per la salute ereditaria promossero un
programma di sterilizzazione forzata di massa.
Nel 1935, con le leggi Razziali ,detta anche leggi di
Norimberga, furono adottate normative giuridiche
che riducevano gli ebrei al rango di sudditi e proibivano
i matrimoni “misti”.
Nel 1937 gli ebrei vennero espulsi anche dalla vita economica e i loro patrimoni
furono espropriati mediante l’auto-denuncia per coloro che possedevano beni
superiori a 5.000 marchi.
Il 9 e 10 novembre del 1938 venne scatenata una gigantesca violenza popolare
antiebraica, passato alla storia come “la notte dei cristalli” perché fu distrutto
un numero enorme di negozi e di case di ebrei tedeschi, dei quali più di 30.000
furono rinchiusi nel Lager.
Interno Sinagoga di Berlino dopo
la notte dei cristalli
Nell’estate del 1939, Hitler dava il via anche alla cosiddetta “Operazione T4”,
cioè un sanguinario programma di eliminazione dei malati mentali, degli
anziani infermi, degli “asociali”.
L’“Operazione eutanasia”, in cui verranno sperimentate per la prima volta le
camere a gas e i forni crematori, facevano parte del programma nazista di
“miglioramento della razza”, ma fu interrotta nel 1941 a seguito delle reazioni
della Chiesa cattolica e protestante.
Le Camere a Gas e i forni crematori di auschwitz
Allo scoppio della guerra, dopo l’occupazione della Polonia e la sua spartizione
con L’Urss, il programma di persecuzione compì un salto di qualità.
Il territorio venne diviso in due grandi zone. Furono subito imposte misure per