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Sintesi
Italiano: Giovanni Verga

Storia: la seconda rivoluzione industriale

Storia dell'arte: l'impressionismo

Storia della musica: Giacomo Puccini

Ed. Motoria: il tennis

Tecnologia: la centrare idroelettrica

Inglese: il governo degli Stati Uniti

Francese: i simboli della Francia

Geografia: l'America

Scienze: il DNA
Estratto del documento

Tesina per il colloquio interdisciplinare.

Esame di licenza media.

Anno scolastico 2010-2011.

SMS “G.M. Cante” Giugliano (NA).

Alunna: Sacco Ilaria, classe 3M

Impressionismo. Le centrali Verga.

idroelettriche.

Seconda

rivoluzione

industriale. In tecnologia:

In arte: In

In storia: letteratura:

In ed. La seconda In musica:

Motoria metà

dell’ottocento . Verismo con

Il tennis. Puccini.

In francese:

In Scienze: In inglese:

In geografia:

I Il governo degli

L’America.

Il simboli stati uniti.

DNA. della

Francia.

IN STORIA:

A partire dal 1870 in Europa e negli Stati Uniti si verificò un notevole impulso della produzione

industriale. A questo nuovo ciclo viene dato il nome di seconda rivoluzione industriale. In primo

luogo bisogna soffermarsi sulle rivoluzionarie scoperte e invenzioni tecnologiche, avvenute nella

seconda metà del 1800.

Alla base della seconda rivoluzione industriale ci fu la scoperta di nuove fonti di energia:

l’elettricità e il petrolio, che sostituirono progressivamente il carbone.

L’elettricità, in seguito alle scoperte scientifiche dell’inglese Michael Faraday e all’invenzione della

lampadina ad opera dell’americano Thomas Edison, aprì una nuova era.

Anche la scoperta della presenza del petrolio nel sottosuolo nordamericano, fu destinata a mutare

radicalmente il sistema produttivo industriale e le abitudini di vita degli uomini.

Contemporaneamente, negli ultimi anni dell’Ottocento, compariva il motore a scoppio, cosiddetto

dal movimento prodotto dall’esplosione di una miscela composta d’aria e benzina. L’invenzione

fatta dai tedeschi Daimler e Benz fu applicata, da Daimler, su una bicicletta e, da Benz, su un

triciclo. Nel 1866 il motore a scoppio fu adattato ad una vettura a quattro ruote, con il telaio in

legno. Queste prime automobili non avevano il tetto di copertura, per cui gli automobilisti per

precauzione, indossavano un berretto, grossi occhiali e una sopraveste di tela cerata.

Alla fine del secolo il motore a scoppio consentì ai fratelli russi Werner di costruire una

motocicletta simile alle nostre, dotata di un piccolo motore a benzina. Esso permise anche ai fratelli

Wright di far volare un aereo per circa un minuto fino all’altezza di 300 metri.

Infine ricordiamo l’invenzione del telefono ad opera dell’italiano Antonio Meucci che, dopo aver

ricevuto negli USA, un atto pubblico di protezione d’invenzione, non ne richiese il rinnovo per

mancanza di fondi. Nel 1876 lo scozzese Bell ottenne il brevetto; per questo motivo l’invenzione

del telefono impropriamente è stata attribuita a lui.

Un altro italiano, Guglielmo Marconi, nel 1909 ottenne, per i suoi meriti scientifici, il premio Nobel

per la Fisica ed è ricordato come l’inventore del telegrafo senza fili.

Un secondo aspetto da tenere presente per comprendere l’affermazione della seconda rivoluzione

industriale è la flessione del tasso di mortalità che favorì la crescita demografica; l’aumento della

popolazione influì sulla richiesta dei beni di consumo e, quindi, determinò un impulso nella

produzione industriale.

Se tutto ciò fu possibile, il merito va attribuito ai progressi scientifici, grazie ai quali migliorarono le

condizioni di vita e molte malattie furono debellate.

Nel 1798 uno studioso inglese,J. Jenner aveva dimostrato come una lieve infezione prodotta dal

virus del vaiolo vaccino fosse in grado di proteggere da un’infezione prodotta dal virus del vaiolo

umano. Successivamente, il francese Luigi Pasteur e i suoi collaboratori scoprirono l’efficacia della

vaccinazione che, iniettando microbi patogeni indeboliti dalle alte temperature, creavano gli

anticorpi capaci di debellare molte malattie. Lo stesso Pasteur, curò e prevenne la malaria mediante

il chinino, una sostanza ricavata dalla corteccia della pianta di china, tipica delle Ande.

L. Pasteur scoprì anche un procedimento, da lui detto pastorizzazione, consistente nel riscaldare

alcuni liquidi per distruggerne i microbi presenti e per consentirne una conservazione più duratura.

La pastorizzazione contribuì a combattere il tifo e il colera.

Altrettanto importante fu la scoperta dei raggi X ad opera del fisico tedesco W. Ròntgen. Questi

raggi, chiamati “X” perché non se ne conosceva la natura, penetrando attraverso pelle e muscoli,

consentono di individuare la presenza di eventuali malattie e di curarle. Nasceva così la radiografia.

I progressi tecnico-scientifici determinarono notevoli trasformazioni e la conseguenza immediata fu

la nascita di nuove industrie e l’ampliamento di quei settori produttivi collegati alle mutate esigenze

della società.

Le industrie siderurgiche e meccaniche ricevettero molto impulso specialmente in Germania e negli

Stati Uniti e si specializzarono nella produzione di materiale ferroviario e navale, utilizzato nelle

comunicazioni ferroviarie e marittime. Furono proprio queste forme di comunicazione ad essere

avvantaggiate dai progressi tecnologici. Non solo i treni divennero più comodi, ma si migliorarono i

sistemi di sicurezza come i freni e, alle rotaie di ghisa, si sostituirono quelle di acciaio. Anche le

navi furono costruite in acciaio e divennero più sicure.

La scoperta dell’elettricità implicò la nascita dell’industria elettrica e delle centrali idroelettriche.

Ci fu anche un incremento dell’industria chimica, nella produzione di prodotti artificiali da

affiancare alle sostanze naturali come la cellulosa, la plastica o i coloranti sintetici.

Lo sviluppo industriale della seconda metà del 1800, fu caratterizzato da due fenomeni vistosi:

l’affermazione di concentrazioni industriali, dette monopoli od oligopoli, e la divisione del lavoro

all’interno della fabbrica secondo lo schema della catena di montaggio.

Sul piano industriale, la seconda rivoluzione industriale determinò la nascita della cosiddetta società

di massa. L’intensificazione del commercio mondiale, la scoperta di nuove tecnologie, furono i

fattori che concorsero alla formazione di un pubblico sempre più vasto. Simboli di una società meno

selettiva furono: i grandi magazzini dove si vendevano prodotti a basso costo, i mezzi di

comunicazione (cinema, radio, giornali) che contribuirono ad avvicinare gli uomini tra loro, ad

informarli e a far nascere un’opinione pubblica. Anche lo sport si avviò a diventare un fenomeno di

massa come il ciclismo, che fu molto popolare.

Ma il fenomeno più eclatante di quegli anni fu la nascita del movimento femminista che iniziò ad

agire negli Stati Uniti e si diffuse nei Paesi anglosassoni. Successivamente anche in Francia in Italia

sorsero organismi per la tutela dei diritti politici e sociali delle donne. Le richieste delle femministe

riguardavano il diritto di voto e l’estensione delle tutele sindacali al lavoro femminile.

I progressi scientifici e le scoperte tecnologiche avevano diffuso la fiducia nelle possibilità illimitate

della scienza, di conoscere in modo oggettivo la realtà. Tale ottimismo fu alla base delle

manifestazioni artistiche della seconda metà dell’ottocento che, nel loro insieme, si possono definite

realiste.

Nello specifico campo letterario il realismo produsse una serie di movimenti, che presero nomi

diversi a seconda dei paesi.

In Francia, si sviluppò il naturalismo, le opere degli scrittori riproducevano la realtà naturale in

modo oggettivo e distaccato, cercando di analizzarla e di riprodurla fedelmente, senza il filtro

dell’immaginazione o l’interpretazione dell’autore.

In Italia, fu dato il nome di verismo. Gli scrittori veristi riproponevano i principi basilari del

naturalismo francese, ma focalizzarono l’attenzione sulla vita dei contadini meridionali o dei

pescatori siciliani.

Nel campo delle arti figurative, il realismo si espresse in due diversi modi. In una prima fase il dato

naturale venne rappresentato in un modo oggettivo e inserito in paesaggi en plein air, furono esclusi

i soggetti mitologici, religiosi e storici, perché l’oggetto dell’arte doveva essere la realtà anche nei

suoi aspetti più crudi. Successivamente le ricerche scientifiche, dedicate ai fenomeni ottici,

indussero gli artisti a riprodurre le impressioni, che la realtà esterna esercita sull’occhio di chi

l’osserva. Questa seconda tendenza fu definita impressionismo ed ebbe tra i principali esponenti C.

Monet, E. Manet e P. Cezanne.

IN GEOGRAFIA:

Il territorio americano è costituito da due grandi masse continentali, l’America settentrionale e

l’America meridionale, unite tra loro da una sottile striscia di terra, l’istimo di Panama, che insieme

ad alcune grandi isole e alla regione messicana forma l’America centrale.

L’America settentrionale comprende due grandi stati: Canada e Stati Uniti. L’America centrale

comprende il Messico e gli stati del golfo del Messico. L’America meridionale è divisa in alcune

grandi regioni: il Brasile e la regione atlantica, la regione Andina e la regione australe.

Le terre settentrionali sono bagnate dal mar Glaciale Artico, quelle occidentale dall’oceano Pacifico.

Il settore occidentale dell’intero continentale americano è caratterizzato dalla presenza di imponenti

rilievi montuosi: le Montagne Rocciose a nord e la Cordigliera delle Ande a sud.

Nelle regioni centrali, infine, si trovano vaste pianure attraversate da imponenti corsi d’acqua: il

Mississippi-Missouri a nord e il Rio delle Amazzoni a sud.

La grande estensione in latitudine del continente americano, dal Circolo polare artico a quello

antartico, determina un incredibile varietà climatica e ambientale: dal clima polare della

Groenlandia e delle isole più settentrionali si passa a quello temperato delle grandi praterie

nordamericane, a quello equatoriale dell’Amazzonia, al clima arido del deserto di Atacama. Sulle

Montagne Rocciose, sulle Ande meridionali e nella terra del Fuoco il clima prevalente è quello

freddo; lungo le coste della California e dell’Argentina troviamo un clima di tipo mediterraneo, in

Florida e nella fascia costiera dell’America centrale il clima è tropicale.

Il territorio americano è ricco di grandissimi e suggestivi scenari naturali, questa ricchezza è però

minacciata dagli interessi economici delle società multinazionali e della povertà delle popolazione

dell’America meridionale, che per sopravvivere sfruttano in modo distruttivo le risorse naturali del

loro territorio.

La popolazione complessiva del continente americano supera gli 854 milioni di abitanti.

La maggior parte della popolazione è compresa da bianchi di origine europea: seguono per

rilevanza numerica i neri, discendenti dagli schiavi africani. Gli abitanti originari del continente,

amerindi o indos, sono ormai una piccolissima minoranza nell’America anglosassone, raggiungono

una quota rilevante nell’America latina.

Contrariamente all’America anglosassone, dove amerindi e neri, hanno spesso subito forme di

segregazione razziale, nell’America latina si sono verificate negli ultimi secoli fusioni razziali che

hanno dato origine a gruppi etnici misti: i meticci, i mulatti e gli zambos. Il continente americano ha

una densità demografica molto bassa.

Nell’America latina la popolazione, che negli ultimi decenni ha fatto registrare un fortissimo

incremento demografico, si concentra in un numero limitato di aree, in particolare lungo la fascia

costiera e sugli altipiani andini. Alcune metropoli si sono ingrandite a dismisura, accogliendo

centinaia di migliaia di poveri in fuga dalle campagne.

Le vicende storiche hanno favorito la costituzione, all’interno del continente americano, di realtà

economiche contrastanti, frutto del diverso tipo di colonizzazione, che fu di popolamento al nord, di

rapina e di sfruttamento al sud.

Dopo la seconda guerra mondiale, gli Stati Uniti si sono affermati come la prima potenza

economica della Terra, interpretando pienamente il modello economico capitalistico.

Per far fronte alla concorrenza giapponese e del Sud-est asiatico, Stati Uniti, Canada e Messico

hanno sottoscritto un accordo di libero scambio denominato Nafta. Questo accordo mira alla

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