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Italiano: Primo Levi.
INTRODUZIONE
Tra gli eventi tragici del XX secolo emerge in particolare L’olocausto. L’Umanità è stata capace di
scagliarsi contro i suoi simili, con l’unico intento di sterminarli. Il caso più drammatico è
l’Olocausto degli Ebrei attuato dai nazisti dal 1933 al 1945.
Hitler fece qualcosa che nessuno al mondo aveva mai fatto: ha fatto uccidere in maniera sistematica
milioni di persone per motivazioni di semplice odio razziale. È in questo modo che inizia il periodo
più buio della storia della Germania.
Un popolo, quello ebreo, per tradizione e cultura, cosmopolita, perseguitato e braccato in tutta
Europa in nome dell'ascesa di una razza pura, superiore, in vista dell'avvento di una società perfetta,
emendata finalmente dal male e dall'imperfezione. Si calcola che sei milioni di ebrei, circa
settant'anni fa, al tempo della seconda guerra mondiale, siano stati massacrati dalla lucida follia
nazista, rinchiusi e uccisi nei campi di sterminio tedeschi, voluti dal Führer Adolf Hitler, con la
complicità dei propri alleati, italiani compresi.
È fondamentale tenere ben presente fin dove la follia della mente umana può arrivare , una follia
che ha prodotto morti, famiglie distrutte, vedove, orfani e persone tragicamente segnate a seguito
delle atrocità subite. E forse la peggiore delle condanne non fu la morte ma la distruzione
sistematica e preventiva di un intero popolo, l'umiliazione , la perdita dei diritti della dignità umana
attraverso le leggi antisemite e all'indifferenza degli stessi concittadini che fino a pochi anni prima
vivevano, lavoravano, condividevano gioie e dolori con le stesse persone che poi hanno condannato.
Tutti coloro che hanno realizzato tutto ciò, ma anche coloro che sapevano ma non sono intervenuti
per dire STOP, per dire BASTA a queste atrocità deve essere considerato un pazzo che ha
schiacciato come se fosse uno scarafaggio quelli che sono i veri valori della vita e non è stato in
grado di capire che la dignità e i diritti sono uguali per tutti e non meritano di essere calpestati.
Nomi come Auschwitz, Dachau, Birkenau, Buchenwald e Mauthausen sono ancora tristemente vivi
nella nostra memoria, luoghi di burocratica e spietata oppressione e di dolore e sofferenze inaudite.
Esperienze, umiliazioni, orrori che tuttora rivivono e sono documentati, nell'intatta forza espressiva
dei capolavori, in opere di grande valore, letterarie, artistiche e cinematografiche di grande
risonanza emotiva. umiliazioni e orrori documentati in splendide testimonianze letterarie, artistiche
e cinematografiche, di grande risonanza emotiva.
Testimonianze che però rischiano di sbiadire, di fronte all'usura del tempo e all'accavallarsi
frenetico dell'attualità. Soprattutto i ragazzi più giovani, stretti nella morsa del consumismo
televisivo e nello stordimento in molti indotto dai nuovi media, rischiano di perdere la memoria di
accadimenti così gravi e decisivi per una seria e profonda riflessione sulla condizione e sulla natura
umana. Mentre è solo tenendo vivo il ricordo, che gli uomini contemporanei possono vigilare e
cercare di evitare che quanto è accaduto in passato possa ripetersi, magari in altre parti del mondo e
con nuovi perseguitati.
VITTIME DELL’ERA NAZISTA: L’ideologia nazista della razza
L’ideologia di Adolf Hitler si basava su due concetti fondamentali: la teoria razziale e
l’antisemitismo.
IDEOLOGIA NAZISTA SULLA RAZZA: darwinismo
Adolf Hitler, formulò e articolò i principi di quella che sarebbe poi diventata l’ideologia del
Nazismo. Egli credeva che le caratteristiche di un individuo, le sue attitudini, le abilità e i
comportamenti fossero determinati dalla razza quindi tutti i gruppi etnici, le razze o i popoli della
terra possedevano tratti che venivano trasmessi di generazione in generazione. Di conseguenza
nessun individuo poteva liberarsi dalle caratteristiche della propria razza.
Nel formulare queste idee Hitler e i Nazisti trassero ispirazione dalle idee dei darwinisti. Come i
darwinisti essi credevano che gli esseri umani potessero essere classificati in “razze” trasmesse
geneticamente. Queste qualità ereditarie riguardavano non solo l’aspetto esteriore e la struttura
fisica, ma davano anche la forma di vita interiore e mentale, determinavano i modi di pensare, i
gusti, le usanze, le abilità oltre che alla forza fisica e il coraggio.
I Nazisti adottarono anche la visione sociale sulla teoria evolutiva della “sopravvivenza del più
forte”, inoltre essi consideravano fondamentale la salvaguardia della purezza del proprio patrimonio
genetico.
Per i Nazisti era fondamentale la salvaguardia della “purezza della razza” e la lotta per la conquista
del territorio a danno delle altre “razze”. Secondo Hitler mantenere la purezza della razza era di
vitale importanza perchè mischiare le varie etnie avrebbe portato alla bastardizzazione e alla
degenerazione della razza.
I GRUPPI PRESI DI MIRA
I Nazisti consideravano gli Ebrei una “razza” a sé. Pur considerando gli Ebrei i loro principali
“nemici”, le teoria ideologiche della razza elaborate dal nazismo presero di mira anche altri gruppi
destinati alla persecuzione, alla prigionia e alla distruzione totale tra i quali Rom, i disabili, i
Polacchi, i prigionieri di guerra sovietici, gli omo-sessuali, gli Afro-Tedeschi, i dissidenti politici, i
Testimoni di Geova e tutti coloro che si opponeva al regime nazista.
I Nazisti cercarono di eliminare sia chi non si conformava alla loro visione sia quelli che essi
consideravano una minaccia per la purezza della razza.
I Nazisti si sentivano una razza superiore e in quanto tale avevano il diritto e l’obbligo di
sottomettere e persino sterminare tutte quelle inferiori. I Nazisti dunque sostenevano la visione di
una razza germanica dominante che avrebbe reso sudditi e quindi governato gli altri popoli.
Hitler credeva che i tedeschi fossero membri di un gruppo di razze superiori che egli chiamò
“Ariane”. La razza “Ariana”, secondo la visione di Hitler, era dotata di una superiorità biologica su
tutte le altre razze, superiorità che destinava i Tedeschi a dominare un vasto impero nell’Europa
Orientale.
LA RAZZA “ARIANA”
Hitler leggendo il filosofo Nietzsche che parlava di una razza superiore bionda alta muscolosa con
gli occhi azzurri che avrebbe comandato il mondo ci si ritrovò.
Hitler all'inizio della guerra aveva tra i suoi obiettivo anche il progetto pangermanista o della
"Grande Germania",per cui voleva riunire tutti i popoli di lingua tedesca in una grande Germania.
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L’uso nazista del termine: “razza ariana”, secondo i futuri teorizzatori ed esecutori della “soluzione
finale”, stava ad indicare la razza superiore nord-europea, che doveva essere mantenuta pura
attraverso un programma di “eugenetica” (affidato a Rosenberg) che includesse il divieto di
matrimoni “misti”, la sterilizzazione (e poi uccisione) dei malati di mente e la ghettizzazione, e
infine l’evacuazione e, dopo la conferenza di Wannsee, eliminazione di tutte le razze “inferiori”..
ANTISEMITISMO
Per Hitler gli Ebrei non sono una comunità religiosa, ma una razza, e cioè la razza che vuole
rovinare tutte le altre. Mescolandosi con gli altri popoli, gli ebrei cercano di imbastardirli,
distruggendo la purezza della razza e eliminando così la loro forza, necessaria per la lotta per la
supremazia. L'ebreo è il nemico più pericoloso, è cattivo fino in fondo.
Hitler dice : "Gli Ebrei sono come i vermi che si annidano nei cadaveri in dissoluzione, l'Ebreo è
colui che avvelena tutto il mondo. Se l'ebreo dovesse vincere, allora sarà la fine di tutta l'umanità,
allora questo pianeta sarà presto privo di vita come lo era milioni di anni fa."
L'antisemitismo diventa in Hitler una vera e propria ossessione
L’OLOCAUSTO
L’olocausto altro non fu che l’assassinio premeditato di milioni di civili innocenti. Il genocidio
compiuto dai nazisti raggiunse dimensioni senza precedenti e si basò su un’ideologia razzista che
vedeva gli Ebrei come “una specie parassita”, degna soltanto di venire estirpata. I nazisti
programmarono la distruzione di tutti gli Ebrei d’Europa.
Circa due ebrei su tre tra coloro che vivevano in Europa prima della guerra vennero uccisi durante
l’Olocausto.
Quando la seconda guerra mondiale finì, nel 1945, sei milioni di Ebrei circa erano morti,
l’olocausto non risparmiò nessuno donne, bambini, anziani, ricchi, poveri.
L’ELIMINAZIONE DELLE RAZZE NEMICHE DELLA RAZZA
Hitler individuò in termini chiari e inequivocabili i nemici principali dal punto di vista razziale,
appunto gli Ebrei.
Secondo i Tedeschi la popolazione ebraica aveva promosso e usato quei sistemi di governo e di
organizzazione dello stato, incluse le varie costituzioni, usando gli strumenti che erano sotto il loro
controllo e quindi che potevano manipolare: i media, la democrazia parlamentare, le organizzazioni
internazionali.
Hitler sosteneva che se la Germania non avesse agito in maniera radicale contro gli Ebrei,
quest’ultimi avrebbero spazzato via la razza “ariana”.
Il piano di Hitler sulla guerra e il genocidio derivarono da quella che egli considerava una semplice
equazione: i Tedeschi “ariani” dovevano espandersi e dominare. Questo era un processo che
richiedeva l’eliminazione di tutte le minacce rappresentate dalle altre razze e in special modo degli
Ebrei in caso contrario i tedeschi stessi sarebbero stati condannati all’estinzione.
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LE LEGGI RAZZIALI NELLA GERMANIA NAZISTA
DAL 1933 IN POI
Due mesi dopo che il maresciallo Hindenburg ebbe affidato a Hitler il compito di costruire un
nuovo governo entrarono in vigore il 7 aprile del 1933 i primi due provvedimenti che escludevano
gli Ebrei dai pubblici uffici e dall’avvocatura. Il 12 aprile comparve una legge che escludeva i
medici ebrei dalle mutue. Da allora gli Ebrei dovettero lavorare in posizioni umili e sottoposte,
comunque, a persone non ebree. Nessuno sospettava quanto di sinistro fosse preannunziato in questi
primi provvedimenti: gli Ebrei meno di tutti.
Il 2 agosto 1934 il presidente Paul von Hindenburg morì e non venne sostituito; da quel momento i
poteri di cancelliere e presidente vennero assunti da Adolf Hitler che ebbe così un completo
controllo sull' iter legislativo ed esecutivo, senza nessun timore di opposizioni. Tale complesso di
circostanze permise ad Hitler di aumentare in breve l’oppressione sugli ebrei tedeschi
Leggi di Norimberga:
Il 15 settembre del 1935, durante l’annuale congresso a Norimberga vennero promulgate due nuove
leggi che per questo presero il nome di Leggi di Norimberga, per la discriminazione razziale nei
confronti della comunità ebraica tedesca. Le persone con quattro nonni tedeschi vennero
considerate di "sangue tedesco", mentre era considerato ebreo chi aveva tre o quattro nonni ebrei.
Le persone con uno o due nonni ebrei erano considerate di "sangue misto". In mancanza di
differenze esteriori percepibili, i nazisti stabilirono che, per determinare la razza, la fede religiosa
praticata dagli essi stessi era sufficiente a qualificarli come ebrei, e quindi sub-umani. Nella
conferenza di Wannsee, quando i nazisti misero in atto la Soluzione Finale vennero confermati tali
criteri discriminatori . La legge per la cittadinanza tedesca 15 settembre 1935
Soltanto un compatriota può essere cittadino. Soltanto chi è di sangue tedesco può essere
compatriota. Un Ebreo non può essere compatriota;
Chi non è cittadino non può vivere in Germania che in qualità di ospite ed è soggetto alla
legislazione per gli stranieri;
esclusione degli Ebrei e di tutti i non tedeschi da tutti i posti di responsabilità nella vita
pubblica;
la cessazione dell’immigrazione degli Ebrei dell’Est e di tutti gli stranieri parassiti,
l’espulsione deggli Ebrei e degli stranieri indesiderabili
La sorte degli Ebrei si fece poi rapidamente drammatica. Come si è visto una prima serie di
provvedimenti gli allontana dalle libere professioni, dalle cariche amministrative,
dall’insegnamento.