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L’olocausto

1

©Autore :

Lavoro realizzato da:

grimilde

classe :V B chimica

2008/2009

Storia:

2

©Autore :

Etimologicamente parlando il termine olocausto si riferisce ad una pratica della

liturgia ebraica nella quale la vittima veniva arsa completamente. Oggigiorno questo

termine è tristemente noto per ciò che è avvenuto durante la Seconda guerra

mondiale, cioè il genocidio della popolazione Ebraica nei lager nazisti.

L’antisemitismo fu da sempre una delle colonne portanti dell’ideologia

nazionalsocialista. Il tutto nasce dal mito di una presunta cospirazione ebraica nata da

un plagio grossolano dei Protocolli dei Savi di Sion che ha ancora successo al giorno

d’oggi. Protocolli dei Savi di Sion è un libretto che presenta il piano ebraico per il

dominio del mondo. Il suo sottotitolo è Il Pericolo ebraico e il Programma mondiale

di conquista del mondo. Questo documento sarebbe il resoconto dettagliato di un

discorso tenuto da Sion ai suoi pari. Più precisamente i Protocolli si presentano come

dei resoconti sulle sedute segrete, tenute, non si sa né dove né quando da sconosciuti

che sarebbero i presunti capi del popolo ebraico. Essi avrebbero elaborato un piano

mirante alla distruzione della civiltà cristiana e delle monarchie tradizionali per

insediare un re degli Ebrei come re del mondo. I Protocolli apparvero per la prima

volta nel 1903 in russo.

3

©Autore :

Da quel momento in poi gli Ebrei vennero visti come aggressori e cospiratori. I

Protocolli di Sion sono in realtà un plagio di un libro per niente antisemita dal titolo

Dialogo all’inferno tra Machiavelli e Montesquièu, un libro antibonapartista scritto

nel 1864. Il successo dei Protocolli, nonostante l’inchiesta del “Times” del 1921 che

svelò che si trattasse di un falso, inizia all’indomani della Rivoluzione d’ottobre ma

la sua massima diffusione si ebbe tra il 1918 e il 1920 quando Adolf Hitler

strumentalizzò il tutto nella sua propaganda antisemita. Infatti Hitler affermò al

popolo tedesco che rivelare i segreti dei nemici era il modo più efficace per eliminarli

e per combattere quelli che non erano facilmente identificabili come tali. Quindi i

Protocolli si presentavano come un’arma di autodifesa. Si lottava contro i cospiratori

in modo indiretto, cioè facendo parlare loro stessi dell’oscuro programma di dominio

totale. Inoltre si presentavano come una legittimazione delle violenze: i Protocolli di

Sion servirono come pretesto per legittimare i pogrom, si propagandava

l’antisemitismo in nome di legittima difesa, si iniziava l’azione contro gli Ebrei, poi

se ne giustifica la persecuzione con le stesse motivazioni. Dal punto di vista politico

Adolf Hitler utilizzò i Protocolli come strumento per costruire il nemico assoluto, lo

straniero odioso contro il quale tutto è permesso. Essi giustificavano non solo la

segregazione e l’isolamento del nemico diabolico, ma anche e soprattutto

l’eliminazione definitiva di ciò che rappresentava ed era considerato il principio delle

disgrazie umane.

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©Autore :

Gli Ebrei erano dei nemici dotati di molte facce, il risultato di molteplici complotti

rivoluzionario, socialista, comunista, repubblicano, capitalista, sionista, imperialista.

Il testo dei Protocolli funzionava così bene perché poteva e può essere facilmente

contestualizzato dato che l‘opera si presenta senza alcuna contestualizzazione e

determinatezza storica. Infatti è un testo che si adatta a tutti i contesti di crisi in cui il

senso degli avvenimenti è vago e indeterminabile. Tutto può essere spiegato con il

complotto ebraico per dominare il mondo. Il nazismo sulla base di questo non

assunse mai i contorni di un’utopia positiva senza prospettare neanche per il futuro

una comunità fondata sulla pace a la prosperità. Hitler propose una società fondata

sulla sopraffazione e sullo sfruttamento. La società che Hitler aveva in mente

prevedeva anche gli slavi ridotti in schiavitù, senza Ebrei, in cui non ci fosse dissenso

politico, senza criminali, mongoloidi, omosessuali, zingari, malati di mente, testimoni

di Geova: tutti soggetti che vennero rinchiusi nei lager. Quindi il lager fu uno

strumento ordinario, non riservato agli Ebrei,ma da utilizzare, per risolvere una volta

per tutte i problemi come l’handicap e la malattia mentale. A tale proposito nel 1935

venne pubblicato il seguente testo:

LEGGE PER LA PROTEZIONE DEL SANGUE E DELL'ONORE TEDESCO

15 settembre 1935

Fermamente convinti che la purezza del sangue tedesco sia essenziale per la futura

esistenza del popolo tedesco, ispirati dalla irremovibile determinazione a salvaguardare il

futuro della nazione tedesca, il Reichstag ha unanimamente deciso l'emanazione della

seguente legge che viene così promulgata:

Articolo I

1. I matrimoni tra ebrei e i cittadini di sangue tedesco e apparentati sono proibiti. I

matrimoni contratti a dispetto della presente legge sono nulli anche quando fossero

contratti senza l'intenzione di violare la legge.

2. Le procedure legali per l'annullamento possono essere iniziati soltanto dal Pubblico

Ministero.

Articolo II

Le relazioni sessuali extraconiugali tra ebrei e cittadini di sangue tedesco e apparentati

sono proibite.

Articolo III

Agli ebrei non è consentito di impiegare come domestiche cittadine di sangue tedesco e

apparentate.

Articolo IV

1. Agli ebrei è vietato esporre la bandiera nazionale del Reich o i suoi colori nazionali.

2. Agli ebrei è consentita l'esposizione dei colori giudaici. L'esercizio di questo diritto è

tutelato dallo Stato.

Articolo V

1.Chi violi la proibizione di cui all'Articolo 1 sarà condannato ai lavori forzati.

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©Autore :

2.Chi violi la proibizione di cui all'Articolo 2 sarà condannato al carcere o ai lavori forzati.

3. Chi violi quanto stabilito dall'Articolo 3 o 4 sarà punito con un minimo di un anno di

carcere o con una delle precedenti pene.

Articolo VI

Il Ministro degli Interni del Reich in accordo con il Vice Fuhrer e il Ministro della Giustizia

del Reich emaneranno i regolamenti legali ed amministrativi richiesti per l'attuazione ed il

rafforzamento della legge.

Articolo VII

La legge diverrà effettiva il giorno successivo alla sua promulgazione ad eccezione

dell'Articolo 3 che diverrà effettivo entro e non oltre il 1° gennaio 1936.

Ma prima che questa forma di pazzia divenisse legale basti pensare che il primo lager

nazista, quello di Dachau venne istituito poche settimane dopo l’ascesa al potere di

Hitler, nel 1933 dove vi era un preciso codice e una suddivisione dei deportati in base

al reato . Una delle colonne portanti dell’ideologia nazionalsocialista era relativa alla

realizzazione della razza padrona germanica dove era necessario estirpare la materia

biologicamente inferiore intervenendo sul patrimonio genetico. Infatti proprio nel

1933 venne emanata la prima legge eugenetica cioè il progetto scientifico Aktion T4

che prevedeva di migliorare la razza consentendo le riproduzioni solo ai soggetti

portatori di caratteri geneticamente favorevoli e la soppressione o la sterilizzazione di

persone affette da malattie genetiche, inguaribili o da più o meno gravi

malformazioni fisiche. Furono coinvolti milioni di persone e provocati e imposti

migliaia di aborti a donne tedesche. Le vittime furono soprattutto i così detti

deficienti mentali cioè schizofrenici, epilettici, maniaco-depressivi e gli asociali cioè

prostitute, mendicanti, vagabondi, ladruncoli. A tutto questo seguì anche l’Operazione

Eutanasia un programma che non era motivato dalla preoccupazione per il benessere

dell'ammalato o dal desiderio di liberarlo dalla sofferenza, infatti molte delle persone

coinvolte non soffrivano della loro condizione di disabilità, ma prevedeva

l’eugenetica e l’«igiene razziale» allora imperanti in Germania. Inoltre, il programma

mirava a diminuire le spese statali nella cura di pazienti affetti da disabilità nel

momento in cui le priorità economiche erano rivolte al riarmo della Germania Con

.

questo programma furono assassinati circa 80000 cittadini residenti nel territorio

tedesco di qualsiasi etnia giudicati irrecuperabili, infermi, handicappati fisici, neonati

con malformazioni. La protesta delle famiglie e l’intervento della Chiesa costrinse il

regime a interrompere le operazioni che furono eseguite solo sul 20% dei soggetti

individuati ma il grosso dell’operazione venne compiuto nei laboratori del terrore,

pronti a trasferirsi nei lager: la baracca 10 del campo di concentramento di

Auschwitz. La maggior parte dei medici tedeschi tesserati al partito, i quali

partecipano alle selezioni chiesero di lavorare presso il Block 10 di Auschwitz con

soggetti umani. Il blocco 10 era un bilancio d’orrori infatti la crudeltà e la crudezza

degli esperimenti rispetto all’Operazione Eutanasia aumentò a dismisura. Essere un

soggetto sperimentale poteva prolungare la vita, o porvi fine immediatamente. Un

prigioniero qui assegnato poteva affrontare prove dermatologiche di reazione a

6

©Autore :

sostanze relativamente benigne, o ricevere un’iniezione di fenolo nel cuore per la

dissezione immediata. Qui regnava il Dott. Mengele, il più malvagio degli uomini ad

Auschwitz. Il blocco 10 era situato nella zona maschile del campo ma la maggior

parte dei suoi internati erano delle donne. Al contrario dell’Operazione Eutanasia la

quale colpì cittadini tedeschi di qualunque etnia, gli esperimenti del Dott. Mengele si

concentrarono unicamente sugli Ebrei. Inizialmente, nelle fasi iniziali di Auschwitz

fu istituzionalizzata l’iniezione di fenolo.

Il paziente era portato in un ambulatorio e lì gli era somministrato un farmaco da un

medico o dal suo infermiere, che indossava il camice bianco e usava ago e siringa per

l’iniezione. Nel gergo del campo, c’erano il verbo attivo spritzen ("iniettare",

"schizzare", "spruzzare"), la forma passiva abgespritzt ("essere iniettato", o ucciso) e

forme sostantive equivalenti a significare "siringare" e "fenolizzare". Inizialmente, il

fenolo era iniettato in vena alla vittima, massimizzando l’aura medica dell’intera

procedura. Ma poco dopo, la tecnica fu modificata nell’iniezione del fenolo

direttamente nel cuore. Alcuni testimoni pensano che il cambiamento si dovette al

fatto che le vene erano talvolta difficili da localizzare, ma la vera ragione sembra

essere la maggiore efficienza mortale dell’iniezione cardiaca diretta. I pazienti

inoculati per endovena potevano resistere per minuti o addirittura un’ora o anche di

più. Mentre inizialmente veniva utilizzato del fenolo allo stato puro ben presto si

ipotizzò di realizzare una soluzione concentrata di fenolo la quale si rivelò pratica,

economica e di facile utilizzo se introdotta nel ventricolo cardiaco sinistro.

Un’iniezione di fenolo di dieci, quindici millilitri causava la morte in dieci secondi.

Successivamente il Dott. Mengele fece trasferire gli esperimenti relativi al fenolo nel

blocco 20 dove venne istituita una vera e propria procedura da seguire alla lettera per

somministrare l’iniezione letale. Due infermieri ebrei prigionieri portavano la vittima

nella stanza, a volte le vittime erano portate dentro due a due e la mettevano su uno

sgabello, solitamente in modo che il braccio destro le coprisse gli occhi e il braccio

sinistro rimanesse sollevato di lato in posizione orizzontale. L’idea era che il torace

della vittima fosse inarcato in modo che l’area cardiaca fosse massimamente

accessibile per l’iniezione letale, e che egli od ella non potesse vedere ciò che stava

accadendo. La persona che faceva l’iniezione , spesso il Dott. Josef Klehr,

collaboratore del Dott. Mengele, riempiva la siringa e poi infilava l’ago direttamente

nel cuore del prigioniero seduto e svuotava la siringa del suo contenuto. In questo

modo, bastavano in media due minuti e 22 secondi per assassinare un prigioniero.

Tutto questo fece guadagnare al Dott. Mengele l’appellativo di angelo della morte. La

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sua crudeltà divenne massima quando cominciò le sue ricerche sui gemelli, e

setacciava ogni convoglio in arrivo alla ricerca di questi soggetti; essi sfuggivano al

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