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Introduzione Tesina sulla nutella
La seguente tesina di maturità tratta della nutella e della Ferrero. Il cacao ha origini molto antiche. Esso veniva utilizzato già ai tempi dei Maya e degli Aztechi per creare una bevanda liquida amara; le fave di cacao costituivano una ricca fonte energetica e rappresentavano la moneta di scambio dell’epoca. Gli europei scoprirono il cacao solo agli inizi del XVI secolo, con l’esplorazione del continente americano. Inizialmente furono disgustati dalla bevanda fredda e dal gusto amaro. In seguito il cacao venne reinterpretato dagli europei come una medicina. Solo verso la fine del XVI secolo si cominciò a mescolarlo con lo zucchero e a produrre così una bevanda dolce di gusto gradevole. In questo modo, il prodotto si diffuse rapidamente al di fuori del continente americano e cominciò a diventare simbolo di prestigio, prelibatezza, golosità. Giunto in Europa, esso divenne da subito monopolio degli spagnoli, i quali imposero il divieto di esportazione dello stesso e istituirono rigidi controlli. In Italia, il cacao e la bevanda che se ne ricava divennero genere di consumo a partire dal XVII secolo; nel 1678 venne rilasciata la prima licenza per vendere “cioccolato in bevanda”. La tesina permette anche dei collegamenti interdisciplinari con le altre materie di studio.

Collegamenti
Tesina sulla nutella
Storia - Il secondo dopoguerra.
Diritto - Il diritto di marchio.
Economia aziendale - I vantaggi e gli svantaggi della quotazione in Borsa.
Che mondo
sarebbe senza
? VANIN TERESA
5^D
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1.1 Premessa: la storia del cacao
Il cacao ha origini molto antiche. Esso
veniva utilizzato già ai tempi dei Maya e
degli Aztechi per creare una bevanda
liquida amara; le fave di cacao
costituivano una ricca fonte energetica e
rappresentavano la moneta di scambio
dell’epoca. Gli europei scoprirono il
cacao solo agli inizi del XVI secolo, con
l’esplorazione del continente americano.
Inizialmente furono disgustati dalla
bevanda fredda e dal gusto amaro. In seguito il cacao venne reinterpretato dagli
europei come una medicina. Solo verso la fine del XVI secolo si cominciò a
mescolarlo con lo zucchero e a produrre così una bevanda dolce di gusto
gradevole. In questo modo, il prodotto si diffuse rapidamente al di fuori del
continente americano e cominciò a diventare simbolo di prestigio, prelibatezza,
golosità. Giunto in Europa, esso divenne da subito monopolio degli spagnoli, i quali
imposero il divieto di esportazione dello stesso e istituirono rigidi controlli. In Italia,
il cacao e la bevanda che se ne ricava divennero genere di consumo a partire dal
XVII secolo; nel 1678 venne rilasciata la prima licenza per vendere “cioccolato in
bevanda”.
1.2 Dal Giandujot a Nutella
Nella pasticceria di Alba, nelle Langhe, fondata nel 1944 da Pietro Ferrero, venne
creato l’antenato della crema Nutella, ovvero il Giandujot. Siamo nel 1946 anni
molto difficili dovuti alla
fine della Seconda
Guerra Mondiale. In
questi anni le maggiori
potenze mondiali erano
URSS e gli USA. Queste
due potenze erano di
blocchi contrapposti, gli
Usa erano di blocco
occidentale con un
economia capitalista e
un organizzazione
politica liberale mentre
l’Unione Sovietica era di
blocco comunista con
un economia controllata
dallo Stato e un
organizzazione politica
totalitaria, mentre
tutti i paesi europei si trovavano dal 1945 in condizioni drammatiche : inflazione
elevata, mancanza di generi alimentari, necessità di ricostruire strade, ferrovie,
fabbriche. Da una parte un'economia americana che sovrabbondava di beni,
dall'altra un'Europa ridotta alla fame.
Il Piano Marshall dal 1948 al 1952 fu lo strumento principale con cui gli Stati Uniti
aiutarono l'Europa a sopravvivere e poi a ricostruire le proprie strutture produttive;
ma contemporaneamente garantì anche lo sbocco alla enorme quantità di prodotti
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americani. Attraverso una politica di aiuti massicci, gli Stati Uniti legarono a sé i
governi dei diversi stati, condizionandone le scelte e la collocazione a livello
internazionale. Gli accordi monetari nel 1944, sancirono il primato del dollaro,
come mezzo di pagamento internazionale, al posto della sterlina. La creazione del
Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale garantirono agli USA il
controllo e la direzione del mercato mondiale.
In questa situazione di crisi, di povertà e di bisogno di lavoro, il pasticcere Pietro
Ferrero ebbe un idea che lo rese con il tempo molto importante.
L’obiettivo di Ferrero era quello di fornire agli acquirenti un prodotto dolciario
nutriente e a basso costo che si potesse sostituire al cioccolato, riservato ancora
per lo più alle classi più ricche. Si trattava infatti di un panetto da tagliare a fette.
La tavoletta è stata il primo modo di consumare il cioccolato. Esso rappresentava
un’alternativa alla classica colazione contadina costituita da un pezzo di pane.
Il prodotto fu accolto positivamente, con l’unico svantaggio della difficile
spalmabilità.
Infatti dopo alcune ricerche, nel 1949 si riuscì ad ottenere una crema al cacao e
nocciola che prese il nome di Supercrema Giandujot. Come Giandujot divenne una
crema resta sostanzialmente un mistero. È diffuso il pensiero secondo cui uno dei
panetti di cioccolato di sciolse in una giornata molto calda dell’estate del 1949.
Ora che la crema cominciava a diffondersi, occorreva però anche un nuovo
marchio capace di slegare il prodotto dalle sue origini piemontesi. Col senno di poi,
l’operazione riuscì perfettamente, in quanto sia la Francia che la Germania che il
Belgio, al giorno d’oggi,
ritengono il prodotto una
propria esclusiva.
Nacque così finalmente il
nome attuale di Nutella, con
quel tocco un po’ retrò,
orecchiabile, accattivante
che determinò il successo e
la nascita di un mito.
1.3 La diffusione a livello
mondiale
Nel 1964 iniziò
ufficialmente la produzione
di Nutella in Italia. In Germania e Francia Nutella arrivò l’anno seguente, in
Australia nel 1978 e negli Stati Uniti solo nel 1985, dove solo negli ultimi anni,
però, ha cominciato a competere con il prodotto nazionale corrispondente: il burro
di arachidi.
Oggi Nutella viene prodotta in tutto il mondo in otto diversi stabilimenti: due in
Italia, uno in Germania, uno in Francia, uno in Polonia, uno in Australia, uno nel
Canada e uno in Brasile.
Nutella rappresenta circa il 17% del fatturato globale del gruppo Ferrero, che conta
21 mila dipendenti, 18 stabilimenti nei cinque continenti e una trentina di società
nel mondo, per un fatturato di 6,3 miliardi di euro. Ferrero è considerato
attualmente il marchio più affidabile al mondo.
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1.4 La forza di Nutella
La forza di Nutella sta allora nel rapporto qualità/prezzo, ovvero nella produzione di
una crema molto gustosa ad un prezzo conveniente.
Le creme che imitano Nutella hanno scarse possibilità di successo, perché nessuno
riesce a produrre una crema altrettanto appetibile a un prezzo così conveniente.
L'altro segreto di Nutella risiede nel mito costruitosi attorno al prodotto, supportato
da un'imponente campagna di marketing del gruppo Ferrero, considerato il primo
inserzionista televisivo del settore
alimentare. Il successo del marketing è
dovuto all’abbinamento della Nutella
con la fetta di pane vista dalle mamme
come una cosa nutriente.
Nutella può vantare primati nel gusto,
nella consistenza cremosa, ma anche
nel suo essere un marchio di
riferimento per la maggior parte dei
consumatori.
1.5 Il nome altro punto di forza
Uno degli elementi che ha contribuito
al successo di Nutella è stato, senza
dubbio, la scelta del nome. Come
abbiamo già visto, Nutella non si è sempre chiamata così. In origine il suo nome è
stato Giandujot, poi Cremalba, poi Supercrema. Si trattava di nomi che legavano il
prodotto alle sue origini piemontesi. Quando però Nutella ha cominciato a
diffondersi in tutto il mondo, l’azienda ha avvertito la necessità di rinominare il
prodotto e di assegnargli un nome universale.
La scelta finale ricadde, nel 1964, sul nome “Nutella”, frutto dell’ennesima
intuizione di Michele Ferrero, che voleva con esso sottolineare l’ingrediente più
nut”
importante del prodotto, ovvero le nocciole in inglese “ e con il suffisso –ella
rende il nome più pronunciabile, giocoso, positivo e gli dona un accento tipico
italiano. È importante, infatti, sottolineare
l’importanza dell’aspetto fonico, oltre
all’aspetto descrittivo: un nome deve
essere accattivante e facilmente
memorizzabile anche per chi non ne
comprende il vero significato.
1.6 La brand image: Nutella è figlia di
Ferrero
Accingendosi a parlare dell’immagine
aziendale di Nutella, occorre ricordare che
essa rappresenta solo uno dei moltissimi prodotti di
un’azienda più grande, che è Ferrero.
Oltre a Nutella, Ferrero possiede oltre 50 prodotti,
tra cui Moncherì, Kinder, Tic Tac, Estathè, Pocket
Coffee, Tronky, Ferrero Rocher, Grand Soleil. Negli
anni Quaranta-Cinquanta l’azienda è stata gestita
da Pietro e Giovanni Ferrero, che hanno fatto
evolvere il consumo del cioccolato in Italia da
consumo elitario a consumo di massa. Michele
Ferrero dagli anni Sessanta agli anni Novanta porta
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l’azienda a diventare un impero nel settore dolciario a carattere internazionale.
Oggi Pietro e Giovanni guidano un gruppo internazionale che fattura oltre 6 miliardi
l’anno.
Ferrero ha saputo crescere grazie a delle strategie commerciali efficaci. In primo
luogo, l’azienda ha investito su una rete di distribuzione capillare che facesse
arrivare i prodotti direttamente ai venditori al dettaglio e quindi ai consumatori. In
questa fase l’azienda si era dotata di un parco automezzi e si serviva della fiat
Topolino in versione furgoncino per il trasporto dei vari prodotti.
In secondo luogo, Ferrero ha conquistato fin da subito un pubblico sia di bambini
che di adulti. Ai primi riservava premi, oggetti di svago, ma anche di utilità pratica
come gli accessori per la scuola. Agli adulti Ferrero offriva un vantaggio
economico, oltre che vari concorsi a punti con molti premi significativi.
Infine, Ferrero è riuscita a competere grazie all’introduzione di prodotti sempre
nuovi, competitivi per qualità e accessibilità, e un’immagine coordinata salda e
coerente su scale nazionale e internazionale.
Nutella basa la sua immagine, come abbiamo già visto, sulla tradizione, sull’unicità
brand;
e sulla capacità innovativa del suo meno
sulla qualità degli ingredienti che, nonostante
l’azienda continui a promuovere come genuini e
sani, non sono propriamente indicati per una dieta
equilibrata. Recentemente, inoltre, l’azienda è
stata molto presa di mira proprio per la diffusione
di un messaggio falso e la promozione di
ingredienti che non sono così salutari, specie per i
bambini, trovandosi costretta a cambiare più volte
le etichette.
Un punto di forza, invece, è senz’altro il rapporto
qualità-prezzo, che la colloca in una fascia
pienamente accessibile e più appetibile delle
concorrenti, a parità di prezzo.
Ferrero, inoltre, si incarica di offrire ai consumatori
un utilizzo sostenibile, efficace ed efficiente delle
risorse naturali ed economiche; infatti la Ferrero
gestisce direttamente le piantagioni di cacao, nocciole e caffè collocate nei vari
paesi dove è insediata.
1.7 Il marchio
Come tutte le società anche la nutella ha il diritto di marchio. Il marchio è il segno
distintivo del prodotto, ne indica la provenienze e la sua unicità.
Il marchio è il segno distintivo più importante e solitamente quello di maggior
valore economico.
L’Articolo 2569 stabilisce dei requisiti che deve avere il marchio per essere valido:
Non deve contenere immagini o nomi contrari a norme di buon costume
Deve distinguere il prodotto nell’ambito della categoria alla quale appartiene
(un prodotto di bellezza non può chiamarsi cosmetico)
Non deve dare al consumatore un’ idea ingannevole del prodotto
Non deve essere simile ad altri marchi
Il diritto di marchio si acquista in due modi:
Con la registrazione presso l’Ufficio italiano brevetti e marchi con la durata di
dieci anni. La tutela del marchio avviene su tutto il confine nazionale.
Con il preuso cioè con l’uso per la prima volta del marchio. La tutela del
marchio vale solo nella zona dove si è usato il marchio per la prima volta.
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Il marchio come l’impresa può essere
trasferito insieme all’impresa stessa
oppure separatamente mantenendo la
continuità del prodotto.
Il diritto al marchio si perde per:
Scadenza della registrazione
Trasferimento
Rinuncia
Non uso per cinque anni consecutivi
Volgarizzazione quando il marchio
non distingue un singolo prodotto ma l’intera linea di prodotti
I segni distintivi sono protetti da usurpazione, quando altri fanno uso dello stesso
simbolo senza permesso, e dalla contraffazione, cioè quando altri usano il simbolo
non uguale ma simile cioè imitato. L’imprenditore se pensa di essere stato
contraffatto o usurpato può chiedere:
un azione inibitoria, cioè proibire l’uso del marchio,
che siano eliminate le conseguenze dannose ad esempio dando notizia al
consumatore della contraffazione o usurpazione,
che il contraffattore venga condannato al risarcimento.
1.8 Ferrero S.p.a
La Ferrero S.p.A. è
un'azienda multinazionale italia
na specializzata in prodotti
dolciari, fondata da Pietro
Ferrero nel 1942 ad Alba. La
sede commerciale italiana si
trova a Pino Torinese, ma tutti i
prodotti Italiani vengono
prodotti ancora tra Alba, che è
anche sede legale ed
amministrativa, Pozzuolo Martesana (MI), Balvano (PZ), Sant'Angelo dei