Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Questa tesina di maturità prende in esame la natura, analizzandola in una duplice visione: limite o risorsa. Gli argomenti che la tesina affronta sono: in Italiano Ginestra di Leopardi, Dialogo della natura e di un islandese, in Filosofia la Scuola di Francoforte e la Dialettica dell'Illuminismo, in Storia la storia degli eventi geo-economico-politico-sociali dell'ambiente, in Inglese l'art nouveau, in Rilievo architettonico l'architettura bioclimatica, in Estimo la valutazione di impatto ambientale, in Diritto il Testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali.
Italiano - Ginestra di Leopardi e il Dialogo della natura e di un islandese.
Filosofia - La Scuola di Francoforte e la Dialettica dell'Illuminismo.
Storia - La storia degli eventi geo-economico-politico-sociali dell'ambiente.
Inglese - Art nouveau.
Rilievo architettonico - L'architettura bioclimatica.
Estimo - Valutazione di impatto ambientale.
Diritto - Testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali.
NATURA:
LIMITE O RISORSA?
Nel 1831 il battello Beagle lascia le coste dell'Inghilterra per una
missione scientifica nel Sud America, a bordo c'è un giovane
naturalista di ventidue anni, Charles Darwin, scopo del suo viaggio
raccogliere osservazioni e idee a sostegno della teoria dell'evoluzione
delle specie viventi già formulata da Lamarck. Ebbe così inizio un
meticoloso lavoro che scatenerà violente polemiche nella comunità
scientifica mondiale circa due fondamentali domande: ”qual è
l'influenza dell'ambiente sulle specie viventi e in che maniera la specie
umana appartiene al mondo naturale?”
Fu così che Darwin rivelò l'esistenza di una stretta dipendenza e di
uno stato d’equilibrio ottimale tra le differenti specie animali e
vegetali.
Sull’onda di tali eventi, alla fine del secolo scorso, si verificò una
disgiunzione tra la passione per la ricerca e l'impegno umanitario della
difesa ambientale. Infatti, quello che è possibile definire filone
protezionistico ha avuto origine europea con la nascita dell'E.N.P.A.,
del C.A.I. e del Tourig Club Ciclistico, mentre quello definito
scientifico vede la sua origine oltre oceano, negli U.S.A..
Gli Stati Uniti d’America, giovane paese che aveva da pochi anni
concluso l'epopea pionieristica della conquista dell'Ovest, con le sue
distruttive conseguenze sulle terre invase e sui popoli indigeni, è tra i
primi a lanciarsi nella nuova epica sfida industriale e scientifica del
–
Natura: Limite o Risorsa? Pag. 1
“dominio per piegarle alla ”crescita
sulle forze della natura”
della produzione di beni a disposizione dell’uomo.
inarrestabile”
Teoria che in quel tempo era già trattata dai maggiori filosofi europei
fuggiti nel nuovo mondo a causa del Nazismo.
La maggiore dimostrazione dell’impressionante dominio umano delle
della potenza della tecnica sull’ambiente è stata la
leggi naturali e
Seconda guerra mondiale con i suoi mezzi d’attacco, ma soprattutto
con l’invenzione e l’impiego della BOMBA ATOMICA.
Scorcio di Hiroshima dopo l’esplosione atomica
Dopo i devastanti effetti di Hiroshima, il mondo intero si rese conto
della potenza distruttiva dell'atomo, ma pochi seppero intuire le
conseguenze future sull’ambiente e sull’uomo.
I primi a lanciare appelli allarmanti in difesa della stessa vita e della
terra sono stati gli scienziati più informati e attenti, spesso le stesse
persone che avevano reso possibile la scoperta dell'atomo.
Einstein, Rotbaltad e Russel fanno aprire gli occhi a milioni di abitanti
sulla ricaduta radioattiva.
Dietro queste parole c'è il dibattito preoccupato di una generazione di
–
Natura: Limite o Risorsa? Pag. 2
scienziati, intimiditi dal clima
politico reso incandescente
dallo scontro con il blocco
sovietico.
Agli inizi degli anni Cinquanta
si contano a decine le bombe
atomiche fatte esplodere dagli Albert Einstein 1879 - 1955
U.S.A., Unione Sovietica e poco dopo da Gran Bretagna e Francia.
Le esplosioni avvenivano in località deserte e i risultati erano coperti
dal più rigoroso segreto militare.
Nascono così le prime battaglie civili di scienziati in difesa
dell'ambiente: riviste, volantini, dibattiti pubblici sfidano apertamente
la censura ufficiale, mettono in discussione l'utilità e l'innocuità di tali
esperimenti militari.
Così, quando nel 1963 fu ratificato il trattato tra U.S.A. e U.R.S.S. di
limitazione degli esperimenti nucleari, che poneva fine alle esplosioni
in atmosfera delle due grandi potenze, si è dovuto riconoscere il
merito di quegli scienziati che si sono impegnati nell'informazione
dell'opinione pubblica.
Figlio della rivolta all'atomica e alla distruzione della natura, il
movimento di critica a modello industriale estende il suo campo
d'azione negli anni Sessanta ai casi d’inquinamento industriale, alla
civiltà dell'usa e getta e all'abbandono dei rifiuti, alle metropoli
modellate all'uso dell'automobile privata, alla cultura della produttività
e dell'artificiale. Tale movimento si diffonde tra i giovani, si
radicalizza nei movimenti d’opposizione, nell'etica anticonsumistica
–
Natura: Limite o Risorsa? Pag. 3
degli hippy, nelle esperienze delle comunità alternative.
Persino negli strati moderati della popolazione statunitense la
preoccupazione per la difesa dell'ambiente fa breccia, è presente negli
argomenti del presidente Kennedy e diventa definitivamente accettata
con il discorso del presidente Nixon sullo stato dell'Unione nel 1970:
“Il grande interrogativo degli anni Settanta è:
Ci arrenderemo a quello che ci circonda, o faremo la pace
con la natura e cominceremo a riparare i danni che
abbiamo arrecato alla nostra aria, alla nostra terra e alla
nostra acqua?”
Riportare la natura al suo posto naturale è una causa al di
sopra delle fazioni. Noi possediamo la capacità industriale
per costruire tutti gli impianti nel giro di cinque anni.
L'automobile è il peggior agente di inquinamento dell'aria.
Un adeguato controllo richiede ulteriori progressi nella
progettazione dei motori e nella composizione chimica dei
combustibili.
Intensificheremo le nostre ricerche, fisseremo norme sempre
più rigorose e rafforzeremo le procedure per farle
rispettare; e lo faremo ora, subito.
Però cinque anni non sono bastati, nemmeno dieci e l'automobile ha
continuato ad essere un prepotente agente inquinante.
La riparazione dei danni alla natura non ha unito i popoli, ma talvolta
ha accentuato scontri e tensioni, in ogni modo l'intervento del
–
Natura: Limite o Risorsa? Pag. 4
presidente ha segnato il definitivo ingresso dei problemi ambientali
sulla scena politica.
Intanto altri due importanti avvenimenti sulla scena internazionale,
accrediteranno l'ambiente tra i temi epocali: nel 1971 la 1°
presentazione del rapporto del Club di Roma e la Conferenza di
Stoccolma del 1972 promossa dall'O.N.U. sui problemi planetari
dell'ambiente nelle quali veniva mostrato, con semplici diagrammi,
l'impossibilità di una crescita materiale indefinita in un mondo dai
limiti fisici finiti e nella conclusione esortava i governanti della terra a
mettersi senza indugio ad affrontare i problemi della penuria delle
risorse, della produzione degli alimenti, della crescita della
popolazione mondiale e dell'inquinamento.
La terza Conferenza delle Parti, vale a dire di tutti i 170 Paesi
firmatari della Convenzione, tenutasi a Kyoto nel dicembre del 1997
ha approvato il primo protocollo di attuazione della Convenzione, che
comporta una serie di impegni che riguardano i paesi industrializzati.
Infine il culmine del discorso sulla sostenibilità è stato raggiunto con
la Conferenza Mondiale sull’Ambiente e lo sviluppo, tenutasi a Rio de
Janeiro nel giugno del 1999 e nota anche come il «vertice della terra».
Tra i principali risultati: la preparazione dell’Agenda 21, in pratica di
d’azione proiettato nel ventunesimo secolo per la
un piano
realizzazione dello sviluppo sostenibile; la firma delle convenzioni sul
Cambiamento Climatico, la Desertificazione e la Biodiversità; e una
fortissima diffusione a livello mondiale di concetti ambientali e di
sostenibilità che erano precedentemente rimasti confinati a cerchie
ristrette di specialisti. –
Natura: Limite o Risorsa? Pag. 5
AMBIENTALISMO IN EUROPA
FRANCIA
La Francia è stata la prima nazione a vedere apparire sulla scena
politica l'ecologismo. Siamo alle elezioni presidenziali del 1974.
L'ambientalismo è fragile. Sul filone delle prime associazioni
naturalistiche si è appena innestato quello culturale nato dalle rivolte
studentesche del '68.
Nel 1972 la rivolta giovanile parte da un articolo del giornale degli
universitari che stanno per costruire la loro fuga dalla città, dal lavoro
dipendente, dalla cultura di massa.
Poi ci sono gli intellettuali che proseguono dagli anni Settanta il
dibattito sul rapporto del Club di Roma,
Si ritrovarono a marcare le proprie differenze dalla destra efficientista
e gollista e dal programma comune delle sinistre, tutto interno ad uno
sviluppo industriale accelerato.
Nel 1975 inizia la rivolta contro i cantieri delle prime centrali nucleari.
La Francia a differenza dell'Europa ha avviato un piano nucleare
intenso, che porterà alle 56 centrali d’oggi.
Emblema della rivolta è la centrale di Malville che funziona a
plutonio, lo stesso della bomba atomica
GERMANIA
In Germania l'evoluzione dei sentimenti e dei valori è stata la più
rapida che negli altri Paesi europei.
I nuovi fenomeni politici dovevano qui superare due iniziali ostacoli:
–
Natura: Limite o Risorsa? Pag. 6
il ricordo della repressione del dissenso radicale giovanile degli anni
'70 e lo sbarramento elettorale del 5%
Così la protesta ecologista inizia consistente nei primi anni '70 sotto
forma d’iniziative locali di cittadini legati da interessi particolaristici,
rifuggendo prudentemente ogni forma di politicizzazione.
Il salto di qualità viene anche qui dalle lotte antinucleari alle centrali
progettate. Nel giro di pochi anni il partito dei verdi tedeschi si
consolida nel panorama politico tedesco come terzo partito nazionale.
La novità politica tedesca irrompe anche in Italia dando nuove
speranze agli ambientalisti italiani.
Anche il loro programma parte all'insegna del primato dell'ecologia
sull'economia, dall'acquisita consapevolezza dei limiti dello sviluppo.
ITALIA
In Italia i caratteri dell'ambientalismo sono determinati anche dalle
imponenti trasformazioni del nostro territorio dopo le due guerre
mondiali.
Ricordiamo che già durante il ventennio fascista si sono bonificate
zone paludose, sventrati centri storici, il consolidamento delle grandi
aree industriali.
È del 1922-35 le leggi che istituivano il Gran Paradiso come parco
nazionale seguito poi da quello dell'Abruzzo, Circeo e Stelvio.
Ma più che un impegno serio si tratta di far fare bella figura all'Italia.
Lo dimostra, nel 1923, la riforma Gentile sopprime l'insegnamento
delle scienze naturali nei licei: unici in Europa.
In pochi anni l'Italia cambia volto. –
Natura: Limite o Risorsa? Pag. 7
Si passa da un affollamento soprattutto montano ad un addensamento,
negli anni Settanta, quasi totalmente nelle pianure e nelle coste.
Sono gli anni del disordine urbanistico, delle grandi speculazioni sui
terreni e case che concorsero ad imbruttire e rendere invivibili tante
città e a diffondere corruzione nei governi locali.
L'impunità nello sfruttamento delle risorse è anche ad appannaggio
delle scelte industriali come la decisione di dare largo spazio alla
raffinazione del petrolio.
Nascono i poli chimici, le acciaierie nelle città, le cattedrali del
deserto nelle regioni insulari e meridionali.
Gli scandali Rovelli, Ursini, Montedison si susseguono uno dietro
l'altro.
L'intervento pubblico contribuisce attivamente allo scempio con lo
sviluppo della più grande rete autostradale d'Europa e la decadenza
della rete ferroviaria, con centrali elettriche sul delta del Po costruite
per bruciare gli oli di scarto prodotti dalle raffinerie.
I partiti d'opposizione, le rare volte che non appoggiarono le scelte di
sviluppo assurde, si trovarono nella trappola del ricatto occupazionale.
Il dopoguerra cambia le forme di governo e di partecipazione,
diventano protagonisti i partiti popolari, le grandi organizzazioni
sociali che introducono cambiamenti radicali.
Muta la comunicazione di massa, la carta stampata prende maggiore
interesse e diffusione, la radio prima e la televisione poi entrano in
tutte le case a portare l'informazione pubblica. Per influire sulle scelte
di governo non bastano più le lettere di qualche illustre saggio o
l'incontro in un salotto buono con politici influenti, in questo clima
–
Natura: Limite o Risorsa? Pag. 8
nascono così le prime associazioni protezionistiche italiane, che si
propongono principalmente la conoscenza e la difesa del patrimonio
naturale.
È proprio grazie ad alcuni elementi di tali associazioni che prese vita il
movimento politico dei Verdi, oggi ancora presenti e attivi per
mantenere e diffondere la propria concezione ideologica ambientalista
per la protezione e il miglioramento del mondo in cui viviamo.
all’accennato tema filosofico-umanistico
Per tornare dei primi del
“La