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Nella mia tesina di maturità ho deciso di affrontare l’argomento della musica giacché essa è sempre stata presente in ogni istante della mia vita, bello o brutto che sia. Fin dal momento del concepimento, quando ancora mi trovavo nel grembo materno, accompagnato dal ritmo cardiaco di mia madre, dal suono e dalle vibrazioni del suo respiro, al momento della nascita vera e propria, che mi ha accompagnato grazie agli esili suoni della natura, quali il fruscio del vento tra le foglie degli alberi, il rumore della pioggia, dei temporali, il suono degli animali, il canto degli uccelli o il brontolio del mare. La musica ha catturato la mia anima. Dal canto di una semplice ninna nanna ho capito che la musica aveva un enorme potere, quasi magico. Tutt’oggi penso che la musica sia uno dei pochi mezzi capaci di farci sognare, di farci rilassare, di farci distrarre dallo stress quotidiano. Grazie alla musica possiamo giungere in un'altra dimensione e liberarci dal dolore, così come afferma l‘illustre filosofo e aforista tedesco Arthur Schopenhauer nella sua filosofia della musica. Secondo il suo punto di vista, la musica e’ l’unica arte che va oltre la materia, l′unica che può esistere anche senza il mondo. E’ molto profonda, perché non esprime semplicemente un’idea, ma e’ l’essenza stessa del pensiero e dell’esistenza. La mia tesina quindi verte sulla musica attraverso un percorso multidisciplinare.
Filosofia: Schophenauer: la musica come via di liberazione dal dolore.
Fisica: Onde sonore.
Latino: Mitologie greche.
Storia: La musica come mezzo di propaganda durante il regime fascista e il regime nazista.
Inglese: Orwell - 1984.
1
Presta le tue orecchie alla musica, apri i tuoi occhi alla pittura, e... smetti di pensare!
Chiediti solamente se lo sforzo ti ha permesso di passeggiare all'interno di un mondo
fin qui sconosciuto. Se la risposta è sì, che cosa vuoi di più? (Vassilij Kandinsky) 2
Ho deciso di affrontare l’argomento della musica giacché essa è sempre stata
presente in ogni istante della mia vita, bello o brutto che sia. Fin dal momento del
concepimento, quando ancora mi trovavo nel grembo materno, accompagnato dal ritmo
cardiaco di mia madre, dal suono e dalle vibrazioni del suo respiro, al momento della
nascita vera e propria, che mi ha accompagnato grazie agli esili suoni della natura,
quali il fruscio del vento tra le foglie degli alberi, il rumore della pioggia, dei
temporali, il suono degli animali, il canto degli uccelli o il brontolio del mare.
La musica ha catturato la mia anima. Dal canto di una semplice ninna nanna ho capito
che la musica aveva un enorme potere, quasi magico. Tutt’oggi penso che la musica sia
uno dei pochi mezzi capaci di farci sognare, di farci rilassare, di farci distrarre dallo
stress quotidiano. Grazie alla musica possiamo giungere in un'altra dimensione e
liberarci dal dolore, così come afferma l‘illustre filosofo e aforista tedesco Arthur
Schopenhauer nella sua filosofia della musica. Secondo il suo punto di vista, la musica
e’ l’unica arte che va oltre la materia, l′unica che può esistere anche senza il mondo. E’
molto profonda, perché non esprime semplicemente un’idea, ma e’ l’essenza
stessa del pensiero e dell’esistenza.
Di seguito riporto un passo che illustra questi concetti espressi da Schopenhauer nella
sua celebre opera “Il :
mondo come volontà e rappresentazione”
«La musica oltrepassa le idee, è del tutto indipendente anche dal mondo fenomenico, semplicemente
lo ignora, e in un certo modo potrebbe continuare ad esistere anche se il mondo non
on esistesse piú:
n
cosa che non si può dire delle altre arti. La musica è infatti oggettivazione e immagine dell’intera
volontà, tanto immediata quanto il mondo, anzi, quanto le idee, la cui pluralità fenomenica
costituisce il mondo degli oggetti particolari.
particolar
i. La musica, dunque, non è affatto, come le altre arti,
l’immagine delle idee, ma è invece immagine della volontà stessa, della quale anche le idee sono
oggettività: perciò l’effetto della musica è tanto piú potente e penetrante di quello delle altre
arti: mentre essa
ar ti: perché queste esprimono solo l’ombra, esprime l’essenza.(…) [La musica]
esprime, con un linguaggio universalissimo, l’intima essenza, l’in sé del mondo, che noi, partendo
dalla sua piú limpida manifestazione, pensiamo attraverso il concetto di volontà, e l’esprime in
una materia particolare, cioè con semplici suoni e con la massima determinatezza e verità; del
di dimostrare, la filosofia
ia non è nient’altro se
resto, secondo il mio punto di vista, che mi sforzo filosof
non una completa ed esatta
tta riproduzione ed espressione dell’essenza del mondo, in concetti molto
esa
generali, e applicabile, di tutta
che soli consentono una visione, in ogni senso sufficiente troverà
roverà tanto
quell’essenza; chi pertanto mi ha seguito ed è penetrato nel mio pensiero, non t
paradossale, se affermo che, ammesso che si potesse dare una spiegazione della musica,
completamente esatta, compiuta e particolareggiata, riprodurre cioè esattamente in concetti ciò che
essa esprime, questa sarebbe senz’altro una sufficiente
nte riproduzione e spiegazione del mondo in
sufficie
concetti, oppure qualcosa del tutto simile, e sarebbe cosí la vera filosofia.»
La musica odierna non è nata dal nulla, ma anch’essa come noi ha subìto un processo di 3
maturazione con il passare degli anni. Secondo Rousseau (illustre filosofo, scrittore e
musicista settecentesco), infatti, la musica ebbe un origine evoluzionistica come le
scienze.
Per altro Darwin afferma che lo scopo originario della musica sarebbe stato quello di
accompagnare e facilitare il corteggiamento e l’accoppiamento degli animali. L’ uomo,
avrebbe appreso il canto dalle grida degli uccelli in fase di accoppiamento.
Secondo Carl Stumpf, (1848- 1936 ) invece la musica sarebbe nata per la necessità di
comunicare a distanza maggiore di quella del linguaggio parlato.
Vi sono poi le teorie antropologiche di Jules Combarie (1859-1916), espresse nel "la
musica e la magia" che descrivono come le origini della musica siano legate a pratiche
magiche e propiziatorie .
Ciò è evidenziato dal fatto che queste teorie trovano prove concrete nella presenza in
molte religioni antiche di déi inventori della musica: Thot in Egitto, Narada in India,
Apollo in Grecia. Tuttavia, gli scienziati sono convinti che, ancor prima delle famose
civiltà antiche, anche gli uomini primitivi conoscessero il mondo dei suoni e la loro
produzione. E’ probabile che essa si sia sviluppata nelle comunità preistoriche insieme
con il linguaggio.
I suoni della preistoria appartenevano alla natura e la natura forniva loro anche un
carattere preciso che serviva a entrare nell'essenza delle cose e degli animali. Basta
pensare al canto soave dell’usignolo o, di contro, ai rumori improvvisi e terrificanti
della tempesta, con il vento che sibila tra gli alberi, la pioggia che scroscia sulla terra
e il tuono che squarcia il cielo. Ed è proprio per imitare, per evocare fenomeni naturali
inspiegabili, e successivamente per provocarli o per deviarne l'efficacia, che è nata la
fabbricazione dei suoni...
Ma perché l'uomo si è trovato a un certo punto a sentire il bisogno di imitare la
natura?
I fenomeni naturali più grandiosi incutevano tanta paura (o gioia) che l'uomo cominciò
a pregarli perché si placassero o perché, al contrario, accadessero. La creazione di
strumenti musicali permise di poter riprodurre questi suoni naturali, ad esempio, con i
flauti fatti di canne più o meno lunghe si potevano emettere suoni simili al cinguettare
degli uccelli e con i tamburi e i gong si imitavano i suoni più profondi o squillanti.
Perciò, fin dalla preistoria, gli strumenti musicali hanno sempre occupato un ruolo di
importanza primaria e molti degli strumenti moderni sono assai simili alla struttura
antica.
L’etnomusicologo Curt Sachs sosteneva che la musica strumentale abbia avuto origine
dalla percussione del corpo associata ai passi di danza. Nella tarda età paleolitica,
risulta essere praticato l’ uso di strumenti per produrre il suono e quindi, i battiti di
mani e piedi e la percussione del ventre lasciarono il posto ai primi oggetti dai quali il
suono è ottenuto sfregando o agitando.
Sachs nell’Enciclopedia elenca oltre diecimila tipi di strumenti
degli strumenti musicali 4
musicali suddividendoli in quattro categorie principali:
sono quelli più arcaici che vanno dal battito delle mani,dei piedi o di
IDIOFONI:
altre parti del corpo, oppure dallo sfregamento di bacchette o tamburi xilofoni
lignei, piccole campane o sonagli.
sono i vari tipi di tamburi, di tutte le dimensioni e culture,
MEMBRANOFONI:
ottenuti con la tensione di pelli di animali su tubi o altri recipienti, suonati poi
con la percussione su di essi con l’uso delle mani o di bacchette di legno. Questi
erano assai diffusi nelle culture primitive.
poco diffusi nelle culture primitive, fondano il loro principio
CORDOFONI:
sonoro sulla vibrazione delle corde. Hanno origine dal Salterio di terra, dove una
corda veniva fissata a un asticella di legno e poi ancorata a terra. Arpe lira, liuti
e tutte le categorie della musica colta occidentale.
ricavano il suono per mezzo della vibrazione della colonna d’aria;
AEREOFONI:
ad esempio, vari tipi di flauti ricavati dalle ossa animali con uno o più fori: anche
questi strumenti risalgono ai primi periodi della preistoria.
La musica è considerata tra le arti la più soggettiva; per mezzo delle infinite 5
combinazioni dei suoni essa può tradurre o suscitare particolari stati d’animo e
immagini.
Dal punto di vista pratico, si considera musica un insieme ordinato di suoni e
naturalmente i criteri con cui si stabilisce tale "ordine" sono di natura puramente
convenzionale e variano a seconda delle culture.
I mezzi di cui la musica si avvale sono fondamentalmente due: il e il
suono ritmo.
Il in senso generale, è movimento, ovvero tutto ciò che si succede nel tempo
ritmo,
con un certo ordine. Il moto ordinato dei suoni, ossia la successione regolare dei suoni
nel tempo, costituisce il ritmo musicale.
Il è essenzialmente la vibrazione di un corpo elastico, solido, liquido o gassoso,
suono
un'onda prodotta in svariati modi che noi esseri umani percepiamo attraverso
l'apparato uditivo ed elaboriamo con la mente, grazie alla quale distinguiamo
rumore(se le vibrazioni dei corpi sono irregolari), musica, parole e tutti gli altri suoni
che giungono alle nostre orecchie.
Come ogni vibrazione anche il suono possiede tre caratteristiche principali:
dalla forma che l'onda assume dipende il del suono. La
Forma dell'onda: timbro
forma dell'onda varia a seconda dello strumento che la emette: un pianoforte
produrrà un'onda di forma differente rispetto ad un flauto o ad una voce umana,
e questo ci permette di distinguere il suono dei vari strumenti musicali, come
pure il timbro delle varie voci.
dall'estensione dell'onda dipende del suono e di
Ampiezza d'onda: l'intensità
conseguenza il suo volume.
la frequenza dell'onda, ovvero il numero delle sue ripetizioni in un
Frequenza:
certo intervallo di tempo è quel parametro del suono che ne determina
l'intonazione e che ci consente di suddividere il suono in basse frequenze
(proprie delle note gravi) e delle note acute).
alte frequenze(tipiche
Queste tre proprietà che permettono di distinguere un suono da qualsiasi altro, sono 6
espressione di quella che è la struttura del suono: e
timbro, volume intonazione.
Bisogna però fare una distinzione importantissima: il suono non è sinonimo di nota. La
nota è un suono ma un suono non deve essere per forza una nota. I suoni sono alla base
delle note e le note stanno alla base della musica, questo significa che la musica è
composta da note, non da suoni. La differenza sostanziale sta nel fatto che una nota è
un suono di timbro e volume qualsivoglia, ma di frequenza stabilita.
L'orecchio umano è in grado di percepire vibrazioni di frequenza all'incirca dai 20 ai
15000 Hz. Sotto i 20 Hz i suoni non sono udibili perché troppo gravi, mentre sopra i
15000 si trovano gli ultrasuoni, che non possono essere uditi per il motivo contrario,
cioè perchè sono troppo acuti.
Nella musica convenzionale la gamma di frequenze utilizzate coincide con gli estremi
del pianoforte (o dell'organo), poichè questi sono gli unici strumenti in grado di
raggiungere contemporaneamente i due limiti opposti dell'estensione musicale; ne
consegue che tutte le note prodotte dagli altri strumenti, o dai vari tipi di voce
umana, possono essere riprodotte col pianoforte o con l'organo. 7
I primi a scoprire l’importanza dell’energia della musica furono i Greci che ci
tramandarono moltissime leggende su essa.
Come:
Orfeo che trascinava i sassi, le piante e le belve con il suo canto;
Anfione che costruì le mura di Tebe a suon di musica;
Le sirene che con il loro canto riuscivano a far annegare i marinai.
-
Orfeo ed Euridice Gli dei avevano inventato la musica, ma alcuni esseri umani
sapevano suonare bene quasi quanto gli dei stessi. Tra gli
esseri umani, Orfeo era indubbiamente il miglior
musicista.
Orfeo era più di un semplice mortale,poiché sua madre era
una musa, Calliope;
Egli era poeta e cantore, sapeva suonare la lira e la
chitarra.
I suoi canti erano così meravigliosi che non solo gli uomini
ne rimanevano estasiati , ma persino gli animali e le piante
cessavano di respirare quando li sentivano. Le belve feroci
si accucciavano ai suoi piedi; quando camminava, gli alberi si inchinavano, le colline si
spostavano e i fiumi cambiavano il loro corso.
Orfeo sposò la ninfa Euridice; un giorno, mentre ella passeggiava da sola in un prato,