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Sintesi

Introduzione Musica: linguaggio universale, tesina



La seguente tesina di maturità liceo scientifico vuole essere un "Viaggio" nella Musica. Gli argomenti che permette di sviluppare la tesina sono: Fisica:Onde sonore, Scienze:Anatomia dell'orecchio e udito, Filosofia:Schopenhauer, Storia dell'Arte:Gustav Klimt, Italiano:D'Annunzio, Inglese:Joyce, Storia:Campi di concentramento.

Collegamenti
Musica: linguaggio universale, tesina



Fisica: Onde sonore
Scienze: Anatomia dell'orecchio e udito
Filosofia: Schopenhauer
Storia dell'Arte: Gustav Klimt
Italiano: D'Annunzio
Inglese: Joyce
Storia: Campi di concentramento
Estratto del documento

con frequenza molto minore.

L'intensità distingue un suono ad alto volume da uno a basso

dall'ampiezza

volume, e deriva dell'onda.

forma

Il timbro, invece, è legato alla dell’onda: gli strumenti

musicali hanno timbri differenti gli uni dagli altri, anche se

producono suoni della stessa altezza.

Esempio di onda sonora Grafici di timbri

appartenenti a strumenti diversi

Il primo organo che le onde sonore incontrano quando raggiungono

padiglione auricolare.

l'orecchio è il Da qui il suono viene

condotto uditivo,

incanalato, attraverso il fino alla membrana

timpano,

del che inizia a vibrare con la stessa frequenza delle onde.

il

Dalla parte opposta del timpano sono collegati tre ossicini:

martello, l’incudine e la staffa. Questi hanno il compito di

amplificare le vibrazioni del timpano e sono tenuti insieme da una

serie di piccoli legamenti che hanno la funzione di impedire

vibrazioni molto ampie che rischiano di danneggiarli nel caso in cui

l'orecchio venga sottoposto ad una pressione sonora troppo elevata.

Nell’orecchio interno avviene la conversione dell'energia meccanica

delle onde sonore in impulsi elettrici, inviati poi al cervello per

l'elaborazione del suono: la staffa è in contatto, tramite una

finestra ovale, coclea;

membrana detta con la si tratta di un osso a

forma di chiocciola contenente un fluido che, attraverso la finestra

ovale, riceve le vibrazioni della staffa e le trasporta al suo interno,

dove è presente il vero organo deputato alla conversione

dell'energia meccanica in energia elettrica:

l'organo del Corti. All'interno dell'organo del

membrana basilare,

Corti troviamo la la quale

ospita circa 4000 ciglia che vibrano in accordo

con la vibrazione del fluido. Ogni gruppo di

ciglia è collegato ad una terminazione nervosa

in grado di convertire l’oscillazione ricevuta dal

fluido in impulsi elettrici, successivamente

inviati al cervello per essere rielaborati e

percepiti come suoni.

Il ruolo della Musica nella filosofia di Schopenhauer

L’estetica di Schopenhauer ricorda per certi aspetti quella di Kant:

cessa

nella contemplazione estetica l’uomo di considerare l’oggetto

volontà

in relazione alla propria e agli altri oggetti come fa invece

nella vita quotidiana: smette quindi di pensare, ragionare, volere. In

altre parole, lo spirito si immerge nell’intuizione dell’oggetto e si

“colui

libera, quasi miracolosamente, dalla tirannide della volontà:

che è rapito in tale contemplazione, non è più individuo (l’individuo

è annientato dalla contemplazione) ma assurge a soggetto

conoscente puro, a soggetto che è al di là dal dolore, di là della

volontà, di là del tempo”.

piacere

Il che si ottiene dalla contemplazione estetica deriva dalla

sottrarsi

possibilità concessa all’uomo di alla schiavitù della volontà

elevarsi

(e quindi dalla noia e dal dolore) e contemporaneamente di

alla conoscenza delle idee.

Ora, delineato il piacere estetico e le sue cause, Schopenhauer

passa a stilare la “classifica” delle arti. Poiché l’unico scopo dell’arte

è la rappresentazione delle idee, quella forma d’arte meno legata al

mondo fenomenico rappresenta quella più importante nella

gerarchia. Questo ruolo è occupato dalla Musica, diversa rispetto

è

alle altre arti poiché non riproduce mimeticamente le idee, ma “

immagine diretta della volontà in se stessa, e quindi esprime

l’elemento metafisico del mondo fisico, l’in sé di ogni fenomeno. Il

mondo si potrebbe, in conseguenza, definire un’incarnazione della

musica, non meno che della volontà”. La musica è indipendente dal

priorità metafisica

mondo fenomenico e ha quindi una sorta di sul

mondo: potrebbe continuare ad esistere anche quando l’universo

non ci fosse più, il che non si può dire delle altre arti. la

Schopenhauer continua dicendo che, se la radice della musica è

volontà stessa, è difficile capire ciò che dice la musica ed esprimerlo

vera

con concetti, perché equivarrebbe a spiegare il mondo, cioè la

filosofia; la musica in definitiva è esercizio ignoto della metafisica

da parte dell’animo, che filosofa senza saperlo.

Il carattere metafisico della musica ha poi un’altra fondamentale

caratteristica: per il filosofo ad una determinata musica non

una un un la il

corrisponde gioia, dolore, sentimento, bensì gioia,

il

dolore, sentimento. La musica è quindi l’elemento fondamentale

di uno stato emotivo, della vita e dell’intera natura, il suo senso più

intimo e autentico; le melodie, al pari dei concetti universali, sono

astrazioni della realtà, ma a differenza dei concetti esse non si sono

a partire prima

formate dalle cose, ma si sono formate delle cose

universali. La musica è universalità.

“La Musica I” – Gustav Klimt

Seguendo il pensiero di Schopenhauer e Nietzsche, Klimt

primato

rappresenta in questo dipinto datato 1895 il della Musica

sulle altre arti, in quanto unica a non avere bisogno della

mediazione di parole o immagini per trasmettere all'uomo la

conoscenza; è inoltre generatrice del mito tragico e liberatrice,

attraverso la conoscenza dionisiaca, delle forze sepolte dell’istinto.

La ragazza con la cetra è affiancata da una scultura raffigurante

Sfinge

una (simbolo della libertà dell’arte e dell’integrazione

dell’elemento spirituale con quello animale) e, nell’angolo opposto,

maschera di Sileno,

da una figlio del dio Pan e compagno di Dioniso,

"simbolo dell’onnipotenza sessuale della

che Nietzsche definì

natura". Alle spalle della fanciulla spiccano alcune sfere dorate

pianta del Tarassaco,

rappresentanti la simbolo della diffusione delle

nuove idee poiché, al minimo soffio di vento, i suoi fiori si spargono

ovunque. “Musica I”:

Klimt elaborerà ancora nella sua carriera la figura di nel

“Fregio di Beethoven”

celebre del 1902 la musa con la cetra

Poesia,

rappresenta la unica salvezza e speranza di felicità

dell’uomo contro le forze ostili che ostacolano il suo cammino. La

stessa figura, di chiara ispirazione greca, era già apparsa l’anno

Ver Sacrum,

precedente su un numero di la famosa rivista della

Secessione Viennese.

La Musica e Gabriele D’Annunzio

Gabriele D'Annunzio ebbe sin dall’infanzia un rapporto strettissimo

con la musica, tanto da prendere contemporaneamente lezioni di

pianoforte, violino e chitarra.

Era anche un finissimo conoscitore dell'opera musicale: adorava il

sinfonismo di Beethoven, la poesia pianistica di Chopin e

Schumann, il lirismo di Verdi; ma il musicista del quale fu

Richard Wagner.

maggiormente ammiratore era Non solo infatti ne

riecheggiò lo spirito e le modalità compositive nelle proprie opere,

ma scrisse anche saggi ed articoli sulla musica del grande

compositore: pochi sanno che fu autore di un trattato dedicato

“La musica di Wagner e la genesi del Parsifal”

al Parsifal, intitolato ,

in cui prendeva le difese del musicista violentemente attaccato

“Il caso Wagner”

da Friedrich Nietzsche; era inoltre il titolo di una

serie di articoli pubblicati dal poeta, influenzato

dall'omonimo scritto di Nietzsche. Il filosofo

tedesco criticava aspramente Wagner

accusandolo di essere passato dalla musica

aristocratica ed eroica Sigfrido

del a quella

cristiana e decadente Parsifal;

del definiva poi

“un

sprezzantemente il musicista come

tipico decadente che si sente necessario nel

suo gusto pervertito, che con esso rivendica un

gusto superiore, che sa di valorizzare il suo

pervertimento come una legge, un progresso,

un adempimento”. Il fatto è che la stessa

definizione di Wagner data da Nietzsche

potrebbe essere applicata alla figura di

D’Annunzio: proprio lui sarà infatti il

seduttore degli spiriti, l’incantatore delle

masse, il brillante promotore della vita

come spettacolo e dello spettacolo come

vita. Forse anche per questo D’Annunzio

Caso Wagner

nel suo prende le difese

del musicista, anche se ciò non gli

impedirà di continuare a simpatizzare

per i principi della filosofia nietzschiana.

Il Vate inoltre cita espressamente Il Fuoco, Il Piacere

Wagner più volte nelle sue opere, come ne e

Il Trionfo della Morte (proprio al funerale di Wagner sono dedicate le

Il Fuoco).

ultime pagine de

Per D’Annunzio la musica è un elemento base della vita; è, anzi, una

forza della vita stessa, "Io sono un uomo

tanto da poter affermare:

per il quale il mondo sonoro esiste" : prima ancora della musica vera

e propria, il mondo sonoro è un incanto, dunque non solo realtà.

L'amore per quest’arte è già presente nel Gabriele quindicenne, che

“Nox” "e li usignoli tra le fronde

nella lirica di Primo Vere diceva:

cantano un bel notturno in fa minore: allungansi le note molli,

carezzose, limpide"; Palude: "Quivi non dolce canto

a sedici anni, in

di lieto augello al tramonto rompe 'l silenzio lungo, rallegra i nostri

cuori: i patrii stornelli non balzano quivi da 'l petto con i giocondi

nomi d'amore e di speranza". Ne Il Piacere il protagonista, l'esteta

e raffinato Andrea Sperelli, conosce ad un concerto Elena Muti, la

Sonata al

donna che amerà. La cornice dell'innamoramento è la

Chiaro di Luna di Beethoven, che diventa il simbolo e l’emblema di

un amore che sta scoccando. D'Annunzio immortala il momento

magico attraverso le note dell'andante sostenuto. Inoltre Maria

Ferres, la seconda amata di Sperelli, è un'abile pianista che esegue

pezzi di Bach e Schumann.

La lirica che senza dubbio testimonia al meglio la musicalità

“La Pioggia nel Pineto”,

dannunziana è composta nel 1902 e

appartenente alla raccolta Alcyone. La poesia è composta da 128

versi, divisi in quattro strofe di 32 versi ciascuna; essi sono

liberi,

totalmente ossia non rispettano un preordinato numero di

sciolti,

sillabe, e perché non seguono uno schema metrico fisso di

rime. Il poeta dà un'immagine raffinatissima e suggestiva di

un'atmosfera naturale, espressa con una struttura frammentaria dei

versi, con la ripetizione di parole e frasi e dal susseguirsi di

percezioni uditive, visive, olfattive, tattili, ritmate dal ripetersi di

("piove" "ascolta")

due verbi chiave e in cui le sensazioni uditive

sinfonia

prevalgono sulle altre. La poesia, infatti, è una sorta di

musicale, perché il poeta sceglie le parole non tanto per il loro

suono

significato quanto per il loro (caratteristica tipica del

decadentismo e di D'Annunzio in particolare) per creare la

suggestione di una musica. Le strategie tecniche che utilizza per

creare musicalità e suggestione sono varie e diversificate, e il

linguaggio risulta molto ricercato e raffinato.

Taci. Su le soglie Ascolta. Piove

del bosco non odo dalle nuvole sparse.

parole che dici Piove su le tamerici

umane; ma odo salmastre ed arse,

parole più nuove piove sui pini

che parlano gocciole e foglie scagliosi ed irti,

lontane. piove su i mirti

divini, noi siam nello spirito

su le ginestre fulgenti silvestre,

di fiori accolti, d'arborea vita viventi;

su i ginepri folti e il tuo volto ebro

di coccole aulenti, è molle di pioggia

piove su i nostri volti come una foglia,

silvani, e le tue chiome

piove su le nostre mani auliscono come

ignude, le chiare ginestre,

su i nostri vestimenti o creatura terrestre

leggeri, che hai nome

su i freschi pensieri Ermione.

che l'anima schiude

novella, Ascolta, Ascolta. L'accordo

su la favola bella delle aeree cicale

che ieri a poco a poco

più sordo

t'illuse, che oggi m'illude, si fa sotto il pianto

o Ermione. che cresce;

Odi? La pioggia cade ma un canto vi si mesce

su la solitaria più roco

verdura che di laggiù sale,

con un crepitio che dura dall'umida ombra remota.

Più sordo e più fioco

e varia nell'aria s'allenta, si spegne.

secondo le fronde Sola una nota

più rade, men rade. ancor trema, si spegne,

Ascolta. Risponde risorge, trema, si spegne.

al pianto il canto Non s'ode voce del mare.

delle cicale Or s’ode su tutta la fronda

che il pianto australe crosciare

non impaura, l'argentea pioggia

né il ciel cinerino. che monda,

E il pino il croscio che varia

ha un suono, e il mirto secondo la fronda

altro suono, e il ginepro più folta, men folta.

altro ancora, stromenti Ascolta.

La figlia dell'aria

diversi è muta: ma la figlia

sotto innumerevoli dita. del limo lontana,

E immensi

la rana, or congiunti or disciolti

canta nell'ombra più fonda, (e il verde vigor rude

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