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Sintesi
Sintesi Musica, tra fisica e metafisica tesina


In questa mia breve tesina di maturità ho deciso di affrontare il tema della musica, non per il semplice motivo che dilettandomi nel suonare il pianoforte sono coinvolta passionalmente nella materia, ma con l’obbiettivo di illustrare, come suggerisce il titolo della mia tesi, come la musica da una dimensione fisica, possa innalzarsi ad una dimensione metafisica. Partirò, infatti, con l’esaminare dopo una breve definizione di essa, la musica in termini scientifici, quindi spiegando come si produce e in che modo arriva al nostro apparato uditivo. Successivamente, visto che la musica è ciò che meglio esprime le nostre sensazioni e gli stati d’animo, andrò ad analizzare il pensiero di alcuni filosofi vissuti tra il 1800 ed il 1900 che la consideravano in ugual modo, ed in particolare Friedrich Nietzsche ed il suo rapporto con Wilhelm Richard Wagner e Arthur Schopenhauer. Da questo punto in poi, nella tesina, ho preso in considerazione alcuni aspetti dell'arte della musica, in relazione ad altre discipline, come per esempio per italiano l’ho collegato alla tendenza alla musica e al fonosimbolismo nella poetica del fine 1800 con opportuni riferimenti ad autori e testi, per latino all’importanza della musica in Sant’Agostino e al suo contributo con l’opera in forma dialogata intitolata De musica.
La musica è anche un mezzo di comunicazione, è un modo di vedere il mondo, un modo per distrarsi, e proprio per la sua potenza può essere anche strumento di evasione dalla realtà. Ed è proprio questa concezione della musica che si collega alla tecnica narrativa adottata da James Joyce, ovvero l’epifania. Infine concludo la trattazione della mia tesina di maturità illustrando il dipinto di Henri Matisse, rappresentante più noto del fauvismo, il quale ha intitolato l’opera d’arte della quale parlerò mediante una sola parola: Musica.


Collegamenti

Musica, tra fisica e metafisica tesina


Fisica - Il suono e la propagazione delle onde sonore.
Filosofia - Friedrich Nietzsche e la nascita della tragedia, il rapporto Nietzsche - Wagner.
Italiano - La valorizzazione fonosimbolica della parola e l'analisi dei principali intellettuali.
Latino - La concezione della musica in Sant’Agostino.
Inglese - The music: power that can awake paralyzed people; James Joyce and the analysis of epiphany in “Eveline”.
Storia dell’arte - Henri Matisse e la sua tecnica; l'analisi del dipinto “Musica” e analogie con “La Danza".
Estratto del documento

1. Fisica: la musica come suono - La propagazione delle

onde sonore

Possiamo definire il suono come una particolare sensazione percepita dall’organo

dell’udito eccitato da un agente esterno. Esso ha origine dall’oscillazione di un

corpo dotato di caratteristiche elastiche, e si propaga attraverso un mezzo solido,

liquido o gassoso, dotato anch’esso di

proprietà elastiche. Le oscillazioni sono

spostamenti delle particelle, intorno alla

posizione di riposo e lungo la direzione

di propagazione dell'onda, provocati da

movimenti vibratori, provenienti da un

determinato oggetto, chiamato sorgente

del suono, il quale trasmette il proprio movimento alle particelle adiacenti, grazie

alle proprietà meccaniche del mezzo; le particelle a loro volta, iniziando ad

oscillare, trasmettono il movimento alle altre particelle vicine e queste a loro volta

ad altre ancora; in questo modo, un semplice movimento vibratorio si propaga

meccanicamente originando un' onda sonora, che è perciò un’onda longitudinale.

Si ha un'onda longitudinale quando le particelle del mezzo in cui si propaga l'onda,

oscillano lungo la direzione di propagazione.

1. 1 Origine del suono

Ci vuole energia per ottenere un suono. L’ energia produce il moto, il moto genera

onde sonore e queste si muovono e trasferiscono l’energia che ha prodotto l’onda.

Un classico esempio è quello della bacchetta di tamburo che batte su un pezzo di

legno e genera un suono che si muove nell’aria (il mezzo che trasmette le onde

3

sonore). L’energia trasferita dalle onde sonore proviene dalla bacchetta in

movimento. Ogni volta che essa batte sul legno, si crea una rapida vibrazione nei

materiali di cui i due oggetti sono composti. Allora le vibrazioni spingono lontano

le molecole dell’aria con la forma di onde circolari. Le onde sono prodotte quando

le molecole si scontrano con quelle vicine e rimbalzano. Ogni serie di collisioni

comprime lievemente l’aria e quindi le onde sono realmente un susseguirsi di

compressioni che origina da una sorgente di vibrazioni Una singola molecola

d’aria semplicemente si muove su e giù quando le onde sonore le passano accanto.

Questo movimento forma una curva, chiamata onda sinusoidale. La velocità di

un’onda sonora dipende dalla velocità con cui viene trasmessa l’energia della

vibrazione. Le molecole d’aria sono relativamente separate le une dalle altre e

quindi il suono si muove più lentamente nell’aria che in un mezzo più denso come

l’acqua. In genere più il mezzo è denso più il suono lo attraversa velocemente, ma

in assenza di mezzo le onde sonore non si muovono affatto.

1. 2 Come riconosciamo i suoni?

Naturalmente le onde sonore non sono suoni, sono soltanto onde di compressione

in un mezzo. Noi, infatti non possiamo riconoscerli come suoni fino a che non

arrivano alle nostre orecchie. Esse vengono trasferite, sottoforma di vibrazioni alle

delicate parti più interne delle orecchie, poi come segnali elettrici sono trasmessi

alle ramificazioni del nervo acustico e quindi al cervello. È soltanto qui che questi

segnali vengono interpretati come suoni.

1. 3 Caratteristiche

principali 4

Quando ascoltiamo dei suoni, ci accorgiamo di molte differenze che ci aiutano a

riconoscere un suono da un altro. Per esempio, alcuni suoni sono più alti di altri.

Ma le onde sonore per sé Ciclo di un’onda sonora

stesse non hanno altezza o intensità, quello che caratterizza un’onda sonora è la

frequenza e l’ampiezza. Se potessimo trasferire il movimento sinusoidale della

molecola d’aria durante un sottofondo musicale in un diagramma potremmo dare

alcune definizioni:

 Il movimento della molecola avanti indietro, lontano dall’asse e verso l’asse

rappresenta una vibrazione, o ciclo.

 La frequenza di un’onda sonora indica quanti cicli al secondo essa produce

nel mezzo che sta attraversando. Quando la frequenza aumenta più onde al

secondo raggiungono le nostre orecchie e noi ascoltiamo un suono alto.

Quando la frequenza diminuisce ne ascoltiamo uno basso. La frequenza

determina l’altezza: In pratica un suono è tanto più acuto quanto minore è il

tempo impiegato dalle molecole a compiere un’oscillazione completa.

Suono più grave Suono più acuto

 Quando due suoni hanno lo stesso tono questo significa che sono stati

prodotti da onde sonore di uguale frequenza.

5

 Per quanto riguarda la sensazione sonora dobbiamo tener conto

Differente ampiezza dell’onda determina intensità differenti. Più è grande

l’ampiezza più il suono sarà forte.

che un’onda sonora in

definitiva è un trasferimento di energia. Quelle che noi percepiamo come

intensità diverse in realtà sono differenze nella quantità di energia che viene

trasferita da una molecola all’altra. Il cammino che la molecola d’aria percorre

al di sopra e al di sotto dell’asse immaginario è l’ampiezza dell’onda. Essa in

parte dipende dall’energia che produce il suono. Se l’energia è poca l’ampiezza

è bassa e il suono è debole. Se l’energia è molta l’ampiezza è maggiore e il

suono è più forte e potrebbe essere pericoloso per le delicate strutture

dell’orecchio.

 Tono e frequenza, altezza e ampiezza sono parametri per descrivere i suoni,

per distinguerli uno dall’altro. Ma ogni sorgente di suono ha un suo

particolare tipo di onde sonore. Il timbro infatti è ciò che distingue i suoni

emessi da diversi strumenti musicali, anche a parità di intensità e di altezza,

e dipende dalla forma dell’onda. Infatti, mentre gli strumenti elettronici

possono produrre suoni sinusoidali, i suoni emessi da uno strumento

musicale (o dalla voce umana) sono la somma di un certo numero di suoni

sinusoidali (detti armonici) aventi frequenze multiple di una frequenza detta

fondamentale. La quantità di armonici necessari e le rispettive ampiezze

determinano la forma dell’onda, e quindi il timbro di uno strumento

musicale. Ogni strumento ha il suo caratteristico suono, dovuto ai differenti

modelli di onde sonore che esso produce.

Esempio timbro (1) Esempio timbro (2)

6

Così, quello che noi abbiamo è una forma di energia, trasmessa attraverso un

mezzo da onde le cui vibrazioni noi percepiamo come differenze nel tono,

nell’altezza e nella frequenza.

2. La filosofia della musica: il valore della musica

secondo i filosofi Arthur Schopenhauer e Friedrich

Nietzsche

La musica spesso ci consente di dimenticare per qualche istante i dolori, i pensieri

e gli eventi negativi che ci accadono e che fanno parte della nostra vita. La

riflessione filosofica suggerisce la funzione liberatoria dell’arte, e in particolare

della musica, ovvero la capacità che essa ha di elevare l’uomo al di sopra del

dolore e del tempo. È molto importante sottolineare l’importanza che ebbe la

musica nel pensiero filosofico di due tra i più noti filosofi del tempo: Arthur

Schopenhauer e Friedrich Nietzsche, che arrivarono a postulare vere e proprie

teorie riguardanti questa arte ed incentrarono sulla musica parte del loro pensiero.

2. 1 Arthur Schopenhauer

Arthur Schopenhauer nasce a Danzica il 22 febbraio 1788 , figlio di Heinrich

Floris Schopenhauer , ricco commerciante appartenente a una delle famiglie

più antiche e ben in vista della città, e da Johanna Henriette Trosiener ,

donna vivace e salottiera dalle evidenti velleità letterarie. Morto il padre per

suicidio (1805) ereditò una fortuna cospicua, che gli permise di vivere di

rendita, studiando: prima al ginnasio (di Gotha, e poi di Weimar), poi

all'università di Gottinga, dove conobbe la filosofia di Kant e Platone, e

Berlino, dove seguì le lezioni di Ficthe. Il mondo come volontà e

rappresentazione è l'opera fondamentale e più importante della sua

produzione. Essa si compone di due volumi, a loro volta suddivisi in diverse

sezioni. All’arte e alla musica è dedicato il libro terzo, “il mondo come

rappresentazione”, del primo volume. 7

Con la sua riflessione propone la completa irrazionalità del reale, definendo la

realtà null’altro che un’apparenza la cui vera essenza ci viene celata da quello che

egli chiama “velo di Maya”. La realtà “noumenica” non è altro che una volontà

cieca e irrazionale che egli chiama anche

“voluntas” che rende l’uomo schiavo:

quest’ultimo, per liberarsene, deve compiere un

cammino attraverso la contemplazione artistica

che lo porterà all’ascesi, unica via che conduce

alla “noluntas”, la non volontà. La

rappresentazione artistica viene intesa come una

raffigurazione del mondo che si sottrae alla

schiavitù della volontà poiché il “genio artistico”,

figura ripresa dal romanticismo settecentesco, non

ritrae la rappresentazione della realtà ma la sua

forma archetipa. Queste sue affermazioni lo portarono Arthur Schopenhauer

in seguito alla creazione di una vera e propria teoria delle arti, dove queste

vengono organizzate in ordine gerarchico dalla più bassa alla più alta: ai primi

scalini egli pone le arti plastiche e la pittura, ritenute legate al mondo fenomenico;

al terza scalino vi è la poesia, che pur usando parole della rappresentazione

sensibile cambia il modo in cui queste sono relazionate fra loro; al secondo scalino

vi è la tragedia, rappresentazione di passioni e sentimenti, oggettivazioni della

volontà nel mondo fenomenico; infine, allo scalino più alto egli posiziona la

musica, ritenuta l’arte per eccellenza, perché non necessita di supporto sensibile.

Egli termina il suo pensiero con la coscienza che la sottrazione dalla schiavitù

posta dalla volontà è solo temporanea e per liberarsene completamente l’uomo

deve realizzare una vita in cui questa venga negata, una non vita, quella che

chiama “ascesi”, cui si può giungere mediante la “virtù”: il virtuoso (figura molto

importante anche in campo musicale, che nasce proprio in questi anni) è l’unico

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che sa che il mondo è dominato dalla volontà e che quest’ultima crea conflittualità

tra gli uomini.

2. 2 Friedrich Nietzsche

Friedrich Wilhelm Nietzsche (Röcken, 15 ottobre 1844 – Weimar, 25 agosto 1900)

è stato un filosofo e scrittore tedesco. Tra i maggiori filosofi occidentali di ogni

tempo, Nietzsche ebbe un'influenza articolata e controversa sul pensiero filosofico

e politico del Novecento. La sua filosofia è considerata da alcuni uno spartiacque

della filosofia contemporanea verso un nuovo tipo e stile di pensiero, ed è

comunque oggetto di divergenti interpretazioni. In ogni caso si tratta di un

pensatore unico nel suo genere, sì da giustificare l'enorme influenza da lui

esercitata sul pensiero posteriore, ed è generalmente considerato l'antesignano

dell'esistenzialismo. Coerentemente ai suoi assunti, diede grande rilievo al mito,

alla poesia e alla musica, cimentandosi in gioventù anche come poeta e

compositore, attività in cui, peraltro, a parere della critica, non ricavò risultati

paragonabili agli esiti della sua speculazione filosofica.

Filosofo, nonché compositore di musica, impronta

la prima fase della sua filosofia nell’opera “La

nascita della tragedia”. È importante sottolineare

il fatto che, sia quest’opera, che in generale tutta la

parte iniziale del suo pensiero, fu enormemente

influenzata dall’autorevole figura di Richard

Wagner, famosissimo compositore e teorico del

tempo, che influenzò tanto lo stesso Nietzsche

quanto gran parte dei pensatori romantici. Il

famoso compositore fu la vera e proprio chiave di

volta nella formazione della personalità del Friedrich Nietzsche

giovane filologo ed è proprio nella Nascita della

tragedia che si espone in modo ancora più chiaro l'influenza esercitata dagli scritti

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di Wagner su Nietzsche. In quest’opera l’autore afferma che arte e civiltà nascono

dal connubio e dalla combinazione di due fondamentali spiriti: “dionisiaco” e

“apollineo”. Egli riprende le figure di queste due divinità, rappresentanti le arti e la

musica nella mitologia greca, perché sostiene che questa terminologia sia più

chiara ed incisiva di tanti altri concetti astratti, che avrebbe potuto usare per

esprimersi al meglio. Il dionisiaco è l’elemento dell’affermazione della vita e

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