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La seguente tesina di maturità mostra il concetto di messaggio precessionale contenuto nel mito in relazione alle tematiche presentate nelle varie discipline di studio: in Storia dell'arte viene trattata la clipeologia, in Scienze la precessione degli equinozi e i cicli solari, in Storia Hitler e il nazismo esoterico, in Filosofia Schelling e Jung.
la tesina continua con la trattazione dei seguenti argomenti: il magnetismo in Fisica, il riferimento a uno dei canti del Paradiso dantesco.
Storia dell'arte - Clipeologia.
Scienze - Precessione degli Equinozi, Cicli Solari.
Storia - Hitler e il nazismo esoterico.
Filosofia - Schelling e Jung.
Fisica - Magnetismo.
Italiano - Il riferimento a un canto del Paradiso di Dante.
MESSAGGIO: La precessione degli equinozi è un moto millenario che vede l’asse
-Precessione:
terrestre oscillare con un moto doppio conico a causa della forza di attrazione della
luna e del sole su di esso e dell’opposizione della rotazione della Terra,come una
trottola quando rallenta la rotazione. Esso è un moto che di per sé dura circa
26000 anni poiché il Sole viene proiettato sull’anello delle costellazioni con lo
spostamento di un grado ogni 71,6 anni (72 arrotondato per eccesso, per 2 144)
col risultato di 2160 anni per ogni costellazione,4320 per 2,ecc…;un mezzo ciclo
dura 36 anni,un terzo 12(che è anche il numero delle costellazioni) ,un ciclo e
mezzo 108 diviso 2, 54 e via così.
Il vero problema non è come facevano a sapere dell’esistenza di un moto
impossibile da prevedere ad occhio nudo, se non con studi portati avanti per
almeno 2 secoli (lo stesso Ipparco si servì di studi antecedenti per scoprire il
moto) ma come facevano a conoscere con così tanta precisione i numeri relativi a
un moto che è apparente? Apparente perché si unisce a un secondo moto, cioè lo
spostamento degli apsidi che accorcia la precessione degli equinozi di 5000 anni
sballando tutti gli studi fatti ad occhio, rendendoli molto più approssimativi. Non
era possibile dunque conoscere senza ausilio di computer i precisi dati del solo
moto precessionale. Ipparco infatti misurò in 46secondi la variazione annuale della
posizione del Sole rispetto alle costellazioni,mentre nella realtà è 50", ma il suo
non fu un errore dovuto agli scarsi mezzi a sua disposizione, infatti la precessione
è impossibile da calcolare esattamente in quanto varia proprio per l’interferenza
dello spostamento degli apsidi.
Detto ciò riporto i numeri precessionali nei miti di tutto il mondo.
-Numeri nei miti:
-L’Apocalisse nordica chiamata “Crepuscolo degli Dei” dice che il numero di guerrieri
che devono combattere contro il lupo è 432.000,
-l’altare sacro indiano è composto di 10.800 mattoni,
-per i Babilonesi fissò il periodo fra la creazione e la distruzione universale in
2.160.000,
-nella Cabala ebraica sono nominati 72 angeli attraverso i quali i poteri divini possono
essere invocati,
-nell’Apocalisse di S.Giovanni il numero 144.000 appare ben 3 volte e una volta il 144,
-il calendario Maya ha un ciclo di 7200 giorni(Katun),uno di 360 giorni (Tun) e uno di
144.000 giorni(Baktun),
-le ere indiane (Yuga) sono 4 la prima di 4800 anni,la seconda di 3600,la terza di 2400
e la quarta di 1200 per un totale di 12000anni,
-Osiride,dio egizio, fu ucciso da Seth in una cospirazione in cui lo tradirono 72 uomini
della corte,
-Le cappelle del Sacro Graal sono 72,così come lo sono i prìncipi del Diavolo e le tribù
d’Israele
Sappiamo inoltre che ci sono iscrizioni che raffigurano la stessa immagine con
qualche variazione dovuta alla diversa cultura,un’immagine che raffigura la
precessione degli equinozi: 2 dèi o gruppi di dèi che tirano una fune/serpente
intorno a un perno che ruota sopra una tartaruga; il perno rappresenta il Sole che
ruota sulle costellazioni,la tartaruga il lento movimento,i gruppi lo scontro tra forze
di bene-male o i 4 pilastri del cielo (4 costellazioni che guarda il Sole negli equinozi
e nei solstizi). Questi pilastri roteanti possono essere definiti (secondo Terzoli) un
bastoncino che sfreato,crea il fuoco, dunque il fuoco che Prometeo e molti altri eroi
delle leggende più antiche, ruba agli dèi portando una nuova era agli uomini,
sarebbe non un fuoco vero, ma un ciclo precessionale scaturito dallo sfregamento
del bastone che rappresenta il Sole che ruota sulla circonferenza dello zodiaco.
Un altro elemento da tenere in considerazione è l’uso di alcuni popoli di allungare il
proprio cranio, gli Egizi e i Maya su tutti, per assomigliare agli dèi…ma questa cosa
verrà analizzata dopo.
Ora chiamare queste coincidenze sarebbe un insulto al calcolo delle probabilità e
definirle frutto dell’inconscio collettivo una forzatura. Dunque sappiamo che i
popoli antichi consideravano il moto di precessione (pur non potendolo misurare)
un elemento essenziale, ma PERCHE’?
Dunque mettendo insieme tutte queste info Giorgio
-Significato del messaggio:
Terzoli (studioso di codici e membro dela Soc. Archeoastronomica Ita) è riuscito a
elaborare un codice chiamato “Codice Terzo” (una modifica di quello chiamato
“Codice DeSantillana”): questo codice si occupa di tradurre i miti di tutti i popoli in
un messaggio che ci avrebbero lasciato gli antichi, forse per avvertirci di un
possibile cambiamento che ci sarà nel periodo indicato, un cambiamento che però
sarà preceduto da un periodo di forte crisi per la Terra, forse a causa di catastrofi.
Analizziamo meglio il messaggio.
Per Terzoli innanzitutto gli antichi ponevano al centro del messaggio la precessione
degli equinozi perché era un metodo utile per sapere con precisione in quale epoca
ci si trovava, infatti per tutti i popoli antichi, dai Maya agli asiatici, il tempo è ciclico
e dunque la precessione del equinozi è il moto millaneario che più caratterizza
questa ciclicità: così come la rotazione caratterizza il giorno e la rivoluzione l’anno,
lo stesso è per la precessione che scandisce le ere dell’uomo e come il sole
tramonta a fine giorno,così l’uomo ha un cambiamento interiore a fine era.
La precessione è un moto che si è usato anche in tempi più recenti come punto di
riferimento, come fa ad esempio Dante nella Divina Commedia per esprimere un
“Ma prima che gennaio tutto si
grande lasso di tempo (Paradiso canto XXVII:
sverni| per la centesma ch’è là giù negletta,| raggeran sì questi cerchi superni,|che
la fortuna che tanto s’aspetta,|le poppe volgerà u’ son le prore,|sì che la classe
correrà diretta;| e vero frutto verrà dopo ‘l fiore.” ) : il Poeta fa riferimento al difetto
nella durata dell’anno causato dalla Precessione degli Equinozi e sa che circa 90
secoli dopo la sua epoca gennaio sarà un mese di primavera, dunque
l’interpretazione letterale dice che passeranno meno di mille anni perché ci sia un
cambiamento dell’umanità grazie agli influssi benefici del cielo, perciò non è più un
modo di dire speranzoso, ma una data epoca nel futuro.
Così Terzoli elabora uno schema che ho chiamato “orologio precessionale” che fa
coincidere le costellazioni di riferimento con le civiltà della storia. Ma mi sono
accorto che lo schema è sbagliato in quanto collega la data del 21 dicembre 2012
con la fine dell’era dei pesci e l’inizio dell’era dell’acquario: l’astronomia ufficiale ci
dice però che il passaggio avverrà intorno al 2400-2600, dunque è impossibile
anche per noi ora definire una data esatta di questo passaggio.
Ecco che il fatto è ancora più incredibile perché il messaggio non è legato a ciò che
vediamo nel cielo, ma a un ciclo che raffigura le ere dello zodiaco come i numeri
dell’orologio.
Gli antichi hanno costruito un messaggio che parte da una data precisa, 10450
a.C., e hanno utilizzato come metro di misura la precessione per dare un
riferimento temporale che giungesse ai posteri dopo circa 13000 anni,
nell’ipotetica era dell’acquario (il “7° sigillo” cioè la settima costellazione dall’inizio
del messaggio) se non ci fosse l’influenza del moto di spostamento degli apsidi.
Non si può negare che questo sia un metodo molto macchinoso e complicato per
dare un messaggio,ma si deve anche ammettere che è l’unico modo per dare un
riferimento temporale universale che sopravviva nei tempi.
Ma come ha fatto Terzoli a scoprire questo “orologio precessionale”? Infatti non
basta studiare i miti e le leggende delle civiltà del mondo. La risposta è
nell’archeoastronomia.
ARCHEOASTRONOMIA: Gli antichi utilizzarono le loro grandi conoscenze
-Prove nei monumenti:
architettoniche per fissare dei punti che indicassero le ere in cui venivano
realizzate le opere per ricordare il messaggio nei millenni a venire.
Il complesso più importante è quello di Giza che grazie agli studi di Bauval e
Hancock è diventato uno dei più grandi misteri archeoastronomici per la precisione
con cui sono state realizzate le piramidi non solo nella struttura e nelle misure,ma
soprattutto per la corrispondenza di esse con l’allineamento stellare. Bauval e
Hancock scoprirono infatti che le tre piramidi erano allineate con la cintura di
Orione del periodo intorno al 10450 a.C. in perfetta scala nella distanza,nella
dimensione e nella distanza dal Nilo che corrisponde alla Via Lattea,per non
parlare poi della perfetta posizione delle costruzioni orientate esattamente alle
coordinate Nord,Sud,Est,Ovest (si diceva che non avessero l’uso della bussola).
Stessa cosa per le misure perfette se misurate con il pollice ebreo (scoperta di
Newton) e che richiamano il pi greco(3,14) che si pensava fosse stato inventato dai
greci. C’è la questione poi della Sfinge che rappresenta un leone con la testa
umana; la curiosità è che il leone è uno dei pochi animali non divinizzati dagli
Egizi,ma allora cosa c’entra lì? La faccia poi,non è quella di Cheope come si è
sempre pensato,ma di un uomo (o una donna) di fattezze negroidi come fanno
notare i due archeologi (ricordiamo inoltre che la Sfinge è lunga 72m). La
spiegazione stà nel fatto che la Sfinge è la rapprsentazione della costellazione del
Leone che sorgeva ad Est durante l’equinozio di primavera(il punto gamma tenuto
sempre in grande considerazione come punto di riferimento ancora oggi) nel
10450 a.C.
La stessa data si trova nell’allineamento sempre con Orione delle piramidi di
Teothiuacan e di molti altri complessi in giro per il mondo che per motivi di tempo
non posso spiegare [COLLEGARE INFO DELLA DISPENSA]. Stessa cosa per il
complesso templare di Angkor Wat in Cambogia dove i templi corrispondono alle
stelle che formavano la costellazione del drago nel 10450 a.C. (ricordiamo che i
templi di Angkor sono 72 e la distanza tra Giza e Angkor è di 72 gradi di
longitudine). Queste ovviamente non sono coincidenze e quindi perché fornire così
tanti punti di riferimento per identificare questa data? La risposta è che il
messaggio comincia da qui: infatti l’era del Leone è cominciata proprio in questo
periodo (ovviamente la data è approssimativa, così come lo è anche la data finale)
ed è esattamente l’inizio della metà di un ciclo precessionale di 26000 anni che
finisce con l’inizio dell’era dell’acquario (6 costellazioni).
Terzoli tracciando una linea temporale immaginaria che va dalla creazione del
Complesso di Giza secondo l’allineamento archeoastronomico (10450 a.C.) e
quella secondo l’archeologia ufficiale (2450 a.C.) ha notato un’angolo di 111,111
gradi (si sa che il ciclo solare è di 11,11 anni): da qui l’ipotesi che gli antichi
abbiano saputo non si sa come che il Sole c’entri qualcosa, secondo Terzoli; ma
secondo me è una testimonianza del fatto che essi sapessero che era il Sole il
punto di riferiemento per definire l’era in cui ci si trovava.
Il messaggio continua nel tempo con l’opera dei Sumeri: il dio del Sole Ittita era
Tesup ed era rappresentato sottoforma di Toro: l’era in cui vivevano i Sumeri era
quella del Toro cioè intorno al 4000 a.C. In una rappresentazione di Tesup vediamo
che egli sta di fronte a un toro e fa con entrambe le mani segno del tre che sta ad
indicare 3 ere passate(Leone,Cancro,Ariete) e 3 ere che devono passare
(Toro,Ariete,Pesci), dunque possiamo dire che i Sumeri sapevano di essere al
centro dell’orologio,che tre ere erano passate e che altre tre dovevano trascorrere
per arrivare alla data indicata. Anche il dio Horus raffigurato della tomba di Seti I
indica una zona precisa della costellazione del Toro,quella in cui si trovava
all’epoca il Sole,cioè circa nel 2450 a.C. (ricordiamo che non era esattamente
quella la posizione del Sole,ma si tratta sempre di un punto di riferimento per
l’orologio precessionale). Circa 1000 anni prima del principato di Augusto il sole entro’
Poi seguirono i miti greci: