Anteprima
Vedrai una selezione di 4 pagine su 15
Miti e leggende Pag. 1 Miti e leggende Pag. 2
Anteprima di 4 pagg. su 15.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Miti e leggende Pag. 6
Anteprima di 4 pagg. su 15.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Miti e leggende Pag. 11
1 su 15
Disdici quando vuoi 162x117
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Sintesi
Fisica: la pila di Baghdad

Matematica
: l'algebra di Boole

Latino: Naturalis Historia

Scienze: i Solstizi

Storia: il Nazismo (le origini mistiche)

Arte: Antonio Canova (Amore e Psiche)

Italiano
: Gabriele D'Annunzio

Filosofia: Sigmund Freud

Inglese: The Lord Of Ring
Estratto del documento

Nicola Currò 5°L.S. Istituto Canonico

AnnibaleMaria Di Francia

Indirizzo Scientifico 1

Esame di

stato

Anno 2010/2011

INDICE

INTRODUZIONE……………………………………………………………………………3

FISICA

PILA DI BAGHDAD………………………………………………………………………..3

MATEMATICA

ALGEBRA DI BOOLE……………………………………………………………….……..5

LATINO

NATURALIS HISTORIA………………………………………………………………..….6

SCIENZE DELLA TERRA

SOLSTIZI……………………...…………………………….................................................6

LATINO

NATURALIS HISTORIA…………………………………...…………………….…………7

STORIA

SOCIETẢ DI THULE……………………………………………………………………….7

ORIGINI MISTICHE DEL NAZISMO…………………………………………………......8

ARTE

ANTONIO CANOVA (AMORE E PSICHE)…………………………………………….…9

ITALIANO

GABRIELE D’ANNUNZIO (SUPERUOMO)……………………………………………...10

FILOSOFIA 2

FREUD (MITO DI EDIPO)………………………………………………………………….11

INGLESE

JHON RONALD TOLKIEN (THE LORD OF RING) ………………………..……………12 3

INTRODUZIONE

“Nasce per quello, a guisa di rampollo, a piè del

vero il dubbio;

ed è natura ch'al sommo pinge noi di collo in collo.”

(Dante Alighieri, Paradiso, IV)

4

Perché ritenere impossibile che quasi due millenni prima che il comasco Alessandro

Volta scoprisse (o… riscoprisse?) che quando due metalli diversi vengono immersi in

una soluzione alcalina o acida una corrente scorre nel filo che li unisce, lo stesso

effetto e le sue possibile applicazioni siano state intuite da un ‘geniale’ artigiano orafo

di qualche antica tribù scitica stanziata tra l’Erbuz, l’Amu Darja, il Mar Caspio e il

deserto persiano? Nel 1962 il fisico Walter Winton esaminò da vicino l’originale di “uno

strano vaso”, e pur essendo partito con idee preconcette, dovette infine dichiarare che

“…è poi del resto così inconcepibile la conoscenza pratica della corrente elettrica in

quel periodo? [all’epoca dei Parti] Io sono certo che l’abilità dei popoli primitivi sia

largamente sottovalutata. Forse è incredibile solo per coloro che non vogliono

crederlo; e l’arrogante presunzione di aver “scoperto” che la scienza moderna ci rende

restii ad ammettere che anche i nostri antenati mesopotamici, duemila anni fa,

conoscessero gli effetti della corrente elettrica…”.

L’oggetto in questione era la “Pila di Baghdad”,

rinvenuta a khuyut Rabbou’a, nei pressi di Baghdad

(Iraq), e poi conservata nel locale Museo archeologico

come ‘Oggetto di culto’. A sinistra la piccola anfora di

terracotta, al centro il cilindro di rame (polo positivo) e

a destra l’asticciola, molto corrosa, di ferro (polo

negativo). Un antico testo indiano riporta il suo

“…Collocare una lamiera di rame, ben

funzionamento:

pulita, in un vaso di terracotta; coprirla con sale di

rame [forse solfato di rame] e poi ricoprirla tutta con segatura umida, per evitare che

si arresti [per evitare la polarizzazione]. Porre poi un rivestimento di mercurio

amalgamato con zinco sopra la segatura umida. Il contatto produrrà un’energia

conosciuta con il doppio nome Mitra-Varuna. L’acqua si scinderà per azione di questa

corrente in Pranavayu e Udanavayu [idrogeno e ossigeno]. Si dice che una catena

[collegamento in serie] di cento vasi di questo tipo fornisca una forza molto attiva ed

efficace…”. Sembra quasi la descrizione degli esperimenti del nostro Alessandro Volta

(1800) e degli inglesi Nicholson e Carlisle sulla scomposizione dell’acqua nei suoi

componenti gassosi.

Allora perché non considerare seriamente la possibilità che i misteriosi “Urim” e

“tummim” non fossero altro che una sorta di display luminosi applicati sul ‘Pettorale

del giudizio’ del Cohen-Gadol, del Sommo Sacerdote, e che la loro ‘accensione’

comunicasse direttamente o in ‘codice binario’ le volontà divine? Cos’era dunque il

Pettorale del Giudizio?

“…Farai ancora il Razionale del Giudicio di lavoro a più fila,

tessuto con l’Ephod d’oro, di giacinto di porpora e di cocco a

due tinte e di bisso torto. Ei sarà quadro e doppio; avrà di

misura un palmo tanto in lunghezza quanto in larghezza. E

in esso porrai quattro ordini di pietre. Nel primo filare sarà il

sardio, il topazio e lo smeraldo. Nel secondo il carbonchio, il

zaffiro e l’iaspide. Nel terzo il ligurio, l’agata e l’ametisto. Nel

quarto il grisolito, l’oniche e il berillo… ”. Così si legge in una

vecchia edizione, del 1830, della Sacra Bibbia, ricca di

interessanti, sstimolazioni e annotazioni (Esodo, XXVIII, 15- 5

20). Or, da cui in ebraico deriva Urim, significa ‘luce’; mentra Tam, da cui deriverebbe

Tummim, ha il significato di ‘spento’. Ma qui si possono notare altri termini molto

simili, ai quali siamo da tempo abituati, soprattutto da quanto c’è stata una vera e

propria ‘invasione’ di computer. ‘Acceso’ o ‘Spento’, ON e OFF, ‘Alto’ e ‘Basso’ sono

termini usuali per chi si occupa di elettronica digitale basata appunto sull’algebra di

Boole. George Boole, nel 1854, pubblicò un libro ‘An Investigations of the Laws of

Thought’ (Un esame sulle leggi logiche del pensiero) in cui dimostrava che la maggior

parte del pensiero logico potesse essere concepita come una serie di scelte. Qualsiasi

processo logico può essere ricondotto ad una sequenza di eventi elementari, che

nell’insieme prende il nome di algoritmo. In particolare Boole sviluppò un tipo di

algebra che permise di definire gli operatori logici AND, OR e NOT, la cui combinazione

permise di sviluppare qualsiasi funzione logica. Per spiegare meglio questo processo

utilizzerò i circuiti elettrici.

Osservando il circuito elettrico

in figura è facile riconoscere

che la lampadina si accenderà

solo se entrambi gli

interruttori A e B verranno

abbassati in modo da chiudere

il contatto elettrico. Questo

circuito, corrisponde ad un

operatore logico AND.

In questo caso è facile

riconoscere che la lampadina

si accenderà solo se almeno

uno degli interruttori

A B

e verrà abbassato in modo

da chiudere il contatto

elettrico. Questo circuito,

corrisponde all'operatore

logico OR.

Questo circuito, comprende due alimentatori con polarità opposta. Quando il circuito

inferiore è aperto

(0), la

A

batteria alimenta il

circuito superiore e 6

la lampadina è accesa; quando il circuito inferiore è chiuso, la seconda batteria

fornisce una corrente uguale e opposta che impedisce il passaggio di corrente per cui

la lampadina si spegne.

“..Così succede che, per l’accrescimento variabile delle giornate, a Meroe il giorno

più lungo comprende 12 ore equinoziali e 8/9 d’ora, ma ad Alessandria 14 ore, in

Italia 15, 17 in Britannia, dove le chiare notti estive garantiscono senza incertezze

quello che la scienza, del resto, impone di credere, e cioè che nei giorni del solstizio

estivo, quando il sole si accosta di più al Polo e la luce fa un giro più stretto, le terre

soggiacenti abbiamo giorni ininterrotti di sei mesi e altrettanto lunghe notti, quando

il sole si è ritirato in direzione opposta, verso il solstizio d’inverno…”

(Plinio il Vecchio, Naturalis Historia, Libro II, 186-187).

Queste sono le prime notizie su un misterioso luogo che ci giungono da Plinio il

vecchio che troviamo nel suo trattato Historia Naturalis (Storia Naturale).

Questo luogo secondo Plinio si troverebbe al Nord dell’Europa in quanto se l'asse

terrestre fosse perpendicolare all'eclittica, come disegnato qui, la posizione del Sole

nel cielo sarebbe a metà strada tra i poli celesti, e il suo percorso giornaliero, visto da

ogni punto della Terra, apparirebbe esattamente lo stesso, giorno dopo giorno.

Ogni punto sulla superficie terrestre farebbe un giro intorno

all'asse AB una volta al giorno. All'equatore (punto C) il Sole si

innalzerebbe sempre nel cielo fino a trovarsi a perpendicolo,

quindi scenderebbe di nuovo fino all'orizzonte. Ai poli (A e B)

sfiorerebbe sempre l'orizzonte senza alzarsi mai. Eccetto che ai

poli, ogni punto della Terra sarebbe in ombra per la metà del

tempo, quando si trovasse alla destra della linea AB, e sarebbe

notte; l'altra metà del tempo verrebbe illuminato dal Sole, e

sarebbe giorno. Poiché il moto è simmetrico rispetto alla linea AB, in ogni punto della

Terra, notte e giorno sarebbero sempre uguali tra loro.

In realtà, però, l'asse di rotazione forma un angolo di 23,5 gradi con la direzione

perpendicolare all'eclittica.

In particolare (ved. disegno qui a

fianco), l'angolo tra l'asse terrestre

e la linea Terra-Sole cambia

durante l'anno. Due volte all'anno,

agli equinozi di primavera e di

autunno (attorno al 21 Marzo e al

22 Settembre-- la data esatta può

cambiare leggermente), le due

direzioni sono

esattamente perpendicolari tra

loro. 7

Due volte all'anno l'angolo raggiunge il suo massimo, ai solstizi di estate e di inverno,

con un valore di 23 gradi e mezzo. Al solstizio di estate (attorno al 21 Giugno) il polo

nord è inclinato verso il Sole, mentre al solstizio di inverno (attorno al 21 Dicembre) è

inclinato dalla parte opposta.

“A una giornata di navigazione da Thule c’è il mare solidificato, che taluni chiamano

Cronio” (Plinio il Vecchio, Naturalis Historia, Libro IV, 104).

Thule (o anche, in italiano, Tule) è un'isola divenuta leggendaria citata per la prima

volta nei diari di viaggio dell'esploratore greco Pitea (Pytheas), salpato da Marsiglia

verso il 330 a.C. per un'esplorazione dell'Atlantico del Nord. Nei suoi resoconti

(screditati da Strabone ma oggi considerati

attendibili) si parla di Thule come di una terra di

fuoco e ghiaccio nella quale il sole non tramonta

mai, a circa sei giorni di navigazione dall'attuale

Regno Unito. Il fascino del racconto di Pitea aveva

suggerito già nel II secolo a.C. di inserire l'isola nel

quadro di narrazioni fantasiose, come avviene nel

romanzo di Antonio Diogene Le incredibili meraviglie

al di là di Tule. Nella Geografia di Claudio Tolomeo

Thule è tuttavia un'isola della quale si forniscono le coordinate (latitudine e

longitudine) delle estremità settentrionale, meridionale, occidentale ed orientale,

seppur in modo troppo approssimativo perché si possa darne un'identificazione certa.

L'identificazione della Thule di Pitea e di Tolomeo (non necessariamente coincidenti) è

sempre stata problematica ed ha dato luogo a diverse ipotesi, anche per la generale

inaccuratezza delle coordinate assegnate da Tolomeo a luoghi lontani dall'impero

romano. Vari autori hanno identificato Thule con l'Islanda, le Isole Shetland, le Isole

Fær Øer o l'isola di Saaremaa. Attualmente la teoria più accreditata è quella che Pitea

avesse dato il nome di Thule ad un tratto della costa norvegese.

Questo mito è stato anche alla base della formazione di gruppi occulti come quello

tedesco della Società Thule (Thule Gesellschaft) (fondata il 17 agosto 1919) di cui

facevano parte oltre che Hitler ed Hess, anche Alfred Rosenberg. Essa identificava nel

mito di Thule l'origine della saggezza della razza ariana, popolata da giganti con i

capelli biondi, gli occhi azzurri e la pelle chiara, che un tempo dominavano il mondo,

successivamente perso per aver consumato relazioni sessuali con membri di altre

razze, inferiori, subumane e in parte animali. In effetti, nel mito thuleano di una terra

8

abitata da una razza umana sotto certi aspetti "superiore", identificata sovente con il

popolo degli Iperborei, organizzata in una società pressoché perfetta, si possono

facilmente ritrovare alcune della basi del concetto - accolto e divulgato dal nazismo -

di razza ariana, ovvero superiore a qualsiasi altra e dunque inevitabilmente dominante

sul mondo. Hitlers Mein Kampf”

Ma leggiamo direttamente dalla penna di W. Maser che nel libro “

“…Nell’Agosto 1918

Dettagli
Publisher
15 pagine
212 download